Metastasi vertebrali
Gentili dottori, oggi ho scoperto attraverso una tac la presenza di due lesioni metastatiche a livello delle vertebre lombari. Il tumore primario è un carcinoma mammario. In attesa di poter vedere l'oncologo che mi segue, l'ansia mi porta a chiedere consiglio anche a Voi. Sto già effettuando un trattamento chemioterapico che non so se è efficace, ma per quanto riguarda la nuova scoperta quale iter mi consigliate? Devo subito contattare un radioterapista o pensare a qualcos'altro tipo la vertebroplastica percutanea? Non riesco a capire quale sia la differenza, se esiste sia per quanto riguarda il controllo del dolore che della malattia. In altre parole, vagando su internet mi sembra di aver capito che la radioterapia potrebbe essere utile al fine di bloccare il tumore, associandola comunque ad una chemioterapia efficace. La vertebroplastica, invece non ho capito se serve anche ad eliminare le cellule tumorali. Se le vertebre non fossero molto danneggiate, e questo ovviamente so che non si può stabilire per internet, è auspicabile sottoporsi ad entrambi i trattamenti (qualora la vertebroplastica non ha azione sulle cellule tumorali) oppure quale mi consigliate? Scusate se non mi sono spiegata bene ma in questo momento non sono molto lucida, vista anche l'ora. Vi ringrazio anticipatamente per le risposte che vorrete darmi
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Per prima cosa è indispensabile contattare un radioterapista, ma sempre di concerto con il suo oncologo per un approccio multidisciplinare.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
Salvo Catania, MD
Chirurgo oncologo-senologia chirurgica
www.senosalvo.com
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La vertebroplastica è una procedura chirurgica non da poco. Và consigliata in casi particolari.
La radioterapia ha le potenzialità di colpire la vertebra in toto e di diminuire l'effetto erosivo destrutturante della mestastasi, riducendo il rischio di crollo vertebrale evitando conseguenti danni neuronali midollari; contemporaneamente agisce in modo antalgico sulla decompressione delle terminazioni nervose.
Va benissimo se associata a farmaci come i bifosfonati quali il pamidronato o lo zoledronato per aumentare il consolidamento dell'osso malato.
Ne parli comunque con il suo oncologo per contattare il radioterapista per la Radioterapia sulle vertebre o, se ritenuta opportuna l'altra metodica, il chirurgo ortopedico o il radiologo interventista, sebbene, come le dicevo le indicazioni alla vertebroplastica sono molto limitate per i casi tumorali.
La radioterapia ha le potenzialità di colpire la vertebra in toto e di diminuire l'effetto erosivo destrutturante della mestastasi, riducendo il rischio di crollo vertebrale evitando conseguenti danni neuronali midollari; contemporaneamente agisce in modo antalgico sulla decompressione delle terminazioni nervose.
Va benissimo se associata a farmaci come i bifosfonati quali il pamidronato o lo zoledronato per aumentare il consolidamento dell'osso malato.
Ne parli comunque con il suo oncologo per contattare il radioterapista per la Radioterapia sulle vertebre o, se ritenuta opportuna l'altra metodica, il chirurgo ortopedico o il radiologo interventista, sebbene, come le dicevo le indicazioni alla vertebroplastica sono molto limitate per i casi tumorali.
