Xantoastrocitoma pleomorfo

Buonasera , un paio di settimane addietro mia cognata, di 24 anni, ha avuto uno svenimento con crisi epilettica. Da TAC ed RMN ,con mezzo di contrasto, risulta in porzione temporale dx una massa circoscritta di ca 3cm. Il primario di neurochirurgia ritiene vista la delicatezza del caso di operarla d'urgenza, avvertendoci della pericolosità e che si sarebbe potuto trattare di un intervento della durata di 9/10 ore. Entrata in sala operatoria alle ore 9 dopo circa 4 ore , con nostra sorpresa , esce uno dei dottori avvertendoci che l'operazione si era conclusa con esito positivo e che il primario ci stava attendendo in reparto per il consulto post operatorio. La ragazza nel post operatorio risulta cosciente ,non presentando neanche a distanza problematiche strettamente correlate all'intervento. Durante l'incontro il primario ci spiega che la massa è stata totalmente estratta , non presentava caratteri di malignità , non risultava infiltrata e si presentava totalmente circoscritta, come fosse addirittura qualcosa di congenito o raro. Da esame istologico risulta essere "XANTOASTROCITOMA PLEOMORFO , GRADO II WHO , citoplasmi cellulari di aspetto talora schiumoso , evidente infiltrazione linfocitaria intratumorale ; rare mitosi ; non evidente necrosi. Cospicua trama reticolare, indice proliferativo basso (<2%)". Alla ragazza viene prescritta la terapia cortisonica post operatoria e KEPPRA 500mg mattina e sera. Essendo qualcosa di raro ci viene consigliato di rivolgerci ad un centro oncologico d'eccellenza , poiché prima del suo non avevano visto altri casi simili. Scrivo qui per avere un parere da voi sul caso e magari qualche consiglio su un centro specializzato. Ringrazio voi tutti per l'attenzione , purtroppo situazioni simili sono fulmini a ciel sereno.. soprattutto quando si tratta di una ragazza così giovane.
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Dr. Giampaolo Montesi Radioterapista 18 2
Gentilissimo
In effetti la diagnosi è rara e come tale non disponiamo di dati cospicui in letteratura, quindi è estremamente importante vedere la paziente, la documentazione e personalizzare l'eventuale trattamento.
L'unica cosa che emerge dai dati scientifici è che la giovane età, la resezione apparentemente completa e il grado II WHO sono dei fattori prognostici favorevoli indipendentemente dall'esecuzione o meno del trattamento post chirurgico (sia esso radioterapia o chemioterapia).
Quello che serve è una RM encefalo con mdc a circa 1 mese dall'intervento per valutare gli esiti definitivi della chirurgia e sulla base di quello affidarsi ad un centro (dove sia presente anche un oncologo radioterapista) per la definizione dell'iter terapeutico.
Resto a disposizione

Cordiali Saluti

Dr. Giampaolo Montesi
Oncologo Radioterapista
Dirigente Medico

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Utente
Utente
Gent.mo Dottor Montesi , innanzitutto colgo l'occasione per ringraziarla. A breve la ragazza si dovrà sottoporre alla prima RMN , sperando la situazione proceda nel migliore dei modi. Abbiamo preso contatti con il Besta per effettuare una seconda refertazione dei vetrini e svolgere la successiva visita. Sono studente di medicina e chirurgia e parlando con alcuni docenti ( anatomia patologica in primis) mi è stato confermato che gioca un ruolo fondamentale il controllo post operatorio , per sviluppare una terapia nel caso fosse necessaria. Non ci resta che attendere e porci nelle mani del Signore.

cordialmente Pietro