Neoplasia duodeno
Gentili dottori vi presento il caso di mio padre, 63 anni.
Circa 18 mesi fa mio padre cominciò a soffrire di attacchi di tosse molto spesso culminanti con vomito. Viene consultato più volte il medico e successivamente alcuni specialisti; escluso qualsiasi problema polmonare è stato mandato da un gastroenterologo. Esito: nulla di preoccupante, solo un'abbondante produzione di acidi e un po' di riflusso esofageo. Il tutto viene trattato con medicamenti antiacido. I sintomi si attenuano ma non spariscono. Alcuni mesi dopo i sintomi si acuiscono (sempre tosse e vomito di una sostanza scura, bile?) e mio padre (pensando che i farmaci facevano poco effetto ) si affida alla medicina naturale. Poco tempo dopo (trattato con delle gocce), la tosse sparisce quasi completamente. Un mese dopo (fine dicembre) si presentano nuovi sintomi (la tosse no, sparita): aerofagia, acidità, vomito, dolori, melena. Nuova visita dal gastroenterologo e nuova gastroscopia (18 mesi dopo la precedente). Esito: grossa ulcera e una stenosi del duodeno. Viene fatta una biopsia dell'ulcera e del tessuto circostante con esito negativo e si decide di curare con antiacidi. Da notare che data la presenza di molta aria nello stomaco e alla stenosi duodenale non si è potuta ben vedere la parte "finale" dello stomaco. Il medico ha scritto nel referto "Tac?". Le prime due settimane una dieta leggera e la cura migliorano nettamente i problemi che però poi tornano rinvigoriti (impossibile digerire un pasto; per liberarsi dai sintomi deve sempre ricorre a vomito autoindotto). Nuova visita dal gastro che procede con una sonografia. Risulta una stenosi molto accentuata del duodeno e viene prescritta la Tac il cui esito è un tumore lo occlude.
Si decide di procedere chirurgicamente seguendo la procedura di Whipple. Decorso operazione ottimo (a 20 giorni dall'intervento rimane un drenaggio per il pancreas).
Diagnosi:
Adenocarcinoma dell'antro gastrico con estensione alla testa del pancreas
Leggera diverticolosi del sigma
Non dispongo ancora dei rapporti completi per cui vi riassumo quello che risulta dal foglio di dimissioni.
Resezione di adenocarcinoma moderatamente differenziato antro gastrico 2.5 cm con infiltrazione a tutto spessore della parete ed estensione alla testa del pancreas; invasioni perineurali. Margini negativi. Positivi 2 linfonodi su 18. Dopo esito istologico i medici dicono non si tratti di carcinoma primitivo del duodeno ma di adenocarcinoma gastrico con estensione aborale nel duodeno.
Riassumendo, T4N1M0 tipo G2. Stadio 3 se non vado errato.
Domande: la malattia sembra localmente abbastanza estesa (chirurgo molto contendo dell'intervento); ci sono comunque margini per una guarigione completa ?
I medici stanno discutendo per la terapia adiuvante, suggerimenti? Ho letto che per cancri gastrici la chemio non è molto valida. Si discute anche di radioterapia ma data la sede duodenale i medici ne dovevano ancora discutere.
Grazie per lo splendido servizio che rendete.
Circa 18 mesi fa mio padre cominciò a soffrire di attacchi di tosse molto spesso culminanti con vomito. Viene consultato più volte il medico e successivamente alcuni specialisti; escluso qualsiasi problema polmonare è stato mandato da un gastroenterologo. Esito: nulla di preoccupante, solo un'abbondante produzione di acidi e un po' di riflusso esofageo. Il tutto viene trattato con medicamenti antiacido. I sintomi si attenuano ma non spariscono. Alcuni mesi dopo i sintomi si acuiscono (sempre tosse e vomito di una sostanza scura, bile?) e mio padre (pensando che i farmaci facevano poco effetto ) si affida alla medicina naturale. Poco tempo dopo (trattato con delle gocce), la tosse sparisce quasi completamente. Un mese dopo (fine dicembre) si presentano nuovi sintomi (la tosse no, sparita): aerofagia, acidità, vomito, dolori, melena. Nuova visita dal gastroenterologo e nuova gastroscopia (18 mesi dopo la precedente). Esito: grossa ulcera e una stenosi del duodeno. Viene fatta una biopsia dell'ulcera e del tessuto circostante con esito negativo e si decide di curare con antiacidi. Da notare che data la presenza di molta aria nello stomaco e alla stenosi duodenale non si è potuta ben vedere la parte "finale" dello stomaco. Il medico ha scritto nel referto "Tac?". Le prime due settimane una dieta leggera e la cura migliorano nettamente i problemi che però poi tornano rinvigoriti (impossibile digerire un pasto; per liberarsi dai sintomi deve sempre ricorre a vomito autoindotto). Nuova visita dal gastro che procede con una sonografia. Risulta una stenosi molto accentuata del duodeno e viene prescritta la Tac il cui esito è un tumore lo occlude.
