Un carcinoma del collo dell'utero
Spett.li Dottori,
una mia parente è stata operata per un carcinoma del collo dell'utero e l'operazione (isterectomia radicale) è perfettamente riuscita. Mi chiedevo quali sono le aspettative in questi casi. So che i dati relativi alle percentuali di recidive o di sviluppo di nuove neoplasie sono molto confortanti ma vorrei avere da parte vostra la conferma di questi dati, anche in considerazione del fatto che la mia partente è una giovane donna.
Ringraziandovi, porgo i miei saluti
una mia parente è stata operata per un carcinoma del collo dell'utero e l'operazione (isterectomia radicale) è perfettamente riuscita. Mi chiedevo quali sono le aspettative in questi casi. So che i dati relativi alle percentuali di recidive o di sviluppo di nuove neoplasie sono molto confortanti ma vorrei avere da parte vostra la conferma di questi dati, anche in considerazione del fatto che la mia partente è una giovane donna.
Ringraziandovi, porgo i miei saluti
Gentile Utente,
una valutazione senza dati più specifici è assolutamente impossibile. Per poter fornire un parere occorre conoscere lo stato di avanzamento della neoplasia. Fondamentale è quantomeno la trascrizione dell'esame istologico e l'esito di una TC total-body con mezzo di contrasto. Un conto è parlare di una malattia confinata un altro è parlare di una malattia (anche magari solo localmente) diffusa.
Un cordialissimo saluto
Dr. Carlo Pastore
una valutazione senza dati più specifici è assolutamente impossibile. Per poter fornire un parere occorre conoscere lo stato di avanzamento della neoplasia. Fondamentale è quantomeno la trascrizione dell'esame istologico e l'esito di una TC total-body con mezzo di contrasto. Un conto è parlare di una malattia confinata un altro è parlare di una malattia (anche magari solo localmente) diffusa.
Un cordialissimo saluto
Dr. Carlo Pastore
Dr. Carlo Pastore
https://www.ipertermiaitalia.it/

Oncologo, Medico legale
Gentile signora
condivido l'intervento del collega circa la prognosi possibile del K del collo dell'utero refertato.L'intervento chirurgico e' quasi sempre risolutivo per cancri con bassissimo grado di metastatizzazione , ma diventa dfficile fare diagnosi lungimirante se non si conosce l'istotipo e il grado di diffusione della neoplasia.
DOTT.VIRGINIA A.CIROLLA
condivido l'intervento del collega circa la prognosi possibile del K del collo dell'utero refertato.L'intervento chirurgico e' quasi sempre risolutivo per cancri con bassissimo grado di metastatizzazione , ma diventa dfficile fare diagnosi lungimirante se non si conosce l'istotipo e il grado di diffusione della neoplasia.
DOTT.VIRGINIA A.CIROLLA

Utente
Gentili dottori, vi ringrazio per la vostra attenzione. Ciò che so in più è che il carcinoma era a cellule squamose con stadiazione IIB. Non c'erano metastasi e la neoplasia è stata preventivamente trattata con rt e ct concomitanti, con effetti ottimi (regressione fino a 2 cm). L'istologico post operatorio indicava che le ovaie, i parametri e i linfonodi pelvici (tolti comunque) non mostravano segni di tessuti degenerati. Nell'anno e mezzo successivo all'intervento tutte le rmn (addome e pelvi con liquido di contrasto) non hanno indicato problemi di sorta.
Vi ringrazio nuovamente per le informazioni che vorrete darmi.
Vi ringrazio nuovamente per le informazioni che vorrete darmi.
Gentile Utente,
la variante istologica che ci riporta è senz'altro la più frequente in questi casi. La strategia terapeutica, stando a quanto ci ha riportato, è la più adeguata essendo piuttosto evidente che la combinazione chemio-radioterapia preoperatoria è la più efficace nel consegnare all'intervento chirurgico una malattia di dimensioni più ridotte. Comunque una neoplasia localmente avanzata è sempre una evenienza che deve essere seguita scrupolosamente nel tempo. Io non mi limiterei a tenere sotto controllo solo l'addome ma anche il polmone e le ossa. Tali sedi sono quelle che più frequentemente possono dare problemi. Il tempo che trascorre dall'intervento senza malattia evidente gioca a nostro favore.
Un cordialissimo saluto ed un grande in bocca al lupo
Dr. Carlo Pastore
la variante istologica che ci riporta è senz'altro la più frequente in questi casi. La strategia terapeutica, stando a quanto ci ha riportato, è la più adeguata essendo piuttosto evidente che la combinazione chemio-radioterapia preoperatoria è la più efficace nel consegnare all'intervento chirurgico una malattia di dimensioni più ridotte. Comunque una neoplasia localmente avanzata è sempre una evenienza che deve essere seguita scrupolosamente nel tempo. Io non mi limiterei a tenere sotto controllo solo l'addome ma anche il polmone e le ossa. Tali sedi sono quelle che più frequentemente possono dare problemi. Il tempo che trascorre dall'intervento senza malattia evidente gioca a nostro favore.
Un cordialissimo saluto ed un grande in bocca al lupo
Dr. Carlo Pastore

Utente
Cortesissimo Dott Pastore,
diciamo dunque che se le rmn nei prossimi due o tre anni non rivelassero neoplasie ulteriori potremmo finalmente trarre un sospiro di sollievo?
Grazie ancora
diciamo dunque che se le rmn nei prossimi due o tre anni non rivelassero neoplasie ulteriori potremmo finalmente trarre un sospiro di sollievo?
Grazie ancora
Gentile Utente,
canonicamente si fissa il periodo di follow-up (cioè dei controlli) nel caso di neoplasie in 5 anni. Trascorso tale periodo si dovrebbe poter essere sufficientemente tranquilli. Purtroppo in alcuni casi anche dopo i 5 anni ci può essere una ricaduta. E' per questo che ai pazienti che seguiamo presso il nostro Centro consigliamo comunque di passare a trovarci anche dopo i fatidici 5 anni (con un controllo magari annuale).
Il tempo che trascorre senza evidenza di malattia è comunque senza dubbio un fattore a nostro favore.
Molto cordialmente
Carlo Pastore
canonicamente si fissa il periodo di follow-up (cioè dei controlli) nel caso di neoplasie in 5 anni. Trascorso tale periodo si dovrebbe poter essere sufficientemente tranquilli. Purtroppo in alcuni casi anche dopo i 5 anni ci può essere una ricaduta. E' per questo che ai pazienti che seguiamo presso il nostro Centro consigliamo comunque di passare a trovarci anche dopo i fatidici 5 anni (con un controllo magari annuale).
Il tempo che trascorre senza evidenza di malattia è comunque senza dubbio un fattore a nostro favore.
Molto cordialmente
Carlo Pastore
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 6.7k visite dal 08/06/2006.
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