Carcinoma del retto metastatico

vi prego aiutatemi: mio padre ha scoperto a Febbraio 2009 in seguito a colonoscopia presenza di neoformazione vegetante del retto.ha praticato PET TAC che ha evidenziato accumulo del tracciante sia a livello del retto che a livello polmonare 4 noduli 2 a destra e 2 a sinistra; ha iniziato dopo quasi un mese terapia Capox per 5 settimane associata a radioterapia; a metà terapia ha particato Pet di controllo che ha evidenziato riduzione del SUV e delle dimensioni sia a livello rettale che a livello polmonare dove non vi era più accumulo del tracciante nel più piccolo dei 4 noduli. In attesa dell'intervento da effettuare dopo 1 mese e mezzo dal termine della terapia ha assunto terapia con 3 cicli Folfox. ultimo ciclo 30 maggio. ha praticato quindi TAC con mezzo di contrasto Rx torace ed Eco epatica, in attesa dei referti dei primi 2 il referto dell'eco epatica recita:"formazione anecogena di 0,7 mm di diametro a contenuto liquido con rinforzo di parete posteriore nel IV segmento epatico". Premetto che siamo a conoscenza già del grado avanzato di malattia, e della situazione disperata in cui si trova mio padre che però al momento sembra godere di buona salute, le mie domande: lo so che la Tac con m.d.c dirime i dubbi ma che probabilità c'è che la lesione del fegato sia una semplice cisti o che sia una metastasi; l'ecografista ha detto che per lui al 90% si tratta di una cisti semplice, ma può realmente succedere che compare una cisti in un paziente con tumore metastatico o è più semplice che si tratta di un lesione secondaria... vi prego rispondetemi e poi possono insorgere durante il trattamento altre lesioni metastatiche (mio padre ha particato eco epatica Tac e Pet a Febbraio 2009 tutte negative per lesioni epatiche e una PET TAC di controllo a Marzo anche essa negativa)
vi ringrazio di cuore per le risposte


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Dr. Alessandro D'Angelo Oncologo 2.8k 64
Il dubbio si dirime con una ecografia epatica con mezzo di contrasto; potrebbe darsi che la 'cisti' non sia stata vista nei preceenti controlli (tra le altre cose non si vedono alla PET).

Cordiali Saluti
Dr. Alessandro D'Angelo
(email: alessandro.dangelo@grupposamed,com)

