Carcinoma squamocellulare moderatamente differenziato e chemioterapia

Egregi dottori,
lo scorso mese mia madre ha effettuato un intervento di lobectomia polmonare SUP SX con tecnica VATS.

Dall'esame istologico risulta un carcinoma squamocellulare moderatamente differenziato, PDL1 (TPS-49%): stimabile in circa il 5%, pT3 (tessuto mediastinico infiltrato), pN0, stadio IIB.

Alla visita oncologica le è stato proposta CT secondo schema Cisplatino-Vinorelbina gg 1, 8q21 per 4 cicli.

Non ero presente alla visita, ma pare le abbiano detto che con la Chemioterapia ci sarebbe una probabilità di riduzione di eventuali recidive/metastasi del 5%... ,
- è davvero così?
Solo il 5%?

- Siccome anni fa ha avuto un infarto con posizionamento di 3 stent coronarici, La CT può essere pericolosa per la salute cardiovascolare?

Grazie
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Dr. Alessandro D'Angelo Oncologo 2.8k 64
E' molto difficile per i non addetti ai lavori, entrare nel mondo delle statistiche mediche (in prima istanza con apparenti valori bassi ed insignificanti, ma non se rapportati alla popolazione in generale).
Il concetto è che anche se il valore fosse del 99%, esso sarebbe una probabilità e non una certezza; pertanto si deve valutare il rapporto costo/beneficio.
Sono certo che i colleghi abbiano raccolto la storia clinica di Sua mamma e valutato i tempi della posa degli stent; con una funzionalità cardiaca nella norma, si può valutare se proporre o meno un trattamento con adeguato supporto.

Cordiali Saluti
Dr. Alessandro D'Angelo
(email: alessandro.dangelo@grupposamed,com)