Carcinoma prostatico g5 e sospetta eteroplasia vescicale.
Gentili Dottori,
Avrei bisogno del Vostro aiuto per poter scegliere una terapia migliore per il mio marito, 62 anni, in questa malattia che ci ha sconvolto la vita.
Nel mese di novembre 2007, portato di pronto soccorso all'ospedale Cardarelli per blocco urinario seguente ad incontinenza urinaria e l'ematuria, viene immediatamente sottoposto a detamponamento vescicale, cistoscopia ed analisi ematiche di routine, senza effettuarsi alcuna biopsia della prostata.
Viene dimesso con diagnosi di notevole adenoma prostatico e prescrizioni di accertamenti privati : ECO renale e pelvica, esame citologico del sedimento urinario, PSA libero e totale.
Ritornato a controllo dopo tre mesi, presa visione dei suddetti accertamenti gli viene prescritta una cura farmacologica con OMNIC e fissato ulteriore appuntamento dopo altri sei mesi con prescrizioni di ulteriori accertamenti privati : eco renale e pelvica post minzionale, uroflussometria, PSA,urinocultura.
Trascorsi i concordati sei mesi, a settembre 2008 gli viene fissato il ricovero dopo altri 6 mesi, a febbraio 2009, ritenendo il caso non urgente sebbene le condizioni di mio marito erano gravi: forti dolori ad ogni minzione,incontinenza, tracce ematiche macroscopiche.
Rimasti stupiti dalla leggerezza con la quale l'intervento è stato rimandato di altri sei mesi senza effettuarsi tempestive indagini cliniche e sopratutto bioptiche che potevano condurre ad una più precoce diagnosi della malattia e l’attivazione di interventi terapeutici medici e chirurgici, lo abbiamo ricoverato in ospedale CTO di Napoli.
Dopo pochi giorni gli veniva effettuata l'asportazione dell'adenoma prostatica.
Dopo l'intervento, l'esame istopatologico ha rilevato un carcinoma prostatico G5+3 con sospetta eteroplasia vescicale per ispessimento a placca dell'urotelio del trigono, con aspetto mammelliforme.
In attesa di ulteriore intervento è in terapia con CASODEX 150 mg.
Gentili Dottori, avrei tanto bisogno del vostro parere, si sarebbe potuto intervenire piu tempestivamente, gia piu di un anno fa per evitare di arrivare a questo terribile esito?
Ed ora, quale terapia ci consigliate? Il secondo intervento chirurgico per la prostatectomia radicale o radioterapia?
In attesa di una Vostra gentile risposta, Vi ringrazio sentitamente.
Avrei bisogno del Vostro aiuto per poter scegliere una terapia migliore per il mio marito, 62 anni, in questa malattia che ci ha sconvolto la vita.
Nel mese di novembre 2007, portato di pronto soccorso all'ospedale Cardarelli per blocco urinario seguente ad incontinenza urinaria e l'ematuria, viene immediatamente sottoposto a detamponamento vescicale, cistoscopia ed analisi ematiche di routine, senza effettuarsi alcuna biopsia della prostata.
Viene dimesso con diagnosi di notevole adenoma prostatico e prescrizioni di accertamenti privati : ECO renale e pelvica, esame citologico del sedimento urinario, PSA libero e totale.
Ritornato a controllo dopo tre mesi, presa visione dei suddetti accertamenti gli viene prescritta una cura farmacologica con OMNIC e fissato ulteriore appuntamento dopo altri sei mesi con prescrizioni di ulteriori accertamenti privati : eco renale e pelvica post minzionale, uroflussometria, PSA,urinocultura.
Trascorsi i concordati sei mesi, a settembre 2008 gli viene fissato il ricovero dopo altri 6 mesi, a febbraio 2009, ritenendo il caso non urgente sebbene le condizioni di mio marito erano gravi: forti dolori ad ogni minzione,incontinenza, tracce ematiche macroscopiche.
Rimasti stupiti dalla leggerezza con la quale l'intervento è stato rimandato di altri sei mesi senza effettuarsi tempestive indagini cliniche e sopratutto bioptiche che potevano condurre ad una più precoce diagnosi della malattia e l’attivazione di interventi terapeutici medici e chirurgici, lo abbiamo ricoverato in ospedale CTO di Napoli.
