Abbondante tessuto fibrotico tra 4 e 5 dito piede, la PRP può migliorarlo ?

Buongiorno gentili dottori
in seguito ad un trauma da caduta di un peso sul 5 dito del piede destro e da un successivo lungo periodo dove sentivo nel camminare un disturbo, una sensazione di tirare in quel punto, purtroppo sintomatologia mal diagnosticata e trattata, recentemente con l’aggravarsi dei sintomi causa lavori ripetuti domestici, da un’ecografia è risultata una presenza abbondante di tessuto fibrotico tra 4 e 5 dito con interessamento del tendine flessore che risulta ispessito e disomogeneo al passaggio sotto la testa metatarsale.

Ora questo fastidio è diventato piuttosto forte e invalidante sopratutto alla sera, chiedo cortesemente quale potrebbe essere un tentativo di cura verso questo tessuto fibrotico più duro che inevitabilmente è quello che sento camminando, e che non ho ancora capito se questo può per così dire mantenere infiammato il tendine per contatto, reciprocamente.

Mi è stato detto che essendo la situazione cronica non è facile ottenere dei miglioramenti, sto usando un plantare su misura, ma dal disturbo forte che sento, credo di essere in uno stato ormai avanzato della patologia per ottenerne dei benefici a breve.

Inoltre mi è stato consigliato di fare un ciclo di Tecar e di fisioterapia che dovrebbero cercare di disinfiammare la zona, però mi chiedo se finito il ciclo, nel camminare di nuovo, ritorno con i sintomi precedenti legati alla presenza della tumefazione.

La PRP potrebbe essere un tentativo più risolutivo nel recuperare la funzionalità dei tessuti fibrotici?

O è la via chirurgica, se esiste, l’unica che mi resta?

Ringrazio dell'attenzione
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Dr. Efisio Musu Ortopedico 1.5k 91
Buon giorno. Lei riferisce che avendo subito un forte trauma contusivvo al quinto dito del piede ( non specifica se ha riportato anche una frattura ) si ritrova ad avere a seguito della fase traumatica un ematoma che nel tempo si è organizzato trasformandosi in abbondante tessuto fibroso che malauguratamente ha inglobato il tendine flessore danneggiandone la sua elasticità e scorrevolezza.
I campi di azione del Plasma Ricco di Piastrine (PRP) sono assai vari: degli studi hanno dimostrato che è utile in diversi distretti corporei per: favorire la rigenerazione dei tessuti e
migliorare l’elasticità cutanea. L’impiego del PRP in ortopedia si concentra sulla stimolazione dei processi di guarigione naturali del corpo per migliorare la funzione articolare, ridurre il dolore e accelerare il recupero. L'efficacia di questa metodica può variare da persona a persona.
Mi sembra che nel suo caso non ci sia bisogno di riparare una struttura,ma piuttosto di liberarla del tessuto in eccesso e di sbrigliare il tendine e ripararlo se danneggiato.
Le consiglio l’intervento chirurgico effettuato da un ortopedico specialista in chirurgia del piede.
Cordiali saluti.

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Utente
Utente
Buongiorno gent.le dott. Musu, inanzitutto grazie per l’intervento e il prezioso contributo, in effetti dal sentire questo forte disturbo più volte mi sono chiesto se l’unica via per risolverlo non poteva che essere quella chirurgica, sebbene dalle due visite ortoperdiche specialistiche del piede che ho fatto entrambe hanno cercato di escluderlo motivandolo con i possibili rischi di complicazioni legate ad altri aspetti dell’intervento.
Quanto al trauma che subiì nell’ottobre 2020 con un peso che colpiì secco solo il dito mignolo, neanche all’altezza del metatarso, dopo il dolore momentaneo dell’urto, da cui secondo il medico di base che mi visitò, non avendo riscontrato grossi problemi, mi disse sarebbe passato da solo, ci vuole tempo , in realtà dopo alcune settimane camminando normalmente cominciai a sentir quella senzazione di tirare e solo dopo andai a fare una radiografia del cui esito testualmente citava Esiti di verosimile sottile frattura consolidata del colletto della falange prossimale del V dito. Non segni di lesione ossee per il resto .
Devo ammettere che non avevo, ne ho mai avuto, dolori alla palpazione, ne arrossamenti, solo quella tensione al camminare.
Purtroppo quella citazione ci vuole tempo me la sono sentita dire ancora finchè l’anno successivo più o meno allo stesso periodo successe che per sempre un lavoro domestico ripetitivo (salita e discesa scala per tinteggiatura pareti/soffitto di casa) quel disturbo si ampliò enormemente così come è successo questa volta con la quasi impossibilità di calzare le scarpe, solo che dopo aver terminato i lavori col successivo riposo la situazione migliorò, ma tornando sempre nel camminare a sentir tirare , e ai primi di dicembre 2021 la RMN che mi dissero di fare risultò dall’esito molto dettagliato e completamente negativa.
Se posso dirlo a posteriori quella è stata la mia disgrazia , perchè le successive visite ortopediche col SNN, visto l’esito della RMN, non mi seppero spiegare il mio problema come se dovessi convivere con quel disturbo.
Ammetto che l’errore poi è stato anche mio, nel non aver approfondito.

Questa volta però il forte disturbo col riposo non se n’è andato ed è dai primi del dicembre scorso che sopratutto a sera diventa pesante, col migliorare alla mattina col piede riposato.
La RMN fatta poco prima di Natale scorso questa volta rilevava
Modeste note degenerative alla prima metatarso-falingea, Non apprezzabili versamente articolari, Non riconoscibili versamenti tenosinovitici, In corrispondenza delle parti molli plantari all’altezza della testa del V metatarso è rilevabile la presenza di sfumata area ovalare di alterato segnale delle dimensioni di 13x6 mm riferibile in prima ipostesi a componente fibro-granulomatosa.
ma solo con l’ecografia fatta ai primi di febbraio rilevava il vero problema al tendine e la presenza della fibrosi, escludendo il Neuroma di Morton.
Con l’esito della RMN mi sono sentito dire con la prima visita specialistica che quella sfumata area ovalare stava per una borsite intermetatarsale, cosa che poi l’ecografista e il seconda specialistica del piede rivedendo la stessa RMN l’ha esclusa, però poteva anche essere visto che due anni prima successe lo stesso identico sintomo che se fosse borsite si spiega che poi si ritirò da sola, a meno che anche con il tendine infiammato si ha la stessa sintomatologia, e forse non si era ancora formato quel abbondante tessuto fibrotico.
Il tutto mi è stato poi detto è nato perchè avrei il piede con appoggio prevalente sul lato esterno e l’aver camminato dopo il trauma liberamente ha iniziato la fase infiammatoria.
Ma ormai il problema è come risolvere questa dannata e incredibile situazione.
Ovviamente il timore per l'operazione è forte, ecco perchè ho chiesto della PRP.
La ringrazio di nuovo, un cordiale saluto