Metastasi epatica anziano
buon pomeriggio, volevo chiedere un aiuto riguardo al caso complicato e ormai senza speranza di mia nonna.
breve storia clinica:RESEZIONE SEGMENTARIA , 7 anni fa ,di adecarcinoma del colon discendente (PT1 N1 G2).l'oncologia ha sbagliato a trascrivere l'istologico, omettendo la presenza di un linfonodo metastatico.per quasi 5 anni mia nonna ha effettuato i cotrolli di routine,tutto ok. alla fine del quinto anno si è verificata un'alterazione del CEA (attribuita dall'oncologia all'artrite reumatoide di cui soffre).Tramite un ricovero ospedaliero per la suddetta artrite il reumatologo, richiedendo una Tac, ha verificato la presenza di una metastasi epatica di 3,5 cm.
l'oncologia della mia città presa visione della tac, ha detto le seguenti parole:la lasci crepare se proviene dal colon ha un mese di vita,deve sperare derivi dal seno.ho chiesto un aiuto e mi hanno detto che non esistevano chemio o trattamenti per mia nonna.
non ci siamo arresi e mia nonna,dopo aver effettuato i controlli del caso, è stata sottoposta ad un intervento chirurgico per la rimozione della metastasi. per qualche mese è stata bene poi purtroppo si è ripresentata. A quel punto dopo varie ricerche in internet ho scoperto la radiochirurgia stereotassica (di cui non sono corrente nel mio ospedale), è stata trattata e per un anno la malattia è rimasta sotto controllo. quasi un miracolo poichè la metastasi cresceva di 1 cm a settimana. crescita molto rapida derivante dalle difese immunitarie basse di mia nonna, causate dai precedenti trattamenti per l'artrite tra cui il metotrexate.
ora la malattia è progredita ai polmoni (presenza di micrometastasi) e al fegato sono presenti 3 metastasi.
l'11 agosto mia nonna verrà sottoposta ad una tac di centraggio per trattare le metastasi epatiche.
mia nonna ha 84 anni, è in condizioni discrete di salute, non ha nessun sintomo della malattia e soprattutto vuole vivere.abbiamo passato di tutto in questi due anni, tac sbagliate,diagnosi erronee, ma abbiamo sempre combattuto.
chiedo gentilmente se è possibile utilizzare un farmaco chemioterapico per controllare l'avanzamento di questa malattia.
è stata utilizzata per 2 mesi capecitabina, sopportata molto bene senza effetti collaterali, ma purtroppo senza benefici.
ci è stata presentata come un farmaco miracoloso che solo su mia nonna non ha beefici.
inoltre vorrei specificare che abbiamo fatto diversi esami approfonditi e la metastasi è compatibile con la primitività intestinale (tra cui il referto dell'istologico)
mi è stato detto che se avessero fatto all'epoca chemioterapia, mia nonna adesso starebbe bene,purtroppo devo perderla per incompetenza per un errore di trascrizione,c'era scritto PT1 N0 G2.(solo dopo diverse ricerche abbiamo trovato nell'archivio l'istologico corretto,di cui dicevano di non essere in possesso).in attesa di una risposta ringrazio e porgo distinti saluti
chiedo gentilmente un vostro parere..
vi ringrazio tanto anticipatamente.
breve storia clinica:RESEZIONE SEGMENTARIA , 7 anni fa ,di adecarcinoma del colon discendente (PT1 N1 G2).l'oncologia ha sbagliato a trascrivere l'istologico, omettendo la presenza di un linfonodo metastatico.per quasi 5 anni mia nonna ha effettuato i cotrolli di routine,tutto ok. alla fine del quinto anno si è verificata un'alterazione del CEA (attribuita dall'oncologia all'artrite reumatoide di cui soffre).Tramite un ricovero ospedaliero per la suddetta artrite il reumatologo, richiedendo una Tac, ha verificato la presenza di una metastasi epatica di 3,5 cm.
l'oncologia della mia città presa visione della tac, ha detto le seguenti parole:la lasci crepare se proviene dal colon ha un mese di vita,deve sperare derivi dal seno.ho chiesto un aiuto e mi hanno detto che non esistevano chemio o trattamenti per mia nonna.
non ci siamo arresi e mia nonna,dopo aver effettuato i controlli del caso, è stata sottoposta ad un intervento chirurgico per la rimozione della metastasi. per qualche mese è stata bene poi purtroppo si è ripresentata. A quel punto dopo varie ricerche in internet ho scoperto la radiochirurgia stereotassica (di cui non sono corrente nel mio ospedale), è stata trattata e per un anno la malattia è rimasta sotto controllo. quasi un miracolo poichè la metastasi cresceva di 1 cm a settimana. crescita molto rapida derivante dalle difese immunitarie basse di mia nonna, causate dai precedenti trattamenti per l'artrite tra cui il metotrexate.