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Utente
Utente
Grazie infinite per la risposta!!! non sa che aiuto è per noi familiari sapere di potere contare anche sui vostri pareri... farò come consigliato... una ulteriore domanda: se dovesse essere la formazione al fegato quello che ci auguriamo non sia e tenendo conto delle 4 ripetizioni a livello polmonare secondo lei il chirurgo può ancora intervenire radicalmente in sede rettale e poi affrontare le ripetizioni in futuro.. perchè già in presenza delle metastasi polmonari sembrava negativo riguardo a un eventuale intervento radicale rettale... se dovesse essere negativo dobbiamo insistere
grazie mille
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Dr. Alessandro D'Angelo Oncologo 2.8k 64
Bisogna vedere come sono ubicate le lesioni polmonari.
Non credo che il chirurgo abbia bisogno d'insistenze per decidere o meno su un eventuale atto chirurgico; al massimo potrebbe essere indicata una valutazione plurispecialistica con il chirurgo, l'oncologo e il radioterapista.
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Utente
Utente
ci hanno riferito che le formazioni al fegato sono di natura benigna (cisti) già presenti al precedente esame..... mi scusi se sono assillante ma volevo chiedere un altro parere: abbiamo ritirato il referto TAC con m.d.c che dice "si conferma la presenza di formazioni nodulari a sinistra nel segmento apico-dorsale 2 di 5 mm e 4mm apicale del lobo inferiore di 14 mm (vs 16 precedente esame) con area di escavazione nel contesto a destra seg apicale inf 5 mm (vs 1 cm precedente esame) seg basale inf 7 mm e posteriore 6 mm. no linfoadenomegalie toraciche. ADDOME: ..... la lesione appare immodificata nella sua estensione cranio-caudale mentre presenta diametro trasverso e spessore parietale lievemente ridotti presenza linfonodo 11 mm in sede iliaca interna, linfonodi tra pochi mm e 2 cm in sede paraortica sx e interportocavale
da quanto ci è sembrato di capire propio per la scarsa risposta alla radio-chemioterapia il chirurgo non ha intenzione di fare l'intervento radicale al retto ma hanno intenzione di continuare con la sola terapia farmacologica..... il che significa solo una cura palliativa? ma è giusto questo tipo di approccio secondo la sua esperienza io non mi so dare pace perchè mio padre attualmente sta bene è portato di stomia ma sopporta il tutto bene dobbiamo arrenderci???? so che è difficile dare un parere non conoscendo tutta la storia ma per favore mi aiuti a capire... tra l'altro mio padre sa che tra poco dovrà fare l'intervento sarà un duro colpo per lui
grazie anticipatamente!!!!
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Dr. Alessandro D'Angelo Oncologo 2.8k 64
effettuare il trattamento farmacologico ha un senso, a meno di urgenze tipo ostruzione intestinale..., stante la presenza di secondarietà polmonari (come rilevato alla pet)
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Utente
Utente
Carissimo dottore,
torno a riscrivere per aggiornala sulle novità riguardo mio padre: ha praticato esame Pet che ha evidenziato la presenza di attività metabolica solo in 1 nodulo di 1.1 cm gli altri 4 erano tutti privi ma con dimensioni tra 5 7 mm. vorrei sapere visto che mio padre ha avuto 30 anni fa la tubercolosi trattata con terapia per 6 mesi ma mai più ricontrollata (attualmente prende il nicozid in associazione alla chemioterapia) come si fa ad essere sicuri che i noduli piccoli e mai captanti non siano dei residui della tubercolosi piuttosto che metastasi e se c'è qualche esame dirimente al riguardo, inoltre posso chiederle informazioni riguardo alla termoablazione delle metastasi polmonari ... è una tecnica realizzabile nel caso di mio padre? perhè se ne parla così poco è forse rischioso praticarla?
grazie mille per il prezioso tempo che mi ha dedicato finora, ancora non ci arrendiamo e vogliamo lottare insieme contro il male. grazie di cuore
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Dr. Alessandro D'Angelo Oncologo 2.8k 64
Tutto cambia;questo dato è interessante, ma dare un parere senza valutare le immagini è molto complesso.
Se le formazioni epatiche sono benigne e vi è una sola lesione polmonare dubbia, potrebbe riaprirsi il discorso chirurgico seguito da quello sistemico.
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Utente
Utente
