Adenocarcinoma polmonare

Buonasera gentilissimi dottori, vi interrogo poiché mio padre 71enne affetto da adenocarcinoma polmonare con metastasi pleuriche è risultato idoneo al pembrolizumab, ha un PDL-1 espesso al 60%. È già alla seconda somministrazione. Tuttora i primi risultati non si vedono e mio padre a volte è affetto da una forte dispnea e affanno che addirittura gli impediscono di fare due passi che stanca come se avesse corso per km, tant'è che l'oncologo è costretto a somministrargli delle dosi di corticosteroidi orali, medrol, o intramuscolati, soldesam da 8mg.
Sono un pò preoccupato per questa situazione, l'oncologo mi dice che se si somministrano i corticosteroidi potrebbero inibire e rendere inefficace il pembrolizumab. Volevo sapere se è davvero così, e volevo sapere se magari continuando il trattamento questa dispnea potrebbe attenuarsi e regredire. E magari da quando potrebbero cominciare a vedersi i primi risultati. Oltre all'adenocorcinoma mio padre è affetto già da 10 anni da Bpco ed enfisiema polmonare.
La ringrazio per il tempo che dedicherà a rispondere. Cordiali saluti.
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Dr. Vito Barbieri Oncologo 1.6k 57
Gentile Utente,
suo padre è in trattamento con un farmaco che a differenza della tradizionale chemioterapia non agisce direttamente sul tumore bensì sul sistema immunitario "riattivandolo" alla sua funzione di riconoscimento e distruzione di cellule estranee quali quelle di un tumore. Questo processo di "riattivazione " del sistema immunitario non è sempre rapido, anzi, in alcuni casi inizialmente il tumore sembra aumentare. Questo aumento in realtà potrebbe essere dovuto proprio all'"affollarsi" di cellule immunitarie intorno al tumore.
Riguardo la necessità dell'impiego di cortisone per la patologia concomitante (BPCO) va detto che si tratta di situazioni in cui bisogna, momento per momento, saper dare priorità al problema clinico più pressante. Quindi se il trattamento corticosteroideo dovesse rallentare l'azione del sistema immunitario contro il tumore, bisogna sperare che ad un certo punto prevalga comunque l'azione antitumorale.
Solo facendo passare il tempo necessario a fare qualche altro ciclo di pembrolizumab sarà possibile capire, in primis se il farmaco agisce realmente contro il tumore (non tutti i casi con alta espressione di PDL1 si traducono in brillanti risposte). In secondo luogo sarà possibile capire se l'uso di cortisonici, di necessità per la BPCO, avrà lasciato comunque agire il sistema immunitario contro il tumore.
Cordiali Saluti

Dr Vito Barbieri
direttore Struttura Complessa di Oncologia
Azienda Ospedaliera Pugliese-Ciaccio - Catanzaro

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Utente
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Grazie dottore. È stato molto esaustivo! Buona serata.