Adenocarcinoma cefalopancreatico con ripetizioni epatiche
Salve, chiedo consulto su mia madre di 53 anni con diagnosi adenocarcinoma cefalopcanceatico-periampollare cm 3.5 avanzato alla diagnosi con ripetizioni epatiche multiple sparse(almeno 10) attualmente di dimensioni max 5 cm.
Eseguito 06/2008 epato-digiunostomia e gastrodigiunostomia con evidenza di npl cefalopancreatica non esportabile con conferma lezioni epatiche.
Dal 07/2008 CT con Folfox mal tollerata dopo due cicli, sostituito con de Gramont (ogni 14 gg) meglio tollerato, rivalutazione con TC del 12/2008 situazione stabile della npl primitiva e delle lesioni epatiche dimm max 1.5 e ridotte in numero presenti circa 8.
Rivalutazione TC 02/2009 delle lesioni epatiche con aumento dimensionale max 2.4 cm e npl primitiva stabile a 3.5 cm. Inizio Gemcitabina 02/2009 fino 06/2009 (con diverse pause causa febbre e malessere generale).
Rivalutazione TC 06/2009 con aumento dimm. lesioni sia in numero che dimm. max 5 cm mentre npl primitiva ancora ferma a cm 3,5.
Attualmente 06/2009 CEA 4.52 e CA19.9 163.50. Situazione fisica di mia madre attualmente abbastanza buona, con buon appetito, in trattamento con deltacortene 25mg 1 cp al di + Atra 20 2cp al dì.
Dopo la visione dell'ultima TAC l'oncologo decide di sospendere il trattamento e di prendere una pausa fino a fine agosto riconoscendo il fallimento del trattamento e la mancanza della risposta.
Le mie domande sono:
1. Questa pausa non da la possibilità alle lesioni di avanzare?
2. Ci sono trattamenti/protocolli oltre a quelli già provati (anche in combinazione), indicati per questa tipologia che possono dare risposte?
3. Sarebbe proficuo l'inserimento di mia madre in protocolli sperimentali (presso un noto centro milanese)?
4. Ci sono centri specializzati nel trattamento di questa/e patologia/e?
5. Forse siamo arrivati al punto da dover deporre le armi e di interrompere ogni trattamento?
6. Ho letto su queste pagine del Synchro Levels, sarebbe indicato per mia madre?
Mi scuso per la spiegazione telegrafica, ho cercato di dare più informazioni possibili.
Ringraziando di cuore i medici per l’aiuto che ci danno, rimango in attesa di una Vostra gentile risposta alle mie domande ed eventuali consigli per gestire al meglio la situazione.
Grazie.
Eseguito 06/2008 epato-digiunostomia e gastrodigiunostomia con evidenza di npl cefalopancreatica non esportabile con conferma lezioni epatiche.
Dal 07/2008 CT con Folfox mal tollerata dopo due cicli, sostituito con de Gramont (ogni 14 gg) meglio tollerato, rivalutazione con TC del 12/2008 situazione stabile della npl primitiva e delle lesioni epatiche dimm max 1.5 e ridotte in numero presenti circa 8.
Rivalutazione TC 02/2009 delle lesioni epatiche con aumento dimensionale max 2.4 cm e npl primitiva stabile a 3.5 cm. Inizio Gemcitabina 02/2009 fino 06/2009 (con diverse pause causa febbre e malessere generale).
Rivalutazione TC 06/2009 con aumento dimm. lesioni sia in numero che dimm. max 5 cm mentre npl primitiva ancora ferma a cm 3,5.
Attualmente 06/2009 CEA 4.52 e CA19.9 163.50. Situazione fisica di mia madre attualmente abbastanza buona, con buon appetito, in trattamento con deltacortene 25mg 1 cp al di + Atra 20 2cp al dì.
Dopo la visione dell'ultima TAC l'oncologo decide di sospendere il trattamento e di prendere una pausa fino a fine agosto riconoscendo il fallimento del trattamento e la mancanza della risposta.
Le mie domande sono:
1. Questa pausa non da la possibilità alle lesioni di avanzare?
2. Ci sono trattamenti/protocolli oltre a quelli già provati (anche in combinazione), indicati per questa tipologia che possono dare risposte?
3. Sarebbe proficuo l'inserimento di mia madre in protocolli sperimentali (presso un noto centro milanese)?
4. Ci sono centri specializzati nel trattamento di questa/e patologia/e?
5. Forse siamo arrivati al punto da dover deporre le armi e di interrompere ogni trattamento?
6. Ho letto su queste pagine del Synchro Levels, sarebbe indicato per mia madre?
Mi scuso per la spiegazione telegrafica, ho cercato di dare più informazioni possibili.
Ringraziando di cuore i medici per l’aiuto che ci danno, rimango in attesa di una Vostra gentile risposta alle mie domande ed eventuali consigli per gestire al meglio la situazione.
Grazie.