Prof. Filippo Alongi
Professore ordinario di Radioterapia
Direttore Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata, IRCCS Negrar(Verona)
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Utente
Gentilissimi, Vi ringrazio per le risposte. Ho già fissato un appuntamento con un radioterapista ma in attesa del giorno fissato sono attanagliata dai dubbi e dalle paure. In primis di non riuscire ad andare con i miei piedi. Due giorni fa per la prima volta sono stata molto male, nel senso che un dolore fortissimo mi ha colpita all'improvviso, forse a causa di un movimento sbagliato, impedendomi qualunque movimento. Ero in cucina e non so come sono riuscita a trascinarmi verso il letto (ero da sola in casa). Una volta sdraiata e trovata la posizione giusta, supina, non avvertivo più dolore ma non mi sono più potuta muovere. La situazione è molto migliorata con una puntura di Lixidol e trascorsa la notte in posizione supina il giorno dopo, cioè ieri stavo meglio potendo fare quasi tutti i movimenti, a parte quelli di rotazione della colonna, senza provare dolore. Da stamani siamo alle solite, nel senso che non riesco a sedermi e ad alzarmi da sola. In pratica per non provare dolore qualcuno mi deve aiutare sorregendomi la schiena e cercando di mantenerla ferma. Una volta seduta non avverto più dolore. il problema si ripresenta quando devo alzarmi. Scusate per tutte queste spiegazioni ma volevo cercare di spiegarmi bene per avere un consiglio da voi. Vorrei sapere cosa è più opportuno fare in attesa di cominciare la radioterapia per evitare di bloccarmi nel frattempo e rischiare di non poter andare neppure alla prima visita. E' meglio che io stia a letto? Il referto della tac dice. Si apprezzano due lesioni osteolitiche con associata componente tissutale espansiva, compatibili con secondarismi, a carico del soma di L2 in sede posteriore paramediana destra e l'altra, a carico dello spigolo somatico postero-superiore sinistro di L3 estesa al peduncolo e parzialmente aggettante nella porzione superiore del forame neurale omolaterale ove appare in stretta contiguità con la radice L3. Nei limiti della norma l'ampiezza del canale spinale e dei forami neurali. Un'ultima domanda: nel mio caso quale tipo di radioterapia è più indicata al fine di bloccare la malattia? Vi ringrazio anticipatamente per le vostre risposte.
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In base ai sintomi la radioterapia mi sembra ormai indifferibile. Da valutare l'utilità di un busto per evitare il carico e i movimenti inconsulti a livello vertebrale. Sui dettagli del trattamento ne deve parlare con il collega che in visita le prescriverà dose e e numero di frazioni.
Vedrà che dopo la RT avrà subito giovamento sul dolore e potrà muoversi un pò più liberamente.
Vedrà che dopo la RT avrà subito giovamento sul dolore e potrà muoversi un pò più liberamente.
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LA VERTEBROPLASTICO O LA CIFOPLASTICA POSSONO TROVARE INDICAZIONE MA DIPENDE DALLA LESIONE E DALLA INTEGRITA' DEL MURO POSTERIORE DELLA VERTEBRA.
MENTRE LEI DEVE CONSULTERE, UN BUON CENTRO DI CHIRURGIA VERTEBRALE, PERCHE' SE FOSSERO PRESENTI DISTURBI NEUROLOGICI SI POTREBBE RICHIEDERE UN TRATTAMENTO CHIRURGICO DI STABILIZZAZIONE.
COMUNQUE AL MOMENTO SI FACCIA COSTRUIRE DA UNA BUONA OFFICINA ORTOPEDICA UN BUSTO LOMBARE IDONEO A SOSTENERE LE FRATTURE, FACCIA LA TERAPIA ONCOLOGICA DEL CASO.
MENTRE LEI DEVE CONSULTERE, UN BUON CENTRO DI CHIRURGIA VERTEBRALE, PERCHE' SE FOSSERO PRESENTI DISTURBI NEUROLOGICI SI POTREBBE RICHIEDERE UN TRATTAMENTO CHIRURGICO DI STABILIZZAZIONE.
COMUNQUE AL MOMENTO SI FACCIA COSTRUIRE DA UNA BUONA OFFICINA ORTOPEDICA UN BUSTO LOMBARE IDONEO A SOSTENERE LE FRATTURE, FACCIA LA TERAPIA ONCOLOGICA DEL CASO.
Dr. LUIGI BRINA
Luigi BRINA
ORTOPEDICO
PER CONTATTI 347.0150088
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Radiologo, Radiologo interventista, Neuroradiologo
Come giustamente affermato dal collega L.Brina è prima di tutto necessario un inquadramento clinico (visita) per escludere disturbi neurologici sulle radici spinali.
La vertebroplastica ha la sua prima indicazione nel trattamento del dolore dovuto ad una frattura o osteolisi vertebrale, con possibilità di effetto praticamante immediato nelle prime 24 h.
E' giusto però che si decida un eventuale trattamento del genere dopo consulenza multidisciplinare, specie nel Suo caso e alla Sua giovane età.
Se desidera approfondire le informazioni su questo particolare trattamento, poichè me ne occupo in prima persona, trova il mio articolo di Minforma qua:
https://www.medicitalia.it/minforma/radiologia-interventistica/643-vertebroplastica-percutanea-il-trattamento-mini-invasivo-delle-fratture-vertebrali.html
e il sito sulla vertebroplastica: www.vertebroplastica.it con tutti i centri di riferimento.
