Carcinoma uroteliale di alto grado non infiltrante muscolatura e adenocarcinoma prostatico gleason 8

Egregi Dottori,
a mio padre, 64 anni e ottimo stato di salute generale, a luglio 2017 é stato diagnosticato tramite ecografia la presenza di una massa di diametro 7cm vegetante nel lume vescicale, ed altre due di diametro sub-centimetrico. A seguito di cistoscopia (effettuata il 10 agosto 2017) e resezione endovescicale, la biopsia ha evidenziato un Carcinoma uroteliale papillare di alto grado, infiltrante gli assi, la muscolaris mucosae e la tonaca propria. Indenne la muscolatura vescicale. Stadiazione pT1 G3.
Sono stati, nel mese di settembre, eseguiti 6 lavaggi con BCG, al termine dei quali é stata effettuata una TAC addome-pelvi con e senza mezzo di contrasto il cui esito non riportava nessuna alterazione sospetta.
Dopo la fine del ciclo di lavaggi con BCG (metà ottobre 2017) è stata fissata una seconda cistoscopia, effettuata il 25 gennaio 2018 (6 mesi dopo la prima e 3 mesi dopo la fine dei lavaggi con BCG). La cistoscopia ha evidenziato la presenza di numerosissime lesioni papillari (circa 40) disperse su tutta la parete vescicale, rimosse endoscopicamente tramite TURBT. La biopsia recitava "Carcinoma uroteliale di grado moderato infiltrante gli assi papillari e minimamente la tonaca propria. Elevato indice mitotico. Indenne la muscolatura vescicale compresa nei prelievi. Indenne la muscolatura dello strato profondo nella base di impianto (della prima massa, di 7 cm, rimossa in agosto). Stadiazione: pTa G2".
Si é dunque proceduto con 3 instillazioni vescicali di BCG effettuate in Marzo 2018 (distanziate di una settimana).
La seconda TAC effettuata a Marzo ha dato esito identico alla prima, non riscontrando anomalie.
A maggio 2018 è stato sottoposto ad una terza TURBT dalla quale si evidenziava la presenza di due recidive sub centimetriche, di basso grado e superficiali: stadiazione alla biopsia pTa G1.
Nel frattempo, dato l'aumento riscontrato nell'arco di due anni del valore del PSA da circa 2 a 10.1 ng/ml, ad agosto 2018 si è proceduto ad effetture, simultaneamente all'ennesima TURBT, la biopsia prostatica.
L'esito delle due indagini bioptiche recitava:

VESCICA:
- frammenti di mucosa vescicale ulcerata con focolai di carcinoma uroteliale in situ.
- carcinoma uroteliale di alto grado non invasivo, pTa G3.

PROSTATA:
- Adenocarcinoma prostatico Gleason 8 (4+4). La neoplasia infiltra 7/8 cilindri lobo sx (GPC:70%).
- Adenocarcinoma prostatico Gleason 8 (4+4. La neoplasia infiltra 2/8 cilindri lobo dx (GPC:5%).
- Multipli focolai di PIN di alto grado.

PET-colina e TAC con e senza MDC sono fissate per la settimana prossima.

In virtù della simultanea presenza delle due neoplasie, sarebbe di grande rilevanza per noi conoscere un Vostro parere circa le possibili opzioni terapeutiche da intraprendere.


RingraziandoVi anticipatamente,

Ossequi
[#1]
Prof. Filippo Alongi Radioterapista 2.1k 120
Per la Prostata, a mio avviso, visto il rischio di malattia alto determinato dal Gleason Score (8), sarebbe indicata una Radio-ormonoterapia oppure l'intervento di prostatectomia radicale. Senta un Radioterapista oncologo e l'urologo per valtare rischi e benefici dell'una e dell'altra scelta, partendo dal fatto che i risultati sono sovrapponibili.

Essendo la lesione vescicale non muscolo-infiltrante non sono previste in questa fase terapie "radicali".

Prof. Filippo Alongi
Professore ordinario di Radioterapia
Direttore Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata, IRCCS Negrar(Verona)

[#2]
Utente
Utente
Egregio Prof. Alongi,

Abbiamo consultato sia lo specialista urologo che lo specialista in radioterapia.
L’urologo ci ha rimandati alla soluzione chirurgica senza dubbi in virtù della aggressività della neoplasia vescicale, della frequenza delle récidive nonostante i trattamenti con BCG. Inoltre ci ha informati che un problema relativo alla radioterapia è quello di rendere molto più difficile una eventuale chirurgia radicale successiva.
Lo specialista in radioterapia ci ha detto che i risultati sulla prostata di una terapia chirurgica sono gli stessi della radioterapia, come Lei mi ha confermato, ma che per quanto riguarda la vescica i risultati non sono altrettanto validi e la chirurgia rappresenta la soluzione migliore da un punto di vista terapeutico.
La PET e la TAC hanno confermato l’assenza di anomalie in altri distretti, salvo per una infiltrazione della malattia prostatica alla vescicola seminale.

Entrambi dunque sembrano suggerire un approccio radicale chirurgico.

Si sente di concordare con i pareri espressi dai colleghi?

La ringrazio per la cortese attenzione
[#3]
Prof. Filippo Alongi Radioterapista 2.1k 120
Ribadisco che al momento la priorità mi sembra la prostata, dove radioterapia ed intervento si equivalgono. Sulla vescica, non essendo una malattia muscolo-infiltrante, penso che un approccio locale chirurgico miniinvasivo (Resezione endoscopica o TURV) sia sufficiente(la cistectomia precoce può anche essere considerata perchè ad alto rischio essendo G3 e in situ, ma non è necessariamente la prima scelta) e non si sovrapponga all'intervento chirurgico sulla prostata o alla radioterapia eventuale
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