Frattura scomposta piatto tibiale - problemi nel recupero

Gentili,
in data 8/12/23, in seguito a contastro calcistico, ho riportato frattura scomposta del piatto tibiale e composta del perone (TAC: Frattura plurinineare scomposta del piatto tibiale irradiata all’eminenza intercondiloidea e alla porzione posteriore del piatto tibiale mediale.
Abbondante emartro.
Frattura composta del III prossimale della diafisi peroneale).
L'intervento è andato molto bene, ottima ricomposizione a detta dei medici.

Ho portato il tutore per circa un mese, sbloccandolo solo dopo 15 gg perché non mi era stato detto di farlo prima.
Risultato ginocchio bloccato.
Dopo un mese e mezzo / due di fisioterapia riacquisisco una buona flessione.
Nel frattempo, comincio la riabilitazione per il carico.

Ad ora, 22/05, non riesco ad estendere bene la gamba, che resta leggermente flessa (secondo il fisioterapista si tratta di sola rigidità dei tessuti, perché manipolando la rotula e sotto spinta la gamba "cede") e non riesco a riprendere a camminare senza stampelle.
Ciondolo, e da qualche giorno percepisco delle scosse dolorose a livello mediale del ginocchio.

Si possono ipotizzare le ragioni per cui non riesca a riacquisire estensione e deambulazione pur facendo molti esercizi e fisioterapia?

Grazie mille.
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Dr. Efisio Musu Ortopedico 1.5k 91
La estensione completa necessita,come per la flessione estrema del ginocchio di molti esercizi che non devono terminare con la seduta di fisioterapia ma continuare anche a casa ripetutamente nel corso della giornata e necessita pure di buona sopportazione al dolore e alla fatica.
A letto può mettere a livello della caviglia un sacchetto di sabbia a peso crescente.
Elimini le stampelle e s’avvalga di un bastone canadese e inizi la deambulazione con aumento progressivo della distanza.C’è per prima cosa eliminare la paura che genera insicurezza.
La saluto cordialmente.

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Utente
Utente
La ringrazio dottore.
Con sforzo e dolore ho imparato a convivere da quando ho tolto il tutore: la flessione raggiunta sinora (circa 135 in fase di esercizio, dai 40 da cui partivo) mi è costata "lacrime e sangue", oltre agli esercizi fatti ripetutamente e quotidianamente a casa al di fuori delle sedute fisioterapiche.
L'uso del bastone canadese è lo stesso che mi ha recentemente suggerito la fisioterapista. Proverò a seguire i suoi consigli.
Le chiedo inoltre: si sente di fare un'ipotesi circa le scosse - alquanto fastidiose/dolorose - che percepisco a livello mediale in fase di carico, soprattutto camminando mentre cerco l'estensione?
Grazie mille.
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Dr. Efisio Musu Ortopedico 1.5k 91
probabilmente nel carico, nel passo e nella ricerca dell’iperestensione la fibrosi che si è formata a seguito di fatti cicatriziali ingombra una fibra nervosa sensitiva che se è eccitata provoca scosse e dolore urente.
Provi quotidianamente a esercitare sulla zona un massaggio profondo.

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Utente
Utente
Grazie mille dottore, molto gentile.
Una buona serata.