Sospetto recidiva metastasi fegato

Buongiorno, scrivo per mio papà. Questa la storia clinica. 2010 diagnosticato K retto. Operato radicalmente dopo chemio e radio a marzo 2011, confezionata stomia permanente. Chemio post intervento. 2014: nuovo k colon con 3 metastasi al fegato. Operato radicalmente, post intervento chemio. Riscontrata mutazione genetica kras. 2016 aprile: nuovo intervento di resezione recidiva metastasi epatica. Chemio ritenuta non necessaria. Oggi, prima tac post intervento: si riscontra tumefazione patologica di 30x22mm a carattere produttivo da riferire a localizzazione epatica in posizione marginale estrinseca al margine inferiore del lobo caudato o a adenopatia
Paraceliaca destra sottoilare epatica contigua al lobo caudato e al processo uncinato del pancreas. Markers nella norma. Oncologa e chirurgo che ha eseguito gli interventi sono dubbiose che sia una nuova metastasi, hanno richiesto una pet. Ma il referto sembra parlare chiaro. Il chirurgo sospetta sacca di liquido o ematoma post intervento. Il chirurgo esclude nuovo intervento in caso. Cosa ne pensa? In caso non si può proprio operare? E con mutazione genetica che chemio rimangono?
Quelle già fatte in precedenza sono comunque efficaci? Ho letto che nei casi trattati solo con chemio la sopravvivenza a 5 anni è praticamente nulla.
Attendo un vostro gentile consulto, siamo disperati.
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Dr. Giorgio Enrico Gerunda Chirurgo toracico, Chirurgo generale 2k 96
Gentile signore, se hanno eseguito una resezione del retto con ano praeter definitivo il cancro doveva essere avanzato o molto basso. la presenza di metastasi in due occasioni successive a distanza di tre esei anni fa pensare ad un cancro aggressivo. la presenza di una area produttiva a distanza di tre mesi di tre centimetri lascia ovviamente dubbiosi, però gli indizi farebbero pensare ad una nuova recidiva non vista in occasione dell'intervento di aprile 2016. giusto fare una PET. per sapere se è operabile bisognerebbe vedere la TAC. in ogni modo a Milano i chirurghi a cui si è rivolto sapranno certamente il fatto loro. non so dirle nulla delle possibilità della chemioterapia perchè non so cosa abbia fatto prima. se è K RAS positivo ha fatto dei farmaci biologici e quindi teoricamente efficaci per questo tipo di metastasi. nel caso di inoperabilità chirurgica esistono altre possibilità quali la radiofrequenza, la chemioembolizzazione e la radioembolizzazione. tutte metodiche che si praticano a Milano. cordialmente

Prof.Giorgio Enrico Gerunda Professore Ordinario di Chirurgia Generale Università di Modena e Reggio Emilia

