Protesi al ginocchio a 40 anni?
Buongiorno a tutti.
Ho 40 anni e soffro di gonartosi al ginocchio dx.
Primo intervento di ricostruzione LCA con tendine rotuleo 23 anni fa c/o CTO di Milano.
L’intervento ha dato da subito diversi problemi.
Emorragia post rimozione drenaggio e diversi giorni di ricovero.
Nonostante la fisioterapia il ginocchio era rigido e non si stendeva completamente.
Dopo 6 mesi dal primo intervento, il chirurgo, decide per un nuovo intervento (artrolisi).
Il ginocchio torna a stendersi ma non riprende più una completa funzionalità in grado di restituirmi l’attività sportiva.
4 anni dopo, mentre ero seduto e fermo, sento un forte stock provenire dal ginocchio.
Fatico a camminare e devo ricorrere alle stampelle.
Gli esami strumentali evidenziano nuova rottura del legamento crociato anteriore.
Seguendo il consiglio di alcuni ortopedici, decido di non operarmi.
Il ginocchio è instabile ma regge.
Dopo qualche anno la situazione diventa insostenibile.
Il dolore nella parte mediale anteriore si fa via via sempre più forte, al punto di crearmi impedimento e impossibilità a camminare e/o stare in piedi per diverso tempo.
Mi rivolgo così al Prof. del Galeazzi di Milano che mi consiglia di effettuare intervento di ricostruzione LCA con allograft (da donatore).
L’intervento riesce bene ma oltre alla ricostruzione del crociato viene effettuata una menisectomia (manico di secchio).
Gli ortopedici del Galeazzi (tutti molto bravi e disponibili) mi dicono che il mio ginocchio (al tempo avevo 27 anni) era un ginocchio mal messo, con diverse cicatrici e che mi avrebbe portato quasi certamente alla protesi in futuro.
Negli ultimi 13 anni di vita mi impegno costantemente nel cercare di lavorare sul rinforzo muscolare e sulla propriocezione attraverso allenamenti mirati, controllo del peso corporeo, alimentazione curata e vita sana.
Inizio poi ad effettuare diversi tipi di infiltrazioni intrarticolari (hyalubrix, PRP) fino ad arrivare, lo scorso anno ad Hylink.
Ad oggi, la mia situazione purtroppo non è buona.
La mia artrosi è progredita e fatico a stare in piedi per lunghi periodi e a camminare.
Avverto un forte dolore in carico nella parte anteriore mediale del ginocchio, ho scrosci diffusi e infiammazione costante.
Mi viene detto che non mi resta che la protesi ma sono spaventato all’idea di dover affrontare questo intervento adesso, nonostante il mio stile di vita sia parecchio peggiorato.
Vorrei capire bene a cosa vado incontro, quali sono i rischi, quali i potenziali benefici, il tipo di tecnica consigliata etc.
Ringrazio per il riscontro.
Ho 40 anni e soffro di gonartosi al ginocchio dx.
Primo intervento di ricostruzione LCA con tendine rotuleo 23 anni fa c/o CTO di Milano.
L’intervento ha dato da subito diversi problemi.
Emorragia post rimozione drenaggio e diversi giorni di ricovero.
Nonostante la fisioterapia il ginocchio era rigido e non si stendeva completamente.
Dopo 6 mesi dal primo intervento, il chirurgo, decide per un nuovo intervento (artrolisi).
Il ginocchio torna a stendersi ma non riprende più una completa funzionalità in grado di restituirmi l’attività sportiva.
4 anni dopo, mentre ero seduto e fermo, sento un forte stock provenire dal ginocchio.
Fatico a camminare e devo ricorrere alle stampelle.
Gli esami strumentali evidenziano nuova rottura del legamento crociato anteriore.
Seguendo il consiglio di alcuni ortopedici, decido di non operarmi.
Il ginocchio è instabile ma regge.
Dopo qualche anno la situazione diventa insostenibile.
Il dolore nella parte mediale anteriore si fa via via sempre più forte, al punto di crearmi impedimento e impossibilità a camminare e/o stare in piedi per diverso tempo.
Mi rivolgo così al Prof. del Galeazzi di Milano che mi consiglia di effettuare intervento di ricostruzione LCA con allograft (da donatore).
