Implantologia immediata post-estrattiva
Ho 3 granulomi al di sotto di altrettanti denti. I denti in questione sono il 36, il 37, e il 47; in sostanza i molari inferiori.
Mi sono rivolto a due diversi studi dentistici. Entrambi hanno escluso l’apicectomia.
Il primo mi ha proposto l’estrazione dei tre denti e la rimozione dei granulomi. Dopo sei mesi, l’inserimento di un impianto (non prima, al fine di far ricostruire bene l’osso per di evitare rischi di contatto con il nervo mandibolare), l’inserimento degli altri due impianti in sedute differenti (Non ho capito perché non si possano inserire gli impianti tutti e tre insieme; c’è una ragione?). In fine dopo altri 5-6 sei mesi per impianto l’inserimento della relative capsule.
Nel secondo mi hanno effettuato una TAC (con apparecchio apposito per i denti che a loro dire irradia poco più di una panoramica classica e che consente però di avere una visione tridimensionale e accuratissima della struttura, tale da permettere interventi molto calibrati); sulla scorta delle immagini ottenute mi hanno proposto l’estrazione dei tre denti e la rimozione dei granulomi e, nella stessa seduta, l’inserimento dei tre impianti (al Zirconio). L’intervento avverrebbe con una tecnica di anestesia / sedazione cosciente, con assistenza dell’anestesista per tutto l’intervento. A loro dire non vi sono problemi per l’inserimento degli impianti poiché dalla TAC è emerso che la mia mandibola presenta molto osso. Non verrebbero inserite le capsule (i denti finali) se non dopo 5- 6 mesi in considerazione del fatto che sono molari (quindi sottoposti a intenso carico) e che, inoltre, soffro di bruxismo. Immagino trattasi pertanto di implantologia immediata post-estrattiva. A riguardo mi hanno detto che effettueranno anche un prelievo ematico per estrarre le piastrine da utilizzare per accelerare la ricrescita ossea e che effettueranno i controlli con altra TAC a fine intervento, nonché numerosi controlli successivi semestrali.
La seconda proposta è di poco più onerosa (300€ a dente) ma per me ovviamente molto più allettante quanto a decisa riduzione del calvario – già vissuto - dei ripetuti interventi (con dolore, gonfiore e tempo perso, risorsa di cui sono carente per motivi di lavoro) e all’opportunità di essere sottoposto a sedazione cosciente.
Mi domando però se questa seconda tecnica può comportare, per il caso in esame (rimozione di tre granulomi e vicinanza del nervo mandibolare), maggiori rischi di insuccesso rispetto alla classica, nel breve e poi nel lungo periodo.
Mi sono rivolto a due diversi studi dentistici. Entrambi hanno escluso l’apicectomia.
Il primo mi ha proposto l’estrazione dei tre denti e la rimozione dei granulomi. Dopo sei mesi, l’inserimento di un impianto (non prima, al fine di far ricostruire bene l’osso per di evitare rischi di contatto con il nervo mandibolare), l’inserimento degli altri due impianti in sedute differenti (Non ho capito perché non si possano inserire gli impianti tutti e tre insieme; c’è una ragione?). In fine dopo altri 5-6 sei mesi per impianto l’inserimento della relative capsule.
Nel secondo mi hanno effettuato una TAC (con apparecchio apposito per i denti che a loro dire irradia poco più di una panoramica classica e che consente però di avere una visione tridimensionale e accuratissima della struttura, tale da permettere interventi molto calibrati); sulla scorta delle immagini ottenute mi hanno proposto l’estrazione dei tre denti e la rimozione dei granulomi e, nella stessa seduta, l’inserimento dei tre impianti (al Zirconio). L’intervento avverrebbe con una tecnica di anestesia / sedazione cosciente, con assistenza dell’anestesista per tutto l’intervento. A loro dire non vi sono problemi per l’inserimento degli impianti poiché dalla TAC è emerso che la mia mandibola presenta molto osso. Non verrebbero inserite le capsule (i denti finali) se non dopo 5- 6 mesi in considerazione del fatto che sono molari (quindi sottoposti a intenso carico) e che, inoltre, soffro di bruxismo. Immagino trattasi pertanto di implantologia immediata post-estrattiva. A riguardo mi hanno detto che effettueranno anche un prelievo ematico per estrarre le piastrine da utilizzare per accelerare la ricrescita ossea e che effettueranno i controlli con altra TAC a fine intervento, nonché numerosi controlli successivi semestrali.
La seconda proposta è di poco più onerosa (300€ a dente) ma per me ovviamente molto più allettante quanto a decisa riduzione del calvario – già vissuto - dei ripetuti interventi (con dolore, gonfiore e tempo perso, risorsa di cui sono carente per motivi di lavoro) e all’opportunità di essere sottoposto a sedazione cosciente.
