Linfonodi laterocervicali atipici

Buonasera. Chiesi già un parere ma senza repliche. Ripropongo il quesito alla luce di nuovi dati a disposizione. Mamma, ex paziente oncologica (mastectomia totale dx per carcinoma squamoso infiltrante nel 2003, 2 cicli di chemio, pre- e post-intervento +30 sedute di radio). Di punto in bianco si presenta notevole tumefazione al collo, zona latero-sottomandibolare, di consistenza dura e immobile. A seguito di visita da medico di famiglia, si richiede immediata ecografia della tumefazione e dopo due giorni, ecografia laterocervicale e ecoaddome completo. Entrambi i medici rilevano due formazioni tondeggianti, di circa 2 cm di diametro, l'ecoaddome non mostra alcuna presenza di lesioni a carico degli altri organi. Uno dei due referti che ho attualmente in mano dice:" nella sede della tumefazione clinicamente apprezzabile, si rilevano due formazioni nodulari (entrambe circa 20mm) ad ecostruttura nettamente ipoecogena, di verosimile natura adenopatica, con aspetto a reticolo della corticale ed ilo non ben riconoscibile-reperti semeiologici sospetti per patologia linfoproliferativa- necessario approfondimento clinico-strumentale e consulenza ematologica. Altre tre tumefazioni linfonodali con caratteristiche di tipo flogistico-infiammatorio si rilevano in sede laterocervicale sempre a sx". Nel frattempo sono state eseguite analisi del sangue, comprensive di anticorpi specifici per toxoplasmosi, monotest, vES, PCR, sottopopolazione linfocitaria, markers tumorali (CEA, CA 15,3), emocromo, lattato deidrogenasi e numerose altre. Siamo in attesa di esiti. È stata eseguita rx torace che non mostra slargamenti mediastinici. È stata effettuata terapia antiinfiammatoria e antibiotica (associazione di levofloxacina+ ceftibuten), al termine della quale è stata effettuata nuova ecografia. L'iniziale gonfiore evidente si è ridotto a seguito di terapia antiinfiammatoria, tuttavia i linfonodi sopra refertati appaiono inalterati come dimensioni e struttura. Inoltre, non vi sono infiammazioni/infezioni a carico di denti. Sarebbe opportuno procedere immediatamente con un esame citologico, cosi come ci viene sollecitato dai medici che esegue le ecografie, o la prassi indica che occorre aspettare dapprima l'esito delle analisi effettuate? Inoltre, come metodo diagnostico, sarebbe preferibile una biopsia oppure un agoaspirato? Spero in una vostra risposta. Vi ringrazio anticipatamente.
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Dr. Giorgio Lo Iacono Chirurgo toracico, Chirurgo oncologo 362 33
Carissimo, vista la storia oncologica della signora e l'alterazione ecografica evidenziata, procederei a biopsia linfonodale. In prima battuta si può effettuare anche un semplice agoaspirato, come procedura minimamente invasiva, per avere dei primi dati.
L'insieme dei risultati degli esami ematici associati alla citologia guideranno la strategia futura.
Vorrei precisare che la semplice radiografia del torace non è in grado di evidenziare delle adenopatie mediastiniche a meno di dimensioni considerevoli.

Dr. Giorgio Lo Iacono
Specialista in Chirurgia Toracica
IEO - Istituto Europeo di Oncologia, Milano

