Metastasi da colon
Buongiorno.
Due giorni fa mia madre è stata sottoposta a trattamento GammaKinfe per due lesioni secondarie al cervello (frontale sx e dx) da adenocarcinoma colon-retto.
Questa mattina le ho trovato la mano sporca di sangue (probabilmente dal naso). Inoltre da lunedì ha la tosse e dolori al polmone laterale sx.
Durante il day-surgery è stata auscultata da una dottoressa, che non ha riscontrato nulla di patologico, dichiarando i dolori intercostali.
Ha appena fatto un Rx torace che evidenzia dei noduli (3) che non è stato possibile ricondurre a dei secondarismi. Secondo l'oncologa NON lo sono, anche se ha comunque prescritto TAC e Ecografia.
Secondo il medico di base, invece, potrebbero essere delle metastasi polmonari, perchè sembra quanto meno strano che il tumore primitivo abbia saltato la via venosa e linfatica e sia passato diretto al cervello.
Sistemando le varie carte e gli esami, ho notato che questi noduli erano già presenti dal 2007 (quando è stata operata per tumore al colon), e anche ora non sono variati. Secondo l'oncologa potrebbero essere dei pregressi. (Premetto che anni fa mia madre è stata a contatto con persona con complesso primario in atto, quindi i noduli potrebbero essere calcificazioni.) Ora siamo in attesa di visita oncologica post-trattamento gKnife e poi faremo gli esami.
E' possibile invece che abbia "ragione" il medico di base e che possa trattarsi di metastasi polmonari?
Inoltre...Io non so come possa essere il percorso post gKnife. Dovrà probabilmente sottoporsi a chemioterapia?
Sono molto preoccupata. Mi rendo ovviamente conto che con queste patologie ci si debba aspettare di tutto, ma ciò non toglie la preoccupazione.
Ringrazio in anticipo chi vorrà e potrà rispondermi.
Grazie.
Due giorni fa mia madre è stata sottoposta a trattamento GammaKinfe per due lesioni secondarie al cervello (frontale sx e dx) da adenocarcinoma colon-retto.
Questa mattina le ho trovato la mano sporca di sangue (probabilmente dal naso). Inoltre da lunedì ha la tosse e dolori al polmone laterale sx.
Durante il day-surgery è stata auscultata da una dottoressa, che non ha riscontrato nulla di patologico, dichiarando i dolori intercostali.
Ha appena fatto un Rx torace che evidenzia dei noduli (3) che non è stato possibile ricondurre a dei secondarismi. Secondo l'oncologa NON lo sono, anche se ha comunque prescritto TAC e Ecografia.
Secondo il medico di base, invece, potrebbero essere delle metastasi polmonari, perchè sembra quanto meno strano che il tumore primitivo abbia saltato la via venosa e linfatica e sia passato diretto al cervello.
Sistemando le varie carte e gli esami, ho notato che questi noduli erano già presenti dal 2007 (quando è stata operata per tumore al colon), e anche ora non sono variati. Secondo l'oncologa potrebbero essere dei pregressi. (Premetto che anni fa mia madre è stata a contatto con persona con complesso primario in atto, quindi i noduli potrebbero essere calcificazioni.) Ora siamo in attesa di visita oncologica post-trattamento gKnife e poi faremo gli esami.
E' possibile invece che abbia "ragione" il medico di base e che possa trattarsi di metastasi polmonari?
Inoltre...Io non so come possa essere il percorso post gKnife. Dovrà probabilmente sottoporsi a chemioterapia?
Sono molto preoccupata. Mi rendo ovviamente conto che con queste patologie ci si debba aspettare di tutto, ma ciò non toglie la preoccupazione.
Ringrazio in anticipo chi vorrà e potrà rispondermi.
Grazie.
[#1]
Cara Amica,
si tratta di una patologia evidentemente sconfinata in altre sedi corporee, sia in modo visibile (encefalo) che (purtroppo) probabilmente in modo ancora invisibile (il limite delle metodiche di imaging si aggira infatti intorno al mezzo centimetro). La restadiazione completa a mezzo TC direi che è opportuna per avere un quadro più chiaro della situazione e soprattutto di quella polmonare. Direi anche che sarebbe opportuna una terapia adiuvante sistemica.
Resto a disposizione, un caro saluto
Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
si tratta di una patologia evidentemente sconfinata in altre sedi corporee, sia in modo visibile (encefalo) che (purtroppo) probabilmente in modo ancora invisibile (il limite delle metodiche di imaging si aggira infatti intorno al mezzo centimetro). La restadiazione completa a mezzo TC direi che è opportuna per avere un quadro più chiaro della situazione e soprattutto di quella polmonare. Direi anche che sarebbe opportuna una terapia adiuvante sistemica.
