Carcinoma mammario - terapie
Gent. dott., buongiorno.
In data 19.12.2018, a seguito microbiopsia ecoguidata mi veniva diagnosticato un carcinoma duttale infiltrante b5 (notizie cliniche: nodulo a contorni non ben definiti del diametro di massimo 1,4 in sede infero centrale a carico della mammella destra; reperto macroscopico vari frustoli)
A seguito di tale esito mi sono sottoposta, in data 23.01.2018 ad intervento di quadrantectomia mammella destra + linfonodo sentinella. Il conseguente esame istologico ha dato questo risultato:
REPARTO MACROSCOPICO
A: quadrante mammario di cm. 5x3x3 con cute di cm 4x0,5 comprendente filo di repelle (apice aureolare). Al taglio è presente un nodulo di cm. 1,5 che dista cm 1 dal margine mediale, cm1 dal margine laterale e cm 2 dal margine regolare.
b: linfonodo di cm. 2
DIAGNOSI:
A: carcinoma duttile infiltrante moderatamente differenziato G2 con focolai di carcinoma duttale in situ di alto grado con necrosi;
infiltrato linfocitario intra e peritumorale presente, lieve.Necrosi presente nella componente in situ.Microcalcificazioni presenti;
Invasioni vascolari presenti;
Invasioni perineurali presenti;
Margini di resezione indenni.
B) Il linfonodo, esaminato in modo seriato secondo il protocollo del linfonodo sentinella, è indenne da metastasi.
Recettori per gli estrogeni 90%
Recettori per il progesterone 70%
Indice proliferativo (ki67):25%
Her2: score 1+
pT1c (sn) Mx
Nella proposta di piano terapeutico si dice che "oltre alla ormonoterapia sarebbe indicata anche chemioterapia adiuvante che considerato il Ki67 come unico fattore di rischio aggiunge di poco rispetto al beneficio ottenibile con la ormonoterapia e comunque non proporrei + di 4 cicli AC ogni 21 gg."
Poiché mi è stato consigliato dalla mia stessa oncologa un altro parere, ho consultato telefonicamente un altro oncologo, di un'altra città, che invece ha escluso categoricamente la chemioterapia adiuvante ritenendola inutile visto il basso rischio.
Vorrei avere anche la vostra opinione in merito e soprattutto vorrei sapere come mai alla fine mi si dice che sono che dovrò decidere se fare o meno la chemioterapia. Visti tutti gli effetti collaterali è giusto che alla fine sia proprio il paziente a dover scegliere se farla o meno?
Grazie per le vostre risposte.
In data 19.12.2018, a seguito microbiopsia ecoguidata mi veniva diagnosticato un carcinoma duttale infiltrante b5 (notizie cliniche: nodulo a contorni non ben definiti del diametro di massimo 1,4 in sede infero centrale a carico della mammella destra; reperto macroscopico vari frustoli)
A seguito di tale esito mi sono sottoposta, in data 23.01.2018 ad intervento di quadrantectomia mammella destra + linfonodo sentinella. Il conseguente esame istologico ha dato questo risultato:
REPARTO MACROSCOPICO
A: quadrante mammario di cm. 5x3x3 con cute di cm 4x0,5 comprendente filo di repelle (apice aureolare). Al taglio è presente un nodulo di cm. 1,5 che dista cm 1 dal margine mediale, cm1 dal margine laterale e cm 2 dal margine regolare.
b: linfonodo di cm. 2
DIAGNOSI:
A: carcinoma duttile infiltrante moderatamente differenziato G2 con focolai di carcinoma duttale in situ di alto grado con necrosi;
infiltrato linfocitario intra e peritumorale presente, lieve.Necrosi presente nella componente in situ.Microcalcificazioni presenti;
Invasioni vascolari presenti;
Invasioni perineurali presenti;
Margini di resezione indenni.
B) Il linfonodo, esaminato in modo seriato secondo il protocollo del linfonodo sentinella, è indenne da metastasi.
Recettori per gli estrogeni 90%
Recettori per il progesterone 70%
Indice proliferativo (ki67):25%
Her2: score 1+
pT1c (sn) Mx
Nella proposta di piano terapeutico si dice che "oltre alla ormonoterapia sarebbe indicata anche chemioterapia adiuvante che considerato il Ki67 come unico fattore di rischio aggiunge di poco rispetto al beneficio ottenibile con la ormonoterapia e comunque non proporrei + di 4 cicli AC ogni 21 gg."
Poiché mi è stato consigliato dalla mia stessa oncologa un altro parere, ho consultato telefonicamente un altro oncologo, di un'altra città, che invece ha escluso categoricamente la chemioterapia adiuvante ritenendola inutile visto il basso rischio.