Dopo pochi giorni gli veniva effettuata l'asportazione dell'adenoma prostatica.
Dopo l'intervento, l'esame istopatologico ha rilevato un carcinoma prostatico G5+3 con sospetta eteroplasia vescicale per ispessimento a placca dell'urotelio del trigono, con aspetto mammelliforme.
In attesa di ulteriore intervento è in terapia con CASODEX 150 mg.
Gentili Dottori, avrei tanto bisogno del vostro parere, si sarebbe potuto intervenire piu tempestivamente, gia piu di un anno fa per evitare di arrivare a questo terribile esito?
Ed ora, quale terapia ci consigliate? Il secondo intervento chirurgico per la prostatectomia radicale o radioterapia?
In attesa di una Vostra gentile risposta, Vi ringrazio sentitamente.
[#1]
scusi nn capisco...
febbraio 2009??
in caso di neoplasia prostatica se essa è localizzata si potrebbe data la giovane età valutare l'intervento.
Sarebbe utile sapere:
- se ha fatto una cistoscopia per sapere della vescica
- se il gleason è 5 o 5+3
- il psa basale e dopo il trattamento
- la stadiazione di malattia (scintigrafia ossea Tc addome...)
febbraio 2009??
in caso di neoplasia prostatica se essa è localizzata si potrebbe data la giovane età valutare l'intervento.
Sarebbe utile sapere:
- se ha fatto una cistoscopia per sapere della vescica
- se il gleason è 5 o 5+3
- il psa basale e dopo il trattamento
- la stadiazione di malattia (scintigrafia ossea Tc addome...)
Cordiali Saluti
Dr. Alessandro D'Angelo
(email: alessandro.dangelo@grupposamed,com)
[#2]
Utente
Gentile Dottore Alessandro D'Angelo
La ringrazio per la Sua pronta risposta.
Si, dovevamo aspettare l'intervento per il febbraio 2009 , per una malattia iniziata a novembre 2007.
Prima del ricovero a CTO, abbiamo fatto l'ecografia transrettale che ha evidenziato una eteroplasia vescicale ed è entrato nella sala operatoria per la cistoscopia transuretrale.
Dopo l'intervento, il chirurgo ci ha spiegato che ha praticato TVR sulla prostata, non piu sulla vescica.
Prima del intervento, i valori del PSA erano questi:
Total PSA = 1,08
PSA libero = 0,14
Free PSA / Total PSA = 12,9
Il primo referto istocitopatologico era questo:
"Diversi frammenti inviati sono infiltrati parzialmente o diffusamente da cellule neoplastiche maligne spesso disposte in gettoni solidi e più di rado a pattern ghiandolare.
Il quadro morfologico è quello di una neoplasia maligna epiteliale.
Sono in corso metodiche immunoistochimiche per tentare una migliore definizione."
Questo esito è stato una grande sorpresa sia per noi che per il medico urologo, convinto che aveva operato un tumore benigno.
Il medico urologo gli ha prescritto CASODEX 150mg in attesa di un nuovo intervento di prostectomia radicale proposto per il gennaio 2009.
Il Gleason scritto sulla cartella clinica alla dimissione, prima dell'esito istologico finale era 5, dopo, urologo gli ha confermato G5+3.
Ieri abbiamo avuto un primo colloquio con un oncologo che gli ha raccomandato l'ecografia vescicale, la scintigrafia ossea, TAC T.B C.C.( presumo che T.B è Total Body e c.c. è con contrasto, siamo profani e neanche il medico curante non ha capito cosa significa, per poter prescrivere coretto l'esame).
In questi giorni dovrà effettuare gli esami raccomandati, poi Vi potrò inviare l'esito.
Le condizioni di mio marito non sono buone, il morale e molto giu, dopo l'intervento continua ad avere incontinenza urinaria e da quando ha iniziato la cura con casodex accusa astenia, vampate di calore, nausea e dolori al basso schiena sulla sinistra.
Mi potete consigliare qualche rimedio per attenuare i descritti effetti collaterali del casodex?
