Adenocarcinoma esofageo
Gentilissimi dottori, chiedo un consulto per una situazione che ha scosso tutti noi in famiglia.
È stato diagnosticato a mio padre, 59 anni, non fumatore, diabetico, un adenocarcinoma esofageo. Aveva dei dolori allo stomaco e difficoltà nella deglutizione, in seguito a gastroscopia, il gastroenterologo ha subito visionato questa neoformazione e prelevato un campione per la biopsia. L'esame istologico purtroppo ha confermato la presenza del tumore, si tratta di adenocarcinoma e si trova a 36 cm dall'artista dentaria.
In seguito ha eseguito una tac con mezzo di contrasto totale body, l'esame ci ha confermato questa formazione recente presente sulla mucosa esofagea vicino zona gastrica che si estende in maniera cranio caudale per 4 cm. Gli organi non risultano colpiti da metastasi ma ci sono linfonodi espfagei coinvolti che risultano della dimensione al di sotto di 1 cm. A breve avrà una visita con un oncologo, ma essendo in ansia volevo avere un vostro parere in merito alla gravità e al modus operandi. Vi ringrazio per l'eccellente servizio che mettete a disposizione e aspetto speranzosa una vostra valutazione.
È stato diagnosticato a mio padre, 59 anni, non fumatore, diabetico, un adenocarcinoma esofageo. Aveva dei dolori allo stomaco e difficoltà nella deglutizione, in seguito a gastroscopia, il gastroenterologo ha subito visionato questa neoformazione e prelevato un campione per la biopsia. L'esame istologico purtroppo ha confermato la presenza del tumore, si tratta di adenocarcinoma e si trova a 36 cm dall'artista dentaria.
In seguito ha eseguito una tac con mezzo di contrasto totale body, l'esame ci ha confermato questa formazione recente presente sulla mucosa esofagea vicino zona gastrica che si estende in maniera cranio caudale per 4 cm. Gli organi non risultano colpiti da metastasi ma ci sono linfonodi espfagei coinvolti che risultano della dimensione al di sotto di 1 cm. A breve avrà una visita con un oncologo, ma essendo in ansia volevo avere un vostro parere in merito alla gravità e al modus operandi. Vi ringrazio per l'eccellente servizio che mettete a disposizione e aspetto speranzosa una vostra valutazione.
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Gentile signore il papà dovrà fare della chemioterapia sicuramente e della radioterapia (probabilmente) prima dell'intervento per far diminuire le dimensioni del tumore e il coinvolgimento dei linfonodi. Quindi dovrà essere operato e dopo rifare chemioterapia. Oggi sono disponibili farmaci più efficaci rispetto al recente passato e quindi le probabilità di successo della chirurgia sono aumentate. A seconda che sia o no coinvolto lo stomaco dal tumore il tipo di intervento cambia, ma siccome è nel tratta più basso dell'esofago, forse è possibile fare tutto l'intervento dalla pancia senza aprire il torace.
Mi faccia sapere
cari saluti
Gerunda
Mi faccia sapere
cari saluti
Gerunda
Prof.Giorgio Enrico Gerunda Professore Ordinario di Chirurgia Generale Università di Modena e Reggio Emilia
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Utente
Gentilissimo Dottore, la ringrazio per la tempestiva risposta, in serata avremo tutte le risposte necessarie per affrontare questo percorso. In maniera analoga tutto questo ci è stato riferito dall'oncologo che cura mio padre. La terrò aggiornata, mi fido molto di questo servizio e di tutti gli specialisti che offrono consulti in maniera gratuita e tempestiva.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.2k visite dal 15/03/2017.
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