Mtx al midollo spinale da cr mammario
Gentilissimi dottori
mia madre ha subito quadrectomia 6 anni fa per cr mammario.
A maggio 2008 mtx da cr mammario al midollo spinale trattato con chemio e radio
con ottimi risultati.
Attualmente presenta anacusia bilaterale, vertigini e sbandamenti.
Da una recente RMN è risultato la presenza di micro-neoformazioni a livello dei condotti uditivi.
I medici li riferiscono come metastasi e non mi danno molte speranze.
Su internet ho avuto modo di apprendere che ci sono nuove tecniche come la gammaknife e la whole brain (bagno encefalico).
Secondo il vostro parere si puo' fare qualcosa? Queste tecniche sono adatte al tipo di problema di mia madre?
Scusate il disturbo ma cercate di capire il nostro stato d'animo....
Vi ringrazio anticipatamente per la Vostra risosta.
mia madre ha subito quadrectomia 6 anni fa per cr mammario.
A maggio 2008 mtx da cr mammario al midollo spinale trattato con chemio e radio
con ottimi risultati.
Attualmente presenta anacusia bilaterale, vertigini e sbandamenti.
Da una recente RMN è risultato la presenza di micro-neoformazioni a livello dei condotti uditivi.
I medici li riferiscono come metastasi e non mi danno molte speranze.
Su internet ho avuto modo di apprendere che ci sono nuove tecniche come la gammaknife e la whole brain (bagno encefalico).
Secondo il vostro parere si puo' fare qualcosa? Queste tecniche sono adatte al tipo di problema di mia madre?
Scusate il disturbo ma cercate di capire il nostro stato d'animo....
Vi ringrazio anticipatamente per la Vostra risosta.
[#1]
Gentile Utente,
certamente un intervento in radioterapia si può programmare (previo consulto con uno specialista della disciplina). Inoltre si potrebbero effettuare delle concomitanti applicazioni di ipertermia capacitiva. Occorre poi effettuare una restadiazione completa (TC e scintigrafia ossea) per verificare lo stato del resto dell'organismo e magari programmare un nuovo trattamento chemioterapico.
Resto a disposizione
Cari saluti
Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
certamente un intervento in radioterapia si può programmare (previo consulto con uno specialista della disciplina). Inoltre si potrebbero effettuare delle concomitanti applicazioni di ipertermia capacitiva. Occorre poi effettuare una restadiazione completa (TC e scintigrafia ossea) per verificare lo stato del resto dell'organismo e magari programmare un nuovo trattamento chemioterapico.
Resto a disposizione
Cari saluti
Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
Dr. Carlo Pastore
https://www.ipertermiaitalia.it/
[#2]
Ex utente
Egregio Dottore,
grazie della risposta.
A mia madre come ho suddetto le hanno diagnosticato metastasi ai condotti uditivi. La sua oncologa mi diceva che secondo il suo parere,è meglio non intervenire con la radioterapia, in quanto andremmo più a nuocerle che a darle sollievo, e che con la chemioterapia, potremmo anche non avere dei risultati a causa della locazione della metastasi. E' vero tutto ciò? E poi come mai in così poco tempo la situazione si è degenerata?
Tenga conto che mia madre ha finito il 6° ciclo di chemioterapia a novembre 08 e che da una PET di controllo effettuata il 09/12/08, non si evidenzia nessun genere di lesioni. Lei mi parlava invece di applicazioni di ipertermia capacitiva, in che consiste tutto ciò? Perche qui nessuno mi ha parlato di questo? Tra l'altro è stata anche richiesta la consulenza di un medico neurochirurgo. Perchè?
Infinite Grazie
grazie della risposta.
A mia madre come ho suddetto le hanno diagnosticato metastasi ai condotti uditivi. La sua oncologa mi diceva che secondo il suo parere,è meglio non intervenire con la radioterapia, in quanto andremmo più a nuocerle che a darle sollievo, e che con la chemioterapia, potremmo anche non avere dei risultati a causa della locazione della metastasi. E' vero tutto ciò? E poi come mai in così poco tempo la situazione si è degenerata?
Tenga conto che mia madre ha finito il 6° ciclo di chemioterapia a novembre 08 e che da una PET di controllo effettuata il 09/12/08, non si evidenzia nessun genere di lesioni. Lei mi parlava invece di applicazioni di ipertermia capacitiva, in che consiste tutto ciò? Perche qui nessuno mi ha parlato di questo? Tra l'altro è stata anche richiesta la consulenza di un medico neurochirurgo. Perchè?
Infinite Grazie
[#3]
Ex utente
Egregio Dottore,
grazie della risposta.
A mia madre come ho suddetto le hanno diagnosticato metastasi ai condotti uditivi. La sua oncologa mi diceva che secondo il suo parere,è meglio non intervenire con la radioterapia, in quanto andremmo più a nuocerle che a darle sollievo, e che con la chemioterapia, potremmo anche non avere dei risultati a causa della locazione della metastasi. E' vero tutto ciò? E poi come mai in così poco tempo la situazione si è degenerata?