L’intervento riesce bene ma oltre alla ricostruzione del crociato viene effettuata una menisectomia (manico di secchio).
Gli ortopedici del Galeazzi (tutti molto bravi e disponibili) mi dicono che il mio ginocchio (al tempo avevo 27 anni) era un ginocchio mal messo, con diverse cicatrici e che mi avrebbe portato quasi certamente alla protesi in futuro.
Negli ultimi 13 anni di vita mi impegno costantemente nel cercare di lavorare sul rinforzo muscolare e sulla propriocezione attraverso allenamenti mirati, controllo del peso corporeo, alimentazione curata e vita sana.
Inizio poi ad effettuare diversi tipi di infiltrazioni intrarticolari (hyalubrix, PRP) fino ad arrivare, lo scorso anno ad Hylink.
Ad oggi, la mia situazione purtroppo non è buona.
La mia artrosi è progredita e fatico a stare in piedi per lunghi periodi e a camminare.
Avverto un forte dolore in carico nella parte anteriore mediale del ginocchio, ho scrosci diffusi e infiammazione costante.
Mi viene detto che non mi resta che la protesi ma sono spaventato all’idea di dover affrontare questo intervento adesso, nonostante il mio stile di vita sia parecchio peggiorato.
Vorrei capire bene a cosa vado incontro, quali sono i rischi, quali i potenziali benefici, il tipo di tecnica consigliata etc.
Ringrazio per il riscontro.
[#1]
Negli stadi di artrosi avanzata o per una grave situazione articolare del suo ginocchio a seguito di ripetuti atti operatorii, l’intervento chirurgico di protesi resta l’unica valida alternativa per tornare ad una vita normale senza dolore.
I miglioramenti avvenuti negli ultimi anni nei campi chirurgico, anestesiologico e fisioterapico, permettono di ottenere in pochi giorni risultati che un tempo si raggiungevano in mesi.
Esistono diversi tipi di protesi. La scelta del tipo di impianto è personalizzata per ogni paziente e dipende dall’età, dal tipo di artrosi e dalla qualità ossea e dei legamenti.
La protesi è composta da una componente tibiale (in titanio) ed una componente femorale (in lega di cromo-cobalto). Tra le due componenti, viene inserita una plastica a lunga usura (in polietilene), che costituirà la superficie di scorrimento. Anche la rotula viene quasi sempre protesizzata, sostituendo la sua parte articolare con una componente in polietilene.
L’impianto della protesi al ginocchio non dipende tanto dall’età del paziente, quanto dalle sue condizioni: Se il dolore è diventato insopportabile e la patologia è invalidante e il paziente non riesce più a camminare anche se si tratta di una persona giovane, la protesi al ginocchio potrebbe essere l’unica soluzione per riprendere una vita normale.
La durata media di una protesi del ginocchio è di circa una ventina d’anni.
Sperando di esserle stato d’aiuto la saluto cordialmente.
I miglioramenti avvenuti negli ultimi anni nei campi chirurgico, anestesiologico e fisioterapico, permettono di ottenere in pochi giorni risultati che un tempo si raggiungevano in mesi.
Esistono diversi tipi di protesi. La scelta del tipo di impianto è personalizzata per ogni paziente e dipende dall’età, dal tipo di artrosi e dalla qualità ossea e dei legamenti.
La protesi è composta da una componente tibiale (in titanio) ed una componente femorale (in lega di cromo-cobalto). Tra le due componenti, viene inserita una plastica a lunga usura (in polietilene), che costituirà la superficie di scorrimento. Anche la rotula viene quasi sempre protesizzata, sostituendo la sua parte articolare con una componente in polietilene.
L’impianto della protesi al ginocchio non dipende tanto dall’età del paziente, quanto dalle sue condizioni: Se il dolore è diventato insopportabile e la patologia è invalidante e il paziente non riesce più a camminare anche se si tratta di una persona giovane, la protesi al ginocchio potrebbe essere l’unica soluzione per riprendere una vita normale.
La durata media di una protesi del ginocchio è di circa una ventina d’anni.
Sperando di esserle stato d’aiuto la saluto cordialmente.
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 893 visite dal 10/04/2024.
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