Recessione gengivale/deglutizione atipica
Sono una ragazza di 26 anni e a seguito di recessione ossea e gengivale, vorrei capire che percorso intraprendere.
Spiego brevemente il caso giusto per dare un'idea di massima: ho un'igiene orale impeccabile,(spazzolamento con movimento "roll", filo interdentale, spazzolino morbido ecc..tutti i giorni 2/3 volte al giorno) e non ho tasche parodontali.
Tuttavia, sia sugli incisivi inferiori che superiori, ho avuto un abbassamento gengivale ed osseo con conseguente esposizione delle radici (Biotipo sottile).
La problematica é più che altro sugli incisivi inferiori dove ho giá praticato un trapianto mucogengivale e frenulectomia labiale.
L'intervento é ben riuscito, la gengiva ha attecchito bene; tuttavia la radice rimane esposta sia davanti che dietro, i denti purtroppo si muovono, e permane un'eccessiva ipersensibilitá (che è poi il nocciolo della questione).
Essendo quindi già stata da due specialisti che non m'hanno risolto il problema (forse in parte sottostimandolo, a mio giudizio) vorrei capire se intervenire in maniera più drastica.
Preciso che inoltre ho una terza classe scheletrica (non eccessiva, diciamo 1mm più del testa a testa, gli incisivi NON si toccano, il morso non glie lo consente), una deglutizione atipica e i canini che vanno in cross.
I parodontologi che mi hanno visitato sostengono di procedere con splintaggio e eventuale correzione della degluzione da logopedista senza ausilio di apparecchi che aiutino la deglutizione adulta.
Tuttavia penso che questa sia una soluzione approssimativa, difatti le radici dei denti interne rimarrebbero scoperte e ipesensibili poiché nella pronuncia delle consonati (T/S/D...)tendo sempre a battere con la lingua proprio nell'arcata degli incisivi interni, provocandomi dolore e ormai problemi nel parlato, e la mascella resterebbe sempre in terza classe (anche se lieve) magari non aiutandomi con deglutizione e fonetica.
Capisco che il caso non possa essere valutato da una semplice descrizione, però spero di aver reso l'idea.
Quindi a questo punto non saprei come procedere.
Ho anche pensato di fare una chirurgia maxillo facciale per la terza classe, rimuovere gli incisivi e fare una ricostruzione ossea e impiantologia.
E correzione con logopedista e apparecchio per la deglutizione.
Per gli incisivi superior i trapianto mucogengivale e eventuale split se si muovono.
So che possono essere pratiche molto drastiche e eccessive ma dal punto di vista fisico e psicologico é veramente estenuante parlare e mangiare con denti sempre sollecitati! Per questo in exstremis ho pensato di farmeli togliere per dondolio e sensibilitá, anche perché so che il percorso di logopedia a 27 anni non sempre riesce quando ormai le abitudini son viziate
Pensate a ogni volta che mangiate o parlate (quasi sempre)la lingua va a battere sulla recessione interna.
Quindi potreste darmi consigli su che percorso intraprendere?
É un anno che combatto con questo problema e i risvolti psicologico - sociali mi stanno facendo preoccupare
Spiego brevemente il caso giusto per dare un'idea di massima: ho un'igiene orale impeccabile,(spazzolamento con movimento "roll", filo interdentale, spazzolino morbido ecc..tutti i giorni 2/3 volte al giorno) e non ho tasche parodontali.
Tuttavia, sia sugli incisivi inferiori che superiori, ho avuto un abbassamento gengivale ed osseo con conseguente esposizione delle radici (Biotipo sottile).
La problematica é più che altro sugli incisivi inferiori dove ho giá praticato un trapianto mucogengivale e frenulectomia labiale.
L'intervento é ben riuscito, la gengiva ha attecchito bene; tuttavia la radice rimane esposta sia davanti che dietro, i denti purtroppo si muovono, e permane un'eccessiva ipersensibilitá (che è poi il nocciolo della questione).
Essendo quindi già stata da due specialisti che non m'hanno risolto il problema (forse in parte sottostimandolo, a mio giudizio) vorrei capire se intervenire in maniera più drastica.
Preciso che inoltre ho una terza classe scheletrica (non eccessiva, diciamo 1mm più del testa a testa, gli incisivi NON si toccano, il morso non glie lo consente), una deglutizione atipica e i canini che vanno in cross.
I parodontologi che mi hanno visitato sostengono di procedere con splintaggio e eventuale correzione della degluzione da logopedista senza ausilio di apparecchi che aiutino la deglutizione adulta.
Tuttavia penso che questa sia una soluzione approssimativa, difatti le radici dei denti interne rimarrebbero scoperte e ipesensibili poiché nella pronuncia delle consonati (T/S/D...)tendo sempre a battere con la lingua proprio nell'arcata degli incisivi interni, provocandomi dolore e ormai problemi nel parlato, e la mascella resterebbe sempre in terza classe (anche se lieve) magari non aiutandomi con deglutizione e fonetica.
Capisco che il caso non possa essere valutato da una semplice descrizione, però spero di aver reso l'idea.
Quindi a questo punto non saprei come procedere.
Ho anche pensato di fare una chirurgia maxillo facciale per la terza classe, rimuovere gli incisivi e fare una ricostruzione ossea e impiantologia.
E correzione con logopedista e apparecchio per la deglutizione.
Per gli incisivi superior i trapianto mucogengivale e eventuale split se si muovono.
So che possono essere pratiche molto drastiche e eccessive ma dal punto di vista fisico e psicologico é veramente estenuante parlare e mangiare con denti sempre sollecitati! Per questo in exstremis ho pensato di farmeli togliere per dondolio e sensibilitá, anche perché so che il percorso di logopedia a 27 anni non sempre riesce quando ormai le abitudini son viziate
Pensate a ogni volta che mangiate o parlate (quasi sempre)la lingua va a battere sulla recessione interna.
Quindi potreste darmi consigli su che percorso intraprendere?
É un anno che combatto con questo problema e i risvolti psicologico - sociali mi stanno facendo preoccupare
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la partenza con la logopedia ritengo sia fondamentale indipendentemente dal percorso ortodontico e chirurgico
eliminre la spinta linguale edil disagio che le provoca è il punto di partenza e non è vero che negli adulti non è efficace, anzi proprio negli adulti collaboranti è molto efficace
affidarsi poi ad un team con ortodonzista specialista paradontologo e implantologo e chirurgo maxillo sicuramente le può risolvere il caso
chiaramente l'assenza di tessuto di sostegno osseo e gengivale vestibolarmente e lingualmente agli incisivi inferiori limita il loro possibile recupero ma la soluzione implantologica è sempre perseguibile
senta i colleghi che con un approfondito studio le daranno sicuramente precise risposte
ovviamente mi sono attenuto alla sua descrizione con i limiti che la stessa determina
cordiali saluti
eliminre la spinta linguale edil disagio che le provoca è il punto di partenza e non è vero che negli adulti non è efficace, anzi proprio negli adulti collaboranti è molto efficace
affidarsi poi ad un team con ortodonzista specialista paradontologo e implantologo e chirurgo maxillo sicuramente le può risolvere il caso
chiaramente l'assenza di tessuto di sostegno osseo e gengivale vestibolarmente e lingualmente agli incisivi inferiori limita il loro possibile recupero ma la soluzione implantologica è sempre perseguibile
senta i colleghi che con un approfondito studio le daranno sicuramente precise risposte
ovviamente mi sono attenuto alla sua descrizione con i limiti che la stessa determina
cordiali saluti
Finotti Marco
www.centromedicovesalio.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.9k visite dal 04/02/2017.
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