Affetta da epatocarcinoma

Gent.mi dottori,scrivo per una mia parente,66 anni,affetta da epatocarcinoma.
La massa neopalstica e' attualmente di 15x18cm piu' qualche piccolo nodulo di 1-2cm circa.Metastasi in qualche linfonodo polmonare e una di 1.5cm alla lingula del polmone.No versamento pleurico.Gli esami laboratoristici mostrano un aumento delle AST e una leggerissima riduzione dell'albumina (qualche decimo in meno della norma).per il resto i valori sono tutti normali.E' totalmente asintomatica,a parte gli effetti collaterali del sorafenib che sta assumendo da gennaio.La neoplasia e' stata diagnosticata a novembre ed era circa di 12 cm piu' qualche piccolo nodulo satellite,priva di metastasi.
Porgo cortesemente le seguenti domande(mi scuso se sono troppe):
1)Vista l'entita' delle lesioni la sopravvivenza dovrebbe attestarsi nell'ordine di mesi.E' possibile pero' che avendo ancora una funzionalita' epatica quasi del tutto normale,questa posso essere maggiore...arrivare a piu' di un anno?
2)Ho saputo che stanno sperimentando nuovi farmaci:iodamina,interferone alfa,arenegyr.Ci sono dei centri in Italia che stanno collaborando a tali studi e ai quali potrebbe essere fatta richiesta di partecipazione(?ammesso che la situazione lo consenta)
3)Potrebbe avere un razionale aggiungere al sorafenib la melatonina e il synchrolevels,sostanze naturali con una certa attivita' antineoplastica?
Vi ringrazio anticipatamente per l'attenzione e porgo distinti saluti.
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Dr. Carlo Pastore Oncologo 3.9k 133
Gentile Utente,

l'impegno epatico da parte della malattia non è irrilevante. Peraltro, visto l'aumento dimensionale e la disseminazione dellorganismo, probabilmente il sorafenib sta perdendo la sua efficacia. Allo stato attuale il sorafenib risulta la miglior terapia eseguibile. Io suggerirei di eseguire un dosaggio della cromogranina A od un octreoscan (vedi sito www.ipertermiaroma.it ) per verificare se la malattia esprime componente neuroendocrina. In tal caso è possibile addizionare la terapia che sta eseguendo con la somministrazione di octreotide (puoi consultare anche in questo caso il sito www.ipertermiaroma.it ). L'aggiunta di Synchrolevels (estratto embrionario di Zebra fish) e melatonina può aiutare ma il tutto deve essere coordinato comunque da un medico specialista che ne quantifichi i dosaggi in relazione allo stato dle paziente. Inoltre si possono tentare delle applicazioni di ipertermia capacitiva. Non è possibile quantificare il tempo residuo di vita poichè esso dipende dall'efficacia dei trattamenti e dalla cinetica delle cellule tumorali.

Resto a disposizione, un caro saluto

Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it

Dr. Carlo Pastore
https://www.ipertermiaitalia.it/

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Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Gent.mo dr.Pastore,
la ringrazio davvero di cuore per l'esaustiva risposta.
Vorrei chiederle:
l'ipertermia capacitiva e' una tecnica comunemente utilizzata o e' presente solo in pochi centri?La paziente e' in cura presso il centro oncologico di macerata...il problema e' che il prossimo controllo non e' a breve e la dr.ssa che la segue non e' mai rintracciabile per chiederle se li' effettuano questo trattamento.
Per quanto riguarda la possibilita' di partecipare a sperimentazioni lei quindi lo esclude o non saprebbe con precisione se ci sono centri in Italia che stiano studiando i nuovi farmaci prima elencati?
Estendo la domanda ad altri dottori,se qualcuno sapesse se ci sono sperimentazionia cui e' possibile partecipare.
La ringrazio ancora infinitamente e mi permetto di aggiornarla su ulteriori sviluppi se ce ne saranno.
Cordiali saluti e buon lavoro.
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Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Gentile dottore,scusi se scrivo ancora ma vorrei rettificare.Mi sono informata e l'ospedale in cui e' in cura la signora non effettua l'ipertermia capacitiva e neanche altri centri nelle vicinanze.Vorrei quindi che si rivolgesse a Roma presso il centro indicato nel suo sito(complimenti e' molto ben fatto).Come debbo fare per prenotare una visita in modo da valutare se e' idonea al trattmento?O deve essere indirizzata da un oncologo esterno?
In tal caso e' possibile svolgere una visita presso di lei o qualcuno di sua fiducia,anche in regime di libera professione se i tempi di attesa all'umbertoI fossero lunghi?
la ringrazio ancora moltissimo.
cordiali saluti
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Dr. Roberto Chiavaroli Infettivologo, Specialista in malattie del fegato e del ricambio 328 15
Gentile utente,
vorrei aggiungere alcune considerazioni che credo utili in situazioni critiche come nel caso in questione.
L'epatocarcinoma multifocale in fase cosi' avanzata e con diffusione extraepatica è una patologia che non trova attualmente alcun indirizzo terapeutico radicale scientificamente valido. L'unico trattamento efficace potrebbe essere il Sorafenib per allungare la sopravvivenza di circa 3 mesi in media ma in questo caso credo che sia corretto sospendere il trattamento in quanto non efficace e potenzialmente dannoso.
E' inoltre molto difficile che pazienti in stadio cosi' avanzato conservino una buona funzionalità epatica ed in questi casi credo sia etico limitare al massimo le terapie invasive e salvaguardare la qualità della vita evitando stress inutili ( viaggi, ospedalizzazioni etc...)
Credo sia molto più utile monitorare frequentemente la funzionalità epatica per poter eventualmente sopperire a deficit funzionali con terapie sostitutive (albumina, aminoacidi ramificati etc..) o pratiche eco-guidate come la paracentesi, se necessarie. Molto spesso (80% dei casi) la causa dell'epatocarcinoma è da virus B o C. Nel caso di infezione da virus B il trattamento con antivirali per via orale ( Baraclude o Hepsera) potrebbe costituire un trattamento utile a rallentare l'evoluzione della malattia senza rischi di effetti collaterali ( tossicità pressocchè irrilevante soprattutto per il Baraclude).

