E' indispensabilele la chemio?

Mia madre di anni 65 è stata operata il 10 marzo di quadrantectomia mammella con dissezione linfonodale ascellare omolaterale.L'esame istologico é il seguente: carcinoma mucoide scarsamente differenziato,G3 sec. Hartweit, con aspetti "serous-papillary-like". Indice cariocinetico:20x10 HPF.MOdica la reazione cito-stromale peri/intratumorale.Componente in situ,DCIS;praticamente assente.Zaffi neoplastici endovasali peritumorali.CAraterizzazione immunofenotopica:ER 60% PgR 50% Ki-67 30% c-erb-B2 focalmente ,debolmente e parzialmente espresso sulla membrana citoplasmatica delle cellule neoplastiche (assimilabile a score 1+,FDA).Indenni da neoplasia la cute il campione random il parenchima residuo(displasia non proliferativa )ed il piano fasciale.GRUPPO LINFONODALE ASCELLARE(n.16) metastasi carcinomatosa massiva con invasione extracapsulare in 14/16.Le chiedo se è indispensabile la chemioterapia e se si che tipo e quali possono essere gli effetti collaterali.Grazie.
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Dr. Carlo Pastore Oncologo 3.9k 133
Cara Utente,

è senza dubbio indicato un trattamento chemioterapico e direi anche piuttosto energico. Pur mancando, a quanto leggo, la dimensione del tumore, c'è l'elemento dell'invasione linfonodale massiva. Inoltre è presente infiltrazione vascolare locale ed invasione extracapsulare linfonodale. Altri elementi che indicano la necessità di un trattamento farmacologico sono l'indice di proliferazione (Ki-67) ed il G3. Avendo eseguito una quadrantectomia sarà anche indicata una radioterapia precauzionale sulla parete dalla parte della mammella operata. Esistono diversi trattamenti possibili, direi che i più efficaci contengono un antraciclina ed un taxano, comunque il suo oncologo di fiducia consiglierà senz'altro per il meglio.
Per quanto riguarda gli effetti collaterali sono tutti gestibili con i moderni farmaci ed i rischi (connessi peraltro con qualunque terapia farmacologica, seppur di grado diverso) possono essere minimizzati con un attenta gestione.

Raccomandandole tranquillità nell'ambito di un accorta gestione,

porgo cordialissimi saluti

Dr. Carlo Pastore

Dr. Carlo Pastore
https://www.ipertermiaitalia.it/

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Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.6k 1.2k
Sì, senza alcun dubbio sì !
Pur mancando il parametro sulle dimensioni del tumore
primitivo, che a questo punto conta relativamente,e pur considerando favorevolmente la positività per i RECETTORI per gli estrogeni ed il progesterone,TUTTI
gli altri parametri (G3,invasione vascolare peritumorale,
indice di proliferazione ...)impongono cautelativamente una terapia medica impegnativa, oltre naturalmente al
completamento del trattamento locale tramite radioterapia.
Cordiali saluti
Salvo Catania
www.senosalvo.com

Salvo Catania, MD
Chirurgo oncologo-senologia chirurgica
www.senosalvo.com

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Utente
Utente
è vero che l'uso del taxano provoca problemi al midollo osseo, al fegato e cardiovascolari
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Dr. Carlo Pastore Oncologo 3.9k 133
Gentile Utente,

Lei non specifica che protocollo chemioterapico si è deciso di impiegare e comunque qualunque esso sia implica l'accettazione di rischi teorici di tossicità potenzialmente anche gravi. I farmaci che si usano in chemioterapia sono agenti che devono essere impiegati sotto attenta vigilanza dell'Oncologo e non sono certo dei ricostituenti per l'organismo. Ovviamente il rapporto tra il rischio ed il beneficio nell'effettuare un trattamento chemioterapico è a vantaggio del beneficio. Peraltro il termine taxano è generico poichè esistono due derivati farmacologici diversi (paclitaxel e docetaxel). Comunque nessuno dei due ha particolari tossicità per i distretti che Lei ha nominato (intendo tossicità straordinarie che non possono essere controllate). Il tutto fermo restando che ogni individuo è a se stante e ci si può trovare di fronte a problematiche non prevedibili a priori. Si affidi con fiducia al suo Oncologo.

Un cordiale saluto

Dr. Carlo Pastore
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