Vorrei avere anche la vostra opinione in merito e soprattutto vorrei sapere come mai alla fine mi si dice che sono che dovrò decidere se fare o meno la chemioterapia. Visti tutti gli effetti collaterali è giusto che alla fine sia proprio il paziente a dover scegliere se farla o meno?
Grazie per le vostre risposte.
[#1]
E' vero che la decisione finale debba essere presa da Lei ma sarebbe preferibile che questa decisione possa arrivare congiuntamente e alla quale l'oncologo dovrebbe accompagnarla.
E' scarso il contributo che si puo' aggiungere perche' trattandosi di un quadro "borderline" differenti sono i pensieri di scuole diverse.
Si pone il problema del bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto, perche' I parametri sfavorevoli sono pochi (Ki 67, ma anche invasione vascolare...) a fronte di tutti gli altri molto favorevoli.
I pareri sembrano contrastanti . Invece paradossalmente e'' corretto il primo parere di chi "vuole ottenere la massima risposta" ma e' corretto anche il secondo parere che ci vede uno scarso vantaggio con la chemioterapia aggiuntiva.
Non c'e' differenza tra i due pareri sul piano delle buone intenzioni : solo che il primo oncologo vede il suo bicchiere mezzo vuoto ed il secondo lo vede mezzo pieno.
E lei in mezzo al fuoco incrociato che non sa che pesci prendere !
Quando si richiedono dei consulti e' meglio richiederne in numero dispari...se non si vuole entrare in confusione
(^____^)....perche' si finisce inevitabilmente per avere pareri contrastanti.
Facciamo cos! :
1) o richiede un terzo parere REALE (non telefonico o virtuale : certe decisioni si prendono SOLO.........guardandosi in faccia)
2) oppure Le propongo di ripostarlo immediatamente sul mio blog e ne discutiamo collegialmente non solo con altri colleghi oncologi ma anche con altre sue compagne di avventura che si sono trovate in una situazione analoga alla sua.
https://www.medicitalia.it/spazioutenti/forum-rfs-100/come-si-calcola-il-rischio-reale-per-il-tumore-al-seno-44-1248.html
Premessa:
E' sbagliato, non per colpa sua, l'approccio al problema. Cosi' Lei rischia di vivere tutta la vita con una spada di Damocle sulla testa e non c'e' test che possa rassicurarla.
E' una trappola infernale : se accetta la chemio sara' sempre in dubbio di avere fatto troppo.
In caso contrario restera' sempre in dubbio di avere fatto troppo poco e sul piano psicologico si complicherebbe di molto I prossimi anni .
Ci vorrebbe qualche volume per fugare le sue legittime paure.
Le suggerisco un differente approccio alla malattia, perché di cancro si guarisce, ma è più difficile guarire dalla seconda e più grave malattia che si accompagna ad esso : la paura del cancro !
Se desidera un approfondimento riposti la sua richiesta su (esplicitando le sue PAURE) .
https://www.medicitalia.it/spazioutenti/forum-rfs-100/come-si-calcola-il-rischio-reale-per-il-tumore-al-seno-44-1248.html
Utilizzi pure il copia incolla di questo consulto che e' molto completo e chiaro, ma si presenti (scriva pure che l'ho invitata io) con un nome (anche fasullo se ci tiene alla privacy)
L'aspettiamo ! Ecco alcune informazioni sul BLOG
https://www.medicitalia.it/news/senologia/7376-blog-terapia-e-secondo-convegno-nazionale-ragazze-fuori-di-seno.html
Tanti saluti
Salvo Catania
P.S. aggiunga se in pre o post menopausa perche' differente potrebbe essere la strategia terapeutica
E' scarso il contributo che si puo' aggiungere perche' trattandosi di un quadro "borderline" differenti sono i pensieri di scuole diverse.
Si pone il problema del bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto, perche' I parametri sfavorevoli sono pochi (Ki 67, ma anche invasione vascolare...) a fronte di tutti gli altri molto favorevoli.
I pareri sembrano contrastanti . Invece paradossalmente e'' corretto il primo parere di chi "vuole ottenere la massima risposta" ma e' corretto anche il secondo parere che ci vede uno scarso vantaggio con la chemioterapia aggiuntiva.
Non c'e' differenza tra i due pareri sul piano delle buone intenzioni : solo che il primo oncologo vede il suo bicchiere mezzo vuoto ed il secondo lo vede mezzo pieno.
E lei in mezzo al fuoco incrociato che non sa che pesci prendere !
