Neuroblastoma e metastasi
Buongiorno,
mi figlio è affetto da Nauroblastoma da oltre un anno e recentemente, dopo un periodo di apparente estinzione della malattia, ha avuto una ricaduta.
Excursus
All'età di 11 mesi, oltre un anno fa, gli fu diagnosticato un neuroblastoma bilaterale surrenalico localizzato (terzo stadio). A seguito di cicli chemioteraopici e rimozione chirurgica si è notata la scomparsa della malattia per un periodo di circa cinque mesi. Non è stato possibile proseguire il protocollo di cura (trapianto autologo midollo, radioterapia ecc) a causa di gravi reazioni allerghiche anestetiche e trasfusionali. Ora improvvisamente si è ripresentata una massa tumorale nella loggia surrenalica dx (quella dell'operazione) ma anche una metastasi ossea localizzata alla tibia. La massa loggiale è operabile.
Le indagini effettuate sono state: ecografia (positiva al solo addome), rx tibia (negativa), tac (positiva ad entrambe le posizioni), scintigrafia mibg (positiva alla sola tibia) e pet con fluoro (positiva ad entrambe le posizioni).
La scintigrafia non ha quindi evidenziato la massa tumorale presente nella loggia surrenalica, mentre ha per prima evidenziato la metastasi tibiale.
Chiedo quindi a chi voglia fornirmi delucidazioni in merito:
-la non captazione della massa loggiale surrenalica al mibg può significare una natura tumorale diversa da quella tibiale (ad es. due cellule dormienti del neuroblastoma originario di cui una è evoluta in ganglioneuroblastoma o ganglioneuroma e l'altra è attecchita sulla tibia)?
-Qualora la metastasi ossea fosse stata originata dalla massa loggiale, la somministrazione di farmaci chemioterapici potrebbe favorire la disgregazione della massa loggiale a favore di ulteriori metastasi? Sarebbe in questo caso preferibile un'asportazione chirurgica della massa loggiale e una chemioterapia sucessiva?
-è presumibile l'uso contemporaneo di radioterapia tibiale e chemioterapia per accellerare il processo di cura ed evitare che la struttura della tibia risulti compormessa?
Chiedo quanto sopra non per mancanza di fiducia dello staff medico che ha in cura mio figlio, ma solo per avere una pluralità di vedute al problema così come loro sono soliti (riunioni allargate in cui ognuno dice la sua).
Ringrazio anticipatamente quanti vorranno fornirmi risposte anche parziali in merito, mi rendo infatti conto che le domande qui poste risultano di natura interdisciplinare (chirurgia oncologica, onclogia e radiologia).
mi figlio è affetto da Nauroblastoma da oltre un anno e recentemente, dopo un periodo di apparente estinzione della malattia, ha avuto una ricaduta.
Excursus
All'età di 11 mesi, oltre un anno fa, gli fu diagnosticato un neuroblastoma bilaterale surrenalico localizzato (terzo stadio). A seguito di cicli chemioteraopici e rimozione chirurgica si è notata la scomparsa della malattia per un periodo di circa cinque mesi. Non è stato possibile proseguire il protocollo di cura (trapianto autologo midollo, radioterapia ecc) a causa di gravi reazioni allerghiche anestetiche e trasfusionali. Ora improvvisamente si è ripresentata una massa tumorale nella loggia surrenalica dx (quella dell'operazione) ma anche una metastasi ossea localizzata alla tibia. La massa loggiale è operabile.
Le indagini effettuate sono state: ecografia (positiva al solo addome), rx tibia (negativa), tac (positiva ad entrambe le posizioni), scintigrafia mibg (positiva alla sola tibia) e pet con fluoro (positiva ad entrambe le posizioni).
La scintigrafia non ha quindi evidenziato la massa tumorale presente nella loggia surrenalica, mentre ha per prima evidenziato la metastasi tibiale.
