Formazione polmonare sospetta con CA 19-9 elevato
Pongo il caso di mio padre, oggi 62 anni di età.
Tubercolosi polmonare nel 1972.
Operato nel 2006 per tumore al retto, trattato con radio e chemio e seguito da chemio.
Successivamente il CA 19-9, che, ante operazione, è sempre rimasto ad un valore intorno a 120, non ridotto entro soglia, se non nel 2009, successivamente a cure per una forte broncopolmonite e successivo ricovero per curare un'infezione da clostridium difficile. Successivamente a queste cure antibiotiche il valore del Ca 19-9 è sceso sino a rientrare entro i limiti ed assestarsi su 8-9.
Successivi controlli CA 19.9 ogni 6-8 mesi.
A luglio 2015 il CA19-9 improvvisamente sale a 1200. Dopo 3-4 giorni presso altro laboratorio scende a 600 circa, ad agosto scende a 200, dicembre a 60, poi risale verso 100.
A fine luglio 2016 mio padre viene sottoposto a risonanza magnetica prima (risultata negativa) ed a TAC polmonare poi, dove, a confronto con precedente del 2008 si evidenzia: "non comparsa lesioni focali in ambito parenchimale riferibili a localizzazioni metastatiche, bilateralmente. Permangono apprezzabili bolle di enfisema a distribuzione parasettale in sede paramediastinica sinistra, con spesse strie fibrotiche in loro adiacenza. Immodificata la nota raccolta saccata in sede paravertebrale sinistra in prossimità dell'apice polmonare.
Nuova TAC in data 09.05.16: importanti tralci fibrotici sono riconoscibili in regione apicale di sinistra; si associano voluminose bolle sub-pleuriche al versante paramediastinico, la maggiore con diametro sagittale massimo di 56 mm e trasversale massimo di 34 mm. I reperti si seguono causalmente sino in regione ilo-perilare superiore omolaterale dove nei piani dorsali sono riconoscibili multiple modulazioni di verosimile natura linfonodale, con aspetto necrotico-colliquativo, la maggiore raggiunge diametro di circa 28 mm. Non si riconoscono ulteriori addensamenti parenchimi, bilateralmente.
Successivamente viene eseguito ago aspirato avente a carico del linfonodo evidenziato dalla TAC non evidenzia cellule tumorali.
In data 16.06.16 PET globale con somm. di 18FFDG: indagine PET, eseguita mediante scansioni dalla base cranica alla radice degli arti inferiori un'ora dopo la somministrazione e.v. del tracciante, in presenza di valori di glicemia pari a 114 mg/dl, documenta presenza di addensamento polmonare disomogeneamente metabolico (SUVmax 3.1) al campo polmonare superiore sin che, dalla sede
apicale, decorre in adiacenza ai grossi vasi, in paramediastinica, fino alla sede parailare superiore, con tralci di connessione alla pleura mediastinica e costale.
Non si osservano formazioni linfonodali mediastiniche ad elevato metabolismo glucidico; si segnala linfonodo sfumatamente metabolico (SUVmax 2) all'altezza della carena.
Il CA 19-9 oggi è 96, a marzo era circa 75.
L'oncoradiologo che l'ha seguito dal 2006 dice di non fare altro, il chirurgo (seguito dal 2006) ed il pneumologo dice di fare un altra TAC a breve.
Tubercolosi polmonare nel 1972.
Operato nel 2006 per tumore al retto, trattato con radio e chemio e seguito da chemio.
Successivamente il CA 19-9, che, ante operazione, è sempre rimasto ad un valore intorno a 120, non ridotto entro soglia, se non nel 2009, successivamente a cure per una forte broncopolmonite e successivo ricovero per curare un'infezione da clostridium difficile. Successivamente a queste cure antibiotiche il valore del Ca 19-9 è sceso sino a rientrare entro i limiti ed assestarsi su 8-9.
Successivi controlli CA 19.9 ogni 6-8 mesi.
A luglio 2015 il CA19-9 improvvisamente sale a 1200. Dopo 3-4 giorni presso altro laboratorio scende a 600 circa, ad agosto scende a 200, dicembre a 60, poi risale verso 100.
A fine luglio 2016 mio padre viene sottoposto a risonanza magnetica prima (risultata negativa) ed a TAC polmonare poi, dove, a confronto con precedente del 2008 si evidenzia: "non comparsa lesioni focali in ambito parenchimale riferibili a localizzazioni metastatiche, bilateralmente. Permangono apprezzabili bolle di enfisema a distribuzione parasettale in sede paramediastinica sinistra, con spesse strie fibrotiche in loro adiacenza. Immodificata la nota raccolta saccata in sede paravertebrale sinistra in prossimità dell'apice polmonare.
