K ovarico
A mia sorella di a.60 è stata diagnosticata una carcinosi peritoneale diffusa da K verosimilmente ovarico. La diagnosi è stata fatta con esame immuno citochimico su campione di omento prelevato in seguito a laparotomia esplorativa effettuata per sbrigliare la flessura splenica del colon a rischio di occlusione per compressione dall'esterno. In tale sede venivano prelevati anche 8 litri di liquido ascitico e venivano descritti focolai metastatici miliariformi a carico del fegato (7-8 ) e sulla parete posteriore dello stomaco (non rportati in relazione, ma riferiti a voce ), nonche'numerosissimi sul pavimento pelvico (micrometastasi ). Al momento è stato programmato un intervento chemioterapico con TXL e CARBO.E' sufficiente? E' ipotizzabile un intervento di decorticazione peritoneale? In caso affermativo dove puo' esser effetuato a Napoli? e deve precedere o seguire la chemio? Sul sito ho letto del Prof.Deraco. Che cosa ne pensate? Al momento le condizioni generali non sono all'optimum. E' stata sottoposta a laparo il 29/12. P.S. il chirurgo rimane dell'idea che trattasi comunque di K della flessura splenica del colon. La gastroscopia era negativa. Un'eco Transvaginale escludeva una neoplasia franca dell'ovaio; per ben due volte hanno tentato la colonscopia ,ma inutilmente per impossibilità,da parte di mia sorella a bere la soluzione. Vi ringrazio anticipatamente per la risposta
[#1]
Gentile Utente,
innanzitutto occorre definire bene l'origine della neoplasia. Una revisione dei vetrini mi pare d'obbligo. Questo perchè cambierebbe il protocollo di chemioterapia da adottare. Il coinvolgimento epatico a mio avviso rende in questa fase l'intervento di peritonectomia con chemioipertermia intraperitoneale non attuabile (e comunque suggerirei per eventuale chirurgia il Prof. Deraco). Io interverrei con 3 cicli di chemioterapia e restadiazione. Ripeto: resta da definire con accuratezza l'istologia per non procedere con un protocollo errato.
Sempre a disposizione,
un caro saluto
Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
innanzitutto occorre definire bene l'origine della neoplasia. Una revisione dei vetrini mi pare d'obbligo. Questo perchè cambierebbe il protocollo di chemioterapia da adottare. Il coinvolgimento epatico a mio avviso rende in questa fase l'intervento di peritonectomia con chemioipertermia intraperitoneale non attuabile (e comunque suggerirei per eventuale chirurgia il Prof. Deraco). Io interverrei con 3 cicli di chemioterapia e restadiazione. Ripeto: resta da definire con accuratezza l'istologia per non procedere con un protocollo errato.
Sempre a disposizione,
un caro saluto
Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
Dr. Carlo Pastore
https://www.ipertermiaitalia.it/
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.8k visite dal 06/01/2009.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.