La diagnosi l'ha presa molto male, gia non stava molto bene perche nel passato ha subito tanti interventi:l’esportazione della colecisti a 1973, l'intervento per l'aneurisma dell'aorta addominale a 2003, ostruzione dell'arteria femorale sulla quale non si è potuto praticare l'angioplastica, diabete mellito, dislipidemia.
Ora questa nuova e terribile malattia l'ha fatto cadere psicologicamente.
Non sappiamo che fare, affrontare un nuovo intervento chirurgico, scegliere la radioterapia o altri metodi di lotta contro questa malattia...
Mi affido a Voi e Vi ringrazio per tutti i consigli che avete la gentilezza di darmi.
La ringrazio per la Sua pronta risposta.
Si, dovevamo aspettare l'intervento per il febbraio 2009 , per una malattia iniziata a novembre 2007.
Prima del ricovero a CTO, abbiamo fatto l'ecografia transrettale che ha evidenziato una eteroplasia vescicale ed è entrato nella sala operatoria per la cistoscopia transuretrale.
Dopo l'intervento, il chirurgo ci ha spiegato che ha praticato TVR sulla prostata, non piu sulla vescica.
Prima del intervento, i valori del PSA erano questi:
Total PSA = 1,08
PSA libero = 0,14
Free PSA / Total PSA = 12,9
Il primo referto istocitopatologico era questo:
"Diversi frammenti inviati sono infiltrati parzialmente o diffusamente da cellule neoplastiche maligne spesso disposte in gettoni solidi e più di rado a pattern ghiandolare.
Il quadro morfologico è quello di una neoplasia maligna epiteliale.
Sono in corso metodiche immunoistochimiche per tentare una migliore definizione."
Questo esito è stato una grande sorpresa sia per noi che per il medico urologo, convinto che aveva operato un tumore benigno.
Il medico urologo gli ha prescritto CASODEX 150mg in attesa di un nuovo intervento di prostectomia radicale proposto per il gennaio 2009.
Il Gleason scritto sulla cartella clinica alla dimissione, prima dell'esito istologico finale era 5, dopo, urologo gli ha confermato G5+3.
Ieri abbiamo avuto un primo colloquio con un oncologo che gli ha raccomandato l'ecografia vescicale, la scintigrafia ossea, TAC T.B C.C.( presumo che T.B è Total Body e c.c. è con contrasto, siamo profani e neanche il medico curante non ha capito cosa significa, per poter prescrivere coretto l'esame).
In questi giorni dovrà effettuare gli esami raccomandati, poi Vi potrò inviare l'esito.
Le condizioni di mio marito non sono buone, il morale e molto giu, dopo l'intervento continua ad avere incontinenza urinaria e da quando ha iniziato la cura con casodex accusa astenia, vampate di calore, nausea e dolori al basso schiena sulla sinistra.
Mi potete consigliare qualche rimedio per attenuare i descritti effetti collaterali del casodex?
La diagnosi l'ha presa molto male, gia non stava molto bene perche nel passato ha subito tanti interventi:l’esportazione della colecisti a 1973, l'intervento per l'aneurisma dell'aorta addominale a 2003, ostruzione dell'arteria femorale sulla quale non si è potuto praticare l'angioplastica, diabete mellito, dislipidemia.
Ora questa nuova e terribile malattia l'ha fatto cadere psicologicamente.
Non sappiamo che fare, affrontare un nuovo intervento chirurgico, scegliere la radioterapia o altri metodi di lotta contro questa malattia...
Mi affido a Voi e Vi ringrazio per tutti i consigli che avete la gentilezza di darmi.
[#3]
Utente
Gentile Dottore Alessandro D'Angelo
Questi giorni abbiamo avuto il referto di scintigrafia ossea, ecografia della vescica e TAC, che trascrivo piu giu.
"Scintigrafia ossea total body con 600MBq di 99m Tc MDP :
L'esame sistemico dello scheletro, eseguito in proiezione anteriore e posteriore con tecnica total body, non ha evidenziato aree di iperaccumulo del radiocomposto di significato patologico per lesioni di tipo secondario.
