Esami allarmanti dopo tumore al seno

Egr. Dottore, a mia moglie nel 2005 venne diagnosticato un tumore al seno, all'epoca aveva 24 anni e da poco aveva avuto una gravidanza (all'epoca della malattia mia figlia aveva compiuto 1 anno), alla fine delle operazioni e del ciclo di chemio e radioterapie (quindi fra le varie operazioni e cure parliamo dell'agosto 2006) venne chiusa la parentesi tumore ed iniziò una nuova vita per noi, nonostante sia in cura con Tamoxifene ed entecapeptil (spero di aver scritto bene il nome dei farmaci).
Per 2 anni ci sono stati controlli regolari con piccoli sfasamenti dei markes tumorali, mai così elevati da destare sospetti (e comunque sempre nella soglia dei valori di riferimento), fino a quando un mese e mezzo fà il markes CA 15.3 è salito a 60 (nella precedente analisi era 18,3), abbiamo atteso 2 settimane su consiglio del nostro oncologo e abbiamo ripetuto l'esame, la seconda risposta è stata CA 15.3 80,9.
N.B. faccio presente che gli altri markes erano nella norma e non avevano subito variazioni, dalle analisi si è notato anche un abbassamento dei globuli bianchi leggermente sotto la norma.
Su consulto medico ha eseguito una PET il cui risultato è:

Radiocomposto: 18FDG
Attività somministrata: 400 MBq


Tecnica d'esame: L'esame scintigrafico è stato eseguito a digiuno con tecnica PET/TC 60 minuti dopo la somministrazione endovenosa di (18F) fluorodesossiglucosio. Sono state acquisite immagini della distribuzione del tracciante per una durata di circa 50 minuti.
Sono state ricostruite sezioni tomografiche di 4.25mm di spessore orientate secondo piani assiali, coronali e sagittali.

Reperto scintigrafico: L'indagine PET evidenzia disomogenea captazione del tracciante a livello del rachide dorso-lombare con iperaccumulo in corrispondenza di alcuni metameri (verosimilmente D1, D9, L2 e L4; SUVbw max 6.4).
Si evidenzia, inoltre, accumulo del tracciante a livello della regione glutea destra compatibile in prima ipotesi con captazione aspecifica in possibile sede iniettiva.
Si evidenzia, infine accumulo del tracciante a livello della regione nucale, delle regioni laterali del collo, delle spalle, delle regioni ascellari, della regione giugulare/retrogiugulare e delle regioni paravertebrali toraciche riferibile in prima ipotesi a captazione aspecifica. Utile tuttavia, su giudizio clinico, controllo ecografico nelle sedi esplorabili.
Non si evidenziano aree di significativo iperaccumulo del tracciante a livello dei restanti segmenti corporei esaminati.

Conclusioni: Lo studio PET evidenzia patologia ad elevato metabolismo di glucosio a livello delle sedi di iperaccumulo segnalate.

E a breve distanza una scintigrafia a contrasto con lo stesso esito della PET.

Ora premesso che la persona che segue mia moglie è un medico coscienzoso e gode della nostra fiducia, ha dedicato molta attenzione al caso di mia moglie e per ulteriore controllo le ha chiesto di effettuare una TAC.

Purtroppo per questioni lavorative non ho potuto assistere alla visita, quindi mi vengono da porre delle domande al dottore che mi risponderà:
1) la situazione è allarmante?
2) è possibile che queste analisi possano essere frutto di un infiammazione localizzata alla schiena (mia moglie si lamenta spesso di fastidi alla schiena)
3) quale esame potrebbe toglierci il dubbio definitivamente?
4) se dovesse esserci di nuovo un male di che tipo potrebbe essere visto che sono stati localizzati concentramenti in più parti del corpo
5) come posso aiutarla almeno psicologicamente ad affrontare di nuovo una possibilie malattia se ci dovesse essere?



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Prof. Filippo Alongi Radioterapista 2.1k 120 17
Per eliminare definitivamente il dubbio, è consigliabile una TC con "finestra per osso"(o RMN) di tutto il rachide. E' infatti un esame in grado di valutare morfologicamente le sedi captanti in PET per valutare se l'osso è realmente"rimaneggiato" strutturalmente dalle metastasi ossee oppure è solo sede di osteoartrosi o flogosi aspecifica.
Se dovesse esserci conferma di ripresa di malattia a livello osseo è mandatorio contattare subito l'oncologo che vi segue per instaurare un iter teraputico adeguato che può basarsi su un approccio farmacologico(chemioterapia e/o modifica della terapia ormonale in corso) e/o bifosfonati per le sedi ossee e /o radioterapia sulle sedi vertebrali(se a rischio frattura o sintomatiche): ci sono diverse opzioni teraputiche efficaci a confinare l'avanzamento di malattia e mantenere la qualità di vita invariata a lungo, che verranno prescritte in funzione di diversi quadri specifici che l'oncologo deve valutare.
In ogni caso "prima di fasciarsi la testa è importante capire se è realmente rotta".

