Rizoartrosi o de querven?
Buon pomeriggio, ho 43 anni e da tre settimane circa combatto con un fortissimo dolore al pollice, solo quando lo muovo, che si estende al polso, avambraccio e a volte alla spalla.
La settimana scorsa mi sono rivolta ad un ortopedico che mi ha fatto diagnosi di rizoartrosi prescrivendomi un tutore da indossare solo di giorno per tre settimane.
Alla radiografia però il radiologo mi ha detto che una fase così lieve, quasi impercettibile non giustifica un dolore così e mi ha consigliato un’ecografia sospettando una sindrome di De Querven.
L’ortopedico però non ne ha voluto sapere confermando nuovamente la diagnosi di rizoartrosi e consigliandomi a sua volta anche delle infiltrazioni.
Secondo voi come dovrei comportarmi?
Grazie in anticipo per la risposta
La settimana scorsa mi sono rivolta ad un ortopedico che mi ha fatto diagnosi di rizoartrosi prescrivendomi un tutore da indossare solo di giorno per tre settimane.
Alla radiografia però il radiologo mi ha detto che una fase così lieve, quasi impercettibile non giustifica un dolore così e mi ha consigliato un’ecografia sospettando una sindrome di De Querven.
L’ortopedico però non ne ha voluto sapere confermando nuovamente la diagnosi di rizoartrosi e consigliandomi a sua volta anche delle infiltrazioni.
Secondo voi come dovrei comportarmi?
Grazie in anticipo per la risposta
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Non potendo io fare un esame obiettivo della sua mano,in tutta coscienza non sono in grado di dirle se ha ragione l’ortopedico con la diagnosi di rizoartosi che è l’artrosi dell’articolazione trapezio-meta carpale o il radiologo che prospetta il morbo di De Quervain che è una tenosinovite stenosante, ovvero un'infiammazione che colpisce la guaina che riveste i due tendini collegati al movimento del pollice.
Io sono del tutto d’accordo col consiglio del radiologo di effettuare un’ecografia dellla zona interessata.
Comunque in entrambi casi almeno che non si tratti di una patologia molto progredita che necessiterebbe di un intervento chirurgico,la terapia è la stessa: l’uso d’un tutore rigido che almeno inizialmente terrei anche la notte e la somministrazione di farmaci antinfiammatori non steroidei.
Cordiali saluti.
Io sono del tutto d’accordo col consiglio del radiologo di effettuare un’ecografia dellla zona interessata.
Comunque in entrambi casi almeno che non si tratti di una patologia molto progredita che necessiterebbe di un intervento chirurgico,la terapia è la stessa: l’uso d’un tutore rigido che almeno inizialmente terrei anche la notte e la somministrazione di farmaci antinfiammatori non steroidei.
Cordiali saluti.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 547 visite dal 16/04/2024.
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