Follow-up per mediastino irradiato
Gentile Dottori,
Dopo LNH Mediastinico ho ricevuto 30, 6y di 3DRT di consolidamento nella zona mediastinica, circa 4 anni fa, l'unico effetto collaterale short term è stato una piccola consolidazione al parenchina polmonare.
Circa 2 anni fa è morta mia madre per k-polmonare, fumatrice.
Da 2 anni penso ancora di più agli effetti a lungo termine (> 5 anni) della RT, che tipo di follow-up posso fare negli anni per tenere sempre sotto controllo?
Da mesi che provo sia su internet che con dei consulti privati da Medici specialisti a trovare una risposta e ne ho trovate due discordanti:
- Diffusion RM al Torace ogni anno
- TAC al torace ad alta risoluzione e basso dosaggio di radiazioni una tantum allo scadere dei 5 anni di remissione.
Potreste aiutarmi a fare chiarezza?
Grazie.
Dopo LNH Mediastinico ho ricevuto 30, 6y di 3DRT di consolidamento nella zona mediastinica, circa 4 anni fa, l'unico effetto collaterale short term è stato una piccola consolidazione al parenchina polmonare.
Circa 2 anni fa è morta mia madre per k-polmonare, fumatrice.
Da 2 anni penso ancora di più agli effetti a lungo termine (> 5 anni) della RT, che tipo di follow-up posso fare negli anni per tenere sempre sotto controllo?
Da mesi che provo sia su internet che con dei consulti privati da Medici specialisti a trovare una risposta e ne ho trovate due discordanti:
- Diffusion RM al Torace ogni anno
- TAC al torace ad alta risoluzione e basso dosaggio di radiazioni una tantum allo scadere dei 5 anni di remissione.
Potreste aiutarmi a fare chiarezza?
Grazie.
[#1]
Per il torace, la RMN non sarebbe l'esame principale, ma di secondo step.
La TC del torace invece rappresenta sempre l'esame di elezione di prima scelta, anche nel F-UP dopo intervento e radioterapia.
In merito al rischio di esposizione, va tutto contestualizzato. Il vantaggio di controllare una malattia neoplastica con accuratezza diagnostica supera, a mio avviso, il rischio minimo di esposizione a radiazioni ionizzanti che l'esame stesso aggiunge.
PS: non pensi solo agli effetti a lungo termine(al momento assenti mi pare di capire). Pensi soprattutto (!) di essere guarito al momento. E vedrà che tutto entrerà in una ottica diversa....
Cordialmente
La TC del torace invece rappresenta sempre l'esame di elezione di prima scelta, anche nel F-UP dopo intervento e radioterapia.
In merito al rischio di esposizione, va tutto contestualizzato. Il vantaggio di controllare una malattia neoplastica con accuratezza diagnostica supera, a mio avviso, il rischio minimo di esposizione a radiazioni ionizzanti che l'esame stesso aggiunge.
PS: non pensi solo agli effetti a lungo termine(al momento assenti mi pare di capire). Pensi soprattutto (!) di essere guarito al momento. E vedrà che tutto entrerà in una ottica diversa....
Cordialmente
Prof. Filippo Alongi
Professore ordinario di Radioterapia
Direttore Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata, IRCCS Negrar(Verona)
[#2]
Utente
Salve Prof. Alongi,
la ringrazio per la risposta. Leggo molta umanità nella sua risposta, penso sia una caratteristica, a mio avviso, fondamentale.
Ci sono centinaia di persone nella mia condizione. Io tra l'altro, acconsentii di fare la RT e vivere con il pensiero: Magari alla fine dopo 10 anni mi ammalo e se non l'avessi fatta sarebbe stata meglio mi attanaglia. Lo so, non dovrei pensarlo ma è cosi.
Ovviamente sono d'accordo su tutto, io il mio follow-up da LNH lo faccio con altri mezzi, il dilemma, oltre al problema psicologico di sentirsi con il peso di futuri k-secondari che ogni tanto supero, è quello che vorrei comunque controllarmi annualmente. Da questo nasce la scelta per la RM, per non prendere radiazioni.
Io non so quali siano i dati a Vostra disposizione, intendo dei Radioterapisti, sulla percentuale di K-secondari dopo 5/10/20 anni ma a prescindere da questo: è giusto che una persona irradiata si controlli annualmente per abbassare il rischio di farsi cogliere di sorpresa? Se si con cosa? Esistono linee guida internazionali?
Grazie Prof.
la ringrazio per la risposta. Leggo molta umanità nella sua risposta, penso sia una caratteristica, a mio avviso, fondamentale.
Ci sono centinaia di persone nella mia condizione. Io tra l'altro, acconsentii di fare la RT e vivere con il pensiero: Magari alla fine dopo 10 anni mi ammalo e se non l'avessi fatta sarebbe stata meglio mi attanaglia. Lo so, non dovrei pensarlo ma è cosi.
Ovviamente sono d'accordo su tutto, io il mio follow-up da LNH lo faccio con altri mezzi, il dilemma, oltre al problema psicologico di sentirsi con il peso di futuri k-secondari che ogni tanto supero, è quello che vorrei comunque controllarmi annualmente. Da questo nasce la scelta per la RM, per non prendere radiazioni.
Io non so quali siano i dati a Vostra disposizione, intendo dei Radioterapisti, sulla percentuale di K-secondari dopo 5/10/20 anni ma a prescindere da questo: è giusto che una persona irradiata si controlli annualmente per abbassare il rischio di farsi cogliere di sorpresa? Se si con cosa? Esistono linee guida internazionali?
Grazie Prof.
[#3]
Ogni paziente oncologico, irradiato o meno, dovrebbe sottoporsi ad esami di controllo con lo specialista della branca oncologica per almeno 10 anni. Ovviamente più tempo passa minore è il rischio di ripresa. In merito invece al rischio di secondo tumore è il contrario, avendo lunghi tempi di latenza. Sappia comunque che il rischio di seconde neoplasie viene stimato intorno a 1-5% dei casi irradiati.
Ricordi sempre che " il peggior effetto collaterale è la mancata guarigione" come diceva un mio insegnante quando ero studente. Lei ora è guarito, e questa ad oggi è una certezza. Per quanto riguarda i rischi, ne siamo circondati e vivere nella paura non giova.
Saluti
Ricordi sempre che " il peggior effetto collaterale è la mancata guarigione" come diceva un mio insegnante quando ero studente. Lei ora è guarito, e questa ad oggi è una certezza. Per quanto riguarda i rischi, ne siamo circondati e vivere nella paura non giova.
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Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.7k visite dal 04/03/2021.
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