Eventuale radioterapia e ormonoterapia
Ai primi di giugno mi è stato diagnosticato un carcinoma mammario alla mammella sinistra, nonostante avessi eseguito 6 mesi prima la mammografia e l'ecografia mammaria e fossero negative. Ho eseguito la biopsia che è risultata positiva per carcinoma lobulare infiltrante. Da allora ho eseguito ulteriori accertamenti per la stadiazione e per ultimo la PET. Vi riporto l'esito di quest'ultima:
Storia Clinica e Quesito Diagnostico
Maggio 2009 diagnosi di ca mammario sinistro lobulare infiltrante T2N3 Mx (definizione M incompleta per dubbi sul coinvolgimento di alcune coste e linfonodi.) 08.07.2009 Scintimammografia: area a contorni irregolari di iperfissazione nel quadrante infero-esterno della mammella sinistra. Iperfissazione del tracciante nel cavo ascellare .09.07.2009 RM mammelle: a sinistra area di elevato enhancement rispetto al tessuto circostante . 23.06.2009 scintigrafia scheletrica: due piccole aree di aumentata fissazione del radiofarmaco a livello della IX costa destra e VIII costa sinistra lateralmente. 26.06.2009 TC total body: in regione sottoclaveare sinistra tumefazione linfolodale di 10 mm , altre formazioni linfonodali in sede ascellare bilaterale con d.m. a sinistra di 15 mm. .
REFERTO
Esame effettuato a digiuno, con tecnica PET / TC, 50 minuti dopo somministrazione endovenosa di [18F]FDG. Acquisizione delle immagini della distribuzione del tracciante di vitalità tumorale dalla linea orbito-meatale alla pelvi (total body) per una durata di 30 minuti circa.
Ricostruzione di sezioni tomografiche di 3.27 mm di spessore riorientate secondo i piani coronale e sagittale.
Disomogenea iperfissazione del tracciante (SUV max 2.7) di grado modesto e carattere diffuso a livello del quadrante inferiore della ghiandola mammaria sinistra con maggiore incremento nel versante infero-esterno.
Ulteriore iperfissazione a livello di alcuni linfonodi in sede ascellare superficiale omolaterale. Si segnala tenue sfumata iperattività a livello della ghiandola mammaria controlaterale : il rilievo non riveste fondati criteri di positività oncologica attuale , tuttavia appare meritevole di controllo evolutivo.
Limitatamente al potere risolutivo della metodica (circa 5 mm) non si documentano aree di abnorme accumulo del tracciante nelle rimanenti regioni corporee indagate e , in particolare a livello costale e linfonodale sottoclaveare.
CONCLUSIONI: aumentata attività metabolica in sede mammaria sinistra sede di nota primitività di malattia con coinvolgimento linfonodale ascellare omolaterale . Indicato monitoraggio del rilievo mammario destro.
Ora, nonostante la negatività della PET per quanto riguarda il Linfonodo sottoclaveare, devo eseguire agobiopsia per la tipizzazione istologica di questo. Se risulterà metastatico, l’oncologo dice che devo iniziare terapia neoadiuvante e poi eseguire intervento chirurgico di mastectomia + svuotamento completo cavo ascellare, cui seguirà chemioterapia, eventuale radioterapia e ormonoterapia; in caso di negatività del linfonodo, si inizierà il programma terapeutico dalla chirurgia, eventualmente la settimana prossima.
Sono molto confusa e impaurita e vorrei sapere se concordate con la stadiazione e soprattutto con la strategia terapeutica. Aggiungo che dalla biopsia sono stati ricavati anche i seguenti dati: recettori estrogeni 60%, progesterone 60%, Indice di proliferazione 15 %, Her2 neg.
Vorrei una risposta in tempi brevi, se possibile, perché se si inizia con la chirurgia, potrei essere operata la settimana prossima. Vi ringrazio tanto in anticipo. Utente 122206
Storia Clinica e Quesito Diagnostico
Maggio 2009 diagnosi di ca mammario sinistro lobulare infiltrante T2N3 Mx (definizione M incompleta per dubbi sul coinvolgimento di alcune coste e linfonodi.) 08.07.2009 Scintimammografia: area a contorni irregolari di iperfissazione nel quadrante infero-esterno della mammella sinistra. Iperfissazione del tracciante nel cavo ascellare .09.07.2009 RM mammelle: a sinistra area di elevato enhancement rispetto al tessuto circostante . 23.06.2009 scintigrafia scheletrica: due piccole aree di aumentata fissazione del radiofarmaco a livello della IX costa destra e VIII costa sinistra lateralmente. 26.06.2009 TC total body: in regione sottoclaveare sinistra tumefazione linfolodale di 10 mm , altre formazioni linfonodali in sede ascellare bilaterale con d.m. a sinistra di 15 mm. .