Si decide di procedere chirurgicamente seguendo la procedura di Whipple. Decorso operazione ottimo (a 20 giorni dall'intervento rimane un drenaggio per il pancreas).
Diagnosi:
Adenocarcinoma dell'antro gastrico con estensione alla testa del pancreas
Leggera diverticolosi del sigma
Non dispongo ancora dei rapporti completi per cui vi riassumo quello che risulta dal foglio di dimissioni.
Resezione di adenocarcinoma moderatamente differenziato antro gastrico 2.5 cm con infiltrazione a tutto spessore della parete ed estensione alla testa del pancreas; invasioni perineurali. Margini negativi. Positivi 2 linfonodi su 18. Dopo esito istologico i medici dicono non si tratti di carcinoma primitivo del duodeno ma di adenocarcinoma gastrico con estensione aborale nel duodeno.
Riassumendo, T4N1M0 tipo G2. Stadio 3 se non vado errato.
Domande: la malattia sembra localmente abbastanza estesa (chirurgo molto contendo dell'intervento); ci sono comunque margini per una guarigione completa ?
I medici stanno discutendo per la terapia adiuvante, suggerimenti? Ho letto che per cancri gastrici la chemio non è molto valida. Si discute anche di radioterapia ma data la sede duodenale i medici ne dovevano ancora discutere.
Grazie per lo splendido servizio che rendete.
[#1]
Gentile Utente,
si tratta di una neoplasia a partenza gastrica localmente avanzata. Effettivamente un trattamento chemioterapico adiuvante sarebbe opportuno (pur se non esistono evidenze certe ma solo indizi di miglioramento della prognosi). Una consulenza radioterapica è altresì opportuna. Una guarigione completa non è comunque una utopia.
Cari saluti
Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
si tratta di una neoplasia a partenza gastrica localmente avanzata. Effettivamente un trattamento chemioterapico adiuvante sarebbe opportuno (pur se non esistono evidenze certe ma solo indizi di miglioramento della prognosi). Una consulenza radioterapica è altresì opportuna. Una guarigione completa non è comunque una utopia.
Cari saluti
Carlo Pastore
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Dr. Carlo Pastore
https://www.ipertermiaitalia.it/
[#3]
Ex utente
Gentile dr.essa Baionchi, a 20 giorni dall'intervento direi che le condizioni di mio padre sono buone. Ha ripreso a nutrirsi in maniera normale seppur moderata, non ha problemi ad andar di corpo, non ha dolori. È al momento ancora presente un drenaggio al pancreas causa fistola.
Lo stato generale di mio padre era ed è buono per quanto riguarda cuore, polmoni, pressione... certo negli ultimi mesi un calo ponderale c'è stato.
Mi piacerebbe sapere quale terapia chemioterapica potrebbe essere indicata e quali sarebbero i possibili effetti collaterali.
Posso aggiungere a nota personale, che provo un certo fastidio nel pensare al ritardo con cui è stata effettuata la diagnosi (T4 è molto e i sintomi da tempo erano presenti), ma ormai non si puo' cambiare il passato.
Scusate, ancora una cosa. Ci è stato detto che si tratta di una malattia assai poco frequente; voi personalmente avete avuto a che fare con molti casi simili?
Lo stato generale di mio padre era ed è buono per quanto riguarda cuore, polmoni, pressione... certo negli ultimi mesi un calo ponderale c'è stato.