Chiedo quindi a chi voglia fornirmi delucidazioni in merito:
-la non captazione della massa loggiale surrenalica al mibg può significare una natura tumorale diversa da quella tibiale (ad es. due cellule dormienti del neuroblastoma originario di cui una è evoluta in ganglioneuroblastoma o ganglioneuroma e l'altra è attecchita sulla tibia)?
-Qualora la metastasi ossea fosse stata originata dalla massa loggiale, la somministrazione di farmaci chemioterapici potrebbe favorire la disgregazione della massa loggiale a favore di ulteriori metastasi? Sarebbe in questo caso preferibile un'asportazione chirurgica della massa loggiale e una chemioterapia sucessiva?
-è presumibile l'uso contemporaneo di radioterapia tibiale e chemioterapia per accellerare il processo di cura ed evitare che la struttura della tibia risulti compormessa?
Chiedo quanto sopra non per mancanza di fiducia dello staff medico che ha in cura mio figlio, ma solo per avere una pluralità di vedute al problema così come loro sono soliti (riunioni allargate in cui ognuno dice la sua).
Ringrazio anticipatamente quanti vorranno fornirmi risposte anche parziali in merito, mi rendo infatti conto che le domande qui poste risultano di natura interdisciplinare (chirurgia oncologica, onclogia e radiologia).
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Sulla sede di metastasi ossea tibiale la radioterapia ha indicazione per consolidare l'osso, evitare la frattura, vista la struttura dell'osso lungo e il carico durante postura e deambulazione, nonchè sul dolore da infiltrazione, qualora presente.
Sulla sede surrenalica si possono esprimere i colleghi dell'oncologia medica o i chirurghi.
Sulla sede surrenalica si possono esprimere i colleghi dell'oncologia medica o i chirurghi.
Prof. Filippo Alongi
Professore ordinario di Radioterapia
Direttore Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata, IRCCS Negrar(Verona)
[#2]
Utente
Ringrazio il Dr. Alongi che è sempre disponibile nelle risposte e preciso nella loro formulazione. Un piccolo aggiornamento terapeutico: al momento per mio figlio stiamo vagliando il MIBG terapeutico come terapia d'urto per le cellule metastatiche e la malattia originaria (cui poi far seguire intervento chirurgico + prosieguo terapeutico). Vorrei chiedere a chi di competenza ed al Dr. Alongi:
il Mibg terapeutico ha possibilità di azione sulla massa loggiale che non è risultata captante allo stesso MIBG (anche se effettuata con un isotopo differente) in sede scintigrafica?
Quali sono le precauzioni che la madre dovrebbe avere nel periodo di permanenza nella camera schermata?
Es. distanza minima, tempo massimo di contatto fisico, camice piombato, lugol di protezione tiroide, guanti per la manipolazione del bambino e del pannolino, mascherina per esalazioni radiattive ecc?
Il livello radiattivo decresce con legge esponenziale,ma non ho idea di quali siano i valori in gioco? Ad esempio il primo giorno ci sono radiazioni che possono presentare notevoli controindicazioni o il loro valore è agevolemnte tollerato dal corpo?
Ringrazio anticipatamente quanti volessero rispondere in merito.
il Mibg terapeutico ha possibilità di azione sulla massa loggiale che non è risultata captante allo stesso MIBG (anche se effettuata con un isotopo differente) in sede scintigrafica?
Quali sono le precauzioni che la madre dovrebbe avere nel periodo di permanenza nella camera schermata?
Es. distanza minima, tempo massimo di contatto fisico, camice piombato, lugol di protezione tiroide, guanti per la manipolazione del bambino e del pannolino, mascherina per esalazioni radiattive ecc?
Il livello radiattivo decresce con legge esponenziale,ma non ho idea di quali siano i valori in gioco? Ad esempio il primo giorno ci sono radiazioni che possono presentare notevoli controindicazioni o il loro valore è agevolemnte tollerato dal corpo?
Ringrazio anticipatamente quanti volessero rispondere in merito.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 9k visite dal 22/11/2008.
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