Colangiocarcinoma

Gentili dottori,
diversamente da quanto supposto in un mio precedente consulto nel quale si ipotizzava che il marcatore ca 19.9 fosse oltre i limiti per una banale infiammazione da calcoli della colecisti, ci siamo improvvisamente trovati davanti ad un tumore. In seguito a ecografia di preparazione all'intervento per asportare la colecisti è stata individuata una massa di 3x5x2 cm nel IV segmento epatico. Ovviamente è stata effettuata una rmn con contrasto che ha confermato l'infiltrazione epatica ed ha anche evidenziato altri tre noduli di circa 1cm nello stesso segmento. La paziente(mia suocera, 61 anni, che chiese il primo parere) intanto ha iniziato a mostrare segni di ittero oltre a valori ematici notevolmente alterati (bilirubina, fostatasi, ecc.) e marker in impennata (ca19.9=385, sca50=210, stpa=300).
Al momento il chirurgo non la ritiene operabile, ieri ha eseguito cpre per liberare le vie biliari, con posizionamento di un drenaggio interno. E' emersa anche una infiltrazione del tumore nelle vie biliari. Che possibilità abbiamo? Quanto tempo le rimane? So che non guarirà ma esistono margini per un intervento? Potete indicarmi il miglior centro per questa neoplasia? Datemi una mano, tra un mese sposerò la figlia e vorrei che arrivasse a vedere un nipote.
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Dr. Carlo Pastore Oncologo 3.9k 133
Caro Amico,

occorre innanzitutto valutare lo stato di tutto l'organismo mediante una TC total body con mezzo di contrasto. Le neoplasie delle vie biliari inoperabili in effetti hanno una prognosi severa. Si può tentare senza dubbio un trattamento chemioterapico (esami ematochimici permettendo). Una novità per il trattamento dei colangiocarcinomi è rappresentato dal sorafenib (Nexavar). Si può poi pensare di addizionare alla strategia terapeutica una ipertermia locoregionale. Anche il dosaggio plasmatico della cromogranina A appare utile per verificare se vi è spazio a terapia aggiuntiva con octreotide.

Resto a disposizione, un caro saluto

Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it

Dr. Carlo Pastore
https://www.ipertermiaitalia.it/

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Utente
Utente
Grazie, dottore, in questi casi un intervento chirurgico può prolungare la vita del paziente o è del tutto inutile?
Qual'è il centro italiano o europeo più preparato su queste neoplasie? Mi è stato detto che il Niguarda di Milano sia all'avanguardia mentre pare che L'Ist. Nazionale Tumori sia più specializzato in altri tipologie, mi farebbe piacere avere qualche suggerimento.

Un saluto.
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Dr. Carlo Pastore Oncologo 3.9k 133
Caro Amico,

teoricamente in ogni neoplasia una decurtazione della massa tumorale migliora la situazione generale dell'organismo. Spesso però l'operabilità si scontra con la non fattibilità e con l'estensione multiorgano di malattia. Ogni Centro oncologico a mio avviso è adeguato per trattare questo tipo di neoplasia; i protocolli sono infatti internazionali seppure certamente ogni oncologo tende a personalizzarli per adattarli alle condizioni generali del paziente. Il Centro migliore in definitiva è quello nel quale si riesce ad avere il più ampio scambio di idee e rapporto umano con il medico curante.

Un caro saluto

Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it