Prof. Filippo Alongi
Professore ordinario di Radioterapia
Direttore Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata, IRCCS Negrar(Verona)

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Utente
Utente
Dottor Alongi la ringrazio per l'attenzione dedicatami e per la risposta esaustiva, oggi pomeriggio mia moglie dovrebbe eseguire la TC i risultati saranno pronti per domani sera.
Anche il nostro oncologo ci ha prospettato la possibilità di una cura ormonale diversa da quella in corso nel caso in cui ci possa essere qualcosa.
Purtroppo nella non conoscenza della malattia e data la giovane età di mia moglie è logico temere, e come certamente saprà, la paura in questi casi gioca un fattore determinante nel periodo dell'attesa.
Cercheremo di stare tranquilli e di affrontare il problema (se ci dovesse essere) a testa alta.
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Prof. Filippo Alongi Radioterapista 2.1k 120 17
Ci tenga pure informati, se vuole.
In bocca al lupo
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Utente
Utente
Egr. Dr. Alongi, purtroppo devo confermare i miei timori, mia moglie è stata colpita da piccole lesioni litiche all'altezza delle vertebre D2 e D3 e da aureole alle vertebre dalla L1 alla L4 e altre due aureole sun bacino lato sinistro.

Lo sconforto iniziale è stato grande, la paura di morire è stata la prima preoccupazione, e continua ad esserci, anche se l'oncologo che cura la situazione ci ha rassicurato, poichè sembra che il problema sia stato preso in tempo (ci ha mostrato le aree interessate evenite dalla TC e agli occhi profani, miei e di mia moglie, sembrano molto piccole, una sola delle lesioni è più estesa, ma a detta dell'oncologo recuperabilissima).
Stiamo tentando di ragire alla notizia, la cura inizierà subito, il dottore ci ha prospettato dei cicli di chemio presi per via orale e una flebo di medicinale per rinforzare le ossa (chiedo scusa per le mie vaghe spigazioni, ma in campo medico sono una capra) somministrata ogni 21 giorni della durata di 15 mn circa.
Di interventi di rinforzo per le ossa probabilmente ne sarà effettuato solo un'inezione in quella vertebra dove la malattia era più estesa, ma voleva prima consultarsi con dei colleghi, non essendo molto grande l'area di interesse.

Purtroppo in presenza di mia moglie non ho voluto porre le domande che mi assillano, ora in questa sede mi permetto di farlo, anche per una maggiore serenità personale.

Dottore che possibilità ha mia moglie di guarire?

I tempi statistici di sopravvivenza alla malattia quali sono?

Se si guarisce statisticamente che possibilità c'è che si ripresenti in altri organi o alla stessa schiena?

Come posso aiutarla a farle affrontare la malattia con decisione?
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Prof. Filippo Alongi Radioterapista 2.1k 120 17
Caro amico, sebbene il fatto che le lesioni siano state confermate non è la migliore notizia che si attendeva, il fatto che siano ancora confinate a piccole zone e che siano al momento non a rischio di evoluzione rapida, attutiscono la crudezza della diagnosi, in termini di qualità di vita ottimale e lunga che può prospettarsi.
L'approccio consigliato mi sembra inoltre corretto e sicuramente efficace a cronicizzare la malattia cercando di "congelarne il quadro" più a lungo possibile per evitare ulteriori evoluzioni che invece possono modificare negativamente la prognosi.
Purtroppo non è possibile fare statistiche perchè vengono quotidianamente smentite, quando calate al singolo caso, e per questo sono contrario, in genere, a dare numeri in termini di percentuali ad anni o mesi.
Adesso cerchi di fare solo una cosa: dare tutta la fiducia necessaria a sua moglie per effettuare con serenità e coraggio le terapie necessarie ed efficaci.
Forza!
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Utente
Utente
Egr. Dottore sono passati quasi 3 mesi, nel frattempo la vita mia e di mia moglie è passata fra alti e bassi, abbiamo fatto (o meglio ha fatto) i primi controlli, dai valori dei marcatori la malattia sembra non esser regredita, ma anzi progredita anche si di pochissimo visto il ritmo con cui cresceva.
L'ultimo valore dei marcatori (mi riferisco al CA 15.3) è passato da 122 a dicembre, a 158 a marzo (tenendo presente che gli ultimi valori, quelli di dicembre, sono stati fatti dieci giorni prima dell'inizio della cura) pensavamo ad una situazione di stasi, per controllo il dottore che segue mia moglie ci ha prescritto una PET e questo è il risultato:
Tomoscintigrafia ad Emissione di Positroni (PET) Total Body
Radiocomposto: 18FDG
Attività somministrata: 400 MBq
Tecnica d'esame: L'esame scintigrafico è stato eseguito a digiuno con tecnica PET/TC 60 minuti dopo la
somministrazione endovenosa di (18F) fluorodesossiglucosio. Sono state acquisite immagini della distribuzione
del tracciante per una durata di circa 50 minuti.
Sono state ricostruite sezioni tomografiche di 4.25mm di spessore orientate secondo piani assiali, coronali e
sagittali.
Reperto scintigrafico: L'indagine PET evidenzia accumulo del tracciante a livello della regione
latero-cervicale bilateralmente (SUVbw max 6.5; utile, su giudizio clinico, esame ecografico) e del decorso
laterale del VII arco costale destro (SUVbw max 2.8; utile, su giudizio clinico, monitoraggio).
Si evidenzia, inoltre, disomogenea captazione del tracciante a livello del rachide con area di maggiore intensità
di captazione in corrispondenza di D2 (SUVbw max 5.6). Utile, su giudizio clinico, esame RM.
Si evidenzia, infine, accumulo del tracciante a livello del gluteo sinistro compatibile con fenomeni reattivi in
possibile sede iniettiva.
Non si evidenziano aree di significativo iperaccumulo del tracciante a livello dei restanti segmenti corporei
esaminati.