Un Caro Saluto
Dr Roberto Chiavaroli
www.ecoinfettivologia.it

Dr. Roberto Chiavaroli

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Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Gent.le dr.Chiavaroli,
la ringazio molto per la risposta.
Sono a conoscenza di cio' che dice e non ho alcuna illusione (sono una laureanda in medicina).Tuttavia trattandosi di mia zia ho voluto tentare di informarmi su tutte le strade possibili per darle la consapevolezza di aver fatto tutto cio' che i poteva fare.Per questo proveremo a vedere se l'ipertermia puo' essere eseguita,sapendo che costituisce una pratica palliativa nel suo specifico caso.
Grazie ancora e cordiali saluti.
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Dr. Carlo Pastore Oncologo 3.9k 133
Cara Collega,

è possibile senza dubbio incontrarci per un consulto. I recapiti telefonici da contattare si trovano sul sito www.ipertermiaroma.it o sulla mia pagina personale qui su medicitalia. Vediamo se si può programmare un iter terapeutico insieme.

un caro saluto

Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
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Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Gent.le dr.Pastore,grazie mille per l'informazione,sul sito mi era sfuggito il recapito telefonico.
Distinti saluti e buon week-end.
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Dr. Carlo Pastore Oncologo 3.9k 133
Di nulla figurati... Un buon week-end a te e tanti cari saluti

Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
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Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Gent.mo dr.Pastore,
mi permetto di scriverle ancora,pur con una certa vergogna perchè mi sento di abusare della sua disponibilita'.Lo faccio solo solo su richiesta di mia cugina,figlia della persona affetta dll'epatocarcinoma.
Oggi ha effettuato la visita di controllo,presentando il referto tac che avevo descritto precedentemente.Le è stata cosi' interrotta del tutto la terapia (nexavar) con la motivazione che non sta facendo l'effetto desiderato vista la presenza di metastasi.Inoltre è venuto improvvisamente in mente al medico di fare il dosaggio della cromograninaA (alla buon ora!-quando avevo detto io a mia zia sotto suo consiglio di farlo,non mi aveva voluto credere)in modo da passare eventualmente all'octrotide.Per il risultato delle analisi ci vorranno 20 giorni.In alternativa faranno una chemio endovena vecchio stile.Mia zia crede che l'interruzione sia dovuta al fatto che poi le cambieranno la terapia,ma io sono saltata dalla sedia quando mi ha raccontato il tutto:
1)Chi mi dice che senza il sorafenib invece non sarebbe gia' morta?Visto che gia' a novembre aveva una massa di 15 cm al fegato e la prognosi era gia' allora di 'mesi'?Invece ' ancora qui,asintomatica e con funz.epatica conservata.Sicuramente il farmaco ha perso di efficacia..ma perchè ritenerlo completamete inutile?
2)Che senso interrompere e aspettare il dosaggio della cromogranina per vedere il da farsi?Tanto vale proeguire il nexavar fino al risultato prima di cambiare farmaco.Anzi mi sembra che l'octrotide possa essere addizionato addirittura.
Io sono convinta che hanno interrotto la terapia perchè non essendoci piu' niente da fare tanto vale evitarle gli effetti collaterali del nexavar e assicurarle una buona qualita' della vita residua.Quando gliel'ho detto non voleva crederci a questo!
Oggi pomeriggio prenotero' finalmente uan visita da lei,non era facile convincerla a spostarsi.
Lei cosa ne pensa di questa interruzione?Ho ragione a credere cio' che ho scritto?
La ringrazio anche se non ricevero' risposta.Mi rendo conto che è scorretto approfittare di info via internet e non mi piace,ma mia cugina non sa a chi rivolgersi.
Distinti saluti e buona gornata.
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Dr. Carlo Pastore Oncologo 3.9k 133
Cara Amica,

figurati... hai fatto benissimo a scrivermi!! Ti avrei sgridato se non lo avessi fatto :) Allora: il sorafenib può controllare la malattia per un x tempo non quantificabile ma poi anch'esso perde di efficacia. A quel punto non ha molto senso continuarlo. Direi che ottima cosa è il dosaggio della CgA ed attendiamo il risultato. Si deve però valutare cosa aggiungere ad una eventuale terapia con octreotide. Non trascurerei la possibilità di applicazioni di ipertermia.

Un caro saluto

Ti attendo, Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
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Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Gentile dr.pastore,
la sua gentilezza non si smentisce mai.
Grazie per avermi rassicurata,riferiro' ai diretti interessati.
Cordiali saluti e buon lavoro!