Forse sono stata imprecisa così le riporto i referti della Pet Tac prima e dopo trattamento (delle lesioni polmonari). 25/02/09: Si conferma la presenza di noduli polmonari bilaterali. Aumentata attività si osserva in corrispondenza dei noduli di maggiori dimensioni seg post lobo inf dx, con associate strie atelettasiche (diam circa 2 cm SUV max 7,9) apicale lobo inf dx (circa 1 cm) e apicale lobo inf sx (diametro assiale max 1,9; Suv max 6,6). Inizia 25 sedute radioterapia a chemioterapia schema Capox con associazione di Nicazid e poi 3 cicli di chemioterapia Folfox ogni 15 giorni ultimo ciclo 30 Maggio. Attualmente assume solo Nicozid Viene rivalutato con la Tac (il cui referto ho già trascritto) e Pet 15/06/09: persiste aumentata attività metabolica in corrispondenza di un nodulo polmonare seg apicale lobo inf sx (diametro max 1,1 suv max 4,1). Si documentano inoltre alcuni noduli polmonari nel lobo inf dx (il maggiore 1 cm e nel lobo sup sx, privi di significativa attività metabolica. Vorrei chiedere:
1. Le lesioni piccole ai polmoni possono essere residui di tubercolosi? come si fa a capire se sono metastasi o altro? Potrebbero rispondere al Nicozid?
2. Quanto tempo può rimanere scoperto da terapia ha fatto ultimo ciclo di ogni 15 giorni il 30 maggio?
3. Si può intervenire sulle lesioni con la tecnica della termo ablazione ? perché se ne parla poco non è sicura? È troppo rischiosa?
4. dal giorno dopo la stomia mio padre ha avuto perdite di muco dall'ano soprattutto la notte adesso invece da dieci giorni succede poche volte al giorno significa forse che la massa si sta riducendo?
mio padre continua a stare bene sia moralmente che fisicamente
Per favore mi aiuti a capire…… la ringrazio anticipatamente. Le porgiamo i nostri più cari saluti.
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Dr. Alessandro D'Angelo Oncologo 2.8k 64
le perdite di muco sono normali come anche la loro riduzione dopo un pò di tempo ma non sono correlate alla massa ma alla diminuita produzione di muco dall'ano.
Sulla presenza di TBC polmonare credo che comunque la presenza di lesioni sia dimostrata e abia la precedenza su tutto; la termoablazione si effettua su lesioni piccole e limitate (per esempio una o due lesioni al fegato solamente).
Se vi è stata una risposta alla terapia dovrebbe quanto prima la terapia, compatibilmente con le condizioni generali.
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Utente
Utente
Carissimo dottore abbiamo parlato con l’oncologo che ci ha consigliato di praticare una chemioterapia utilizzando nuovi farmaci FOLFIRI però vogliono aspettare 3 mesi dall’ultimo ciclo di chemio terapia (mio padre ha fatto per 5 sett capox poi 3 cicli ogni 15 giorni di Folfox ultima infusione 30 Maggio, con i risultati ottenuti con gli esami TAC che le ho riportato parziale riduzione delle lesioni polmonari)…. Ma possiamo realmente aspettare e vedere se la malattia avanza non è meglio attaccare subito? Sono realmente confusa e ho paura per questi 3 mesi perché ci hanno detto che la malattia potrebbe andare avanti allora perché aspettare… vorrei conoscere un suo parere. Grazie mille anticipatamente
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Dr. Alessandro D'Angelo Oncologo 2.8k 64
Il problema potrebbe essere nel tentativo di cronicizzare la patologia, di natura midollare, cioè avere la difficoltà a recuperare le tossicità ematologiche presenti in queste terapie.
Negli ultimi anni si stanno sviluppando dei trattamenti "intermittenti" di cui se ne sta valutando l'efficacia ed il vantaggio nei confronti del paziente.
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Utente
Utente
carissimo dottore D'Angelo, mi scusi se non le ho fatto sapere più nulla su mio padre.... allora siamo stati ancora due volte a visita dall'oncologo ha fatto prelievi (le farò sapere i risultati) e ci hanno ancora parlato di wash out dell'organismo per tre mesi dall'ultimo ciclo di chemioterapia 30 Maggio... io ho tanto paura di arrivare ad un punto di non ritorno... mi può dire se questo è un atteggiamento che condivide anche lei?? e nelle condizioni di mio padre secondo la sua esperienza cosa è meglio? o meglio ancora se lei fosse l'oncologo di mio padre che decisioni avrebbe intrapreso? quanto è rischioso aspettare?... vi prego aiutatemi a capire di più... grazie mille per il supporto speciale che ci fornite.... grazie!!!!!
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Dr. Alessandro D'Angelo Oncologo 2.8k 64
Non siamo davanti ad una urgenza cardiologica per la quale è necessaria la tempestività.
Credo che il collega stia valutando attentamente il caso ponderando (con il paziente davanti) i pro e contro di eventuali trattamenti.
Capisco che sapere della neoplasia e vedersi consigliare una vigile attesa è stressante, ma in questo caso deve entrare la fiducia medico(esperto della patologia)/paziente.

Per le sue domende è molto difficile dare un giudizio senza valutazione clinica.