ora la malattia è progredita ai polmoni (presenza di micrometastasi) e al fegato sono presenti 3 metastasi.
l'11 agosto mia nonna verrà sottoposta ad una tac di centraggio per trattare le metastasi epatiche.
mia nonna ha 84 anni, è in condizioni discrete di salute, non ha nessun sintomo della malattia e soprattutto vuole vivere.abbiamo passato di tutto in questi due anni, tac sbagliate,diagnosi erronee, ma abbiamo sempre combattuto.
chiedo gentilmente se è possibile utilizzare un farmaco chemioterapico per controllare l'avanzamento di questa malattia.
è stata utilizzata per 2 mesi capecitabina, sopportata molto bene senza effetti collaterali, ma purtroppo senza benefici.
ci è stata presentata come un farmaco miracoloso che solo su mia nonna non ha beefici.
inoltre vorrei specificare che abbiamo fatto diversi esami approfonditi e la metastasi è compatibile con la primitività intestinale (tra cui il referto dell'istologico)
mi è stato detto che se avessero fatto all'epoca chemioterapia, mia nonna adesso starebbe bene,purtroppo devo perderla per incompetenza per un errore di trascrizione,c'era scritto PT1 N0 G2.(solo dopo diverse ricerche abbiamo trovato nell'archivio l'istologico corretto,di cui dicevano di non essere in possesso).in attesa di una risposta ringrazio e porgo distinti saluti
chiedo gentilmente un vostro parere..
vi ringrazio tanto anticipatamente.
[#1]
Gentile Utente,
l'età della paziente controindica l'impiego di trattamenti farmacologici energici. Questo non vuol dire che non si possa fare nulla. Io suggerirei una monochemioterapia con raltitrexed da somministrarsi ogni 21 giorni. Tale farmaco (peraltro oggetto della mia tesi di laurea in medicina) è ben tollerato anche in età avanzata. Vi abbinerei la radioterapia che è già in programma e delle applicazioni di ipertermia capacitiva oncologica (vedi sito www.ipertermiaroma.it ).
Resto a disposizione, un caro saluto
Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
l'età della paziente controindica l'impiego di trattamenti farmacologici energici. Questo non vuol dire che non si possa fare nulla. Io suggerirei una monochemioterapia con raltitrexed da somministrarsi ogni 21 giorni. Tale farmaco (peraltro oggetto della mia tesi di laurea in medicina) è ben tollerato anche in età avanzata. Vi abbinerei la radioterapia che è già in programma e delle applicazioni di ipertermia capacitiva oncologica (vedi sito www.ipertermiaroma.it ).
Resto a disposizione, un caro saluto
Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
Dr. Carlo Pastore
https://www.ipertermiaitalia.it/
[#2]
Ex utente
GENTILISSIMO DR. PASTORE LA RINGRAZIO TANTISSIMO PER LA SUA RISPOSTA.
LA RINGRAZIO TANTO PERCHè STA CERCANDO DI AIUTARCI A DIFFERENZA DI MEDICI CHE DICONO CHE ORMAI HA 84 ANNI E PUò ANCHE MORIRE.
PER NOI è UNA SOFFERENZA, FAREMMO DI TUTTO PER CONTROLLARE QUESTA BRUTTA MALATTIA.
NESSUNA PERSONA MERITA DI SENTIRSI DIRE TU SEI ANZIANO ED è INUTILE CURARTI.
L'ONCOLOGO A CUI ACCEDAVAMO PRIVATAMENTE CI HA DETTO CHE NON ESISTONO ALTRI FARMACI OLTRE LO XELODA PER MIA NONNA.
SIAMO RIMASTI SENZA PAROLE,FINO A VENTI GIORNI PRIMA PARLAVA DI QUESTO FARMACO MIRACOLOSO OPPONENDOSI ALLA RADIOTERAPIA CONSIDERATA INUTILE.
LA RADIOTERAPIA DI FIRENZE AVEVA DETTO CHE SI POTEVA PROCEDERE SULLE METASTASI AL FEGATO E NOI AVEVAMO INTRAVISTO UNA SPERANZA.
L'ONCOLOGO SI è MOSTRATO CONTRARIO DICENDO CHE DA SOLA LA CAPECITABINA AVREBBE FERMATO LA MALATTIA E CON LA RADIOCHIRURGIA MIA NONNA SAREBBE MORTA....
