Richiesta consulto
Salve,
a mio padre nell’Agosto 2005, dopo la comparsa di ittero e di dolori addominali (e dopo aver perso 4-5 kg nel corso di un mese), è stato diagnosticato un tumore del pancreas.
Sebbene tutti gli esami strumentali (ecografia, TAC, ecoendoscopia) avessero dato esito dubbio, i medici, dopo un’operazione di derivazione, hanno deciso di avvalersi solamente del parere del chirurgo che l’ha operato il quale ha confermato questa diagnosi.
Non è stato fatto alcun esame istologico al pancreas, mentre gli organi vicini sono risultati tutti negativi.
Dopo 1 mese di degenza è stato dimesso con la seguente diagnosi:
neoplasia pancreatica di stadio avanzato, senza nessuna terapia e indicazione di ulteriori controlli, con la prospettiva di pochi mesi di vita.
Noi nella disperazione abbiamo deciso di sottoporlo alla cura Di Bella che sta ormai proseguendo da 7 mesi.
Ora a distanza di 9 mesi dall’operazione, mio padre (che è sempre stato bene, è aumentato di quasi 10 kg e non ha mai accusato alcun dolore, né nausea e né vomito) si è sottoposto ad esame TAC la quale ha dato il seguente esito:
(vi segnalo innanzitutto che mio padre è affetto da epatite c cronica di grado medio da moltissimi anni)
TAC ADDOME SUPERIORE
Fegato di dimensioni superiori alla norma con estensione cc di 18 cm circa, esente da lesioni focali.
Permane aerobilia a lobo di sn.
Vie biliari intra ed extra epatiche non dilatate.
Regolare calibro della vena porta.
Milza di dimensioni nei limiti, esente da lesioni focali.
Permane ingrandimento della porzione cefalica del pancreas che presenta diametro traverso ed antero-posteriore di 4 cm.
Essa appare lievemente disomogenea, indenne tuttavia da evidenti lesioni focali.
Conservati i piani di clivaggio medialmente con un'ansa intestinale ed anteriormente e posteriormente con le strutture contigue.
Attualmente si apprezza linfonodo di 1,5 cm a sede inter-aorto-cavale.
Reperti TC di normalità a carico dei reni, fatta eccezione per microcisti
e del surrene di ds, iperplasico il surrene di sn.
ESAMI SANGUE
sono tutti nella norma tranne:
Glucosio 61 [70-110]
GOT 73 [4-37]
GPT 76 [5-39]
GGT 104 [11-50]
alfa-Amilasi 105 [fino a 100]
Insulina basale 32,71 [3,0 - 17,0]
CA 19-9 81.6 [entro 33]
La radiologa che ha effettuato la TAC ci ha assicurato che mio padre non ha niente e che seconde lei ad Agosto i medici hanno scambiato una pancreatite o un’infezione/infiammazione per un tumore, e non ci ha indicato alcun esame aggiuntivo.
Noi però abbiamo consultato uno specialista del pancreas il quale ci ha consigliato di eseguire altri 2 esami (Risonanza Magnetica e PET) che secondo lui possono rilevare (soprattutto la PET) la presenza di un eventuale tumore endocrino del pancreas che la TAC potrebbe non aver rilevato.
Potreste darmi gentilmente un vostro parere su tutto questo? Che differenze ci sono tra la TAC e la PET? La TAC potrebbe non aver rilevato la presenza di un tumore endocrino del pancreas?
Grazie
a mio padre nell’Agosto 2005, dopo la comparsa di ittero e di dolori addominali (e dopo aver perso 4-5 kg nel corso di un mese), è stato diagnosticato un tumore del pancreas.
Sebbene tutti gli esami strumentali (ecografia, TAC, ecoendoscopia) avessero dato esito dubbio, i medici, dopo un’operazione di derivazione, hanno deciso di avvalersi solamente del parere del chirurgo che l’ha operato il quale ha confermato questa diagnosi.
