Linfoadenopatia e paura di un linfoma
Salve dottori, cercherò di esprimermi in modo chiaro dal momento che non credo di riuscire ad essere sintetica quanto vorrei.
Premessa: sono una ragazza di 26 anni, non bevo, non fumo, faccio attività fisica 2 volte la settimana; non ho alcun rilevante e pregresso problema di salute, sono alta 1. 70m e peso 55 kg.
Il mio problema principale è l'ipocondria, la quale si è accentuata nell'ultimo anno.
A Febbraio 2019 mi sono accorta di un linfonodo alla base del collo sul lato snx; preoccupatissima sono andata dal medico che, previa palpazione, mi ha fatto fare un emocromo (risultato perfettamente nella norma), a seguito del quale non ha ritenuto opportuno approfondire e mi ha detto di star tranquilla e dimenticarmene.
A Aprile 2019 ho rilevato un altri linfonodo all'inguine, preoccupatissima sono di nuovo tornata dal mio medico di base che, altamente scocciato dalla mia insistenza mi ha detto: "smetti di pensare di avere un tumore! ", consigliandomi tuttavia di andare dalla ginecologa per controllare che fosse tutto ok e così è stato.
La dottoressa ha rilevato un'infezione da ureaplasma parvum e, a seguito degli antibiotici, tutto è tornato nella norma e il linfonodo inguinale si è sgonfiato.
Tutto bene fino ad Agosto quando mi sono accorta di avere un altro linfonodo gonfio in regione occipitale ma, avendo timore di recarmi di nuovo dal medico ho deciso di ignorarlo, rassicurata che tutti gli altri accertamenti fatti fossero andati bene.
Eccoci a febbraio 2020.
Il linfonodo alla base del collo è ancora gonfio ma a occhio è rimasto di dimensioni invariate, il linfonodo occipitale idem (sempre presente ma ad occhio invariato) e un altro linfonodo inguinale gonfio (diverso dal precedente); sono tornata dalla ginecologa che mi ha diagnosticato una recidiva da ureaplasma, mi ha prescritto gli antibiotici e palpato il linfonodo dicendomi "nono è reattivo infiammatorio, si sente! ".
Ho fatto la cura, finita da circa un mese, ma il linfonodo rimane gonfio, per il resto sto bene.
Non sono più tornata dal mio medico di base perché non avuto alcuna altra problematica (salvo i linfonodi sopra citati sempre gonfi).
Da due notti però mi capita di svegliarmi sudata (ho letto su internet che le sudorazioni notturne sono sintomo di linfoma) e, se ci penso, mi sembra di sentirmi prudere ovunque (non so fino a che punto sia una cosa psicosomatica, lo ammetto), ma sono terrorizzata.
Ho paura che i dottori che mi hanno visitata abbiano "perso tempo" nella diagnosi del linfoma! Vivo attaccata a internet e, vista l'emergenza sanitaria che stiamo vivendo, il mio medico di famiglia è impegnatissimo! Vorrei un vostro parere se possibile, in particolare modo vorrei capire come appaiono le sudorazioni e il prurito tipici da linfoma e se una linfoadenopatia da più di un anno in plurime regioni del corpo, possa essere veramente pericolosa (una volta "attivati" i linfonodi rimangono gonfi per quanto?) .
Grazie mille.
Premessa: sono una ragazza di 26 anni, non bevo, non fumo, faccio attività fisica 2 volte la settimana; non ho alcun rilevante e pregresso problema di salute, sono alta 1. 70m e peso 55 kg.
Il mio problema principale è l'ipocondria, la quale si è accentuata nell'ultimo anno.
A Febbraio 2019 mi sono accorta di un linfonodo alla base del collo sul lato snx; preoccupatissima sono andata dal medico che, previa palpazione, mi ha fatto fare un emocromo (risultato perfettamente nella norma), a seguito del quale non ha ritenuto opportuno approfondire e mi ha detto di star tranquilla e dimenticarmene.
A Aprile 2019 ho rilevato un altri linfonodo all'inguine, preoccupatissima sono di nuovo tornata dal mio medico di base che, altamente scocciato dalla mia insistenza mi ha detto: "smetti di pensare di avere un tumore! ", consigliandomi tuttavia di andare dalla ginecologa per controllare che fosse tutto ok e così è stato.
La dottoressa ha rilevato un'infezione da ureaplasma parvum e, a seguito degli antibiotici, tutto è tornato nella norma e il linfonodo inguinale si è sgonfiato.
Tutto bene fino ad Agosto quando mi sono accorta di avere un altro linfonodo gonfio in regione occipitale ma, avendo timore di recarmi di nuovo dal medico ho deciso di ignorarlo, rassicurata che tutti gli altri accertamenti fatti fossero andati bene.