Ripeto, però, non prenda iniziative personali, e consulti i Suoi Medici curanti.
Cari saluti e auguri
La vertebroplastica ha la sua prima indicazione nel trattamento del dolore dovuto ad una frattura o osteolisi vertebrale, con possibilità di effetto praticamante immediato nelle prime 24 h.
E' giusto però che si decida un eventuale trattamento del genere dopo consulenza multidisciplinare, specie nel Suo caso e alla Sua giovane età.
Se desidera approfondire le informazioni su questo particolare trattamento, poichè me ne occupo in prima persona, trova il mio articolo di Minforma qua:
https://www.medicitalia.it/minforma/radiologia-interventistica/643-vertebroplastica-percutanea-il-trattamento-mini-invasivo-delle-fratture-vertebrali.html
e il sito sulla vertebroplastica: www.vertebroplastica.it con tutti i centri di riferimento.
Ripeto, però, non prenda iniziative personali, e consulti i Suoi Medici curanti.
Cari saluti e auguri
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Utente
Se possibile, avrei un'altra domanda: nel mio caso la radioterapia quale scopo si propone? In altre parole se verrà fatta avrà un intento "curativo" o palliativo, solo per eliminare il dolore? Ho visto che esistono diverse tecniche di radioterapia. Quale è più adatta alle metastasi vertebrali? Infine vorrei chiedervi un'ultima cosa: nel caso in cui venga fatta a scopo palliativo, posso sempre sperare nella chemioterapia per tenere sotto controllo il tumore oppure sulle vertebre non ha nessun effetto? Vi ringrazio anticipatamente della vostra gentilezza.
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In realtà la radioterapia sulle vertebre viene intesa come palliativa perché è una terapia locale, indirizzata solo sulle vertebre, quando la malattia è invece sistemica. Ma palliativa non significa che non serva a nulla. Palliativo deriva dal termine latino che significa mantello. Infatti il mantello era usato per proteggersi dal freddo e dalla pioggia. Così le terapie PALLIATIVE hanno la finalità di proteggere il paziente da eventuali sintomi come il dolore o dalle possibile conseguenze sintomatiche.
Quindi la radioterapia sulle metastasi vertebrali è da intendersi come integrazione con altre terapie come la chemioterapia più rivolta a livello sistemico, mirata sul sintomo e sulle possibili conseguenze a livello locale vertebrale.
Quindi la radioterapia sulle metastasi vertebrali è da intendersi come integrazione con altre terapie come la chemioterapia più rivolta a livello sistemico, mirata sul sintomo e sulle possibili conseguenze a livello locale vertebrale.
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Utente
Grazie dr. Alongi: anche questa volta è riuscito a rasserenarmi. Mi rimane comunque il grosso dubbio della scelta per quanto riguarda il centro terapeutico. Ho paura che mi possano consigliare una tecnica poco adatta al mio caso o che non abbiano i macchinari adatti. L'appuntamento l'ho preso con un radioterapista di Pisa ma non sono pienamente convinta.... Pur di non fare la scelta sbagliata sarei disposta anche ad allontanarmi un po' più da casa ma non so a quale centro rivolgermi. Inoltre non so entro quali tempi sarebbe utile intervenire. In altre parole, ho il tempo di sentire più pareri? Vi sono infinitamente grata se potrete rispondermi. Grazie comunque di cuore.
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La terapia andrebbe cominciata entro 10 giorni dalla visita di radioterapia; il trattamento è tra i più semplici e non necessita apparecchiature moderne o tecniche più elaborate e quindi è fattibile dovunque. È una delle procedure terapeutiche più frequentemente effettuate nei centri di RT e pertanto si fidi pure dei professionisti del centro che le è più vicino. Infatti la terapia necessiterà circa 10 sedute e quindi è necessario che abbia come raggingerlo per due settimane senza problemi logistici importanti.