Si evidenzia iperaccumulo del radiocomposto in corrispondenza di alcuni metametri del rachide cervicale e dorsale e delle ginocchia da riferire a patologia osteo-articolare benigna.
Ecografia dell'addome inferiore :
Vescica distesa, a contenuto anecogeno; pareti atoniche,ispessite(spessore di circa 8 mm.
La componente interna presenta frastagliature e a tratti iperplasia di non univoca interpretazione.
Volume vescicale a iniziale 190ml;completo svuotamento con la minzione.
Perimetralmente alla vescica si nota un tenue alone ipoecogeno edemigeno.
Residuo prostatico dismorfico per superfice, disomogeneo per ecostruttura, con presenza di formazione ipo-anecogena ovalare del diametro di 6,9 mm.
Biometria 30,9 x 27,3mm.
Non visibilità di linfopatie locoregionali.
Utile approfondimento diagnostico.
TC TOTAL BODY CON MCD
Non segni di lesioni pleuroparenchimali di tipo infiltrativo o diffuso in atto.
Piccola chiazza di addensamento parenchimale a sede apicale destra, verosimilmente fibrotica.
Non apprezzabili tumefazioni linfonodali ilari o mediastiniche.
Regolare calibro e decorso dei grossi vasi.
Gastrectacia con marcato ispessimento della parete del fondo gastrico.
Fegato volumetricamente nei limiti, di densità finemente e diffusamente disomogenea, senza chiare aree di alterata densità a carattere "focale".
Milza e pancreas morfovolumetricamente nei limiti.
Calcificazione a livello della midollare del surrene sinistro.
Reni in sede, regolari per forma e dimensioni. Disceta dilatazione delle cavità calico-pieliche da ambo i lati.
A destra ridotta concentrazione e ritardo di eliminazione. Conservata funzionalità escretrice a sinistra.
Vescica in sede, ben distesa, con rigidità e irregolarità della parete postero-inferiore destra e visibilità di una grossolana formazione espansiva solida aggettante il lume (diametro max.circa 2 cm), verosimilmente eteroplasica, che comprime lo sbocco uretrale destro. Diffusa disomogenità del tessuto adiposo perivescicale. Grossolana disomogeneità della prostata, inseparabile dalla massa di cui sopra.
Non apprezzabili tumefazioni linfonodali delle catene iliache e lombo - aortiche.
Diverticoli del sigma."
RingraziondoVi, aspetto il Vostro parere.
Pemi
Questi giorni abbiamo avuto il referto di scintigrafia ossea, ecografia della vescica e TAC, che trascrivo piu giu.
"Scintigrafia ossea total body con 600MBq di 99m Tc MDP :
L'esame sistemico dello scheletro, eseguito in proiezione anteriore e posteriore con tecnica total body, non ha evidenziato aree di iperaccumulo del radiocomposto di significato patologico per lesioni di tipo secondario.
Si evidenzia iperaccumulo del radiocomposto in corrispondenza di alcuni metametri del rachide cervicale e dorsale e delle ginocchia da riferire a patologia osteo-articolare benigna.
Ecografia dell'addome inferiore :
Vescica distesa, a contenuto anecogeno; pareti atoniche,ispessite(spessore di circa 8 mm.
La componente interna presenta frastagliature e a tratti iperplasia di non univoca interpretazione.
Volume vescicale a iniziale 190ml;completo svuotamento con la minzione.
Perimetralmente alla vescica si nota un tenue alone ipoecogeno edemigeno.
Residuo prostatico dismorfico per superfice, disomogeneo per ecostruttura, con presenza di formazione ipo-anecogena ovalare del diametro di 6,9 mm.
Biometria 30,9 x 27,3mm.
Non visibilità di linfopatie locoregionali.
Utile approfondimento diagnostico.
TC TOTAL BODY CON MCD
Non segni di lesioni pleuroparenchimali di tipo infiltrativo o diffuso in atto.
Piccola chiazza di addensamento parenchimale a sede apicale destra, verosimilmente fibrotica.
Non apprezzabili tumefazioni linfonodali ilari o mediastiniche.
Regolare calibro e decorso dei grossi vasi.