Mi piacerebbe sapere quale terapia chemioterapica potrebbe essere indicata e quali sarebbero i possibili effetti collaterali.
Posso aggiungere a nota personale, che provo un certo fastidio nel pensare al ritardo con cui è stata effettuata la diagnosi (T4 è molto e i sintomi da tempo erano presenti), ma ormai non si puo' cambiare il passato.
Scusate, ancora una cosa. Ci è stato detto che si tratta di una malattia assai poco frequente; voi personalmente avete avuto a che fare con molti casi simili?
[#4]
Ex utente
Gentili dottori, abbiamo parlato oggi con l'oncologo. Queste le sue proposte per una terapia adiuvante.
Nessuna raditerapia data l'importanza dell'intervento chirurgico (Whipple) e la zona.
4-6 cicli di chemioterapia col seguente cocktail:
Epinubirina (ogni 21 giorni)
Cisplatino (ogni 21 giorni)
Fluorouracil (infusione continua)
Cosa ne pensate? Immagino sia una terapia standard.
Mi è parso di capire, nel non detto dei medici, che sia una terapia molto aggressiva e che mette a dura prova il fisico del paziente. Ora nel caso di mio padre è passato un mese dall'intervento chirurgico e si parla di cominciare la terapia tra 2 o 3 settimane; non è un po' presto? Le condizioni di mio padre sono soddisfacenti anche se lamenta fatica (riesce a camminare un per 700 metri e più ma poi è stanchissimo) e inappetenza (di conseguenza il peso non migliora, siamo sui 65 chili per 175 cm).
Grazie per la disponibilità
Nessuna raditerapia data l'importanza dell'intervento chirurgico (Whipple) e la zona.
4-6 cicli di chemioterapia col seguente cocktail:
Epinubirina (ogni 21 giorni)
Cisplatino (ogni 21 giorni)
Fluorouracil (infusione continua)
Cosa ne pensate? Immagino sia una terapia standard.
Mi è parso di capire, nel non detto dei medici, che sia una terapia molto aggressiva e che mette a dura prova il fisico del paziente. Ora nel caso di mio padre è passato un mese dall'intervento chirurgico e si parla di cominciare la terapia tra 2 o 3 settimane; non è un po' presto? Le condizioni di mio padre sono soddisfacenti anche se lamenta fatica (riesce a camminare un per 700 metri e più ma poi è stanchissimo) e inappetenza (di conseguenza il peso non migliora, siamo sui 65 chili per 175 cm).
Grazie per la disponibilità
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Gentile Utente,
non si tratta di un caso così raro, ho avuto modo di vedere un discreto numero di neoplasie dell'antro gastrico. La terapia proposta è in effetti standard, energica ed opportuna. Troppo presto?? Assolutamente no. Le terapie adiuvanti andrebbero iniziate entro un mese dall'intervento chirurgico. Il concetto di adiuvanza si basa proprio sull'aiutare dopo la chirurgia l'organismo ad eliminare le eventuali cellule residue. Meno sono, meglio è. Semmai si può aiutare il paziente anche con una terapia di supporto nutrizionale con l'aiuto di un medico nutrizionista.
Resto a disposizione
Cari saluti
Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
non si tratta di un caso così raro, ho avuto modo di vedere un discreto numero di neoplasie dell'antro gastrico. La terapia proposta è in effetti standard, energica ed opportuna. Troppo presto?? Assolutamente no. Le terapie adiuvanti andrebbero iniziate entro un mese dall'intervento chirurgico. Il concetto di adiuvanza si basa proprio sull'aiutare dopo la chirurgia l'organismo ad eliminare le eventuali cellule residue. Meno sono, meglio è. Semmai si può aiutare il paziente anche con una terapia di supporto nutrizionale con l'aiuto di un medico nutrizionista.
Resto a disposizione
Cari saluti
Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
[#6]
Ex utente
Gentili dottori, purtroppo torno a scrivervi. Vi aggiorno sulla situazione di mio padre: purtroppo non sono in possesso dei referti precisi ma posso dirvi quello che hanno detto i medici.
Dopo 5 cicli della sopraddetta chemioterapia (ben tollerata) è stata effettuata una nuova TAC e una PET.