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Utente
Utente
Grazie per la gentile risposta.
Nel 2011 si era un tumore del retto. Nel 2014 un tumore del colon cieco con 3 metastasi al fegato. 3 mesi fa operato per apparente unica metastasi al fegato.
Con k ras positivo intendevo che è emersa mutazione (mi sono spiegata male), infatti non ha mai potuto fare chemio con farmaci biologici.
Quindi secondo lei è più probabile una nuova recidiva?
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Utente
Utente
Scusi un altro dettagli. A marzo prima dell'intervento aveva fatto una pet, ma era risultata solo la metastasi che poi hanno tolto.
È possibile che la pet non l'abbia captata?
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Dr. Giorgio Enrico Gerunda Chirurgo toracico, Chirurgo generale 2k 96
Gentile signore sembra se capisco bene che il papà ha avuto due tumori diversi al colon e al retto. le metastasi sarebbero allora da imputare al cancro del cieco e non al cancro del retto. il cancro del cieco con metastasi sincrone (ovvero presenti al momento della diagnosi è molto più aggressivo perchè si fa diagnosi più tardi rispetto al retto. L'evidenza del K RAS positività è di adesso ed allora vi sono le possibilità dell'uso di farmaci biologici. La negatività della PET prima dell'intervento può non significare nulla in quanto se presente la metastasi doveva essere molto piccola e quindi invisibile al tracciante. la resezione epatica potrebbe aver indotto uno stimolo alla crescita veloce della metastasi (sempre che lo sia). Per questo la PET da fare potrebbe essere dirimente. comunque in previsione di usare farmaci biologici sarebbe ottimo non avere lesioni attive nel fegato. da vedere il significato dei linfonodi. cordialmente
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Utente
Utente
Grazie ancora.
Da quello che capisco non ci resta che aspettare. Grazie.
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Utente
Utente
Buongiorno
La Pet ha confermato che il tumore è già tornato. Ecco l'esito:
Area di intensa iper fissazione del tracciante in sede precavale al di sotto dell'Ilo epatico di verosimile pertinenza linfonodale e che in parte si proietta sull'adiacente parenchima epatico di cui tuttavia non si può determinare con certezza il coinvolgimento (possible artefatto).

Ora, gli oncologi sconsigliano l'intervento sia per la difficile posizione (anche se comunque si consulteranno con i chirurghi) sia perché secondo loro una nuova resezione sarebbe inutile. Vogliono procedere con una nuova chemio.

La mia domanda: quanto è ormai grave la situazione? La chemio potrà davvero essere risolutiva su quella metastasi? Quanto è la sopravvivenza "buona" in questi casi?
Grazie
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Dr. Giorgio Enrico Gerunda Chirurgo toracico, Chirurgo generale 2k 96
Gentile signore la recidiva tumorale può essere trattata con farmaci biologici più efficaci di quelli usati in passato. É però importante che sia consultato un chirurgo che segua il corso terapeutico in modo costante. Adesso concordo sulla non utilità dell'intervento perché la malattia è in progressione e quindi bisogna capire esattamente quanto é diffusa e se risponde alla chemioterapia. Le ho detto che in questo campo vi sono soluzioni anche non chirurgiche per distruggere il tumore. A Milano non ha difficoltà a trovare chirurghi capaci. Cordialmente
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Utente
Utente
Ma i farmaci biologici possono essere usati anche nel caso in cui fosse risultata una mutazione del gene k ras?
Grazie
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Dr. Giorgio Enrico Gerunda Chirurgo toracico, Chirurgo generale 2k 96
Gentile signore se il K RAS é mutato non si possono usare i farmaci biologici . Ma si può usura una seconda o terza linea di chemioterapia. L'importante è verificare l'efficacia della terapia utilizzando anche altre terapie loco regionali per ridurre la quantità di tessuto presente. L'importante è che chirurgo e oncologo vedano la stessa situazione per decidere se e quando re intervenire sulla lesione. Cari saluti
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Utente
Utente
L'oncologa ha suggerito chemio Bavacizumab + Folfiri. Scusi l'ignoranza ma bavacizumab non è un farmaco biologico? Non è inefficace con la mutazione k ras?
Lunedi abbiamo un consulto all'istituto dei tumori.
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Dr. Giorgio Enrico Gerunda Chirurgo toracico, Chirurgo generale 2k 96
Gentile signore il beva vidimar è un farmaco biologico che si usa per bloccare la crescita di nuovi vasi sanguigni per togliere nutrimento al tumore e questo indipendentemente dalle mutazioni del K RAS. Buona scelta andare all'istituto tumori. Cari saluti e mi faccia sapere
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Dr. Giorgio Enrico Gerunda Chirurgo toracico, Chirurgo generale 2k 96
Gentile signore intendevo dire il BEVACIZUMAB e
Non il beva vidimar ( correzione automatica del telefono). il protocollo è più che corretto associato al FOLFIRI. Mi faccia sapere. Cari saluti
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Prof. Filippo Alongi Radioterapista 2.1k 120
La radioterapia con tecniche di precisione e con finalita ablative , fino a 3 lesioni (oligometastasi) e con dimensioni fino a 5 cm rappresenta una opzione percorribile e non invasiva. Viene praticata con successo da anni e adesso rientra nelle opzioni percorribili anche delle linee guida in caso di oligometastasi o oligoprogressione sinergicamente al trattamento medico.
Nel mio reparto trattiamo queste lesioni in 1-6 sedute di pochi minuti, in modo indolore e con minima o assente tossicità locale, concomitante al trattamento farmacologico) e con risultati di controllo locale molto superiori all'80 percento ed in linea con quelli pubblicati dalle grandi serie anglosassoni.
Ho lavorato per molti anni a Milano e le dico che ci sono strutture con ampia esperienza in radioterapia stereotassica ablativa in tutta la zona.
Ne parli con chi la segue.