Tenga conto che mia madre ha finito il 6° ciclo di chemioterapia a novembre 08 e che da una PET di controllo effettuata il 09/12/08, non si evidenzia nessun genere di lesioni. Lei mi parlava invece di applicazioni di ipertermia capacitiva, in che consiste tutto ciò? Perche qui nessuno mi ha parlato di questo? Tra l'altro è stata anche richiesta la consulenza di un medico neurochirurgo. Perchè?
Infinite Grazie
grazie della risposta.
A mia madre come ho suddetto le hanno diagnosticato metastasi ai condotti uditivi. La sua oncologa mi diceva che secondo il suo parere,è meglio non intervenire con la radioterapia, in quanto andremmo più a nuocerle che a darle sollievo, e che con la chemioterapia, potremmo anche non avere dei risultati a causa della locazione della metastasi. E' vero tutto ciò? E poi come mai in così poco tempo la situazione si è degenerata?
Tenga conto che mia madre ha finito il 6° ciclo di chemioterapia a novembre 08 e che da una PET di controllo effettuata il 09/12/08, non si evidenzia nessun genere di lesioni. Lei mi parlava invece di applicazioni di ipertermia capacitiva, in che consiste tutto ciò? Perche qui nessuno mi ha parlato di questo? Tra l'altro è stata anche richiesta la consulenza di un medico neurochirurgo. Perchè?
Infinite Grazie
[#4]
Gentile Utente,
purtroppo si parlava di una malattia metastatica già dall'inizio del nuovo capitolo di questa malattia. Le metastasi con localizzazione alla colonna vertebrale (trattate con chemioterapia e radioterapia) erano già indice di una malattia diffusa e di cellule distaccatesi dalla neoplasie operata 6 anni prima. Non stupisce quindi la nuova ripresa di malattia. Tra l'altro nell'organismo esistono le cosiddette "nicchie farmacologiche", aree cioè in cui i chemioterapici arrivano poco e male per le caratteristiche anatomiche e di vascolarizzazione, pertanto in quelle aree le cellule sono libere di crescere quasi indisturbate. Questo probabilmente è il caso di mamma. Inoltre le cellule tumorali (ancor più in una malattia metastatica) rappresentano una popolazione policlonale cioè costituita da cellule malate diverse tra di loro e sensibili ai farmaci in maniera difforme. La consulenza del neurochirurgo è stata chiesta per vedere se si può intervenire chirurgicamente ed asportare la malattia evidenziata. L'ipertermia capacitiva invece è una metodica che consiste nel riscaldare in profondità l'organo ammalato ad una temperatura intorno ai 43°C. A quella temperatura le cellule tumorali (che avendo membrana cellulare aberrante tendono a smaltire male il calore) vengono avviate ad apoptosi (morte cellulare programmata). Localmente poi può potenziare l'effetto di chemioterapia e radioterapia nonchè la risposta del sistema immunitario. Ulteriori informazioni le puoi vedere sul mio sito www.ipertermiaroma.it
Resto comunque a disposizione, cari saluti
Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
purtroppo si parlava di una malattia metastatica già dall'inizio del nuovo capitolo di questa malattia. Le metastasi con localizzazione alla colonna vertebrale (trattate con chemioterapia e radioterapia) erano già indice di una malattia diffusa e di cellule distaccatesi dalla neoplasie operata 6 anni prima. Non stupisce quindi la nuova ripresa di malattia. Tra l'altro nell'organismo esistono le cosiddette "nicchie farmacologiche", aree cioè in cui i chemioterapici arrivano poco e male per le caratteristiche anatomiche e di vascolarizzazione, pertanto in quelle aree le cellule sono libere di crescere quasi indisturbate. Questo probabilmente è il caso di mamma. Inoltre le cellule tumorali (ancor più in una malattia metastatica) rappresentano una popolazione policlonale cioè costituita da cellule malate diverse tra di loro e sensibili ai farmaci in maniera difforme. La consulenza del neurochirurgo è stata chiesta per vedere se si può intervenire chirurgicamente ed asportare la malattia evidenziata. L'ipertermia capacitiva invece è una metodica che consiste nel riscaldare in profondità l'organo ammalato ad una temperatura intorno ai 43°C. A quella temperatura le cellule tumorali (che avendo membrana cellulare aberrante tendono a smaltire male il calore) vengono avviate ad apoptosi (morte cellulare programmata). Localmente poi può potenziare l'effetto di chemioterapia e radioterapia nonchè la risposta del sistema immunitario. Ulteriori informazioni le puoi vedere sul mio sito www.ipertermiaroma.it
Resto comunque a disposizione, cari saluti
Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
[#5]
Ex utente
gentile dottore,
un po' di tempo fa le avevo chiesto informazioni su probabili metastasi da carcinoma mammario. inizialmnte tra l'altro avevano anche sospettato che non fossero carcinomi meningei, ma neurofibromatosi o neurinoma dell'acustico. fatta una RMN il 5/3/09 si evincevano solo 2 piccole neoformazioni metastatiche al livello del condotto uditivo bilaterale. fatta una PET di controllo per approfondire dopo circa 15 giorni non c'erano variazioni, il 2/4/09 rifatta una nuova RMN con mdc di controllo dalla quale si evince che (le scrivo quello che leggo) ci sono multiple lesioni secondarie
- nella cisterna dell'angolo ponto cerebellare e nel condotto uditivo interno, sia a destra sia a sinistra, incrementata dimensionalmente rispetto ai precedenti esami.