PECCATO CHE FINORA SIA STATO L'UNICO METODO EFFICACIE PER MIA NONNA.
HA SEMPRE SOPPORTATO BENE QUESTO TRATTAMENTO, INFATTI DOPO AVERLA FATTA RIPOSARE LA PORTAVAMO A VISITARE MUSEI A FIRENZE.
L'ONCOLOGO VEDENDO FALLIRE QUESTO FARMACO, SI è ESPRESSO ANCORA UNA VOLTA CONTRO LA RADIOTERAPIA DICENDO DI LASCIARLA MORIRE.
NOI NON LO ABBIAMO ASCOLTATO E ABBIAMO PARLATO CON LA CLINICA DOVE è IN CURA MIA NONNA (RADIOTERAPIA FIRENZE).
IO NON VOGLIO TORTURARE MIA NONNA,MA SE NON SOFFRE E VUOLE VIVERE, CERCO DI FARE IL POSSIBILE.
OGGI ABBIAMO FATTO UN'ECODOPPLER AD ENTRAMBE LE GAMBE ED è RISULTATA UNA TROMBOSI DELLA VENA FEMORALE DESTRA E POPLITEA DS E SX.
PURTROPPO NON ABBIAMO AVUTO SPIEGAZIONI A RIGUARDO, IL DOTTORE NON HA SCRITTO TERAPIE DICENDO CHE VISTO LA SITUAZIONE DI MIA NONNA POTEVAMO TENERLA A CASA E ABBIAMO PERSO SOLO TEMPO.....
IL NOSTRO MEDICO DI BASE CHOCCATO DA TANTA INCOMPETENZA E DISUMANITà HA PROPOSTO UN TRATTAMENTO A BASE DI CLEXANE (2 INIEZIONI AL GIORNO DA 4000 U).
LA CHEMIOTERAPIA è CONTROINDICATA IN CASI DI TROMBOSI?
POI VOLEVO SAPERE DOV'è POSSIBILE FARE LA CHEMIOTERAPIA INDICATA. NEL MIO OSPEDALE (A MANTOVA) SI RIFUTANO DI CURARE MIA NONNA.
L'11 AGOSTO INTANTO FAREMO LA TAC DI CENTRAGGIO A FIRENZE E VEDREMO IL RISULTATO.
SUCCESSIVAMENTE SE NON LA DISURBO VORREI CHIEDERLE INFORMAZIONI PER L'IPERTERMIA CAPACITIVA.
LA RINGRAZIO ANCORA TANTO PER L'INTERESSAMENTO MOSTRATO, MI SCUSO PER IL DISTURBO MA NON SAPPIAMO PIù A CHI RIVOLGERCI.
ABBIAMO GIRATO MEZZA ITALIA ORMAI...GRAZIE ANCORA
LA RINGRAZIO TANTO PERCHè STA CERCANDO DI AIUTARCI A DIFFERENZA DI MEDICI CHE DICONO CHE ORMAI HA 84 ANNI E PUò ANCHE MORIRE.
PER NOI è UNA SOFFERENZA, FAREMMO DI TUTTO PER CONTROLLARE QUESTA BRUTTA MALATTIA.
NESSUNA PERSONA MERITA DI SENTIRSI DIRE TU SEI ANZIANO ED è INUTILE CURARTI.
L'ONCOLOGO A CUI ACCEDAVAMO PRIVATAMENTE CI HA DETTO CHE NON ESISTONO ALTRI FARMACI OLTRE LO XELODA PER MIA NONNA.
SIAMO RIMASTI SENZA PAROLE,FINO A VENTI GIORNI PRIMA PARLAVA DI QUESTO FARMACO MIRACOLOSO OPPONENDOSI ALLA RADIOTERAPIA CONSIDERATA INUTILE.
LA RADIOTERAPIA DI FIRENZE AVEVA DETTO CHE SI POTEVA PROCEDERE SULLE METASTASI AL FEGATO E NOI AVEVAMO INTRAVISTO UNA SPERANZA.
L'ONCOLOGO SI è MOSTRATO CONTRARIO DICENDO CHE DA SOLA LA CAPECITABINA AVREBBE FERMATO LA MALATTIA E CON LA RADIOCHIRURGIA MIA NONNA SAREBBE MORTA....
PECCATO CHE FINORA SIA STATO L'UNICO METODO EFFICACIE PER MIA NONNA.
HA SEMPRE SOPPORTATO BENE QUESTO TRATTAMENTO, INFATTI DOPO AVERLA FATTA RIPOSARE LA PORTAVAMO A VISITARE MUSEI A FIRENZE.