REFERTO
Esame effettuato a digiuno, con tecnica PET / TC, 50 minuti dopo somministrazione endovenosa di [18F]FDG. Acquisizione delle immagini della distribuzione del tracciante di vitalità tumorale dalla linea orbito-meatale alla pelvi (total body) per una durata di 30 minuti circa.
Ricostruzione di sezioni tomografiche di 3.27 mm di spessore riorientate secondo i piani coronale e sagittale.
Disomogenea iperfissazione del tracciante (SUV max 2.7) di grado modesto e carattere diffuso a livello del quadrante inferiore della ghiandola mammaria sinistra con maggiore incremento nel versante infero-esterno.
Ulteriore iperfissazione a livello di alcuni linfonodi in sede ascellare superficiale omolaterale. Si segnala tenue sfumata iperattività a livello della ghiandola mammaria controlaterale : il rilievo non riveste fondati criteri di positività oncologica attuale , tuttavia appare meritevole di controllo evolutivo.
Limitatamente al potere risolutivo della metodica (circa 5 mm) non si documentano aree di abnorme accumulo del tracciante nelle rimanenti regioni corporee indagate e , in particolare a livello costale e linfonodale sottoclaveare.
CONCLUSIONI: aumentata attività metabolica in sede mammaria sinistra sede di nota primitività di malattia con coinvolgimento linfonodale ascellare omolaterale . Indicato monitoraggio del rilievo mammario destro.
Ora, nonostante la negatività della PET per quanto riguarda il Linfonodo sottoclaveare, devo eseguire agobiopsia per la tipizzazione istologica di questo. Se risulterà metastatico, l’oncologo dice che devo iniziare terapia neoadiuvante e poi eseguire intervento chirurgico di mastectomia + svuotamento completo cavo ascellare, cui seguirà chemioterapia, eventuale radioterapia e ormonoterapia; in caso di negatività del linfonodo, si inizierà il programma terapeutico dalla chirurgia, eventualmente la settimana prossima.
Sono molto confusa e impaurita e vorrei sapere se concordate con la stadiazione e soprattutto con la strategia terapeutica. Aggiungo che dalla biopsia sono stati ricavati anche i seguenti dati: recettori estrogeni 60%, progesterone 60%, Indice di proliferazione 15 %, Her2 neg.
Vorrei una risposta in tempi brevi, se possibile, perché se si inizia con la chirurgia, potrei essere operata la settimana prossima. Vi ringrazio tanto in anticipo. Utente 122206
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Mi sembra ragionevole condivisibile e già consolidata nella pratica oncologica la procedura che le hanno prospettato.
Anche se nel suo caso non ha la neoadiuvante l'biettivo di conservare l'organo
http://www.senosalvo.com/iuvante.htm
Cordiali saluti
Anche se nel suo caso non ha la neoadiuvante l'biettivo di conservare l'organo
http://www.senosalvo.com/iuvante.htm
Cordiali saluti
Salvo Catania, MD
Chirurgo oncologo-senologia chirurgica
www.senosalvo.com
[#2]
Ex utente
La ringrazio Dott. Catania per la solerte risposta e per aver chiarito i miei dubbi. Vorrei chiederLe anche se è vero che nel mio caso, come risulta dalla consulenza effettuata dal Chirurgo plastico, non è indicata la ricostruzione immediata della mammella, seppur con l'utilizzo di tessuti autologhi, dato l'alto rischio di dovermi sottoporre anche a dei cicli di radioterapia. Inoltre, vorrei sapere quali farmaci sarebbero più indicati, nel mio caso, per la chemioterapia, il numero e la durata dei cicli. Alla chemioterapia dovrà seguire assolutamente l'ormonoterapia e per quanto tempo? Andrò inevitabilmente in menopausa, o c'è la possibilità, nonostante l'età, che possa riprendere dopo la chemioterapia la funzione riproduttiva? Sognavo di avere un altro figlio e ho letto che in alcuni casi, forse in donne più giovani di me, questo è stato possibile, anche senza ricorrere al criocongelamento degli ovociti o dello stroma ovarico. Grazie in anticipo per la Sua risposta. Utente 122206
[#3]
Ex utente
In attesa della Sua risposta, in merito alla possibilità di una futura gravidanza, una volta ultimata la chemioterapia e prima d'iniziare l'ormonoterapia, volevo aggiungere che ho 43 anni ed una grande voglia di guarire da questa malattia e di realizzare ancora tanti sogni... Spero di ricevere presto la sua risposta ai precedenti quesiti.