Gastrectacia con marcato ispessimento della parete del fondo gastrico.
Fegato volumetricamente nei limiti, di densità finemente e diffusamente disomogenea, senza chiare aree di alterata densità a carattere "focale".
Milza e pancreas morfovolumetricamente nei limiti.
Calcificazione a livello della midollare del surrene sinistro.
Reni in sede, regolari per forma e dimensioni. Disceta dilatazione delle cavità calico-pieliche da ambo i lati.
A destra ridotta concentrazione e ritardo di eliminazione. Conservata funzionalità escretrice a sinistra.
Vescica in sede, ben distesa, con rigidità e irregolarità della parete postero-inferiore destra e visibilità di una grossolana formazione espansiva solida aggettante il lume (diametro max.circa 2 cm), verosimilmente eteroplasica, che comprime lo sbocco uretrale destro. Diffusa disomogenità del tessuto adiposo perivescicale. Grossolana disomogeneità della prostata, inseparabile dalla massa di cui sopra.
Non apprezzabili tumefazioni linfonodali delle catene iliache e lombo - aortiche.
Diverticoli del sigma."
RingraziondoVi, aspetto il Vostro parere.
Pemi
[#6]
Gentile Utente,
certamente è doveroso intervenire chirurgicamente. Da ciò che leggo si tratta di definire meglio anche la situazione vescicale e non solo prostatica. L'unica via saggiamente percorribile in questa fase è un intervento chirurgico. Sull'esame istologico definitivo si ragionerà poi su quale terapia è meglio adottare.
Tienimi aggiornato
un caro saluto
Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
certamente è doveroso intervenire chirurgicamente. Da ciò che leggo si tratta di definire meglio anche la situazione vescicale e non solo prostatica. L'unica via saggiamente percorribile in questa fase è un intervento chirurgico. Sull'esame istologico definitivo si ragionerà poi su quale terapia è meglio adottare.
Tienimi aggiornato
un caro saluto
Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
Dr. Carlo Pastore
https://www.ipertermiaitalia.it/
[#7]
Utente
Egregio Dottore Carlo Pastore
La ringrazio molto per il Suo consiglio!
La nostra preoccupazione era che il TVR praticato il 9 ottobre quando ancora non si sapeva di neoplasia maligna poteva determinare una migrazione o riproduzione veloce delle cellule cancerogene.
Ieri ha avuto di nuovo tracce ematiche nelle urine e l'urologo, pensando che possono essere per colpa di ticlopidina l'ha sostituita di nuovo con clexane iniettabile, come altre volte.
L'intervento chirurgico si può fare subito od è troppo presto dopo quello del mese ottobre? Esiste il rischio dell'incontinenza definitiva?
La ringrazio per la Sua disponibilità e porgo
Distinti saluti!
Pemi
La ringrazio molto per il Suo consiglio!
La nostra preoccupazione era che il TVR praticato il 9 ottobre quando ancora non si sapeva di neoplasia maligna poteva determinare una migrazione o riproduzione veloce delle cellule cancerogene.
Ieri ha avuto di nuovo tracce ematiche nelle urine e l'urologo, pensando che possono essere per colpa di ticlopidina l'ha sostituita di nuovo con clexane iniettabile, come altre volte.
L'intervento chirurgico si può fare subito od è troppo presto dopo quello del mese ottobre? Esiste il rischio dell'incontinenza definitiva?
La ringrazio per la Sua disponibilità e porgo
Distinti saluti!
Pemi
[#8]
Di nulla, figurati!
Allora... non è assolutamente troppo presto, anzi... la questione va definita il prima possibile. Per quanto riguarda l'incontinenza occorre verificare quanto la problematica sia localmente estesa. Oggigiorno le tecniche chirurgiche sono molto evolute ed i rischi sono minimizzati.
Fammi sapere...
un caro saluto
Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
Allora... non è assolutamente troppo presto, anzi... la questione va definita il prima possibile. Per quanto riguarda l'incontinenza occorre verificare quanto la problematica sia localmente estesa. Oggigiorno le tecniche chirurgiche sono molto evolute ed i rischi sono minimizzati.
Fammi sapere...
un caro saluto
Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
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