- in sede subependimale a livello dei corni frontali, bilateralmente.
- sempre in sede subependimale ma a livello del setto pellucido.
- in sede frontale sinistra con impianto durale.
le lesioni di maggiori dimensioni sono quelle nello spazio subaracnoideo a livello dell'angolo ponto cerebellare, bilateralmente. quelle restanti sono di dimensioni sub-centimetriche.
qui i medici mi dicono che il quadro sta peggiorando in maniera progressiva e che forse non è nemmeno il caso di intervenire con un eventuale terapia. da premettere che prima di questo referto avevano proposto la terapia intratecale. ora mi dicono che forse potremmo non ottenere nessun risultato. inoltre mi hanno anche detto che questo tipo di terapia da degli effetti collaterali importanti. quali? secondo lei cosa devo fare? la mia paura è che possa incominciare a sentire dolore e questo mi preoccupa, inoltre anche se infinitesimale se c'è una speranza che la terapia possa sortire effetto io vorrei provarci. ma ci sono terapie efficaci in questo caso? e le riprese? ci sono stati altri casi analoghi che hanno avuto risultati positivi? scusi le troppe domande ma sono in ansia. grazie anticipate per la sua risposta.
un po' di tempo fa le avevo chiesto informazioni su probabili metastasi da carcinoma mammario. inizialmnte tra l'altro avevano anche sospettato che non fossero carcinomi meningei, ma neurofibromatosi o neurinoma dell'acustico. fatta una RMN il 5/3/09 si evincevano solo 2 piccole neoformazioni metastatiche al livello del condotto uditivo bilaterale. fatta una PET di controllo per approfondire dopo circa 15 giorni non c'erano variazioni, il 2/4/09 rifatta una nuova RMN con mdc di controllo dalla quale si evince che (le scrivo quello che leggo) ci sono multiple lesioni secondarie
- nella cisterna dell'angolo ponto cerebellare e nel condotto uditivo interno, sia a destra sia a sinistra, incrementata dimensionalmente rispetto ai precedenti esami.
- in sede subependimale a livello dei corni frontali, bilateralmente.
- sempre in sede subependimale ma a livello del setto pellucido.
- in sede frontale sinistra con impianto durale.
le lesioni di maggiori dimensioni sono quelle nello spazio subaracnoideo a livello dell'angolo ponto cerebellare, bilateralmente. quelle restanti sono di dimensioni sub-centimetriche.
qui i medici mi dicono che il quadro sta peggiorando in maniera progressiva e che forse non è nemmeno il caso di intervenire con un eventuale terapia. da premettere che prima di questo referto avevano proposto la terapia intratecale. ora mi dicono che forse potremmo non ottenere nessun risultato. inoltre mi hanno anche detto che questo tipo di terapia da degli effetti collaterali importanti. quali? secondo lei cosa devo fare? la mia paura è che possa incominciare a sentire dolore e questo mi preoccupa, inoltre anche se infinitesimale se c'è una speranza che la terapia possa sortire effetto io vorrei provarci. ma ci sono terapie efficaci in questo caso? e le riprese? ci sono stati altri casi analoghi che hanno avuto risultati positivi? scusi le troppe domande ma sono in ansia. grazie anticipate per la sua risposta.
[#6]
Gentile Utente,
effettivamente si assiste ad un peggioramento della situazione. Si tratta a questo punto di una malattia difficilmente trattabile. Occorre a mio avviso valutare se possibile un trattamento radioterapico abbinabile ad una chemioterapia ed ad un trattamento ipertermico. Se non è troppo difficoltoso giungere a Roma con tutta la documentazione possiamo verificare cosa effettivamente è possibile fare.
Resto a disposizione, un caro saluto
Carlo Pastore
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effettivamente si assiste ad un peggioramento della situazione. Si tratta a questo punto di una malattia difficilmente trattabile. Occorre a mio avviso valutare se possibile un trattamento radioterapico abbinabile ad una chemioterapia ed ad un trattamento ipertermico. Se non è troppo difficoltoso giungere a Roma con tutta la documentazione possiamo verificare cosa effettivamente è possibile fare.
Resto a disposizione, un caro saluto
Carlo Pastore
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Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 2.6k visite dal 17/03/2009.
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