Protocolli
Buongiorno,
mio zio, 50 anni, ha subito una gastrectomia totale a causa di un tumore allo stomaco. Siamo in attesa degli esiti dell'esame istologico ma sappiamo già che è abbastanza grave, con linfonodi interessati.
In considerazione della gravità della situazione e anche del buon stato di salute generale vorrei fare alcune domande, sopratutto per assicurarmi che riceva il miglior trattamento possibile, credo che sia seguito molto bene però vorrei esserne certo.
Inizio con alcune domande molto generiche:
Subito dopo la diagnosi del tumore, tramite gastroscopia, è stato operato; in un caso simile (https://www.medicitalia.it/consulti/oncologia-medica/55083-chemioterapia-tumore-stomaco.html) il Dr. Carlo Pastore aveva apprezzato la chemioterapia neoadiuvante, che nel nostro caso non è stata applicata, capisco che ogni caso è diverso però chiedo un parere a proposito.
dopo probabilmente farà chemioterapia, in linea di massima ci sono protocolli, magari nuovi e non utilizzati ancora in maniera diffusa, più efficaci di altri? oppure il trattamento è standard in tutta italia? (vale la pena informarsi in regioni diverse?)
in ultimo chiedo un parere sulla radioterapia, ha senso dopo un intervento di gastrectomia totale? se si è sempre comunque un di più da consigliare, badando all'interesse del paziente, o in alcuni casi non ha senso? (stessa domanda riguardo la ipertermia).
saluti
Simona
mio zio, 50 anni, ha subito una gastrectomia totale a causa di un tumore allo stomaco. Siamo in attesa degli esiti dell'esame istologico ma sappiamo già che è abbastanza grave, con linfonodi interessati.
In considerazione della gravità della situazione e anche del buon stato di salute generale vorrei fare alcune domande, sopratutto per assicurarmi che riceva il miglior trattamento possibile, credo che sia seguito molto bene però vorrei esserne certo.
Inizio con alcune domande molto generiche:
Subito dopo la diagnosi del tumore, tramite gastroscopia, è stato operato; in un caso simile (https://www.medicitalia.it/consulti/oncologia-medica/55083-chemioterapia-tumore-stomaco.html) il Dr. Carlo Pastore aveva apprezzato la chemioterapia neoadiuvante, che nel nostro caso non è stata applicata, capisco che ogni caso è diverso però chiedo un parere a proposito.
dopo probabilmente farà chemioterapia, in linea di massima ci sono protocolli, magari nuovi e non utilizzati ancora in maniera diffusa, più efficaci di altri? oppure il trattamento è standard in tutta italia? (vale la pena informarsi in regioni diverse?)
in ultimo chiedo un parere sulla radioterapia, ha senso dopo un intervento di gastrectomia totale? se si è sempre comunque un di più da consigliare, badando all'interesse del paziente, o in alcuni casi non ha senso? (stessa domanda riguardo la ipertermia).
saluti
Simona
[#1]
Cara Simona,
la chemioterapia neoadiuvante è utile quando la malattia risulta assai difficilmente resecabile e quindi necessita di una citoriduzione per eseguire l'intervento. Lo stesso discorso poi è variabile e va valutato da paziente a paziente. I protocolli di cura per le neoplasie gastriche sono universalmente riconosciuti anche se poi ogni Centro oncologico apporta le dovute personalizzazione sulla base delle problematiche ulteriori che può avere il paziente. La radioterapia locoregionale (come anche l'ipertermia) può essere utile se vi è coinvolgimento linfonodale. Una TC total body con mdc è opportuna per verificare che il resto dell'organismo non abbia localizzazioni ulteriori di malattia. Molte informazioni riguardo l'ipertermia le puoi trovare sul mio sito www.ipertermiaroma.it .
