Tumore al colon
Salve, chiedo un consulto in merito ad un tumore che interessa mia suocera. Tutto è iniziato circa un anno fa quando lei lamentava continua aria nella pancia, diarrea e dolore per molte tipologie di cibi. Inizialmente si era pensato ad un' intolleranza al glutine, ed erano stati fatti tutti gli accertamenti del caso, senza però giungere ad una diagnosi definitiva. A maggio, una domenica mattina, i crampi e dolori alla pancia erano diventati talmente forti al tal punto da non poter riuscire neanche ad alzarsi dal letto, con presenza di vomito. Il medico curante le disse allora di assumere frutta e fermenti lattici, senza però ottenere alcun successo. Dopo circa due settimane il fenomeno si verificò nuovamente e, essendosi decisa a prenotare una gastroscopia, l'esito fu la presenza di una massa tumorale al colon, che qualche settimana dopo si rivelò di natura maligna. Da quel momento, dopo un consulto da parte di un oncologo, si decise di proseguire con un intervento chirurgico, senza però ottenere successo alcuno. Infatti,una volta sotto i ferri, il chirurgo disse che era impossibile da operare in quel momento, a causa delle dimensioni del tumore (circa 28cm) e del fatto che la massa si era praticamente attaccata alle pareti addominali. Da lì, le furono prescritti sei cicli di chemio (con la somministrazione anche di platino, questo fa supporre che lo stadio del tumore sia il III?!?) , al termine dei quali, con una nuova TAC, si sarebbe deciso se il tumore fosse operabile e quindi se si fosse rimpicciolito. C'è da dire una cosa, che dopo il primo ciclo di chemio, il secondo è stato molto ritardato sia a causa di un abbassamento dell' emoglobina, sia a causa del fatto che dallo stomaco di mia suocera sono cominciati a spuntare "dei buchi" dai quali tutt'ora esce pus quotidianamente. Mi sono documentata su internet e mi pare di aver capito che si possa trattare di ascite?! Veniamo ad oggi: due settimane fa ha terminato i sei cicli e fatto la TAC, qualche giorno dopo, l'esito è stato che la massa anziché rimpicciolirsi, addirittura è aumentata di volume e per lo più le si sta formando un "altro buco" sempre nello stomaco un po' sopra alla vescica, con conseguente rigonfiamento delle grandi labbra della vagina. Un chirurgo (che però non è oncologo) vedendo la TAC, ha detto che non è operabile per le dimensioni e per la posizione che occupa. Adesso chiedo un parere PALESE di un qualche oncologo su questo sito: che speranze ha mia suocera di potercela fare? Che altre soluzioni potrebbero esserci? Altri cicli di chemio? Cure palliative a questo punto? Si può già parlare di situazione in stato terminale? Avete avuto a che fare con casi simili a questo? Per favore, sarei grata se mi venissero date delle risposte che non girino tanto intorno alla questione, perché la situazione adesso mi sembra drammatica, dato che lei stessa si trova nella condizione di non poter andare oltre il letto-divano a causa della chemio che l'ha debilitata tantissimo.
Grazie
Grazie
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Gentile Utente,
il caso che descrive riguardo sua suocera appare talmente complicato da non far ben sperare. Tuttavia qualunque giudizio va espresso con una visita di persona con un oncologo di riferimento della vostra zona che possa rispondere a tutti i quesiti, esaminando di persona la paziente ed anche l'esame istologico (soprattutto), le immagini radiologiche, endoscopiche, nonchè i dettagli delle terapie effettuate.
Per grandissime linee è possibile solo dire che sembra trattarsi di una neoplasia molto estesa già alla diagnosi e poco responsiva ai trattamenti, ora in una fase ancora più avanzata.
Anche se non è facile, solo da quello che dice, esprimersi in termini prognostici, tuttavia casi simili definiscono una malattia ed una fase di essa molto sfavorevole.
Ponga queste domande ad un oncologo che possa fare tutte le valutazioni di persona ed ascolti le sue conclusioni.
Cordiali Saluti
il caso che descrive riguardo sua suocera appare talmente complicato da non far ben sperare. Tuttavia qualunque giudizio va espresso con una visita di persona con un oncologo di riferimento della vostra zona che possa rispondere a tutti i quesiti, esaminando di persona la paziente ed anche l'esame istologico (soprattutto), le immagini radiologiche, endoscopiche, nonchè i dettagli delle terapie effettuate.
Per grandissime linee è possibile solo dire che sembra trattarsi di una neoplasia molto estesa già alla diagnosi e poco responsiva ai trattamenti, ora in una fase ancora più avanzata.
Anche se non è facile, solo da quello che dice, esprimersi in termini prognostici, tuttavia casi simili definiscono una malattia ed una fase di essa molto sfavorevole.
Ponga queste domande ad un oncologo che possa fare tutte le valutazioni di persona ed ascolti le sue conclusioni.
Cordiali Saluti
Dr Vito Barbieri
direttore Struttura Complessa di Oncologia
Azienda Ospedaliera Pugliese-Ciaccio - Catanzaro
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 4.1k visite dal 02/03/2017.
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