Dalla mia totale ignoranza in materia ne deduco che la situazione non sembra peggiorata di molto, ma rimetto a voi dottori la valutazione della situazione.

Dottore cosa ci consiglierebbe lei in questo caso??

Altro dilemma, nonostante uma relativa serenità, stiamo cercando di combattere la dura battaglia, ma spesso mi vengono delle domande del tipo: ci sono delle precauzioni che possiamo accompagnare alla terapia, tipo alimentazione diversa etc.

In attesa di una sua risposta e ringraziandola anticipatamente le auguro un buon fine settimana.

PS data la grande disinformazione che gira attorno al fattore Tumore metastatico, ne approfitto per chiederle se al momento ci sono ricerche che potranno interessare la situazione di mia moglie a breve?
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Prof. Filippo Alongi Radioterapista 2.1k 120 17
Confermo il fatto che la situazione non sembra essere sfuggita di mano, in funzione di quello che ci riporta. Non c'è compromissione di organi vitali nè compromissione scheletrica diffusa. in caso di dolore osseo o rischio di frattura confermata ad altri esami strumentali, la RT sull'osso vertebrale è indicata.
Comunque l'approccio giusto a livello sistemico (terapia farmacologica, approccio generale, terapie sprerimentali) lo consiglierà l'oncologo che vi sta seguendo.
PS: non esiste, a mia conoscenza una dieta identificata come corretta per queste situazioni. Valgono le regole del buon senso in termini di giusto equilibrio di calorie per affrontare l'astenia(stanchezza) da farmaci e determinata dalla stessa malattia.
Cordiali Saluti
[#8]
Utente
Utente
Egr. Dottore mi rendo conto che le rubo tempo prezioso, ma la mia situazione psicologica ha alti e bassi e oggi è uno di quei giorni in cui mi sento sprofondare.

Sofia (mia moglie) è stata a consulto dall'oncologo stamattina, il quale ci ha confermato la situazione di leggero miglioramento rispetto alla precedente PET, per fortuna non ci sono casi di dolore ossei ma solo qualche piccolo fastidio al gluteo destro, nulla di rilevante.
Il Dottore però le ha fatto notare la comparsa di un punto soggetto a captazione nuovo; io non riesco ad essere sempre presente agli incontri con l'oncologo per motivi di lavoro, e mi trovo relegato nel mio ufficio a dover dare aiuto morale, di conseguenza non posso porre domande al medico in prima persona e devo ascoltare il resoconto della situazione senza avere l'impatto visivo e o uditivo dell'essere presente dal quale a mio parere si evince spesso qualche messaggio implicito.

Tornando alla mia domanda, il dottore le ha prenotato un AGO aspirato per domattina per controllare la situazione della nuova area di captazione e riuscire quindi a capirne qualcosa in più, prospettando poi dei cicli di chemioterapia rossa per combattere aggressivamente la malattia.

In sostanza le chiedo un parere sull'operato (anche se ribadisco avere piena fiducia nel dottore che la segue), se nelle statistiche a voi note esistano casi di tumore osseo in simile evoluzione, se si come si sviluppa un'attività tumorale del genere e soprattutto dottore per quanto tempo potrà lottare mia moglie prima che la malattia diventi terminale?
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Prof. Filippo Alongi Radioterapista 2.1k 120 17
Purtroppo dagli scarsi e generici dati che ci fornisce non possiamo darle, a mio avviso, delle risposte eticamente e scientificamente attendibili.
Ci tenga pure aggiornati, ma con dati alla mano più dettagliati.
Cordiali saluti