Resto a disposizione, un caro saluto
Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
Dr. Carlo Pastore
https://www.ipertermiaitalia.it/
[#2]
Utente
Grazie Dott. Pastore per avermi risposto così celermente.
Mi perdoni se Le faccio ancora delle domande, ma saprà meglio di me che queste sono situazioni a dir poco scoraggianti. Mi scuso se troverà le mie domande stupide, ma perdoni la mia angoscia.
So che la presenza di una metastasi implica che le cellule tumorali siano "in giro" da qualche parte. Non mi spiego però perchè si siano presentate a distanza di due anni; e dopo più di un anno dalla fine della terapia post-intervento. Mi rendo conto che rispondere senza esami alla mano sia difficile, ma Lei è un medico e ha i mezzi per fare un quadro generale (entro i limiti della supposizione s'intende).
Supponendo che il tumore proceda gradualmente e che non si manifesti in diversi siti contemporaneamente...(situazione utopica?)...in quale altra sede potrebbe trovarsi? Ossa? Escludo l'addome, perchè la RMN dello scorso mese non ha evidenziato nulla; sempre che non sia una micro-metastasi e che quindi non possa essere individuata.
Perdoni la mia ignoranza, ma che sistema dovrebbe interessare la terapia adiuvante? Gli organi del sistema digerente o del sistema nervoso?
Inoltre, da ora, in quanto tempo potrebbero manifestarsi ulteriori eventuali secondarismi?
Per un quadro più completo le sottopongo l'esito dell'esame istologico dopo l'operazione al colon nel 2007: ypT3(R1)N0G3M0
E' possibile qualche cambiamento caratteriale dopo il trattamento gKnife? Lo chiedo perchè mia madre sembra molto irritabile e sembra non avere più sopportazione su qualsiasi cosa, dalla più banale alla più grave. E' un aspetto riconducibile al trattamento, o alla patologia? Oppure devo rivolgermi "semplicemente" ad uno psicologo per aiutare lei...e noi? Oppure deriva dal farmaco che sta prendendo in questo momento (Soldesam)?
Mi scusi se la importuno ancora. Siamo in una situazione per cui ogni minimo dolore ci mette in allarme. Per di più mia madre sembra non volersi sottoporre ad altra chemioterapia.
La ringrazio ancora per avermi risposto. E' stato molto gentile. E mi perdoni se posso sembrare un po' brusca; ma sono molto scoraggiata.
Grazie ancora se vorrà rispondere anche questa volta.
Mi perdoni se Le faccio ancora delle domande, ma saprà meglio di me che queste sono situazioni a dir poco scoraggianti. Mi scuso se troverà le mie domande stupide, ma perdoni la mia angoscia.
So che la presenza di una metastasi implica che le cellule tumorali siano "in giro" da qualche parte. Non mi spiego però perchè si siano presentate a distanza di due anni; e dopo più di un anno dalla fine della terapia post-intervento. Mi rendo conto che rispondere senza esami alla mano sia difficile, ma Lei è un medico e ha i mezzi per fare un quadro generale (entro i limiti della supposizione s'intende).
Supponendo che il tumore proceda gradualmente e che non si manifesti in diversi siti contemporaneamente...(situazione utopica?)...in quale altra sede potrebbe trovarsi? Ossa? Escludo l'addome, perchè la RMN dello scorso mese non ha evidenziato nulla; sempre che non sia una micro-metastasi e che quindi non possa essere individuata.
Perdoni la mia ignoranza, ma che sistema dovrebbe interessare la terapia adiuvante? Gli organi del sistema digerente o del sistema nervoso?
Inoltre, da ora, in quanto tempo potrebbero manifestarsi ulteriori eventuali secondarismi?
Per un quadro più completo le sottopongo l'esito dell'esame istologico dopo l'operazione al colon nel 2007: ypT3(R1)N0G3M0
E' possibile qualche cambiamento caratteriale dopo il trattamento gKnife? Lo chiedo perchè mia madre sembra molto irritabile e sembra non avere più sopportazione su qualsiasi cosa, dalla più banale alla più grave. E' un aspetto riconducibile al trattamento, o alla patologia? Oppure devo rivolgermi "semplicemente" ad uno psicologo per aiutare lei...e noi? Oppure deriva dal farmaco che sta prendendo in questo momento (Soldesam)?
Mi scusi se la importuno ancora. Siamo in una situazione per cui ogni minimo dolore ci mette in allarme. Per di più mia madre sembra non volersi sottoporre ad altra chemioterapia.
La ringrazio ancora per avermi risposto. E' stato molto gentile. E mi perdoni se posso sembrare un po' brusca; ma sono molto scoraggiata.
Grazie ancora se vorrà rispondere anche questa volta.
