Si nota lieve ulteriore riduzione volumetrica della lesione già nota al passaggio corpo-istmo del

Gentile dottore.
Sono qui a scriverle richiedendo la sua cortese attenzione sulla lunga storia clinica di mia mamma, ho ritenuto giusto renderla il più completa possibile per renderle più chiara l’evoluzione della sua malattia .
Mia madre ha 56 anni, nel 2005 e nel 2006 ha avuto due episodi di tromboflebite a livello degli arti inferiori . In seguito a questi episodi il chirurgo ha chiesto alcuni accertamenti e tra questi anche il dosaggio dei markers , il Ca 19-9 è risultato di 330 (v.n.<39) il CEA di 6.7 (v.n.<3.4).
In relazione all’esito degli esami si è richiesta una ecografia addominale con diagnosi di angiomi epatici con conferma da TAC addome e successiva PET che non ha evidenziato alcun iperaccumulo .
Dicembre 2006 viene ripetuta TAC addome che conferma l’esistenza di alcuni angiomi il più grande al VI segmento .
Maggio 2007 viene ripetuta la PET ch si conferma negativa.
Giugno 2007 viene eseguita una EGDS ed una Colonscopia entrambe negative .
Ed è proprio nel mese di giugno 2007 che mia mamma viene sottoposta ad un’altra TAC e successiva RM addominale che ha evidenziato la presenza di una lesione pancreatica e dei multipli angiomi epatici. La RM evidenzia Pancreas di segnale disomogeneo per la presenza al terzo medio del corpo di area ovalare del diametro di 20 mm, ipointensa in T1 , tenuemente iperintensa in T2, caratterizzata da enhancement dopo contrasto , che la rende lievemente iperintensa in fase tardiva rispetto al parenchima ghiandolare ; scarsamente definibile un chiaro clivaggio rispetto all’arteria mesenterica superiore, utile accertamento diretto.Il livello dei markers risultava : Ca 19-9 = 1653 ; CEA = 18.
A questo punto In data 09/07/07 mia mamma viene sottoposta a Napoli ad un intervento chirurgico che viene condotto in laparoscopia durante il quale viene confermata la presenza della neoformazione al corpo del pancreas che comprime e disloca l’antro gastrico, infiltra l’asse vascolare mesenterico superiore e la radice del mesocolon trasverso . Si esegue gastrodigiunostomia , viene confezionata una GEA su ansa esclusa alla Roux e non viene eseguito ago aspirato nè sulla lesione pancreatica né sulle lesioni al fegato. Prima della dimissione si esegue ago aspirato epatico sulle lesioni epatiche il cui esito è negativo per lesione secondaria (in quanto il chirurgo le riteneva lesioni metastatiche).
Mia mamma non ha mai riferito calo ponderale, non dolore addominale, o al dorso, non ittero.
Nel mese di luglio 2007 decidiamo di rivolgerci ad un’altra struttura ospedaliera, Verona. Viene eseguita ecografia con Mdc e Risonanza addome : si conferma la presenza della neoformazione solida del corpo-coda pancreatico di 30mm circa , ipovascolarizzata dopo somministrazione del mdc, con perdita del piano di clivaggio con arteria e vena mesenterica. A livello epatico si segnalano i multipli angiomi. Non secondarismi.Non versamento addominale. Viene eseguito ago aspirato pancreatico al corpo, il cui esito è: Numerosi e irregolari aggregati di cellule epiteliali atipiche . Quadro morfologico compatibile con adenocarcinoma duttale del pancreas. mgCP. Ca 19-9=3138 , CEA = 21.
Si rinvia all’oncologo per trattamento radio-chemioterapico, per poi una successiva ed eventuale rivalutazione chirurgica.
Da Agosto 2007: Mia mamma inizia un trattamento combinato Radio-Chemioterapico.
Radioterapia con acceleratore lineare sulla regione pancreatica con metodica conformazionale. La dose giornaliera è stata di 1.8 Gy, la dose totale erogata è stata di 59,4Gy. Durata trattamento 33 sedute. Termine ciclo radio 5/10/2007.
I cicli di chemioterapia sono stati eseguiti con Gemcitabina+Fluoracile ad infusione continua. Fino a novembre. Ca 19-9 = 69,68 , CEA 2,9.
Il 27/11/2007 si esegue TAC addome superiore senza e con Mdc che rileva a livello delle porzioni più caudali del corpo pancreatico una importante riduzione volumetrica della nota lesione , i cui margini sono più ben riconoscibili , essendo tuttavia apprezzabile area focale di disomogenea ipodensità in tutte le fasi dinamiche post-contrastografiche espletate, con diametro massimo di circa 15 mm rispetto alla quale attualmente risulta sempre riconoscibile piano di clivaggio con l’arteria mesenterica superiore . Si apprezza inoltre discreto imbottimento del tessuto cellulo-adiposo della retrocavità degli epiploon (i reperti sono tuttavia di non univoca interpretazione non essendo possibile escludere la natura di esiti della terapia radiante). Non si riconoscono linfonodi aumentati di volume e con caratteristiche patologiche in ambito retro peritoneale. Tutti gli altri organi nella norma.
11 dicembre 2007 si esegue Pet che non ha evidenziato aree di intensa attività metabolica a livello dei distretti corporei esaminati.
18 Dicembre 2007 mia mamma viene sottoposta ad intervento chirurgico che doveva essere di “splenopancreasectomia distale” ma che è stata solo una “laparotomia esplorativa” . Descrizione: Laparatomia mediana. Lisi aderenziale . La nota lesione trattata con chemio-radio risulta essere di non più di 2 cm, locata a livello testa istmo, profonda a cavaliere del crocicchio spleno-mesenterico. All’esame eco IO la lesione appare come “sfumata “, non assume le caratteristiche tipiche di massa occupante spazio suggerendo più la genesi attinica che neoplastica. Si isolano gli elementi del legamento epato-duodenale; dopo legatura dell’arteria gastro-duodenale si isola abbondantemente la porzione portale sovra pancreatica e si riesce a passare posteriormente alla parete pancreatica sino a “sbattere”inferiormente sulla lesione descritta. A livello del margine inferiore si tenta ripetutamente uno spazio per il clivaggio necessario alla demolizione , ma reiterati tentativi risultano in due lesioni venose che vengono controllate con punti di prolene. Si ritiene quindi impossibile il proseguimento dell’intervento ai fini demolitivi .Alle dimissioni viene confermata la non resecabilità della massa infiltrante l’asse mesenterico.
Si rinvia all’oncologo per un trattamento adiuvante.
Febbraio 2008 inizio chemioterapia con Gemcitabina con cili 1°-8°-15° + TARCEVA.
Da allora mia mamma ha effettuato i controlli strumentali (Tac, scintigrafia ossea,PET-Tac) con cadenza trimestrale , e le indagini sono sovrapponibili tra di loro non evidenziando alcuna variazione rispetto alle precedenti.
Luglio 2008 PET Negativa. Ca 19-9 =78.
Ottobre 2008 si esegue Tac con e senza Mdc: attualmente ancora riconoscibile a livello del margine inferiore del corpo pancreatico a livello del mesocolon , formazione solida con diametro massimo di 14 millimetri , non modifica in modo significativo le proprie caratteristiche di densità in fase post-contrastografica , essendo apprezzabile piano di clivaggio rispetto all’asse vascolare spleno-portale . Non si riconoscono ulteriori lesioni spazio-occupanti del parenchima pancreatico . Permane riconoscibile modesto sovvertimento strutturale con imbottimento del tessuto cellulo-adiposo a livello della retro cavità degli epiploon;coesiste diffuso ispessimento delle pareti gastriche (esiti).Come di norma l’asse spleno-portale. Non linfonodi significativamente aumentati di volume e con caratteristiche patologiche in ambito retro peritoneale, né lungo le catene lombo aortiche. Permangono immodificati i multipli noti emangiomi. Immodificati i reperti a carico di vie biliari , colecisti , milza surreni e reni.
Si esegue anche ecografia con mdc : si nota lieve ulteriore riduzione volumetrica della lesione già nota al passaggio corpo-istmo del pancreas con maggior asse attuale di 12 mm. All’esame contrastografico la lesione presenta impregnazione di mdc quasi analoga rispetto alla ghiandola adiacente (buona risposta alla terapia). Il fegato ha morfologia e volume nei limiti; invariate le lesioni angiomatose già note. Non lesioni ripetitive nel contesto del parenchima, reperto che si conferma l’esame contrasto grafico.Non dilatazione delle vie biliari.

