I reperti descritti sono sospetti per carcinosi peritoneale
Mia madre,67 anni, è stata operata x k ovarico a cellule chiare, pT3aN0
All'imizio di marzo ha finito i 6 cicli di chemioterapia Carboplatino + Caelix.
A fine giugno ha iniziato ad avvertire dolori addominali in modo particolare vicino al fegato. L'ecografia all'addome inizio luglio è risultata negativa.
I dolori a tutt'oggi sono aumentati e ha gonfiore addominale.
La tac ha evidenziato quanto segue:
Non processi patologici parenchimali polmonari e pleurici in atto.
Non tumefazioni linfonodali ilo mediastiniche.
Non lesioni degli organi parenchimatose addominali.
E' comparso versamento peritoneale di modesta entità; ispessimento lieve del peritoneo in sede sottodiaframmatica dx; masserelle iperdense di forma discoide
in sede peritoneale meso-ipogastrica anteriore.
Distensione di alcune anse tenuali centro-addominali:
I reperti descritti sono sospetti per carcinosi peritoneale.
Quali sono le possibilità di cura?
Grazie per la Vs. disponibilità
All'imizio di marzo ha finito i 6 cicli di chemioterapia Carboplatino + Caelix.
A fine giugno ha iniziato ad avvertire dolori addominali in modo particolare vicino al fegato. L'ecografia all'addome inizio luglio è risultata negativa.
I dolori a tutt'oggi sono aumentati e ha gonfiore addominale.
La tac ha evidenziato quanto segue:
Non processi patologici parenchimali polmonari e pleurici in atto.
Non tumefazioni linfonodali ilo mediastiniche.
Non lesioni degli organi parenchimatose addominali.
E' comparso versamento peritoneale di modesta entità; ispessimento lieve del peritoneo in sede sottodiaframmatica dx; masserelle iperdense di forma discoide
in sede peritoneale meso-ipogastrica anteriore.
Distensione di alcune anse tenuali centro-addominali:
I reperti descritti sono sospetti per carcinosi peritoneale.
Quali sono le possibilità di cura?
Grazie per la Vs. disponibilità
[#1]
Gentile Utente,
la diffusione peritoneale di una neoplasia è una evenienza assai temibile. Certamente la situazione necessita di una nuova linea di chemioterapia con farmaci diversi dai precedenti e che a mio avviso potrebbero essere cisplatino e paclitaxel. Inoltre occorre verificare l'opportunità di un intervento di chirurgico con chemioipertermia intraperitoneale (per maggiori informazioni puoi vedere il link sul mio sito www.ipertermiaroma.it).
Non esitare a chiedere altre informazioni se ti necessitano.
un caro saluto
Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
la diffusione peritoneale di una neoplasia è una evenienza assai temibile. Certamente la situazione necessita di una nuova linea di chemioterapia con farmaci diversi dai precedenti e che a mio avviso potrebbero essere cisplatino e paclitaxel. Inoltre occorre verificare l'opportunità di un intervento di chirurgico con chemioipertermia intraperitoneale (per maggiori informazioni puoi vedere il link sul mio sito www.ipertermiaroma.it).
Non esitare a chiedere altre informazioni se ti necessitano.
un caro saluto
Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
Dr. Carlo Pastore
https://www.ipertermiaitalia.it/
[#2]
Utente
Egregio Dr. Pastore ,
la ringrazio per la celerità, la disponibilità e semplicità nel rispondere.
Di domande ne ho veramente tante, cerchero’ di essere il più sintetica possibile.
1) La chemioterapia da intraprendere e’ consigliabile o addirittura indispensabile associarla all’ipertemia?
In caso affermativo la si puo’ fare nei giorni successivi ? (non viene effettuata la chemioipertermia c/o l’ospedale dove mia madre e’in cura)
2) A chi posso rivolgermi in Lombardia per valutare l'opportunità di un intervento chirurgico con chemioipertermia intraperitoneale?
3) Tale intervento è preferibile effettuarlo in qualsiasi caso indipendentemente dagli esiti della chemioterapia ?
4)Da quanto Le è possibile capire dall’esito della Tac
- si tratta di carcinosi già in stato avanzato ?
- la presenza di carcinosi riscontrata in sede peritoneale meso-ipogastrica anteriore potrebbe essere elemento di esclusione dall’intervento chirurgico con chemioipertermia intraperitoneale?
Grazie di nuovo per la consulenza a me tanto preziosa in questo momento di sconforto.
Grazie infinite.
la ringrazio per la celerità, la disponibilità e semplicità nel rispondere.
Di domande ne ho veramente tante, cerchero’ di essere il più sintetica possibile.
1) La chemioterapia da intraprendere e’ consigliabile o addirittura indispensabile associarla all’ipertemia?
In caso affermativo la si puo’ fare nei giorni successivi ? (non viene effettuata la chemioipertermia c/o l’ospedale dove mia madre e’in cura)
2) A chi posso rivolgermi in Lombardia per valutare l'opportunità di un intervento chirurgico con chemioipertermia intraperitoneale?
3) Tale intervento è preferibile effettuarlo in qualsiasi caso indipendentemente dagli esiti della chemioterapia ?
4)Da quanto Le è possibile capire dall’esito della Tac
- si tratta di carcinosi già in stato avanzato ?
- la presenza di carcinosi riscontrata in sede peritoneale meso-ipogastrica anteriore potrebbe essere elemento di esclusione dall’intervento chirurgico con chemioipertermia intraperitoneale?
Grazie di nuovo per la consulenza a me tanto preziosa in questo momento di sconforto.
Grazie infinite.
[#3]
Cara Amica,
il Prof. Marcello Deraco, a mio avviso, è la persona più idonea per valutare la fattibilità di tale intervento. Si tratterebbe di intervenire chirurgicamente e nell'ambito dell'intervento di effettuare dei lavaggi nel cavo addominale con una soluzione di chemioterapici riscaldati ad una temperatura più elevata di quella corporea per favorirne la diffusione locale. Successivamente occorre anche una terapia antiblastica sistemica ed eventualmente associarvi poi una ipertermia capacitiva (dall'esterno, non invasiva) per potenziare l'effetto della chemioterapia localmente. La carcinosi peritoneale purtroppo, estesa o no, è una problematica seria.
un caro saluto, sempre a disposizione
Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
il Prof. Marcello Deraco, a mio avviso, è la persona più idonea per valutare la fattibilità di tale intervento. Si tratterebbe di intervenire chirurgicamente e nell'ambito dell'intervento di effettuare dei lavaggi nel cavo addominale con una soluzione di chemioterapici riscaldati ad una temperatura più elevata di quella corporea per favorirne la diffusione locale. Successivamente occorre anche una terapia antiblastica sistemica ed eventualmente associarvi poi una ipertermia capacitiva (dall'esterno, non invasiva) per potenziare l'effetto della chemioterapia localmente. La carcinosi peritoneale purtroppo, estesa o no, è una problematica seria.
un caro saluto, sempre a disposizione
Carlo Pastore
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Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 8.8k visite dal 14/11/2008.
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