[#3]
Cara Amica,
la chemioterapia adiuvante ha lo scopo di debellare quella che si chiama malattia minima residua. Cerco di spiegarmi meglio: dopo un intervento per una neoplasia è possibile che ciò che il chirurgo asporta macroscopicamente non coincida con quello che in realtà c'è. Difatti possono essere presenti dei microfocolai costituiti da un certo quantitativo di cellule non visibili ad occhio nudo e tantomeno con le metodiche di imaging (che hanno un potere di risoluzione intorno al mezzo centimentro). Accade però (sfortunatamente) che talvolta le cellule residue non siano sensibili al trattamento che si esegue e quindi tornino a crescere con una cinetica variabile che condiziona il tempo delle comparsa evidente e poi clinica della recidiva. Nel caso di una neoplasia del colonretto le sedi probabilisticamente più coinvolte sono fegato, polmone, peritoneo. Leggo dalla stadiazione trascritta (ahimè incompleta perchè avrei necessitato della trascrizione dell'intero esame istologico) la sigla R1 che indica la presenza di un residuo di malattia postoperatorio. Una nuova chemioterapia in questa fase andrebbe congegnata in modo tale che potesse avere una diffusione il più possibile sistemica (cioè in ogni punto dell'organismo). L'irascibilità oltre al trattamento eseguito ed ancor più alla presenza della lesione trattara può essere anche imputata al cortisone che assume (soldesam). Non è infrequente infatti irrequietezza in questo caso.
Sperando si essere stato sufficientemente comprensibile, resto a disposizione
un caro saluto
Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
la chemioterapia adiuvante ha lo scopo di debellare quella che si chiama malattia minima residua. Cerco di spiegarmi meglio: dopo un intervento per una neoplasia è possibile che ciò che il chirurgo asporta macroscopicamente non coincida con quello che in realtà c'è. Difatti possono essere presenti dei microfocolai costituiti da un certo quantitativo di cellule non visibili ad occhio nudo e tantomeno con le metodiche di imaging (che hanno un potere di risoluzione intorno al mezzo centimentro). Accade però (sfortunatamente) che talvolta le cellule residue non siano sensibili al trattamento che si esegue e quindi tornino a crescere con una cinetica variabile che condiziona il tempo delle comparsa evidente e poi clinica della recidiva. Nel caso di una neoplasia del colonretto le sedi probabilisticamente più coinvolte sono fegato, polmone, peritoneo. Leggo dalla stadiazione trascritta (ahimè incompleta perchè avrei necessitato della trascrizione dell'intero esame istologico) la sigla R1 che indica la presenza di un residuo di malattia postoperatorio. Una nuova chemioterapia in questa fase andrebbe congegnata in modo tale che potesse avere una diffusione il più possibile sistemica (cioè in ogni punto dell'organismo). L'irascibilità oltre al trattamento eseguito ed ancor più alla presenza della lesione trattara può essere anche imputata al cortisone che assume (soldesam). Non è infrequente infatti irrequietezza in questo caso.
Sperando si essere stato sufficientemente comprensibile, resto a disposizione
un caro saluto
Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
[#4]
Utente
Grazie Dott. Pastore.
Ho compreso la terapia che mi ha descritto.
Non riesco francamente a concepire quanti e quali effetti collaterali potrà avere trattando tutto l'organismo.
Comunque: mi aspetto altri coinvolgimenti. Forse in cuor mio spero che non si presenti più, ma so da me che sarà molto difficile.
Che dire...speriamo di dover affrontare un problema per volta. Speriamo che si riesca ad arginare il dolore. Speriamo che si riesca a prolungare la sua vita. Non l'avevo scritto, ma mia madre non ha ancora 59 anni. La prossima settimana vedremo l'oncologa e sentiremo quello che ci consiglierà.
Io la ringrazio ancora tanto per la sua disponibilità.
La ringrazio per le sue risposte.
La ringrazio per la sua gentilezza.
La ringrazio per avermi dedicato il suo tempo.
Grazie di cuore e...dica anche lei un preghiera.
Ho compreso la terapia che mi ha descritto.
Non riesco francamente a concepire quanti e quali effetti collaterali potrà avere trattando tutto l'organismo.
Comunque: mi aspetto altri coinvolgimenti. Forse in cuor mio spero che non si presenti più, ma so da me che sarà molto difficile.
Che dire...speriamo di dover affrontare un problema per volta. Speriamo che si riesca ad arginare il dolore. Speriamo che si riesca a prolungare la sua vita. Non l'avevo scritto, ma mia madre non ha ancora 59 anni. La prossima settimana vedremo l'oncologa e sentiremo quello che ci consiglierà.
Io la ringrazio ancora tanto per la sua disponibilità.
La ringrazio per le sue risposte.
La ringrazio per la sua gentilezza.
La ringrazio per avermi dedicato il suo tempo.
Grazie di cuore e...dica anche lei un preghiera.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 3.5k visite dal 26/06/2009.
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