Non è stato fatto alcun esame istologico al pancreas, mentre gli organi vicini sono risultati tutti negativi.
Dopo 1 mese di degenza è stato dimesso con la seguente diagnosi:
neoplasia pancreatica di stadio avanzato, senza nessuna terapia e indicazione di ulteriori controlli, con la prospettiva di pochi mesi di vita.
Noi nella disperazione abbiamo deciso di sottoporlo alla cura Di Bella che sta ormai proseguendo da 7 mesi.
Ora a distanza di 9 mesi dall’operazione, mio padre (che è sempre stato bene, è aumentato di quasi 10 kg e non ha mai accusato alcun dolore, né nausea e né vomito) si è sottoposto ad esame TAC la quale ha dato il seguente esito:
(vi segnalo innanzitutto che mio padre è affetto da epatite c cronica di grado medio da moltissimi anni)
TAC ADDOME SUPERIORE
Fegato di dimensioni superiori alla norma con estensione cc di 18 cm circa, esente da lesioni focali.
Permane aerobilia a lobo di sn.
Vie biliari intra ed extra epatiche non dilatate.
Regolare calibro della vena porta.
Milza di dimensioni nei limiti, esente da lesioni focali.
Permane ingrandimento della porzione cefalica del pancreas che presenta diametro traverso ed antero-posteriore di 4 cm.
Essa appare lievemente disomogenea, indenne tuttavia da evidenti lesioni focali.
Conservati i piani di clivaggio medialmente con un'ansa intestinale ed anteriormente e posteriormente con le strutture contigue.
Attualmente si apprezza linfonodo di 1,5 cm a sede inter-aorto-cavale.
Reperti TC di normalità a carico dei reni, fatta eccezione per microcisti
e del surrene di ds, iperplasico il surrene di sn.
ESAMI SANGUE
sono tutti nella norma tranne:
Glucosio 61 [70-110]
GOT 73 [4-37]
GPT 76 [5-39]
GGT 104 [11-50]
alfa-Amilasi 105 [fino a 100]
Insulina basale 32,71 [3,0 - 17,0]
CA 19-9 81.6 [entro 33]
La radiologa che ha effettuato la TAC ci ha assicurato che mio padre non ha niente e che seconde lei ad Agosto i medici hanno scambiato una pancreatite o un’infezione/infiammazione per un tumore, e non ci ha indicato alcun esame aggiuntivo.
Noi però abbiamo consultato uno specialista del pancreas il quale ci ha consigliato di eseguire altri 2 esami (Risonanza Magnetica e PET) che secondo lui possono rilevare (soprattutto la PET) la presenza di un eventuale tumore endocrino del pancreas che la TAC potrebbe non aver rilevato.
Potreste darmi gentilmente un vostro parere su tutto questo? Che differenze ci sono tra la TAC e la PET? La TAC potrebbe non aver rilevato la presenza di un tumore endocrino del pancreas?
Grazie
[#1]
Perfezionato in medicine non convenzionali
L’intervento chirurgico e la terapia Di Bella hanno funzionato egregiamente, rimane qualcosa di alterato nel fegato, GOT 73 [4-37] GPT 76 [5-39] GGT 104 [11-50], e un linfonodo è interessato, forse dal precedente processo espansivo. Affiancherei una terapia biologica, per individuare esattamente l’origine di quel linfonodo, ed il motivo per cui il fegato a alterazioni. E’ possibile, con esami strumentali di medicina quantistica, individuare queste problematiche, stabilire una terapia integrata.
Saluti
Saluti
[#2]
Ex utente
Grazie per la risposta.
Volevo però sottolineare che mio padre ha sempre avuto i valori del fegato alterati dato che è affetto da epatite c cronica di grado medio da moltissimi anni.
Inoltre nell'intervento chirurgico a cui è stato sottoposto ad Agosto è stata eseguita solamente una deviazione, mentre l'ipotetica massa tumorale non è stata nemmeno sfiorata!