[#1]
Gentile Utente,
direi che se le condizioni generali sono permissive sarebbe opportuno intraprendere un nuovo trattamento chemioterapico. Un farmaco che ad esempio potrebbe essere impiegato è la capecitabina (Xeloda) magari abbinato all'ipertermia (vedi sito www.ipertermiaroma.it ). Inoltre sarebbe opportuno valutare se è presente componente neuroendocrina nella neoplasia come spesso accade nelle neoplasie pancreatich emediante il dosaggio della cromogranina A o mediante un octreoscan. Il Synchrolevels può giovare se non altro come energizzante. Sarei dell'idea di somministrarlo.
Resto a disposizione, un caro saluto
Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
direi che se le condizioni generali sono permissive sarebbe opportuno intraprendere un nuovo trattamento chemioterapico. Un farmaco che ad esempio potrebbe essere impiegato è la capecitabina (Xeloda) magari abbinato all'ipertermia (vedi sito www.ipertermiaroma.it ). Inoltre sarebbe opportuno valutare se è presente componente neuroendocrina nella neoplasia come spesso accade nelle neoplasie pancreatich emediante il dosaggio della cromogranina A o mediante un octreoscan. Il Synchrolevels può giovare se non altro come energizzante. Sarei dell'idea di somministrarlo.
Resto a disposizione, un caro saluto
Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
Dr. Carlo Pastore
https://www.ipertermiaitalia.it/
[#2]
Ex utente
Gentile dr. Pastore, la ringrazio per la sua celere e gentile risposta.
Gentilmente potrebbe spiegare gentilmente il significato di componente neuroendocrina?
Quali valori di cromogranina darebbero la possibilità di impiegare la capecitabina?
Lei pensa che la pausa imposta è un rischio per l'evoluzione della neoplasia primitiva e delle lesioni?
Avevo già parlato con l'oncologo sulla possibilità dell'utilizzo dell’ipertermia, il quale mi ha sconsigliato tale applicazione in quanto non ricontratto ufficialmente un beneficio nel trattamento.
Rovistando tra le cartelle cliniche ho ricontratto che nelle analisi sierologiche 06/2008 : anti HbeAg positivo, anti HbcAg positivo anti HbsAg 154.3 - questi valori indicano che mia madre era positiva al epatite? Questo avrebbe collegamento con la successiva situazione neoplastica? In caso di positività da epatite, questa situazione potrebbe continuare anche adesso? Ci sarebbero possibilità di contagio in caso positivo?(Questo solo a titolo informativo)
Ringrazio anticipatamente.
Gentilmente potrebbe spiegare gentilmente il significato di componente neuroendocrina?
Quali valori di cromogranina darebbero la possibilità di impiegare la capecitabina?
Lei pensa che la pausa imposta è un rischio per l'evoluzione della neoplasia primitiva e delle lesioni?
Avevo già parlato con l'oncologo sulla possibilità dell'utilizzo dell’ipertermia, il quale mi ha sconsigliato tale applicazione in quanto non ricontratto ufficialmente un beneficio nel trattamento.
Rovistando tra le cartelle cliniche ho ricontratto che nelle analisi sierologiche 06/2008 : anti HbeAg positivo, anti HbcAg positivo anti HbsAg 154.3 - questi valori indicano che mia madre era positiva al epatite? Questo avrebbe collegamento con la successiva situazione neoplastica? In caso di positività da epatite, questa situazione potrebbe continuare anche adesso? Ci sarebbero possibilità di contagio in caso positivo?(Questo solo a titolo informativo)
Ringrazio anticipatamente.
[#3]
Cercherò di fare un pò di ordine:
il trattamento con capecitabina NON necessita del dosaggio della cromogranina. La capecitabina è un chemioterapico classico che si assume per via orale. La positività della cromogranina invece aprirebbe la strada ad un trattamento aggiuntivo (oltre la capecitabina il cui nome commerciale è Xeloda) con octreotide. Per componente neuroendocrina si intende la presenza di cellule con determinate caratteristiche (appunto neuroendocrine) nella neoplasia. La positività all'epatite non ha nulla a che vedere con la neoplasia pancreatica. Occorrerebbe ripetere i markers dell'epatite per verificare se vi è attualmente malattia attiva.
Un caro saluto
Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
il trattamento con capecitabina NON necessita del dosaggio della cromogranina. La capecitabina è un chemioterapico classico che si assume per via orale. La positività della cromogranina invece aprirebbe la strada ad un trattamento aggiuntivo (oltre la capecitabina il cui nome commerciale è Xeloda) con octreotide. Per componente neuroendocrina si intende la presenza di cellule con determinate caratteristiche (appunto neuroendocrine) nella neoplasia. La positività all'epatite non ha nulla a che vedere con la neoplasia pancreatica. Occorrerebbe ripetere i markers dell'epatite per verificare se vi è attualmente malattia attiva.
Un caro saluto
Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 3.8k visite dal 01/07/2009.
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