Una stenosi del colon sinistro il 27/12/2008
mia madre 77 anni, è stata sottoposta ad intervento chirurgico per una stenosi del colon sinistro il 27/12/2008.
la descrizione macroscopica dice: resecato di grosso intestino(41 cm). a 12.5 cm da uno dei margini è presente una neoformazione cm 3,2 x 2,8 x1, a placca centralmente escavata, di colorito grigiastro e consistenza dura. A monte il viscere appare dilatato. La mucosa dell'intero resecaro è sede di multipli ostii diverticolari. Dal tessuto adiposo periviscerale si isolano 15 linfonodi.
La diagnosi istologica è la seguente: Adenocarcinoma a medio grado di differenziazione (G2)
La neoplasia infiltra la parete a tutto spessore e si estende diffusamente agli strombi fibro-adiposi periviscerali. Uno dei linfonodi isolati è sede di colonizzazione metastatica.
Alla dimissione ci hanno consigliato di fare una visita oncologica per le cure successive. A distanza di un mese dall'intervento , mia madre è ancora molto debole e non ha il senso dell'appetito, mangia poco ma diciamo che cio' nonostante digerisce ogni tre o quattro giorni. Vorrei un vostro parere sul tipo di tumore, su come dovremo affrontare la malattia e se è il caso di non perdere tempo e consultare subito un oncologo, anche se lei è ancora molto debole. Secondo voi ci sarà bisogno di fare chemio? e se è il cso di farla che tipo di chemio?
Grazie anticipatamente
la descrizione macroscopica dice: resecato di grosso intestino(41 cm). a 12.5 cm da uno dei margini è presente una neoformazione cm 3,2 x 2,8 x1, a placca centralmente escavata, di colorito grigiastro e consistenza dura. A monte il viscere appare dilatato. La mucosa dell'intero resecaro è sede di multipli ostii diverticolari. Dal tessuto adiposo periviscerale si isolano 15 linfonodi.
La diagnosi istologica è la seguente: Adenocarcinoma a medio grado di differenziazione (G2)
La neoplasia infiltra la parete a tutto spessore e si estende diffusamente agli strombi fibro-adiposi periviscerali. Uno dei linfonodi isolati è sede di colonizzazione metastatica.
Alla dimissione ci hanno consigliato di fare una visita oncologica per le cure successive. A distanza di un mese dall'intervento , mia madre è ancora molto debole e non ha il senso dell'appetito, mangia poco ma diciamo che cio' nonostante digerisce ogni tre o quattro giorni. Vorrei un vostro parere sul tipo di tumore, su come dovremo affrontare la malattia e se è il caso di non perdere tempo e consultare subito un oncologo, anche se lei è ancora molto debole. Secondo voi ci sarà bisogno di fare chemio? e se è il cso di farla che tipo di chemio?
Grazie anticipatamente
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Credo che sia il caso di valutare bene la situazione con un oncologo, soprattutto se i margini di resezione erano o meno infiltrati dalla neoplasia.
L'oncologo stesso valuterà poi i passaggi successivi a cominciare dalla terapia di supporto.
L'oncologo stesso valuterà poi i passaggi successivi a cominciare dalla terapia di supporto.
Cordiali Saluti
Dr. Alessandro D'Angelo
(email: alessandro.dangelo@grupposamed,com)
[#2]
Utente
gent.mmo dottore ,
intanto la ringrazio della tempestiva risposta.
volevo dirle che avevo dimenticato a scrivere un rigo dell'esame istologico che dice:
I margini del resecato sono esenti da infiltrazioni neoplastiche:
quindi adesso credo di poter rigirarle le domande e i dubbi che ho.
in questi giorni prenderò un appuntamento da un oncologo , ma desideravo tanto il suo supporto anche per trovarmi preparata a quello che ci dirà e di conseguenza preperare mia madre.
grazie infinite.
intanto la ringrazio della tempestiva risposta.
volevo dirle che avevo dimenticato a scrivere un rigo dell'esame istologico che dice:
I margini del resecato sono esenti da infiltrazioni neoplastiche:
quindi adesso credo di poter rigirarle le domande e i dubbi che ho.
in questi giorni prenderò un appuntamento da un oncologo , ma desideravo tanto il suo supporto anche per trovarmi preparata a quello che ci dirà e di conseguenza preperare mia madre.
grazie infinite.
[#8]
Utente
Vi riscrivo in merito alla situazione di mia madre:in seguito a tutto quello sopra descritto l'oncologo ci ha consigliato di non procedere con la chemio e ci ha prescritto degli esami da eseguire ogni sei mesi compresi di ecografia all'addome e rx del torace. Fino ad oggi tutto era ok ma gli ultimi esami del sangue hanno un Cea di 276 e un Ca.19.9 di 39,60 e poi tutti gli altri a posto tranne il TPA che ancora non è arrivato.Il referto del torace dice: millimetrico nodulo fibro-calcifico sulla proiezione dell'arco anteriore della II costa di dx.accentuazione della trama vascolo-bronchiale. Emidiaframma dx bozzoluto e polilobat, regolare il controlaterale con seni costo-frenici ipoespansi. F.C.V. ai limiti. l'ecografia risulta ostacolata per presenza di meteorismo ma ci hanno detto che è a posto. Cosa significa tutto ciò? Nel frattempo stiamo ripetendo gli esami ed ho prenotato una Tac total Body:Rispondetemi per favore
[#10]
Utente
Gent.mo dott. ho il risultato degli esami che evidenziano ad oggi Ldh 703-CEA 783- CA 19.9 58- TPA 559.Per quanto riguarda la Tac total body le scrivo solo la parte riguardante l'addome perchè tutto il resto non evidenzia risultati rilevanti. TC addome: Presenza di anastomosi colon- rettale in corrispondenza della quale si apprezza formazione nodulare adesa alla parete con enhancement post-contrastografico, delle dimensioni di 2 cm circa, da riferire a localizzazione di malattia.