Prof. Filippo Alongi
Professore ordinario di Radioterapia
Direttore Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata, IRCCS Negrar(Verona)

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Utente
Utente
Grazie mille dottori!
Dott. Alongi, quindi lei consiglia radioterapia stereotassica in associazione a terapia?
Lunedi siamo all'istituto dei tumori di Milano e sicuramente chiederò. Lei Sa se la praticano o sa indicarmi altri centri? Noi attualmente siamo seguiti da un ospedale in provincia di Milano, ci siamo sempre trovati bene per professionalità e umanità, ma ora è arrivato il momento di correre in un centro più grande.
Grazie mille
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Utente
Utente
L'unico problema è forse la posizione. L'oncologa che ci segue sostiene che l'intervento sembra da escludere per via della vicinanza ai vasi. La radioterapia stereotassica invece potrebbe essere percorribile?
Grazie ancora
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Dr. Giorgio Enrico Gerunda Chirurgo toracico, Chirurgo generale 2k 96
Gentile signore la radioterapia stereo tassava rientra tra le opzioni percorribili sempre all'interno dibunbpervorso terapeutico coordinato dal suo oncologo che conosce il caso clinico e che quindi saprà consigliarla per il meglio. Cordialmente
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Prof. Filippo Alongi Radioterapista 2.1k 120
La radioterapia stereotassica ablativa non è' condizionata dalla sede (vicinanza con i vasi, etc) ne' dalle dimensioni (max 5cm) al contrario di altre metodiche locali come Ablazione con radiofrequenze o altre metodiche mininvasive che invece possono esserne condizionate.

Si rivolga comunque a chi la segue. Per i centri che effettuano radioterapia stereotassica si rivolga al sito:
www.radioterapiaitalia.it e cerchi i centri nella sua zona. Ne troverà tanti. Chieda inoltre ai colleghi dell' INT che la sapranno indirizzare nel migliore dei modi. Qualora non si eseguisse nel centro che vi sta seguendo non significa che questa opzione non debba essere offerta, proprio per la sua non invasivita' e ottima tollerabilità, visto che l'intervento è' stato scartato e le altre opzioni potrebbero essere tecnicamente non eseguibili, in base a quanto riferito.

Saluti,
[#18]
Utente
Utente
Buonasera

Siamo stati oggi all'INT, anche qui concordano con quanto esposto dal precedente oncologo: chemioterapia Bavacizumab + Folfiri, poi tac e rivalutazione del caso.
La radioterapia potrebbe essere un'opzione..
Sono serena di sapere che i due oncologi siano d'accordo sulla terapia, ma mi spaventa il fatto che nessuno si sbilanci.
Eventualmente è stata ipotizzata terapia di mantenimento con solo bavancizumab.. Cosa significa? Chemio a vita finché regge?

Quale potrebbe essere il decorso della malattia a questo punto? È ancora pensabile una remissione (magari anche temporanea di qualche anno) con la sola chemio?

Grazie
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