La ringrazio per la Sua cortesia e La saluto.
Utente 122206
La ringrazio per la Sua cortesia e La saluto.
Utente 122206
[#4]
-se è prevista la radioterapia concordo con il chirurgo plastico
-in linea teorica una gravidanza è sempre possibile dopo un tumore al seno. Nel suo caso ci sono troppe variabili, tra cui l'età e il lungo periodo di trattamento terapeutico (neoadiuvante+ mastectomia+ radioterapia+ ev.chemioterapia + eventuale ormonoterapia), che rendono difficile realizzare questo progetto.
Ma di questo(+ ev. criocongelamento degli ovociti) ne deve parlare con il suo oncologo che deve tenere conto del desiderio espresso prima della programmazione delle varie terapie.
-in linea teorica una gravidanza è sempre possibile dopo un tumore al seno. Nel suo caso ci sono troppe variabili, tra cui l'età e il lungo periodo di trattamento terapeutico (neoadiuvante+ mastectomia+ radioterapia+ ev.chemioterapia + eventuale ormonoterapia), che rendono difficile realizzare questo progetto.
Ma di questo(+ ev. criocongelamento degli ovociti) ne deve parlare con il suo oncologo che deve tenere conto del desiderio espresso prima della programmazione delle varie terapie.
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Ex utente
La ringrazio di nuovo, Dr. Catania. Le scrivo dopo aver eseguito agobiopsia linfonodale con esito negativo a causa del campione inadeguato. Si è deciso di procedere con l'intervento, cui farà seguito la chemioterapia ed ev. radioterapia ed ormonoterapia. In merito alla chemioterapia, Le avevo chiesto quali pensa siano i farmaci più adatti, il numero dei cicli e la durata della terapia. Il mio oncologo mi ha detto chiaramente che andrò in menopausa, ecco perché Le ho rivolto la domanda circa la possibilità futura di gravidanza... a parte l'età, i chemioterapici da utilizzare nel mio caso, provocano una menopausa irreversibile? La aggiornerò sulla situazione dopo l'intervento. Grazie in anticipo per la sua cortese risposta.
Utente 122206
Utente 122206
[#7]
Ex utente
Buongiorno Dr. Catania, ho eseguito intervento chirurgico di mastectomia sx, dissezione linfonodi caco ascellare e sovraclaveari omolaterali. Le invio di seguito il referto dell'esame istologico.
Descrizione macroscopica:
Mastectomia radicale con cavo ascellare e sparsi linfonodi nello stesso contenitore . Al taglio presenza di area di consistenza dura, a limiti indistinti, di colorito bianco-grigiastro di 6 cm e circostanti quadri flogistici purulenti.
Diagnosi:
Sezioni mammarie con massivi quadri di carcinoma lobulare grado 2, diffusamente infiltrante (6 cm). Cute del capezzolo con piccoli focolai di carcinoma infiltrante in corrispondenza del derma. Metastasi , a carattere sostitutivo in 15 dei 23 linfonodi repertati nel cavo ascellare. Metastasi a carattere sostitutivo con superamento della capsula ed interessamento del grasso perighiandolare, anche con fenomeni di embolizzazione nei 10 linfonodi relativi al III livello. Stadio pT3 N3c Mx.
Ora, alla luce di questo referto, lasciando perdere l'idea di una futura gravidanza, Le chiedo quali sono le terapie più adatte nel mio caso e in che ordine temporale, specificando i farmaci chemioterapici più adatti, il numero e la durata dei cicli di chemio ed eventuale ormonoterapia (recettori estrogeni 60%, progesterone 60%, Her2 neg.
Infine, ultimate le terapie, che tipo di esami di follow-up e con che periodicità dovrei esegire?
La ringrazio infinitamente per la sua cortesia e disponibilità. utente 122206
Descrizione macroscopica:
Mastectomia radicale con cavo ascellare e sparsi linfonodi nello stesso contenitore . Al taglio presenza di area di consistenza dura, a limiti indistinti, di colorito bianco-grigiastro di 6 cm e circostanti quadri flogistici purulenti.
Diagnosi:
Sezioni mammarie con massivi quadri di carcinoma lobulare grado 2, diffusamente infiltrante (6 cm). Cute del capezzolo con piccoli focolai di carcinoma infiltrante in corrispondenza del derma. Metastasi , a carattere sostitutivo in 15 dei 23 linfonodi repertati nel cavo ascellare. Metastasi a carattere sostitutivo con superamento della capsula ed interessamento del grasso perighiandolare, anche con fenomeni di embolizzazione nei 10 linfonodi relativi al III livello. Stadio pT3 N3c Mx.