Quando si richiedono dei consulti e' meglio richiederne in numero dispari...se non si vuole entrare in confusione
(^____^)....perche' si finisce inevitabilmente per avere pareri contrastanti.
Facciamo cos! :
1) o richiede un terzo parere REALE (non telefonico o virtuale : certe decisioni si prendono SOLO.........guardandosi in faccia)
2) oppure Le propongo di ripostarlo immediatamente sul mio blog e ne discutiamo collegialmente non solo con altri colleghi oncologi ma anche con altre sue compagne di avventura che si sono trovate in una situazione analoga alla sua.
https://www.medicitalia.it/spazioutenti/forum-rfs-100/come-si-calcola-il-rischio-reale-per-il-tumore-al-seno-44-1248.html
Premessa:
E' sbagliato, non per colpa sua, l'approccio al problema. Cosi' Lei rischia di vivere tutta la vita con una spada di Damocle sulla testa e non c'e' test che possa rassicurarla.
E' una trappola infernale : se accetta la chemio sara' sempre in dubbio di avere fatto troppo.
In caso contrario restera' sempre in dubbio di avere fatto troppo poco e sul piano psicologico si complicherebbe di molto I prossimi anni .
Ci vorrebbe qualche volume per fugare le sue legittime paure.
Le suggerisco un differente approccio alla malattia, perché di cancro si guarisce, ma è più difficile guarire dalla seconda e più grave malattia che si accompagna ad esso : la paura del cancro !
Se desidera un approfondimento riposti la sua richiesta su (esplicitando le sue PAURE) .
https://www.medicitalia.it/spazioutenti/forum-rfs-100/come-si-calcola-il-rischio-reale-per-il-tumore-al-seno-44-1248.html
Utilizzi pure il copia incolla di questo consulto che e' molto completo e chiaro, ma si presenti (scriva pure che l'ho invitata io) con un nome (anche fasullo se ci tiene alla privacy)
L'aspettiamo ! Ecco alcune informazioni sul BLOG
https://www.medicitalia.it/news/senologia/7376-blog-terapia-e-secondo-convegno-nazionale-ragazze-fuori-di-seno.html
Tanti saluti
Salvo Catania
P.S. aggiunga se in pre o post menopausa perche' differente potrebbe essere la strategia terapeutica
Salvo Catania, MD
Chirurgo oncologo-senologia chirurgica
www.senosalvo.com
[#3]
Utente
Gent. Dott. Catania, buongiorno.
ho avuto l'altro parere medico che Le dicevo. Il dottore ha prospettato un piano terapeutico SENZA CHEMIOTERAPIA ma con una terapia ormonale "potenziata" e un po' diversa rispetto al Tamoxifene proposto invece dalla mia oncologa. Ovvero mi viene proposto Exemestane + naturalmente le iniezioni per bloccare il ciclo mestruale che comincerò questa sera. La mia oncologa ha approvato tale proposta e la prossima settimana farò la scintigrafia ossea, la moc e l'ecografia addominale. Il sollievo provato lì per lì per aver visto allontanarsi lo spettro della chemioterapia è passato prestissimo visto che mi sono già letta tutto il bugiardino di tale farmaco. Intendiamoci: lo so che il cancro è cancro e devo solo ringraziare che ci siano delle cure che lo contrastano, ma mi chiedo anche se per caso non sto passando dalla padella alla brace. Tra l'altro ho letto anche che Exemestane è indicato per donne in post-menopausa e non in pre-menopausa. E' giusto? O è meglio che smetto di leggere notizie su internet?
Grazie per una sua opinione.
ho avuto l'altro parere medico che Le dicevo. Il dottore ha prospettato un piano terapeutico SENZA CHEMIOTERAPIA ma con una terapia ormonale "potenziata" e un po' diversa rispetto al Tamoxifene proposto invece dalla mia oncologa. Ovvero mi viene proposto Exemestane + naturalmente le iniezioni per bloccare il ciclo mestruale che comincerò questa sera. La mia oncologa ha approvato tale proposta e la prossima settimana farò la scintigrafia ossea, la moc e l'ecografia addominale. Il sollievo provato lì per lì per aver visto allontanarsi lo spettro della chemioterapia è passato prestissimo visto che mi sono già letta tutto il bugiardino di tale farmaco. Intendiamoci: lo so che il cancro è cancro e devo solo ringraziare che ci siano delle cure che lo contrastano, ma mi chiedo anche se per caso non sto passando dalla padella alla brace. Tra l'altro ho letto anche che Exemestane è indicato per donne in post-menopausa e non in pre-menopausa. E' giusto? O è meglio che smetto di leggere notizie su internet?
Grazie per una sua opinione.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 4.1k visite dal 03/03/2018.
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