L'ONCOLOGO VEDENDO FALLIRE QUESTO FARMACO, SI è ESPRESSO ANCORA UNA VOLTA CONTRO LA RADIOTERAPIA DICENDO DI LASCIARLA MORIRE.
NOI NON LO ABBIAMO ASCOLTATO E ABBIAMO PARLATO CON LA CLINICA DOVE è IN CURA MIA NONNA (RADIOTERAPIA FIRENZE).
IO NON VOGLIO TORTURARE MIA NONNA,MA SE NON SOFFRE E VUOLE VIVERE, CERCO DI FARE IL POSSIBILE.
OGGI ABBIAMO FATTO UN'ECODOPPLER AD ENTRAMBE LE GAMBE ED è RISULTATA UNA TROMBOSI DELLA VENA FEMORALE DESTRA E POPLITEA DS E SX.
PURTROPPO NON ABBIAMO AVUTO SPIEGAZIONI A RIGUARDO, IL DOTTORE NON HA SCRITTO TERAPIE DICENDO CHE VISTO LA SITUAZIONE DI MIA NONNA POTEVAMO TENERLA A CASA E ABBIAMO PERSO SOLO TEMPO.....
IL NOSTRO MEDICO DI BASE CHOCCATO DA TANTA INCOMPETENZA E DISUMANITà HA PROPOSTO UN TRATTAMENTO A BASE DI CLEXANE (2 INIEZIONI AL GIORNO DA 4000 U).
LA CHEMIOTERAPIA è CONTROINDICATA IN CASI DI TROMBOSI?
POI VOLEVO SAPERE DOV'è POSSIBILE FARE LA CHEMIOTERAPIA INDICATA. NEL MIO OSPEDALE (A MANTOVA) SI RIFUTANO DI CURARE MIA NONNA.
L'11 AGOSTO INTANTO FAREMO LA TAC DI CENTRAGGIO A FIRENZE E VEDREMO IL RISULTATO.
SUCCESSIVAMENTE SE NON LA DISURBO VORREI CHIEDERLE INFORMAZIONI PER L'IPERTERMIA CAPACITIVA.
LA RINGRAZIO ANCORA TANTO PER L'INTERESSAMENTO MOSTRATO, MI SCUSO PER IL DISTURBO MA NON SAPPIAMO PIù A CHI RIVOLGERCI.
ABBIAMO GIRATO MEZZA ITALIA ORMAI...GRAZIE ANCORA
[#3]
Gentile Utente,
la trombosi venosa profonda è legata alla presenza della patologia tumorale nell'organismo. Difatti accanto al tumore vi sono spesso epifenomeni causati dal tumore stesso (sindromi paraneoplastiche) ed uno di questi sono le alterazioni della coagulazione. Ben fatta la terapia con Clexane e non ho dubbi che la trombosi si risolverà. Potremmo programmare un iter terapeutico insieme se è nella vostra volontà. La mia mail di riferimento è info@ipertermiaroma.it alla quale è possibile inviare tutta la storia clinica in modo dettagliato.
Resto a disposizione, un caro saluto
Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
la trombosi venosa profonda è legata alla presenza della patologia tumorale nell'organismo. Difatti accanto al tumore vi sono spesso epifenomeni causati dal tumore stesso (sindromi paraneoplastiche) ed uno di questi sono le alterazioni della coagulazione. Ben fatta la terapia con Clexane e non ho dubbi che la trombosi si risolverà. Potremmo programmare un iter terapeutico insieme se è nella vostra volontà. La mia mail di riferimento è info@ipertermiaroma.it alla quale è possibile inviare tutta la storia clinica in modo dettagliato.
Resto a disposizione, un caro saluto
Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
[#4]
Ex utente
la ringrazio tantissimo per tutta la disponibilità mostrata.
le invierò tutta la documentazione di mia nonna appena avrò i risultati della TAC di Firenze.
Anche la dottoressa che segue la nonna a Firenze ritiene importante la presenza di un oncologo poichè la radiochirurgia se non assocciata a qualche trattamento ha effetti limitati vista l'estensione della malattia.
ci faremo sentire al più presto,grazie ancora.
Cordiali saluti
le invierò tutta la documentazione di mia nonna appena avrò i risultati della TAC di Firenze.
Anche la dottoressa che segue la nonna a Firenze ritiene importante la presenza di un oncologo poichè la radiochirurgia se non assocciata a qualche trattamento ha effetti limitati vista l'estensione della malattia.
ci faremo sentire al più presto,grazie ancora.
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 14.9k visite dal 05/08/2009.
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