Pertanto è stata prescritta radioterapia su s1 ed s2

GENTILI DOTTORI, PRIMA DI ESPORVI LE DOMANDE A CUI DESIDEREREI SE POSSIBILE AVERE RISPOSTA, VI DESCRIVO L’ANAMNESI E L’ANDAMENTO DELLA MALATTIA CHE HA COLPITO MIA SUOCERA (ETA’ 74 ANNI):
mia suocera è stata operata il 21-04-2004 di “mastectomia radicale sinistra” con svuotamento del cavo ascellare per un carcinoma duttale infiltrante del diametro di 3 cm con emboli neoplastici linfatici intratumorali e con metastasi a 7 dei 18 linfonodi ascellari asportati. L’assetto biologico del tumore è risultato il seguente:ER+30%, PgR<10%, Ki 67 35%, Her 22+ P53 80%.
Il tumore mammario è classificabile come pT2N2M0.
La paziente è stata arruolata nel protocollo di “chemioterapia adiuvante” per le donne anziane, detto ELDA, nel braccio Taxotere. Somministrato alla dose di 35 mg/mq nei giorni 1, 8, 15 ogni 28 giorni per complessivi 4 cicli somministrati in regime di DH dal 07-06-04 al 13-09-2004. Ha poi iniziato “ormonoterapia adiuvante con Arimidex” alla dose 1 mg/os/die ed ha irradiato sulla parete toracica sinistra dal 23-09-2004 al 04-11-2004per complessivi 5040 cGy.
Il controllo clinico RMN del rachide (dolori in sede lombare con irradiazione all’arto infer. sinistro) eseguito il 28-08-2006ha mostrato “alterazione del soma di L3” con presenza di tessuto neoplastico che erode la corticale ossea estendendosi nel recesso laterale sinistro tra L3 ed L4. La TAC mirata su L3 eseguita il 01-09-2006 ha confermato l’alterazione strutturale dell’emisoma sinistro di L3 che si estende al peduncolo con erosione della corticale, da erosione secondaria. Alla paziente è stata somministrata “Radioterapia” su L3. Il campo di radioterapia si è esteso da L2 ad L4 per complessivi 3960 cGy erogati dal 08-09-06 all’11-10-06 e terapia con bisfosfonati, BONDRONAT, fiale da 6 mg, effettuati in regime di DH dal 23-10-06 al 12-03-07, proseguendo poi con la somministrazione orale dello stesso farmaco alla dose di 50 mg/os/die. E’ presente braccio gonfio. La terapia ormonale è virata dall’Arimidex all’Aromasin 25 mg/os/die.
Nell’aprile 2008 si verifica “progressione polmonare” di malattia (16 micronoduli di cui il maggiore con dimensione di circa 1 cm) per cui inizia chemioterapia con Xeloda che sospende, dopo meno di 3/4 giorni, insieme al Bondronat per insorgenza di attacco anginoso (forse causato dalla terapia con Xeloda?), poi risoltosi.
Il 23-06-08 inizia nuova “chemioterapia” in regime di DH con l’associazione “Carboplatino e Gemcitabina” di cui esegue 6 cicli terminati il 20-10-08 ottenendo una regressione parziale delle metastasi polmonari nodulari.
Dal novembre ‘08 è sotto terapia con “Faslodex” alla dose di 250 mg/i.m. ogni 28 giorni allo scopo di mantenere la regressione clinica ottenuta a livello polmonare. Allo stato permangono seppur regredite alcune metastasi polmonari.
Il controllo strumentale dopo RT ha dimostrato ancora la persistenza di tessuto neoplastico nel canale di coniugazione L3-L4, sebbene la vertebra L3 mostri segni di sclerosi reattiva. Le indagini recenti dimostrano alla PET eseguita il 18-06-09 iperaccumulo a livello dei metameri lombari e sacrali, per cui la successiva Risonanza magnetica (colonna toracica e lombo-sacrale) eseguita il 08-07-09 ha dato il seguente referto:
“alterazione morfo-intensitometrica del soma di L3, estesa al peduncolo destro e, soprattutto, all’emiarco posteriore sinistro, con ipointensità in T1 ed incremento in STIR-T2, cui si associano segni di rimaneggiamento della semisezione sinistra del soma; dopo contrasto, disomogenea impregnazione.
Il referto è da riferire a lesione secondaria vertebrale prevalentemente litica . Accenno ad estrinsecazione intra-canalare della patologia.
Alterazione del segnale dalle caratteristiche e dal significato analoghi si apprezza a carico della semisezione sinistra del sacro (S1-S2). Spondilosi dorsale, disco-artrosi D7-D8, regolare morfologia e segnale del midollo dorsale”.
Pertanto è stata prescritta Radioterapia su S1 ed S2, mentre su L3 è stata richiesta consulenza dello specialista neurochirurgo ai fini di intervento di cifoplastica su L3 (con cementina) per il consolidamento della vertebra interessata da “vacuum” e per un parere circa i rischi e l’efficacia di un ulteriore trattamento radioterapico su tale vertebra L3 già trattata dal 08-09-06 all’11-10-06.
CIO’ PREMESSO SI CHIEDE
- se sia stato opportuno interrompere la terapia con Bondronat e se sia possibile ulteriore trattamento con bifosfonati (Bondronat) ai fini della prevenzione delle metastasi ossee, e se esistono impedimenti alla continuazione di tale trattamento (in quanto già effettuato dall’ottobre ’06 ad aprile ’08), in quest’ultimo caso, mi è stato riferito da un medico, ma non so l’attendibilità dell’affermazione, che addirittura la cura con bifosfonati (anche “più forti” di Bondronat) si può protrarre per lungo tempo.
Inoltre, si prega, se possibile, di voler fornire suggerimenti ed ogni ben accetto consiglio terapeutico per la cura della malattia.
GRAZIE PER LA VOSTRA DISPONIBILITA’, VERA E PROPRIA MISSIONE!.
[#1]
Dr. Carlo Pastore Oncologo 3.9k 133
Gentile Utente,