Mia madre ha continuato ad assumere il Tarceva-Erlotinib e sospeso la chemioterapia nel mese di settembre 2008 ed abbiamo poi eseguito ieri 19 gennaio una tac con e senza mdc da cui risulta che :
Assenza di lesioni focali in atto pleuriche e o polmonari
assenza versamento pleurico, assenza di adenopatie ilomediastiniche, assenza di versamento fluido libero o saccato in addome.
A carico della regione dell'istmo del pancreas si apprezza area di alterata densità ( ipodensa rispetto al parenchima ghiandolare) che allo stato misura circa 1.2 cm. La lesione appare non dissociabile dalla vena mesenterica superiore che sembra infiltrata.
Piccole nodulazioni adenopatiche di circa 1cm si osservano a sede celiaco mesenterica.
Fegato aumentato di volume a densità disomogenea con presenza di alcuni angiomi che appaiono invariati. Vie biliari ed extra epatiche non dilatate. Milza surreni e re ni nei limiti. Conservata e simmetrica eliminazione iodata renale senza segni di ostacolato deflusso.
Reperto strumentale nei limiti normali in sede pelvica.
Assenza di adenopatie di rilievo a sede lombo aortica iliaca inguinale.
Solo che ad oggi il CA 19.9 è 1623 ed il Cea è 2.6. Consideri che il ca 19.9 era 3 mesi fa 208.
Cosa ne pensate? Sono un pò preoccupata e confusa
Grazie in anticipo per l'attenzione
Aspetto vs notizie
[#1]
Dr. Carlo Pastore Oncologo 3.9k 133
Cara Amica,