Mi domando però se questa seconda tecnica può comportare, per il caso in esame (rimozione di tre granulomi e vicinanza del nervo mandibolare), maggiori rischi di insuccesso rispetto alla classica, nel breve e poi nel lungo periodo.
[#1]
Senza entrare nel merito delle scelte implantologiche che vanno discusse solo se conosciamo perfettamente il suo caso clinico e quindi non via web, è opportuno invece capire perchè siano presenti i granulomi sotto tutti e tre i denti, per esempio, a causa di infezioni endodontiche dovute a carie penetranti o per precedenti terapie canalari malriuscite.
L'estrazione + impianto è la terza e ultima possibilità, sarebbe opportuno considerare invece la prima scelta che è il ritrattamento canalare eseguito correttamente, sotto diga di gomma http://www.studiodecarli.com/1/conservativa_379886.html
e da un operatore esperto in endodonzia.
L'apicectomia rappresenta invece la seconda scelta se il ritrattamento non dovesse avere successo e comunque, nei primi e secondi molari inferiori, è richiesta un alta perizia tecnica per portare a buon fine l'intervento.
Con il ritrattamento canalare, SE eseguito con gli accorgimenti di cui sopra, lei potrebbe ottenere il bellissimo risultato di continuare a masticare ancora molti anni con i suoi denti grazie al progressivo recupero dell'infezione ossea (il granuloma si "asciuga"), evitare interventi di chirurgia, ridurre (di molto) il preventivo economico ed il tempo necessario per il risultato finale.
Queste considerazioni le prenda come ipotesi non conoscendo appunto la sua reale situazione,
Forse prima di prendere una decisione irreversibile può valere la pena di sentire un altro parere da un dentista esperto in endodonzia.
L'estrazione + impianto è la terza e ultima possibilità, sarebbe opportuno considerare invece la prima scelta che è il ritrattamento canalare eseguito correttamente, sotto diga di gomma http://www.studiodecarli.com/1/conservativa_379886.html
e da un operatore esperto in endodonzia.
L'apicectomia rappresenta invece la seconda scelta se il ritrattamento non dovesse avere successo e comunque, nei primi e secondi molari inferiori, è richiesta un alta perizia tecnica per portare a buon fine l'intervento.
Con il ritrattamento canalare, SE eseguito con gli accorgimenti di cui sopra, lei potrebbe ottenere il bellissimo risultato di continuare a masticare ancora molti anni con i suoi denti grazie al progressivo recupero dell'infezione ossea (il granuloma si "asciuga"), evitare interventi di chirurgia, ridurre (di molto) il preventivo economico ed il tempo necessario per il risultato finale.
Queste considerazioni le prenda come ipotesi non conoscendo appunto la sua reale situazione,
Forse prima di prendere una decisione irreversibile può valere la pena di sentire un altro parere da un dentista esperto in endodonzia.
Dr. Paolo De Carli
Specialista in Odontostomatologia
www.studiodecarli.com
[#2]
L'impressione che ho è che il secondo dentista le proponga prestazioni di alto livello.
Non c'è nessun problema ad inserire i tre impianti (anche in lati opposti della bocca), in una unica seduta; lo faccio spesso.
Il rischio di toccare il nervo mandibolare è "operatore dipendente".
Ma questo operatore pare decisamente attrezzato anche per scongiurare questo rischio.
Infatti la ha fatto una Cone Beam, radiografia dell'ultima generazione.
Tutto quello ceh le ha detto è verissimo.
Probabilmente avrei fatto le stesse sostanziali scelte, eccettuato gli impianti in zirconio che non uso, non fidandomi ancora delle loro performances negli anni.
Ma questo è un problema marginale.
Questo secondo collega, a prima vista, mi sembra molto competente.
Corretto il "supplemento"; non è neppure molto, considerato sedazione e impianti in zirconio.
Non c'è nessun problema ad inserire i tre impianti (anche in lati opposti della bocca), in una unica seduta; lo faccio spesso.
Il rischio di toccare il nervo mandibolare è "operatore dipendente".
Ma questo operatore pare decisamente attrezzato anche per scongiurare questo rischio.
Infatti la ha fatto una Cone Beam, radiografia dell'ultima generazione.
Tutto quello ceh le ha detto è verissimo.
Probabilmente avrei fatto le stesse sostanziali scelte, eccettuato gli impianti in zirconio che non uso, non fidandomi ancora delle loro performances negli anni.
Ma questo è un problema marginale.
Questo secondo collega, a prima vista, mi sembra molto competente.
Corretto il "supplemento"; non è neppure molto, considerato sedazione e impianti in zirconio.
www.studioformentelli.it
Attività prevalente: Gnatologia e
Implantologia (scuola italiana)
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 1.9k visite dal 28/10/2013.
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