Grazie
Volevo però sottolineare che mio padre ha sempre avuto i valori del fegato alterati dato che è affetto da epatite c cronica di grado medio da moltissimi anni.
Inoltre nell'intervento chirurgico a cui è stato sottoposto ad Agosto è stata eseguita solamente una deviazione, mentre l'ipotetica massa tumorale non è stata nemmeno sfiorata!
Grazie
[#3]
Gentile Utente,
La determinazione di natura di una neoformazione è presidio fondamentale per l'impostazione di una corretta terapia. NON si può prescindere da un esame istologico per caratterizzare una formazione dubbia. Infatti non tutte le neoformazioni che compaiono nell'organismo debbono avere necessariamente una natura maligna e tantomeno quelle che interessano il pancreas. Un neoplasia maligna del pancreas ha sicuramente una prognosi assai infausta qualora non sia passibile di intervento chirurgico ed a questo punto nutro seri dubbi sulla malignità della lesione riscontrata a suo padre. Condivido le perplessità della Collega radiologa che ha effettuato la TC e quelle del Collega esperto di patologia pancreatica. Dato inoltre degno di nota (e che spiegherebbe anche l'innalzamento del Ca 19.9 e dei parametri epatici) è la presenza di una epatite C cronica. Il Ca 19.9 (anche detto GICA) è un marcatore tumorale la cui espressione è tipica delle neoplasie del tratto gastroenterico ma (come la maggior parte dei marcatori tumorali) può risentire nell'alterazione del suo valore della concomitante presenza di processi infiammatori ed infettivi a carico di organi del tratto gastroenterico. Anche il linfonodo repertato può avere un significato aspecifico ed essere reattivo ad un processo infettivo (come, appunto, l'epatite cronica). Consiglio anche io di indagare meglio con esame PET ed RMN, due esami che possono portare ulteriore luce nel buio. La PET è un esame che si basa sulla somministrazione di 5-fluorodesossiglucosio ossia un tracciante che viene captato prevalentemente dalle cellule neoplastiche e consente di indagare meglio la natura di una lesione.
Tengo a ribadire che qualunque terapia necessita di una diagnosi CERTA.
Molto cordialmente
Dr. Carlo Pastore
La determinazione di natura di una neoformazione è presidio fondamentale per l'impostazione di una corretta terapia. NON si può prescindere da un esame istologico per caratterizzare una formazione dubbia. Infatti non tutte le neoformazioni che compaiono nell'organismo debbono avere necessariamente una natura maligna e tantomeno quelle che interessano il pancreas. Un neoplasia maligna del pancreas ha sicuramente una prognosi assai infausta qualora non sia passibile di intervento chirurgico ed a questo punto nutro seri dubbi sulla malignità della lesione riscontrata a suo padre. Condivido le perplessità della Collega radiologa che ha effettuato la TC e quelle del Collega esperto di patologia pancreatica. Dato inoltre degno di nota (e che spiegherebbe anche l'innalzamento del Ca 19.9 e dei parametri epatici) è la presenza di una epatite C cronica. Il Ca 19.9 (anche detto GICA) è un marcatore tumorale la cui espressione è tipica delle neoplasie del tratto gastroenterico ma (come la maggior parte dei marcatori tumorali) può risentire nell'alterazione del suo valore della concomitante presenza di processi infiammatori ed infettivi a carico di organi del tratto gastroenterico. Anche il linfonodo repertato può avere un significato aspecifico ed essere reattivo ad un processo infettivo (come, appunto, l'epatite cronica). Consiglio anche io di indagare meglio con esame PET ed RMN, due esami che possono portare ulteriore luce nel buio. La PET è un esame che si basa sulla somministrazione di 5-fluorodesossiglucosio ossia un tracciante che viene captato prevalentemente dalle cellule neoplastiche e consente di indagare meglio la natura di una lesione.
Tengo a ribadire che qualunque terapia necessita di una diagnosi CERTA.
Molto cordialmente
Dr. Carlo Pastore
Dr. Carlo Pastore
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Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 7k visite dal 15/05/2006.
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