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Utente
Eccomi ancora qui a chiedere il Vs. aiuto per poter capire qualcosa in più. Sono stata dal radioterapista per effettuare la visita programmata. Esaminando il mio caso ha deciso, come mi avevate preannunciato, che la radioterapia sarà a scopo palliativo. Mi ha inserito nella lista di attesa che al momento è di 60 giorni. Il periodo mi sembra un po' troppo lungo. Come faccio ad aspettare due mesi con il dolore e con l'ansia che possa accadermi qualcosa di peggio? Non andrebbe cominciata entro 10 gg? Mi rendo conto che se i tempi sono questi non si può fare molto in quanto non pretendo di passare avanti danneggiando qualcun altro nella mia stessa situazione però ho paura che 2 mesi siano davvero troppi e si possa compromettere una situazione già molto compromessa. A questo punto credo che mi informerò sui tempi d'attesa in qualche altro centro. Voi cosa mi consigliate? Avrei bisogno anche di un altro chiarimento che durante la visita non sono riuscita a capire bene: questa radioterapia bloccherebbe le cellule tumorali a livello vertebrale oppure no? In altre parole, anche se viene fatta a scopo palliativo, nella sede irradiata il tumore viene eliminato? Vi ringrazio ancora
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60 giorni non è tollerabile per un codice di priorità 1. Nel nostro ospedale rispettiamo le priorità coprendo il doppio turno per ridurre la lista! cerchi un altro centro, ce ne sono vari in Liguria o venga da noi, se può! non ci guadagno nulla a dirglielo, il trattamento è totalemente sostenuto dal SSN.
La rt sulle metastasi ossee non fa scomparire la malattia ma la rende localmente più innoqua in termini di sintomi e di conseguenze.
La rt sulle metastasi ossee non fa scomparire la malattia ma la rende localmente più innoqua in termini di sintomi e di conseguenze.
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Utente
Vorrei ringraziare il Dr. Alongi in quanto i suoi consigli mi sono stati utilissimi per capire che avrei potuto rivolgermi ad un altro centro senza aspettare 60 gg con il dolore. Ho già fatto la seduta di simulazione e nella prossima settimana cominceròla radioterapia su L3 L1 e D8. Infatti, come sospettava l'oncologo che mi ha fatto fare anche una pet , le metastasi ossee erano presenti anche in altre sedi,oltre a L1 ed L3. La radioterapia sulle vertebre, a scopo palliativo, quali effetti collaterali può provocare? Sia nell'immediato che in tempi successivi. Vi ringrazio ancora anticipatamente per le vostre risposte.
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Potrebbe avere un paradossale "risveglio" transitorio del dolore. Per il resto, le dosi prescritte non hanno grosse connseguenze sitnomatiche sui tessuti sani.
Per ulteriori dettagli le allego il link sugli effetti collaterali da RT
https://filippo.alongi.medicitalia.it/circuito/2008/12/30/radioterapia-a-cosa-serve-quale-tipo-quali-effetti-collaterali-2/
Per ulteriori dettagli le allego il link sugli effetti collaterali da RT
https://filippo.alongi.medicitalia.it/circuito/2008/12/30/radioterapia-a-cosa-serve-quale-tipo-quali-effetti-collaterali-2/
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Utente
Eccomi di nuovo qua! Dopo una settimana di radioterapia (4 sedute in quanto 1 è saltata per rottura del machinario)la sintomatologia dolorosa è sicuramente migliorata. Vorrei ringraziare nuovamente il Dr. Alongi per i suoi consigli che mi sono stati utilissimi e mi hanno spronato a ricercare un altro centro per cominciare prima la cura. Non riesco a immaginare come avrei potuto attendere tanto con il dolore, anche perchè non mi piace fare uso di tanti antidolorifici. Sono comunque preoccupata per il decorso della malattia che ho l'impressione non sia controllata a livello sistemico. In altre parole penso che il chemioterapico con cui sono in cura non sia del tutto efficace perchè il CEA che fino ad ora ha sempre risposto esattamente alle regressioni e riprese di malattia, sta salendo. Ho sentito parlare di radioterapia recettoriale come di una cura selettiva verso le cellule tumorali,quindi con minimi effetti collaterali, e che dovrebbe agire a livello sistemico con buoni risultati. Potrebbe sostituire la chemioterapia? Per sapere se si può fare bisogna fare una pet con gallio per ricercare i recettori della somatostatina? Inoltre vorrei chiedere al dr. Alongi se viene praticata anche presso il suo reparto. Grazie anticipatamente per le Vs. cortesi risposte.
Questo consulto ha ricevuto 21 risposte e 51.3k visite dal 30/01/2009.
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