Cisti ossea
Buonasera,
scrivo per conto di un ragazzo 25enne, in buona salute generale.
A seguito di una radiografia al piede sinistro, si è riscontrata una cisti ossea di 18 millimetri.
La cisti non causa alcun dolore e non è visibile (il piede non è gonfio).
È stata scoperta per puro caso in realtà.
È consigliato rimuoverla?
Sono tanti 18 millimetri?
Ed eventualmente come può essere rimossa?
Grazie per l’attenzione
scrivo per conto di un ragazzo 25enne, in buona salute generale.
A seguito di una radiografia al piede sinistro, si è riscontrata una cisti ossea di 18 millimetri.
La cisti non causa alcun dolore e non è visibile (il piede non è gonfio).
È stata scoperta per puro caso in realtà.
È consigliato rimuoverla?
Sono tanti 18 millimetri?
Ed eventualmente come può essere rimossa?
Grazie per l’attenzione
[#1]
Gentile signorina,
senza visitare il paziente e vedere direttamente le immagini il consulto a distanza presenta notevoli limiti.
Qualora l’area di osteolisi (vedi glossario) per morfologia e struttura sia riferibile ad una cisti ossea di per sé non presenta caratteri di tumore osseo. Le cisti ossee rientrano, infatti, nelle lesioni scheletriche classificate come simil tumorali .
Dopo di che, escluso qualsiasi rischio dal punto di vista della natura della lesione, occorre sempre valutare l’aspetto meccanico. Una cisti di 18 millimetri in un osso di 18 centimetri non costituisce un punto di debolezza strutturale tale da correre il rischio di una frattura spontanea ( V. Glossario). Se la stessa cisti di 18 millimetri si trova in un piccolo osso di 25 millimetri, allora, a seconda della sede anatomica, può essere un problema.
Dunque, dove si trova esattamente la cisti?
senza visitare il paziente e vedere direttamente le immagini il consulto a distanza presenta notevoli limiti.
Qualora l’area di osteolisi (vedi glossario) per morfologia e struttura sia riferibile ad una cisti ossea di per sé non presenta caratteri di tumore osseo. Le cisti ossee rientrano, infatti, nelle lesioni scheletriche classificate come simil tumorali .
Dopo di che, escluso qualsiasi rischio dal punto di vista della natura della lesione, occorre sempre valutare l’aspetto meccanico. Una cisti di 18 millimetri in un osso di 18 centimetri non costituisce un punto di debolezza strutturale tale da correre il rischio di una frattura spontanea ( V. Glossario). Se la stessa cisti di 18 millimetri si trova in un piccolo osso di 25 millimetri, allora, a seconda della sede anatomica, può essere un problema.
Dunque, dove si trova esattamente la cisti?
Nota:informazione web richiesta dall'Utente senza visita clinica; non ha valore di diagnosi, trattamento o prognosi che si affidano al medico curante
[#3]
Il calcagno è sede non rara di cisti ossee. Come le dicevo, dipende dalle dimensioni della cisti in relazione a quelle dell'osso ospite e alla posizione in quel particolare osso. Se il calcagno in questione è quello di un uomo adulto non dovrebbero esserci problemi. per una cisti così piccola.
In ogni caso è bene che:
1) le immagini vengano valutate dal suo ortopedico di fiducia:
2) che la cisti venga tenuta sotto controllo eseguendo esami periodici per escludere possibili evoluzioni (aumento di dimensioni).
Nelle cisti minori non si esegue nessun trattamento e, come detto, ci si limita alla sorveglianza nel tempo.
In quelle molto grandi che implicano il rischio di frattura, a seconda dei casi, si possono rendere necessari esami di approfondimento e, in alcuni casi, la biopsia prima di decidere il trattamento finale che può essere:
a) conservativo (infiltrazioni con preparati cortisonici ad azione ritardata)
b) chirurgico con interventi veri e propri di svuotamento e curettage e in alcuni casi con eventuale borraggio con innesti.
Cordiali saluti
In ogni caso è bene che:
1) le immagini vengano valutate dal suo ortopedico di fiducia:
2) che la cisti venga tenuta sotto controllo eseguendo esami periodici per escludere possibili evoluzioni (aumento di dimensioni).
Nelle cisti minori non si esegue nessun trattamento e, come detto, ci si limita alla sorveglianza nel tempo.
In quelle molto grandi che implicano il rischio di frattura, a seconda dei casi, si possono rendere necessari esami di approfondimento e, in alcuni casi, la biopsia prima di decidere il trattamento finale che può essere:
a) conservativo (infiltrazioni con preparati cortisonici ad azione ritardata)
b) chirurgico con interventi veri e propri di svuotamento e curettage e in alcuni casi con eventuale borraggio con innesti.
Cordiali saluti
Nota:informazione web richiesta dall'Utente senza visita clinica; non ha valore di diagnosi, trattamento o prognosi che si affidano al medico curante
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.7k visite dal 28/02/2024.
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