direi che i vari passaggi della storia clinica sono stati ben condotti. Attualmente non essendo possibile l'intervento chirurgico l'unica via percorribile appare quella di una nuova linea di chemioterapia. Magari abbinata all'ipertermia (vedi per maggiori informazioni il mio sito www.ipertermiaroma.it). Suggerirei anche l'esecuzione di un octreoscan od il dosaggio della cromogranina A per valutare se possibile l'aggiunta di terapia con octreotide.

un caro saluto

Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it

Dr. Carlo Pastore
https://www.ipertermiaitalia.it/

[#2]
Attivo dal 2006 al 2010
Ex utente
Dottore
la ringrazio innanzitutto per la sua attenzione.
Mia madre ha fatto gli esami la scorsa settimana per controllare il valore della serotonina che e' 250 e quello della cromogranina che e' di 51.8.
Cosa ne pensa?
E poi volevo chiederle ma cosa sono: Piccole nodulazioni adenopatiche di circa 1cm si osservano a sede celiaco mesenterica.
E' la prima volta che appaiono nella tac. Non vorrei fosse un peggioramento della malattia. E magari il valore del CA 19.9 cosi alto che ad oggi e' 1623 e' dovuto a questo o ad una ripresa della malattia. Sto facendo anche alcune ricerche per capire il funzionamento della ipertermia.
La ringrazio in anticipo
[#3]
Attivo dal 2006 al 2010
Ex utente
Gentile dottore,
sono qui a scriverle per aggiornarla sulla situazione di mia mamma.
Dopo il mese di Gennaio, di fronte ad un rialzo dei markers tumorali e per la presenza delle nodulazioni, l'oncologo ha ritenuto opportuno eseguire la chemioterapia con Gemcitabina e Tarceva per 2 mesi, con cicli settimanali per tre settimane e poi una di riposo.

Oggi ha eseguito la TAC addome completo senza e con mezzo di contrasto. Il referto dice:
A carico della regione dell'istmo del pancreas si apprezza area di alterata densità (ipodensa rispetto al parenchima ghiandolare) che allo stato misura circa 2,5 cm. La lesione appare modicamente incrementata e non è dissocialbile dalla vena mesenterica superiore che sembra infiltrata. La LESIONE inoltre appare scarsamente dissociabile allo stato dall'ansa duodenale. Piccole nodulazioni adenopatiche di circa 1,3 cm si osservano a sede celiaco mesenterica.
Fegato aumentato di volume e densità disomogenea con presenza di alcuni angiomi che appaiono invariati. Vie biliari intra ed extra epatiche non dilatate. Milza surreni e reni nei limiti.
Conservata e simmetrica eliminazione iodata renale senza segni di ostacolato deflusso. Reperto strumentale nei limi normali in sede pelvica.
Inoltre dagli esami del sangue, i markers tumorali risultano: Ca 19-9 di "3135" mentre il CEA "4,9", Serotonina "240", Cromogranina "41".
La visita con l'oncologo è per l'8 giugno.
Le chiedo un parere iin merito alla situazione attuale. Esistono altre cure chemioterapiche per affrontare la ripresa della malattia. Inoltre mi chiedo se è possibile fare altri cicli di radioterapia?
Siamo molto preoccupati, anche se mamma non ha dato segnali di ripresa di malattia, nè calo di peso, nè diarrea, e altro. La ringrazio anticipatamente per la sua attenzione. Cordiali Saluti.
[#4]
Dr. Carlo Pastore Oncologo 3.9k 133
Gentile Utente,