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Utente
Utente
La ringrazio per la sua cortese risposta. Nel frattempo sono arrivati i risultati delle analisi che non mostrano alterazioni di rilevanza né infezioni; anche gli anticorpi per toxoplasma e monotest sono negativi. Oggi è stato eseguito un primo consulto con un ematologo, in cui sono state esaminate le stazioni linfonodali superficiali, tutte nella norma ad eccezione dei due linfonodi sopracitati. È stata richiesta nuova ecografia ed analisi per citomegalovirus, herpes virus, rubeo Ab (rosolia) e epstein barr virus. Ripeteremo ecografia settimana prossima per valutare le dimensioni e soprattutto la struttura dei due linfonodi. Inoltre, come anche lei suggeriva., tutti gli specialisti che stanno visitando mia madre, concordano unanimamente, nel voler eseguire la biopsia, mentre sconsigliano l'agoaspirato per il rischio di falsi negativi. Confido quindi di aver intrapreso il giusto iter diagnostico e mi auguro di dover replicare a questo messaggio in modo positivo a seguito della prossima ecografia.
Ps:La biopsia credo che verrà effettuata prima di pasqua, se riusciamo. La ringrazio ancora e la terrò informato se ha piacere.
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Dr. Giorgio Lo Iacono Chirurgo toracico, Chirurgo oncologo 362 33
Viste le numerose ecografie, poteva già essere eseguito ed avere dei dati, ma concordo sul valore assolutamente superiore della biopsia, soprattutto in caso di sospetta malattia linfoproliferatova.
Mi tenga aggiornato.
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Utente
Utente
Un'ultima domanda se posso approfittare della sua cordialità. Ma un quadro ematologico, diciamo, normale con marker tumorali nel range di valori normali, non possono essere considerati un buon segnale ai fini della diagnosi? Cioè, io aspettavo queste analisi come se da loro dipendesse tutto e vedendole nella norma, sinceramente avevo tirato un sospiro di sollievo. Una patologia linfoproliferativa non dovrebbe quanto meno alterare emocromo e sottopopolazioni linfocitarie?
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Dr. Giorgio Lo Iacono Chirurgo toracico, Chirurgo oncologo 362 33
Solitamente è vero che si trova un quadro alterato all'emocromo, ma i disordini linfoproliferativi non sono sempre accompagnati da un aumentato del numero dei linfociti, va anche valutata la morfologia nello striscio periferico.
Attendiamo i risultati e faremo tutte le valutazioni del caso.
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Utente
Utente
Buongiorno. Martedi abbiamo finalmente visita con ORL/ematologo cosi da poter poi procedere alla biopsia. Nel frattempo abbiamo eseguito, come da richiesta del medico che ha eseguito le ecografia e dei medici che effettueranno la visita martedi, una RMN con mdc del collo, il cui referto è il seguente:
"L'indagine documenta la presenza a sinistra, posteriormente rispetto alla ghiandola sottomandibolare, da cui risulta dissociata, ed inferomedialmente al lobo profondo della parotide omolaterale, di almeno 2 formazioni delle dimensioni massime di 16x15 mm e 18x13 mm, mostranti un segnale disomogeneo, in parte di tipo solido, ipointenso in T2 e T2 FAT-SAT, ed intensamente vascolarizzate post mdc, salvo per la presenza di piccole componenti necrotico-colliquative contestuali. Sulla base delle sedi e delle caratteristiche strutturali le suddette appaiono riconducibili in prima ipotesi a linfoadenomegalie patologiche, che necessitano di valutazione specialistica ORL/ematologica, correlazione laboratoristica e tipizzazione cellulare.(...)".
Inizio quasi a credere che oramai la diagnosi propenda sempre più verso il linfoma. Spero che la biopsia venga eseguita in tempi brevi cosi da avere una risposta certa. Lei cosa pensa leggendo tale referto?
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Dr. Giorgio Lo Iacono Chirurgo toracico, Chirurgo oncologo 362 33
E' un'ipotesi che va considerata. Attendiamo il referto della biopsia per avere tutto chiaro.
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Utente
Utente
Buongiorno. Siamo stati presi in cura dal policlinico umberto I dove l'ematologo ci ha mandato dall'ORL. Questo ha effettuato una visita e ha voluto eseguire un agoaspirato non ecoguidato prima di procedere all'exeresi, per escludere l'ipotesi di un carcinoma delle cellule epiteliali. Ho appena ritirato il referto:
" lo striscio è costituito da abbondanti macrofagi, granulociti neutrofili, adipociti talora con aspetto di liponecrosi e scarso materiale proteinaceo. Referto citomorfologico compatibile con formazione cistica". Potete delucidarmi al riguardo?
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Dr. Giorgio Lo Iacono Chirurgo toracico, Chirurgo oncologo 362 33
Immagino che per procedere in maniera non eco-guidata immagino che il target fosse di facile reperimento.
Il referto evidenzia un reperto benigno.
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Utente
Utente
Eccomi dottori ad aggiornarvi circa la situazione. Il 12 aprile sono state asportate le formazioni laterocervicali, 3 in tutto e l'esame istologico, purtroppo, è stato devastante :" 3 formazioni nodulari, di cui le due maggiori istologicamente corrispondenti a carcinoma squamocellulare con aspetti necrotico-cistici. La terza formazione nodulare corrisponde a linfonodo sede di metastasi di carcinoma squamocellulare con aspetti necrotico cistici". Purtroppo la grande paura di mia mamma che potesse nuovamente trattarsi di un carcinoma squamoso si è avverata. Mercoledi rieffettueremo nuovamente una laringoscopia a fibre ottiche, mentre giovedi verrà effettuata una pet tac con mdc total body. Abbiamo contattato l'oncologo che nel 2003 seguì mia madre e abbiamo concordato di effettuare una comparazione dei vetrini attuali con quelli del2003, per verificare l'ipotesi che si tratti di metastasi del vecchio carcinoma. Purtroppo ci siamo trovati spiazzati, perché eravamo convinti si trattasse di linfoma e avevamo concordato già il percorso da seguire. Invece, la diagnosi di carcinoma ci ha davvero disorientati. Cosa possiamo fare? Avete consigli circa l'iter da seguire? Un'altra cosa: perché i markers tumorali sono nella norma, con metastasi linfonodali di carcinoma squamoso? Grazie infinite.
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Dr. Giorgio Lo Iacono Chirurgo toracico, Chirurgo oncologo 362 33
I markers oncologici sono solo strumenti di supporto e non sempre sono positivi in concomitanza con la comparsa di malattia.
Il percorso da seguire verrà dettato dai risultati della TC Total body e di una verosimile PET. Sulla base di questi risultati il suo oncologo valuterà il percorso diagnostico-terapeutico più opportuno.
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