Coesiste iperdensita' dell'adipe pericolico contiguo nel cui contesto si appezzano millimetrici linfonodi e sfumata areola di iperdensità rotondeggiante del DT 2,4 cm dubbia per impianto peritoneale. Altra sfumata areola di iperdensità con analogo significato si apprezza nel contesto del ventaglio mesenteriale in prossimità della doccia parietocolica sinistra del DT max di 1,4 cm. Fegato di regolare morfulometria a densità alterata a focolaio per la presenza in S7/S8 di una formazione polilobulata ipodensa domo mdc ev che lambisce la vena sovraepatica di destra, dalla dimensioni di 5,7 cm circa da riferire a lesione ripetitiva. Coesiste più cranialmente altra formazione iperdensa in fase arteriosa da riferire in prima ipotesi ad angioma capillare. VBI e VBE non dilatate. In esiti di colecistectomia, presenza di aerobilia. Vena porta di regolare calibro, pervia. Non alterazione di rilievo di milza, pancreas(in involuzione fibroadiposa), surreni e reni. Utero di reglolare dimensioni nel cui contesto si apprezza formazione rotondeggiante del DT max di 2 cm da riferire in prima ipotesi a fibroma. Presenza di ernia mediana a contenuto omentale ed enterico. Linfonodi del DT max di 1,2 cm in sede paraortica ed iliaca esterna destra. Non versamento libero in addome.
Conclusioni: localizzazione di malattia in sede perianastomotica; lesine ripetitiva epatica e verosimilmente peritoneale, meritevole di valutazione mediante PET. Quadro di tireopatia. Fibroma uterino. Voluminosa ernia iatale. Ernia addominale mediana a contenuto enterico ed omentale.
Che cosa ne pensa e cosa mi consiglia?
Coesiste iperdensita' dell'adipe pericolico contiguo nel cui contesto si appezzano millimetrici linfonodi e sfumata areola di iperdensità rotondeggiante del DT 2,4 cm dubbia per impianto peritoneale. Altra sfumata areola di iperdensità con analogo significato si apprezza nel contesto del ventaglio mesenteriale in prossimità della doccia parietocolica sinistra del DT max di 1,4 cm. Fegato di regolare morfulometria a densità alterata a focolaio per la presenza in S7/S8 di una formazione polilobulata ipodensa domo mdc ev che lambisce la vena sovraepatica di destra, dalla dimensioni di 5,7 cm circa da riferire a lesione ripetitiva. Coesiste più cranialmente altra formazione iperdensa in fase arteriosa da riferire in prima ipotesi ad angioma capillare. VBI e VBE non dilatate. In esiti di colecistectomia, presenza di aerobilia. Vena porta di regolare calibro, pervia. Non alterazione di rilievo di milza, pancreas(in involuzione fibroadiposa), surreni e reni. Utero di reglolare dimensioni nel cui contesto si apprezza formazione rotondeggiante del DT max di 2 cm da riferire in prima ipotesi a fibroma. Presenza di ernia mediana a contenuto omentale ed enterico. Linfonodi del DT max di 1,2 cm in sede paraortica ed iliaca esterna destra. Non versamento libero in addome.
Conclusioni: localizzazione di malattia in sede perianastomotica; lesine ripetitiva epatica e verosimilmente peritoneale, meritevole di valutazione mediante PET. Quadro di tireopatia. Fibroma uterino. Voluminosa ernia iatale. Ernia addominale mediana a contenuto enterico ed omentale.
Che cosa ne pensa e cosa mi consiglia?
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Utente
E che ne pensa di un eventuale intervento chirurgico?Il medico curante ci ha parlato di un possibile intervento sia nella parte del colondove è localizzata la malattia che al fegato?che possibilità di vita in generale ha mia madre nel caso faccia la chemio con una situazione del genera. grazie ancora. Il radiologo nella Tac consiglia di fare una PET è necessaria o dobbiamo rivolgerci solo all'oncologo o al chirurgo che ha fatto l'intervento al colon?grazie ancora
[#13]
"...Coesiste iperdensita' dell'adipe pericolico contiguo nel cui contesto si appezzano millimetrici linfonodi e sfumata areola di iperdensità rotondeggiante del DT 2,4 cm dubbia per impianto peritoneale...localizzazione di malattia in sede perianastomotica; lesine ripetitiva epatica e verosimilmente peritoneale..."
Questa parte mi farebbe propendere per un'iniziale trattamento sistemico; ma è solo un'opinione senza paziente davanti!
La PET? perchè no?
Questa parte mi farebbe propendere per un'iniziale trattamento sistemico; ma è solo un'opinione senza paziente davanti!
La PET? perchè no?
[#14]
Utente
Grazie per la pazienza, ma scusi l'ignoranza in che cosa consiste il trattamento sistemico? Carissimo dott. non ha risposto circa le possibilità di superare tutto ciò, la prego si esprima in base anche alla sua esperienza!lo chiedo perchè mia madre è una persona che non sopporterebbe una situazione di sofferenza, quindi io stessa mi voglio preparare a tutto per aiutarla al meglio e lei sa che in queste malattie più si sa e meglio si affronta tutto.Io mi colpevolizzo di aver dato ascolto all'oncologo e di non aver tentato una chemio un anno fà ma ormai è troppo tardi e spero solo che non sia una situazione irrimediabile, se l'avesse fatta forse il male non sarebbe ritornato .
grazie ancora per il disturbo
grazie ancora per il disturbo
Questo consulto ha ricevuto 15 risposte e 5k visite dal 30/12/2008.
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