si può pensare di impostare un nuovo trattamento chemioterapico (ad esempio oxaliplatino e capecitabina). Da valutare è anche l'abbinamento con delle applicazioni di ipertermia (vedi sito www.ipertermiaroma.it ). Per quanto riguarda la radioterapia direi di tentare un consulto con un collega radioterapista. Resto a disposizione, anche telefonica se occorre.

un caro saluto

Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
[#5]
Attivo dal 2006 al 2010
Ex utente
Gentile Dottore,
sono qui per aggiornarla sulla sitiazione di mamma. Dopo il controllo di Maggio, mia mamma ha iniziato dal mese di Luglio una nuova terapia con Oxaliplatino con una seduta una volta a settimana,poi il richiamo la settimana successiva, ed una settimana di riposo, proseguendo in questo modo. All'Oxaliplatino l'oncologo ha abbinato lo Xeloda da 500 prendendo 3 compresse la mattina e 3 compresse la sera per 14 giorni.
Il giorno 12 Ottobre mamma ha eseguito il controllo con TAC TORACE,ADDOME,PELVI,con e senza mezzo di contrasto, indagine eseguita con metodica spirale multistrato, prima e dopo infusione iodata. Il referto segnala:
Campi polmonari simmetrici, regolarmenteespansi.
Assenza di alterazioni densiometriche a carattere focale in atto in ambito pleurico o polmonare. Assenza di versamento pleurico. Assenza di adenopatie ilomediastiniche.
Persiste falda fluida in corrispondenza del Douglas. Rispetto al precedente esame Tac si segnala modica riduzione volumetrica della lesione ipodensa segnalata in corrispondenza della regione dell'istmo pancreatico. Allo stato la residua componente lesionale appare strettamente contigua alla vena mesenterica superiore; conservata opacizzazione della arteria mesenterica superiore. Attenuazione delle piccole nodulazioni linfonodali precedentemente segnalate a sede celiaco-mesenterica (allo stato residua qualche piccola nodulazione inferiore al cm)Fegato aumentato di volume a densità disomogenea per marcata e diffusa steatosi.
Invariate le formazioni angiomatose in precedenza segnalate ( la maggiore al VI segmento di circa 3 cm.)
Vie biliari intra ed extra epatiche non dilatate. Milza, surreni e reni nei limiti.
Conservata e simmetrica eliminazione iodata renale. Reperto strumentale nei limiti in sede pelvica. Assenza di adenopatie a sede lombo aortica, iliaca otturatoriaed inguinale.
Mamma fortunatamente sta conducendo una qualità della vita quasi normale, a parte i fastidi della chemioterapia, alcune flebiti in corso di chemio,ma nessun calo di peso. Si alimenta normalmente, avverte qualche difficoltà digestiva, ma questo potrebbe dipendere dall'intervento di gastrodigiunostomia? Un'altra mia domanda è: se la lesione è stata misurata a Gennaio (1,2 cm) poi a Maggio (2,5 cm), nell'ultima TAC invece non c'è misurazione, perchè? Potrebbe la lesione non essere più così evidente?
Mi scusi per tutte queste domande, ma le chiedo un parere sulla situazione attuale, e le chiedo se mamma dovrà continuare questa chemio o potrà anche interromperla per un pò di tempo.
Grazie "sempre" per la sua disponibilità.
In attesa di una vostra cortese risposta la saluto cordialmente.
[#6]
Attivo dal 2006 al 2010
Ex utente
Gentile Dott.Pastore, mi scusi, volevo aggiungere anche i valori dei Markers tumorali : Ca 19-9= 244,1 CEA= 0,8.

La ringrazio ancora anticipatamente.
[#7]
Dr. Carlo Pastore Oncologo 3.9k 133
Gentile Utente,

la lesione viene definita come modicamente ridotta; quindi un pò meno di 2.5 cm. Le difficoltà digestive dipendono dalla patologia ma anche dai trattamenti. Io suggerirei un consulto con un collega radioterapista per valutare l'eventuale irradiabilità della lesione descritta e suggerirei di abbinare alla chemioterapia (che proseguirei) della ipertermia.

un caro saluto

Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
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