Tumore metastatico e linfodrenaggio
Gentili dottori, mia madre, affetta da tumore della mammella metastatico con lesioni litiche al bacino, sia durante la chemioterapia (6 cicli con taxotere) che ora, a fine terapia, continua a presentare gambe e cosce molto gonfie, con notevole ritenzione idrica (premetto che soffiva già prima della malattia di insufficienza venosa). Oggi ci siamo recate in un centro di fisioterapia per prenotare alcune sedute di linfodrenaggio manuale, ma la fisioterapista si è rifiutata in quanto, a suo dire, questa metodica faciliterebbe la metastatizzazione. Per quanto ne so, il processo di metastatizzazione non è una cosa così semplice ma implica una serie di reazioni, come il riconoscimento di alcuni recettori, l'adesione, ecc. Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate al riguardo e se davvero la sconsigliate.
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Gentile Utente,
direi che occorre innanzitutto approfondire il perchè della ritenzione (alterazione della quota di albumina plasmatica? invasione linfatica?). Per quanto riguarda il linfodrenaggio non lo sconsiglierei, oltre che per la non evidenza di facilitare la disseminazione metastatica, per il fatto che in questo caso parliamo già di malattia diffusa. Quindi se può avere un beneficio dal linfodrenaggio manuale lo farei.
Resto a disposizione, cari saluti
Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
direi che occorre innanzitutto approfondire il perchè della ritenzione (alterazione della quota di albumina plasmatica? invasione linfatica?). Per quanto riguarda il linfodrenaggio non lo sconsiglierei, oltre che per la non evidenza di facilitare la disseminazione metastatica, per il fatto che in questo caso parliamo già di malattia diffusa. Quindi se può avere un beneficio dal linfodrenaggio manuale lo farei.
Resto a disposizione, cari saluti
Carlo Pastore
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Dr. Carlo Pastore
https://www.ipertermiaitalia.it/
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Utente
Grazie per la risposta. Mia madre, come già ho detto, soffriva già di insufficienza venosa, vene varicose prima di ammalarsi. In questo caso i medici hanno attribuito il gonfiore, oltre al fatto che, per il problema delle metastasi al bacino, deambula in maniera più difficoltosa con maggiore sforzo, anche al fatto che il taxotere e il cortisone aumentano la ritenzione idrica. Durante la chemioterapia ha assunto diuretici che però ha dovuto interrompere per via della pressione bassa, ora ci è stato consigliato dagli oncologi presso i quali è in cura di provare con il linfodrenaggio. A questo punto, dal momento che lei mi ha rassicurato, proveremo a rivolgerci presso altri centri specializzati.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 8.9k visite dal 10/07/2009.
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