Chemioterapia e infezione

Gentili dottori,
Nel mese di Maggio di quest'anno a mio padre viene diagnosticato un tumore a seguito di accertamenti dovuti a forti dolori nella zona scapolare e sottoascellare dx: si tratta di adenocarcinoma non a piccole cellule delle dimensioni di ben 7 cm, escavato e posizionato posteriormente in periferia a ridosso della pleura nel lobo mediano dx e infiltrante una costola. Non ci sono ripetizioni a distanza e il tumore ci viene detto essere poco aggressivo.
A Giugno si comincia la chemioterapia a base di CISPLATINO e VINORELBINA: gli effetti collaterali dopo il primo ciclo sono piuttosto blandi e sopportabili, anzi, dopo il primo richiamo di VINORELBINA passano quasi completamente i dolori toracici e la stanchezza sembra solo un ricordo, fin quando un giorno, a seguito di una oppressione al centro del petto viene consigliato di recarsi al pronto soccorso.
Comincia il "calvario" di antibiotici per una non ben definita infezione diagnosticata da una leggera ombra nella RX e dalla conta dei leucociti a 17.000 (prima della terapia aveva comunque 14.000 ridotti poi a 4.200 prima del richiamo di VINORELBINA). Faccio notare che mio padre a parte un po’ di febbricola sporadica, i dolori toracici al lato destro ed ultimamente un po’ di bruciore, non ha tosse o altri sintomi di un’infezione polmonare.
Si interrompe la terapia e si va avanti ad antibiotici generici per venti giorni tra emocromi (leucociti sempre tra 20.000 e 21.000) e visite pneumologiche, finché qualcuno ha prescritto un' esame dell' espettorato da cui risultavano KLEBSIELLA PNEUMONIAE e CANDIDA ALBICANS in concentrazioni elevate: a questo punto sono stati prescritti LEVOXACIN e SPORANOX per altri 10 giorni trascorsi i quali il successivo espettorato ha evidenziato CANDIDA e STAPHYLOCOCCUS AUREUS. Attualmente mio padre sta seguendo l’ennesima cura con la rassicurazione che una volta finita potrà ricominciare la chemioterapia sotto antibiotici senza peraltro dover presentare un altro espettorato.

Le mie domande sono:

-Non potrebbe essere il tumore stesso o lo stato infiammatorio conseguente a richiamare un numero maggiore di globuli bianchi e non le popolazioni batteriche e fungine risultanti dagli espettorati (tanto più che questi microrganismi sono spesso naturalmente presenti nel corpo umano) ?

-E’ giustificata un’interruzione così lunga della terapia per uno stato infettivo di questa entità quando nel tempo non si sono notati cambiamenti sostanziali ?

-L’infezione potrebbe essere preesistente al primo ciclo di chemioterapia e quindi cronicizzata al punto tale da non portare a particolari problemi in caso di immunodeficienza da farmaci?

-Nel caso di persistenza dello stato infettivo è sicuro procedere alla chemioterapia sotto controllo antibiotico come ci è stato prospettato ?

Ringraziandovi in anticipo per il tempo dedicatomi vi porgo i miei più cari saluti. Cordialmente, Mattia.

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Dr. Alessandro D'Angelo Oncologo 2.8k 64
Il vecchio adagio "quando il maggiore c'è il minore cessa" è sempre valido.

Le neoplasie polmonari (e non solo loro) modificano la struttura polmonare rendendola terreno fertile per eventuali infezioni; pertanto considerando l'attività dei chemioterapici sui globuli bianchi è prudente "spegnere" ogni focolaio infettivo prima di procedere con la chemio onde evitare peggioramenti (sepsi etc).

Sicuramente quanto prospettato dai colleghi è un ragionevole compromesso.

Cordiali Saluti
Dr. Alessandro D'Angelo
(email: alessandro.dangelo@grupposamed,com)

[#2]
Utente
Utente
Salve dottore,
la ringrazio per la disponibilità e le comunico che oggi finalmente mio padre ha ripreso la chemioterapia a base di CISPLATINO e VINORELBINA nonostante dall'emocromo risultino ancora 21.000 globuli bianchi (stavolta non ci è stato richiesto l'esame dell'espettorato); inoltre non farà il richiamo di VINORELBINA perchè la dottoressa ha paura che si possano verificare le condizioni per un altro STOP vista la storia recente e continuerà a prendere SPORANOX per un'altra settimana.

Le chiedo, se possibile, una sua interpretazione su questa sospensione del richiamo e se, secondo lei, essendo ormai da tempo il numero dei globuli bianchi pressochè costante e non avendo disturbi di sorta (eccetto i dolori toracici), questa carica batterica non possa essere considerata come una condizione fisiologica per mio padre.
Il prossimo ciclo è fissato per il 24 c.m. e andranno fatte il 13 le analisi del sangue complete e il 21 l'emocromo: crede sia utile effettuare un'altro emocromo e/o espettorato la settimana prossima o è solo "eccesso di zelo"?
Speriamo che nei prossimi giorni i dolori comincino a diminuire come è successo due mesi fa dopo il primo ciclo: se così non fosse, quale potrebbe essere il motivo del mancato effetto?

Mi rendo conto della difficoltà di rispondere a domande a distanza, molte delle quali dettate anche dall'emotività e per questo la ringrazio ancora dell'impegno e la saluto cordialmente.
Mattia