Ora, alla luce di questo referto, lasciando perdere l'idea di una futura gravidanza, Le chiedo quali sono le terapie più adatte nel mio caso e in che ordine temporale, specificando i farmaci chemioterapici più adatti, il numero e la durata dei cicli di chemio ed eventuale ormonoterapia (recettori estrogeni 60%, progesterone 60%, Her2 neg.
Infine, ultimate le terapie, che tipo di esami di follow-up e con che periodicità dovrei esegire?
La ringrazio infinitamente per la sua cortesia e disponibilità. utente 122206
[#8]
Dinnanzi ad una situazione così complessa è impossibile addirittura tramite Internet ,oltre che vietato, tracciare un programma terapeutico molto probabilmente di chemioterapia adeguata alla aggressività della malattia.
Anche il follow-up di conseguenza sarà di tipo intensivo
https://www.medicitalia.it/minforma/senologia/67-follow-up-dopo-l-intervento-quali-sono-i-controlli-da-fare.html
Anche il follow-up di conseguenza sarà di tipo intensivo
https://www.medicitalia.it/minforma/senologia/67-follow-up-dopo-l-intervento-quali-sono-i-controlli-da-fare.html
[#9]
Ex utente
Ho capito perfettamente che la situazione è complessa, ma volevo ugualmente chiedere il Suo parere perché mi sono stati già prospettati 3 FEC + 3 TXT, oltre alla radioterapia, seguiti da almeno 5 anni di ormonoterapia e vorrei sapere se Lei concorda, in particolare sui farmaci e sulla durata della chemioterapia. Può darmi un suo parere? Grazie.
utente 122206
utente 122206
[#12]
Ex utente
Le chiedo un ulteriore parere, Dr. Catania: ritenendo il mio oncologo che il tumore sia particolarmemte aggressivo, mi ha proposto di seguire sempre lo schema terapeutico 3FEC + 3 TXT, ma con intervalli di 2 settimane anziché ogn 3, abbinando a tali farmaci dei fattori di crescita. I vantaggi secondo lui consisterebbero nella minore durata della chemio e nella sua maggiore efficacia. Mi può dire cosa ne pensa? Ci sono studi in proposito che dimostrano la validità di tale schema, in particolare in termini di riduzione del rischio di metastasi a distanza e di maggiore sopravvivenza dei pazienti. Grazie per la sua cortese risposta.
Utente 122206
Utente 122206
[#13]
Ex utente
Egr. Dott. Catania,Le chiedo un parere e un consiglio urgente, sperando possa rispondermi presto. Ho già fatto 3 cicli di FEC, senza grossi problemi. Avevo capito che il TXT, a parte eventuali reazioni allergiche, poteva essere più tollerabile, invece, il giorno dopo la 1^ seduta di TXT ho iniziato a sviluppare l'eritrodisestesia palmo plantare, di grado elevato ai piede, tanto che ora mi trovo praticamente allettata. Si poteva prevenire, considerato che soffrivo già di insuff.venosa agli arti inferiori?Che terapia mi può suggerire, visto che chi mi segue mi ha parlato solo di una pomata cortisonica?Dovrò interrompere la chemio, rinunciando agli ultimi 2 cicli, o basterà diminuire la dose?
Grazie per la sua cortese risposta.
utente 122206
Grazie per la sua cortese risposta.
utente 122206
[#14]
Gentile utente l'Eritrodistesia(*) palmo-plantare è una
sindrome rara,dovuta alla carenza congenita di un enzima necessario per l’eliminazione del chemioterapico e quindi
non è facile prevenirla.
Purtroppo tramite Internet si può solo fornire una second opinion ed è vietato interferire sulle terapie programmate dal curante.
(*) caratterizzata da aree arrossate, molto dolenti, di desquamazione cutanea, localizzate al palmo delle mani
e alle piante dei piedi.
sindrome rara,dovuta alla carenza congenita di un enzima necessario per l’eliminazione del chemioterapico e quindi
non è facile prevenirla.
Purtroppo tramite Internet si può solo fornire una second opinion ed è vietato interferire sulle terapie programmate dal curante.
(*) caratterizzata da aree arrossate, molto dolenti, di desquamazione cutanea, localizzate al palmo delle mani
e alle piante dei piedi.
Questo consulto ha ricevuto 19 risposte e 6.3k visite dal 17/07/2009.
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