certamente è possibile proseguire la cura con i bifosfonati e si potrebbe pensare di impiegare l'acido zoledronico (Zometa) somministrato per fleboclisi ogni 28 giorni. L'intervento chirurgico sulla vertebra mi sembra la strada migliore. Da valutare eventuale terapia sistemica con vinorelbina da associare all'ormonoterapia in corso. Inoltre è possibile abbinare nelle sedi di malattia delle applicazioni di ipertermia capacitiva (vedi sito www.ipertermiaroma.it ).

Resto a disposizione, un caro saluto

Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it

Dr. Carlo Pastore
https://www.ipertermiaitalia.it/

[#2]
Utente
Utente
La ringrazio vivamente per la risposta.Mi permetto di chiederle se sia reperibile qualche centro per la terapia ipertemica in provincia di Napoli, ed inoltre se sia possibile intervenire, oltre che sulle lesioni ossee, anche su quelle polmonari residue.
GRAZIE.
[#3]
Dr. Carlo Pastore Oncologo 3.9k 133
Gentile Utente,

è possibile agire in ipertermia anche sul polmone. Per quanto riguarda i Centri si può far riferimento all'Assie (Associazione Europea di Ipertermia). il sito è www.assie.it esi può chiamare anche a mio nome chiedendo del Sig. Rolando. Loro detengono la mappa di tutti i Centri italiani che praticano ipertermia oncologica.