Nuova TAC in data 09.05.16: importanti tralci fibrotici sono riconoscibili in regione apicale di sinistra; si associano voluminose bolle sub-pleuriche al versante paramediastinico, la maggiore con diametro sagittale massimo di 56 mm e trasversale massimo di 34 mm. I reperti si seguono causalmente sino in regione ilo-perilare superiore omolaterale dove nei piani dorsali sono riconoscibili multiple modulazioni di verosimile natura linfonodale, con aspetto necrotico-colliquativo, la maggiore raggiunge diametro di circa 28 mm. Non si riconoscono ulteriori addensamenti parenchimi, bilateralmente.
Successivamente viene eseguito ago aspirato avente a carico del linfonodo evidenziato dalla TAC non evidenzia cellule tumorali.
In data 16.06.16 PET globale con somm. di 18FFDG: indagine PET, eseguita mediante scansioni dalla base cranica alla radice degli arti inferiori un'ora dopo la somministrazione e.v. del tracciante, in presenza di valori di glicemia pari a 114 mg/dl, documenta presenza di addensamento polmonare disomogeneamente metabolico (SUVmax 3.1) al campo polmonare superiore sin che, dalla sede
apicale, decorre in adiacenza ai grossi vasi, in paramediastinica, fino alla sede parailare superiore, con tralci di connessione alla pleura mediastinica e costale.
Non si osservano formazioni linfonodali mediastiniche ad elevato metabolismo glucidico; si segnala linfonodo sfumatamente metabolico (SUVmax 2) all'altezza della carena.
Il CA 19-9 oggi è 96, a marzo era circa 75.
L'oncoradiologo che l'ha seguito dal 2006 dice di non fare altro, il chirurgo (seguito dal 2006) ed il pneumologo dice di fare un altra TAC a breve.
[#1]
Caro Signore, il Ca 19.9 è un marcatore difficile, perchè si altera in presenza di tutte le situazioni infiammatorie. quindi io le consiglierei di associare al dosaggio del Ca19.9 anche quello del CEA e di fare comunque la TAC tra qualche mese per maggiore tranquillità. segua sempre il parere del suo oncologo. i radiologi per quanto esperti non hanno competenza clinica e quindi il loro parere è utile da riportare all'oncologo che segue suo padre e che ne ha la responsabilità. cordialmente
Prof.Giorgio Enrico Gerunda Professore Ordinario di Chirurgia Generale Università di Modena e Reggio Emilia
[#2]
Utente
Preg.mo Professore,
la ringrazio per il riscontro.
Ovviamente nel tempo è sempre stato monitorato anche il CEA al contempo del CA 19-9 e degli altri marker, nella mia descrizione avevo semplicemente omesso questo dato.
Oggi il CEA è a 1,2, mentre in tutte le precedenti rilevazioni è sempre oscillato tra 0,3 e 1,4.
In questi giorni abbiamo sentito un secondo pneumologo il quale, visionando tutte le lastre e le tac dal 2006 ritiene di ricondurre le formazioni polmonati sopra descritte a tubercoloma.
Nel suo consiglio dove dice "i radiologi per quanto esperti non hanno competenza clinica e quindi il loro parere è utile da riportare all'oncologo che segue suo padre e che ne ha la responsabilità" per radiologi intende il medico che io ho descritto come oncoradiologo?
Preciso che mio padre dal 2006 è stato seguito per i followup da tale medico e solo sporadicamente dal chirurgo, mentre l'oncologo lo ha seguito soltanto per i due cicli di chemioterapia.
Lei a questo punto mi consiglia di rivolgermi ad un ulteriore professionista?
La ringrazio
la ringrazio per il riscontro.
Ovviamente nel tempo è sempre stato monitorato anche il CEA al contempo del CA 19-9 e degli altri marker, nella mia descrizione avevo semplicemente omesso questo dato.
Oggi il CEA è a 1,2, mentre in tutte le precedenti rilevazioni è sempre oscillato tra 0,3 e 1,4.
In questi giorni abbiamo sentito un secondo pneumologo il quale, visionando tutte le lastre e le tac dal 2006 ritiene di ricondurre le formazioni polmonati sopra descritte a tubercoloma.
Nel suo consiglio dove dice "i radiologi per quanto esperti non hanno competenza clinica e quindi il loro parere è utile da riportare all'oncologo che segue suo padre e che ne ha la responsabilità" per radiologi intende il medico che io ho descritto come oncoradiologo?
Preciso che mio padre dal 2006 è stato seguito per i followup da tale medico e solo sporadicamente dal chirurgo, mentre l'oncologo lo ha seguito soltanto per i due cicli di chemioterapia.
Lei a questo punto mi consiglia di rivolgermi ad un ulteriore professionista?
La ringrazio
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 4.7k visite dal 27/06/2016.
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