Eccoci a febbraio 2020.
Il linfonodo alla base del collo è ancora gonfio ma a occhio è rimasto di dimensioni invariate, il linfonodo occipitale idem (sempre presente ma ad occhio invariato) e un altro linfonodo inguinale gonfio (diverso dal precedente); sono tornata dalla ginecologa che mi ha diagnosticato una recidiva da ureaplasma, mi ha prescritto gli antibiotici e palpato il linfonodo dicendomi "nono è reattivo infiammatorio, si sente! ".
Ho fatto la cura, finita da circa un mese, ma il linfonodo rimane gonfio, per il resto sto bene.
Non sono più tornata dal mio medico di base perché non avuto alcuna altra problematica (salvo i linfonodi sopra citati sempre gonfi).
Da due notti però mi capita di svegliarmi sudata (ho letto su internet che le sudorazioni notturne sono sintomo di linfoma) e, se ci penso, mi sembra di sentirmi prudere ovunque (non so fino a che punto sia una cosa psicosomatica, lo ammetto), ma sono terrorizzata.
Ho paura che i dottori che mi hanno visitata abbiano "perso tempo" nella diagnosi del linfoma! Vivo attaccata a internet e, vista l'emergenza sanitaria che stiamo vivendo, il mio medico di famiglia è impegnatissimo! Vorrei un vostro parere se possibile, in particolare modo vorrei capire come appaiono le sudorazioni e il prurito tipici da linfoma e se una linfoadenopatia da più di un anno in plurime regioni del corpo, possa essere veramente pericolosa (una volta "attivati" i linfonodi rimangono gonfi per quanto?) .
Grazie mille.
[#1]
Gentile utente,
è chiaro che senza una visita è impossibile effettuare una diagnosi, tuttavia la diagnosi dei colleghi di linfoadenopatie reattive sembra essere la più verosimile, in primo luogo in quanto è stata accertata l'infezione di carattere ginecologico, ed in secondo luogo in quanto le sedi che lamenta sono proprio più tipiche di linfoadenopatia reattiva. Inoltre, se in tutti questi mesi non ha manifestato sintomi rilevanti (lo svegliarsi una notte sudata o la sensazione sporadica di prurito non sono da assimilare alla diagnosi da lei ipotizzata) la sua ipotesi si allontana ancora di più.
Le consiglio di stare tranquilla, di seguire i consigli del suo medico curante e della sua ginecologa e di riferire loro se sopraggiungono sintomi ulteriori.
Quando le ristrettezze saranno allentate, potrà considerare col suo medico di effettuare un emocromo con elettroforesi proteica e una ecografia dei linfonodi, più che altro per tranquillizzarsi lei stessa. Attualmente però non appaiono sussistere caratteri di urgenza.
Cordiali saluti.
è chiaro che senza una visita è impossibile effettuare una diagnosi, tuttavia la diagnosi dei colleghi di linfoadenopatie reattive sembra essere la più verosimile, in primo luogo in quanto è stata accertata l'infezione di carattere ginecologico, ed in secondo luogo in quanto le sedi che lamenta sono proprio più tipiche di linfoadenopatia reattiva. Inoltre, se in tutti questi mesi non ha manifestato sintomi rilevanti (lo svegliarsi una notte sudata o la sensazione sporadica di prurito non sono da assimilare alla diagnosi da lei ipotizzata) la sua ipotesi si allontana ancora di più.
Le consiglio di stare tranquilla, di seguire i consigli del suo medico curante e della sua ginecologa e di riferire loro se sopraggiungono sintomi ulteriori.
Quando le ristrettezze saranno allentate, potrà considerare col suo medico di effettuare un emocromo con elettroforesi proteica e una ecografia dei linfonodi, più che altro per tranquillizzarsi lei stessa. Attualmente però non appaiono sussistere caratteri di urgenza.
Cordiali saluti.
Dr. Domenico Cozzo
www.domenicocozzo.altervista.org
LinkedIn: Domenico Cozzo, MD; Canale Instagram: @domo_co93
[#2]
Ex utente
Dottore la ringrazio infinitamente! Mi ha rassicurata non poco, tenuto conto che sono una persona estremamente ansiosa. L’anno scorso ho perso una persona cara dopo una lunga malattia e è proprio da questo evento doloroso che è scaturita in me una profonda ipocondria! La ringrazio di nuovo per il tempo che mi ha dedicato e, non appena la situazione si sarà un pochino ristabilita, provvederò a informare nuovamente il mio medico curante per concordare con lui, se ritenuti necessari, nuovi esami per tranquillizzarmi il più possibile!
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 6.1k visite dal 22/04/2020.
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