Resto a disposizione, un caro saluto
Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
la chemioterapia neoadiuvante è utile quando la malattia risulta assai difficilmente resecabile e quindi necessita di una citoriduzione per eseguire l'intervento. Lo stesso discorso poi è variabile e va valutato da paziente a paziente. I protocolli di cura per le neoplasie gastriche sono universalmente riconosciuti anche se poi ogni Centro oncologico apporta le dovute personalizzazione sulla base delle problematiche ulteriori che può avere il paziente. La radioterapia locoregionale (come anche l'ipertermia) può essere utile se vi è coinvolgimento linfonodale. Una TC total body con mdc è opportuna per verificare che il resto dell'organismo non abbia localizzazioni ulteriori di malattia. Molte informazioni riguardo l'ipertermia le puoi trovare sul mio sito www.ipertermiaroma.it .
Resto a disposizione, un caro saluto
Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
Dr. Carlo Pastore
https://www.ipertermiaitalia.it/
[#2]
Ex utente
Grazie mille al Dr. Pastore per la veloce e utilissima risposta.
Chiedo ancora alcuni dettagli:
La radioterapia locoregionale viene effettuata genericamente nell'area in cui era presente lo stomaco o è necessario un bersaglio preciso? (cioè altre masse tumorali?) Mi spiego meglio, da anticipazioni del medico sull'esame istologico sappiamo che ci sono linfonodi positivi ma non ci dovrebbe essere attualmente massa residua (scusate l'inadeguatezza dei termini), quindi chiedo se la radioterapia è 'preventiva' o deve avere un bersaglio preciso.
stessa domanda per quanto riguarda l'ipertermia, anche se dal sito del Dr. Pastore mi sembra di capire che ci deve essere un bersaglio preciso.
Grazie e saluti
Simona
Chiedo ancora alcuni dettagli:
La radioterapia locoregionale viene effettuata genericamente nell'area in cui era presente lo stomaco o è necessario un bersaglio preciso? (cioè altre masse tumorali?) Mi spiego meglio, da anticipazioni del medico sull'esame istologico sappiamo che ci sono linfonodi positivi ma non ci dovrebbe essere attualmente massa residua (scusate l'inadeguatezza dei termini), quindi chiedo se la radioterapia è 'preventiva' o deve avere un bersaglio preciso.
stessa domanda per quanto riguarda l'ipertermia, anche se dal sito del Dr. Pastore mi sembra di capire che ci deve essere un bersaglio preciso.
Grazie e saluti
Simona
[#3]
Cara Simona,
se vi sono linfonodi coinvolti dalla malattia è necessario eseguire una terapia adiuvante. La lotta del chirurgo contro il tumore è assimiabile a quella della pala meccanica contro le formiche... si può essere certi che sollevando una manciata di terra non sfugga neanche una formica? In modo similare il chirurgo toglie tutto ciò che vede macroscopicamente ma possono essere residuate delle cellule malate. Da qui il concetto di malattia minima residua e di terapia adiuvante. Le poche (si spera) (ed eventuali) cellule residue possono essere contrastate dalla terapia adiuvante. Localmente, nella regione dell'intervento dove erano coinvolti i linfonodi si può valutare (ad opera di un collega radioterapista) di abbinare alla chemioterapia una radioterapia ed analogamente si può abbinare l'ipertermia. Importante è anche verificare, se non è stato già fatto, lo stato del resto dell'organismo a mezzo di una TC total body con mezzo di contrasto.
Resto a disposizione, anche telefonica se occorre.
un caro saluto
Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
se vi sono linfonodi coinvolti dalla malattia è necessario eseguire una terapia adiuvante. La lotta del chirurgo contro il tumore è assimiabile a quella della pala meccanica contro le formiche... si può essere certi che sollevando una manciata di terra non sfugga neanche una formica? In modo similare il chirurgo toglie tutto ciò che vede macroscopicamente ma possono essere residuate delle cellule malate. Da qui il concetto di malattia minima residua e di terapia adiuvante. Le poche (si spera) (ed eventuali) cellule residue possono essere contrastate dalla terapia adiuvante. Localmente, nella regione dell'intervento dove erano coinvolti i linfonodi si può valutare (ad opera di un collega radioterapista) di abbinare alla chemioterapia una radioterapia ed analogamente si può abbinare l'ipertermia. Importante è anche verificare, se non è stato già fatto, lo stato del resto dell'organismo a mezzo di una TC total body con mezzo di contrasto.
Resto a disposizione, anche telefonica se occorre.
un caro saluto
Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.7k visite dal 20/05/2009.
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