Secondarietà epatiche

Buona sera.
Volevo sottoporre alla sua attenzione il referto di una PET appena eseguita.
Il problema riguarda mio padre, 77 anni, fumatore. Vorrei comprendere il livello di gravità della malattia e avere qualche consiglio. La Pet è stata prescritta dall'endocrinologo a seguito di una TAC con contrasto che evidenziava appunto secondarietà epatiche. La tac era fra gli esami di controllo prescritti dall'urologo a seguito di terapia con BCG per carcinoma vescicale "in situ" risoltosi positivamente. Spero di aver fornito le informazioni indispensabili. Ecco il referto:
REFERTO
Radiofarmaco: 18F-FDG Attività Somministrata: 322 MBq e.v.
L'esame è stato eseguito previa valutazione di congruità ai sensi dell'articolo 3 del D.Lgs. n° 187 del 26 maggio 2000.
Quesito diagnostico
Ristadiazione per sospette secondarietà epatiche in paziente con eteroplasia vescicale trattata.
Referto
L'esame è stato eseguito a digiuno con tecnica PET/CT, 90 minuti dopo la somministrazione endovenosa di
18F-FDG. I valori ematici del glucosio risultavano al momento dell'iniezione: 76 mg/dl. Sono state acquisite
immagini della distribuzione del tracciante del metabolismo glucidico dalla base cranica al terzo prossimale dei
femori.
L'indagine PET documenta la presenza di plurimi anomali accumuli di radiofarmaco in ambito epatico, in
corrispondenza delle lesioni descritte alla TC del 30/10/2008.
Si associano plurimi anomali accumuli di pertinenza linfonodale in sede sovraclaveare destra, di loggia di
Barety a "colata" sino in sede precarinale, mediastinica anteriore, ilare polmonare destra ed interepatogastrica.
Ulteriore anomalo accumulo focale di pertinenza peritoneale è apprezzabile in fossa iliaca sinistra.
Si osserva infine un focale anomalo accumulo in sede sottocutanea al davanti dello sterno.
Limitatamente al potere risolutivo della metodica (circa 4 mm), non si documentano ulteriori significative
anomalie di distribuzione del tracciante nelle restanti regioni corporee indagate.
Conclusioni
Lo studio PET indica presenza di malattia ad elevata attività metabolica in ambito epatico, linfonodale e
peritoneale nelle sedi descritte.
Reperto sottocutaneo a livello sternale con analoghe caratteristiche metaboliche.

Anticipatamente ringrazio, Gianni De Paoli
[#1]
Dr. Alessandro D'Angelo Oncologo 2.8k 64
Credo che siamo di fronte ad un quadro di malattia metastatica, a probabile partenza vescicale (fino a prova contraria dell'eseistenza di un secondo focolaio tumorale); certo un focolaio in situ che "spara" così tante lesioni linfonodali , lascia un pò da pensare...
Consulti i colleghi oncologi

Cordiali Saluti
Dr. Alessandro D'Angelo
(email: alessandro.dangelo@grupposamed,com)