Tumore renale con metastasi
Salve a tutti. Avrei bisogno di un consulto per mio padre, 49 anni. Gli è stato diagnosticato un carcinoma cromofomo al rene sinistro e 5 mesi fa è stato sottoposto a nefrectomia radicale con cavotomia.
Fin da subito dopo l’intervento ha iniziato ad avvertire mal di schiena, ma non ha effettuato controlli fino a quando non ha avuto un malore due settimane fa (gonfiore addominale). Corso in ospedale ha fatto una Tac ed è risultato avere delle metastasi al fegato in zona VI, al peritoneo e alla colonna vertebrale in zona D10 D11 e D12 nonchè L1. Eseguirà una terapia biologica (iniziata lo scorso lunedì) e la radioterapia (iniziata oggi).
L’oncologo che lo ha in cura ci ha dato bassissime possibilità di salvezza, quasi nulle, con aspettative di un solo anno di vita.
Pensate che potrà guarire o è ormai troppo tardi?
Se non guarire, almeno vivere più a lungo?
Possono i farmaci bloccare un tumore così aggressivo?
Fin da subito dopo l’intervento ha iniziato ad avvertire mal di schiena, ma non ha effettuato controlli fino a quando non ha avuto un malore due settimane fa (gonfiore addominale). Corso in ospedale ha fatto una Tac ed è risultato avere delle metastasi al fegato in zona VI, al peritoneo e alla colonna vertebrale in zona D10 D11 e D12 nonchè L1. Eseguirà una terapia biologica (iniziata lo scorso lunedì) e la radioterapia (iniziata oggi).
L’oncologo che lo ha in cura ci ha dato bassissime possibilità di salvezza, quasi nulle, con aspettative di un solo anno di vita.
Pensate che potrà guarire o è ormai troppo tardi?
Se non guarire, almeno vivere più a lungo?
Possono i farmaci bloccare un tumore così aggressivo?
[#1]
Gentile Utente,
buonasera.
Occorrerebbe sapere quale tipo di farmaco sia stato somministrato e su quali localizzazioni di malattia sia stata eseguita radioterapia (immagino scheletro).
Ad oggi la terapia di queste forme neoplastiche pur metastatizzate ha fatto passi da gigante consentendo certamente di migliorare le prospettive di vita.
In una fase diffusiva occorre ragionare per il meglio possibile, il più a lungo possibile.
Non sarei però pessimista ritenendo che la condizione clinica si possa stabilizzare anche sul lungo periodo.
Approccio assai promettente viene poi dall'immunoterapia; altra arma che può essere messa in campo.
Cari saluti e resto a disposizione
buonasera.
Occorrerebbe sapere quale tipo di farmaco sia stato somministrato e su quali localizzazioni di malattia sia stata eseguita radioterapia (immagino scheletro).
Ad oggi la terapia di queste forme neoplastiche pur metastatizzate ha fatto passi da gigante consentendo certamente di migliorare le prospettive di vita.
In una fase diffusiva occorre ragionare per il meglio possibile, il più a lungo possibile.
Non sarei però pessimista ritenendo che la condizione clinica si possa stabilizzare anche sul lungo periodo.
Approccio assai promettente viene poi dall'immunoterapia; altra arma che può essere messa in campo.
Cari saluti e resto a disposizione
Dr. Carlo Pastore
https://www.ipertermiaitalia.it/
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 4.6k visite dal 17/01/2019.
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