Cari saluti

Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
[#4]
Utente
Utente
GRAZIE per la risposta tempestiva; siamo stati dal neurochirurgo, il quale ci ha riferito che l'intervento di cifoplastica non è possibile per via delle dimensioni del vuoto nella vertebra e dell'interessamento del peduncolo e che comunque l'intervento era finalizzato al solo consolidamento della vertebra, per evitare il collasso della stessa e che comunque, a tal uopo,basta che il paziente indossi il busto (che per la verità già indossava). Inoltre il neurochirurgo ha dato parere favorevole per la radioterapia su L3 (della quale l'oncologo non aveva ben chiari gli eventuali effetti su terminazioni nervose o midollo).
Solo non riesco a capire come mai l'oncologo che ha in cura mia suocera, che abbiamo contattato anche oggi,si limita alla semplice radioterapia e che alla richiesta di una copertura preventiva sulle ossa con bifosfonati (tipo Zometa) o di altra terapia si limita a rispondere che la signora ha già fatto la terapia con Bondronat fiale dal 23-10-06 al 12-03-07, proseguendo poi con la somministrazione orale dello stesso farmaco fino all'aprile 2008 e che ha già eseguito varie terapie: chemioterapia(Taxotere),terapia ormonale (dall’Arimidex all’Aromasin),chemioterapia con l’associazione “Carboplatino e Gemcitabina” ottenendo una regressione parziale delle metastasi polmonari nodulari.Dal novembre ‘08 terapia con “Faslodex” allo scopo di mantenere la regressione clinica ottenuta a livello polmonare.
Pertanto, nei prossimi giorni, saranno irradiate sia la vertebra L3 che quelle S1 e S2.
Infine mi chiedo se non sia il caso di far seguire mia suocera da un altro oncologo, più disponibile nei confronti di altre terapie come da lei già consigliate (acido zoledronico,terapia sistemica con vinorelbina,applicazioni di ipertermia capacitiva nelle sedi di malattia).
La ringrazio per la fraterna disponibilità tenendola sicuramente al corrente delle prossime evoluzioni del caso.
[#5]
Utente
Utente
Gentile dott. Pastore, purtroppo ho male interpretato il referto del neurochirurgo il quale riferiva: "non vi è indicazione a trattare la vertebra L3 con cifoplastica perché la lesione non è limitata solo al soma, ma interessa il peduncolo destro e l'emiarco posteriore sinistro, quindi si affida alle cure oncologiche e radioterapiche". Dopo aver comunicato tale referto al radioterapista, lo stesso ha dato parere sfavorevole per l'intervento di radioterapia su L3 (per gli stessi rischi che paventava l'oncologo: eventuali effetti su terminazioni nervose o midollo, tipo paralisi o altro).
Pertanto, nei prossimi giorni, saranno irradiate solo le vertebre S1 e S2, trascurando L3.
Infine mi chiedo se può esprimere, in base alle informazioni che le ho fornito, un suo parere riguardo i rischi legati alla radioterapia su L3 e cosa ne pensa riguardo l'indisponibilità nei confronti di altre terapie come da lei già consigliate (acido zoledronico,terapia sistemica con vinorelbina,applicazioni di ipertermia capacitiva nelle sedi di malattia).
Inoltre, le chiedo se con la terapia ipertermica si possano correre gli stessi predetti rischi del trattamentto radioterapico (in quanto non si tratta di solo osso, ma di vertebra con radici nervose etc.)
Nell'attesa invio cordialità.
[#6]
Utente
Utente
Buonasera, dott. Pastore, oggi mia suocera è stata di nuovo dall'oncologo, il quale finalmente si è deciso a prescrivere almeno la terapia di copertura per le ossa con acido zoledronico (Zometa).
Inoltre abbiamo contattato il numero verde per informazioni sui centri presso i quali è possibile effettuare terapia con "ipertermia capacitiva", l'operatrice ci ha indicato come più vicino l'Azienda Ospedaliera di Caserta S. Anna, il cui primario è il Dott. G. P. Ianniello. A proposito di tale terapia le chiedo se l'ipertermia (nel caso di mia suocera per la cura delle metastasi alle ossa ed eventualmente ai polmoni) debba essere abbinata a chemioterapia o radioterapia per essere efficace o se possa essere effettuata da sola indipendentemente dalle altre (chemio e radio).
Grazie per la disponibilità.
Tumore al seno

Il tumore al seno è il cancro più diffuso in Italia: quali sono i fattori di rischio e come fare prevenzione? Sintomi, diagnosi e cura del carcinoma mammario.

Leggi tutto