L'esame ha evidenziato una massa di 2 cm in zona surrenale "davanti" all'aorta. I medici dicono che sono presenti nella zona operata altre 2 o 3 metastasi molto piccole (dicono che la TAC rivela qualcosa ma la PET non conferma).
È da notare che mio padre al momento non ha alcun sintomo particolare. Si è gia ripreso dai cicli di terapia, ha recuperato peso e mangia normalmente. Anche l'atteggiamento è molto positivo.
I medici ci hanno proposto 2 possibili terapie:
- una nuova chemioterapia composta da 5FU + izinotecan + herceptin oppure
- partecipare ad uno studio di fase 1 nel quale viene testato il farmaco ST1968 (farmaco di cui si trovano pochissime informazioni in rete). Nel caso scegliessimo questa possibilità i medici rivaluterebbero la situazione dopo 2 cicli (6 settimane) e nel caso di nessun miglioramento passerebbero alla terapia più standard.
Difficile chiedere un consiglio. Conoscete questo studio? Ci sono altri studi di cui non sono a conoscenza ma che sono promettenti? Altre chemioterapie utilizzabili? Sarebbe inutile ripetere cicli della prima chemioterapia (Epinubirina, Cisplatino, Fluorouracil )? Ho letto dell'ipertermia; è indicata per questo caso? Scusate le molte domande ma la situazione sembra molto negativa.
Dopo 5 cicli della sopraddetta chemioterapia (ben tollerata) è stata effettuata una nuova TAC e una PET.
L'esame ha evidenziato una massa di 2 cm in zona surrenale "davanti" all'aorta. I medici dicono che sono presenti nella zona operata altre 2 o 3 metastasi molto piccole (dicono che la TAC rivela qualcosa ma la PET non conferma).
È da notare che mio padre al momento non ha alcun sintomo particolare. Si è gia ripreso dai cicli di terapia, ha recuperato peso e mangia normalmente. Anche l'atteggiamento è molto positivo.
I medici ci hanno proposto 2 possibili terapie:
- una nuova chemioterapia composta da 5FU + izinotecan + herceptin oppure
- partecipare ad uno studio di fase 1 nel quale viene testato il farmaco ST1968 (farmaco di cui si trovano pochissime informazioni in rete). Nel caso scegliessimo questa possibilità i medici rivaluterebbero la situazione dopo 2 cicli (6 settimane) e nel caso di nessun miglioramento passerebbero alla terapia più standard.
Difficile chiedere un consiglio. Conoscete questo studio? Ci sono altri studi di cui non sono a conoscenza ma che sono promettenti? Altre chemioterapie utilizzabili? Sarebbe inutile ripetere cicli della prima chemioterapia (Epinubirina, Cisplatino, Fluorouracil )? Ho letto dell'ipertermia; è indicata per questo caso? Scusate le molte domande ma la situazione sembra molto negativa.
[#7]
Gentile utente,
da quanto scrivete desumo 2 fatti psitivi.
1) suo padre,dopo iniziale trattamento chemioterapico adiuvante è in buone condizioni generali.Non si ravvedono controindicazioni a proseguire un trattamento farmacologico.
2) da quello che leggo i medici curanti fanno proposte del tutto accettabili e in particolare potrebbe essere da voi accettata la prima ipotesi del farmaco sperimentale, che io peraltro non conosco,tenendo conto della possibilità di eseguire in seguito la terapia tradizionale.
Confermo sulla curabilità della neoplasia dell'antro gastrico e la positvità delle risposte inducono all'ottimismo.
da quanto scrivete desumo 2 fatti psitivi.
1) suo padre,dopo iniziale trattamento chemioterapico adiuvante è in buone condizioni generali.Non si ravvedono controindicazioni a proseguire un trattamento farmacologico.
2) da quello che leggo i medici curanti fanno proposte del tutto accettabili e in particolare potrebbe essere da voi accettata la prima ipotesi del farmaco sperimentale, che io peraltro non conosco,tenendo conto della possibilità di eseguire in seguito la terapia tradizionale.
Confermo sulla curabilità della neoplasia dell'antro gastrico e la positvità delle risposte inducono all'ottimismo.
Questo consulto ha ricevuto 9 risposte e 47.9k visite dal 09/03/2009.
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