Adenocarcinoma del colon destro carcinosi peritoneale

Egregi Dottori, vi scrivo perché vorrei avere un vostro parere riguardo le condizioni di salute di mio padre. Mio padre 78 anni è stato operato il 7/5/07 per una voluminosa neoplasia stenosante e sanguinante del sigma. E’ stato sottoposto ad intervento chirurgico di resezione segmentaria del sigma e successiva anastomosi colon-discendente retto T-T manuale in duplice strato. L’esame istologico ha dato questo risultato:
Materiale inviato, sede del prelievo
1 Liquido peritoneale
2 Sigma
Esame macroscopico
1 Pervenuto scarso liquido rossastro, erroneamente in provetta con terreno di cultura; eseguiti tre vetrini
2 Tratto di intestino crasso di 28cm di lunghezza; sulla sierosa sono evidenti alcuni noduli biancastri delle dimensioni comprese fra 0 4cm e 1.5cm. All’apertura, a 4cm da un margine di resezione, è presente neoformazione ulcerata che si estende lungo la circonferenza del viscere per una lunghezza di 9cm e che infiltra a tutto spessore la parete con focale interruzione della sierosa peritoneale. Dal tessuto adiposo periviscerale si isolano 23 linfonodi. AC nc
Esame microscopico e diagnosi
1 Negativa la ricerca di CTM
2 Adenocarcinoma ben differenziato, ulcerato, con componente mucinosa, infiltrante la parete a tutto spessore, il tessuto adiposo periviscerale e perforante la sierosa; evidenza di multipli noduli neoplastici sulla sierosa (carcinosi peritoneale).Margini di resezione indenni da neoplasia; linfonodi periviscerali negativi per metastasi, con istocitosi dei seni. pT4 N0 Mx
Da giugno 2007 mio padre è stato sottoposto per sei mesi a un ciclo di chemio di I linea secondo lo schema FOLFOX 4 (Oxaliplatino, Lederfolin, Fluorouracile ). Ha dovuto interrompere temporaneamente la chemio in quanto a ottobre 2007 ha subito asportazione endoscopica di polipo adenomatoso . Ha terminato la chemio a marzo del 2008. A seguito di regolari controlli periodici a settembre 2008 è stata riscontrata,tramite colonscopia, una neoformazione stenosante del colon destro (biopsie: adenocarcinoma moderatamente differenziato). A fine settembre 2008 è stato sottoposto a intervento chirurgico laparotomico di emicolectomia destra con ileotrasverso anastomosi, omentectomia, prelievo di metastasi del meso ileale e di sospetta metastasi del muscolo retto addominale. All’apertura del cavo addominale si e rivelata la presenza di carcinosi peritoneale diffusa con interessamento omentale e del meso ileale. L’esame istologico ha dato il seguente risultato:
Materiale inviato, sede del prelievo:
1 Metastasi a livello addominale
2 Metastasi del meso dell’ileo
3 Liquido peritoneale
4 Colon destro + omento
Esame macroscopico:
1 Tre frammenti bianco grigiastri delle dimensioni comprese tra 0.8cm e 2.5cm.
2 Tre frammenti grigiastri delle dimensioni comprese tra 0.6cm e 1.2cm inclusi in toto.
3 Quantita: 7.5ml, colore: rosso aspetto: torbido. (1PAP+1EE+1MGG)
4 Pezzo operatorio costituito da tratto terminale di intestino tenue di 6cm di lunghezza, cieco con appendice ciecale di 5.5cm e colon ascendente per complessivi 22cm di lunghezza. All’apertura, a 9 cm dal margine di resezione distale è presente neoformazione sessile, ulcerata di 3cm di asse maggiore che infiltra la parete colica a tutto spessore. In corrispondenza della sierosa e del tessutto adiposo periviscerale sono presenti multipli noduli grigiastri di aspetto mucinoso il maggiore di 1.5cm, che coinvolgono anche l’appendice ciecale. Adeso omento di 27x17x4 cm sede di multiple formazioni nodulari grigiastre di aspetto mucinoso al taglio, la maggiore di 7.5cm. Dal tessuto adiposo periviscerale si isolano n. 17 linfonodi. j BB ls
Esame microscopico e diagnosi:
4 Adenocarcinoma moderatamente differenziato con aree gelatinose infiltrante la parete intestinale a tutto spessore con metastasi ai tessuti molli periappendicolari, all’omento e al tessuto adiposo perilinfonodale; istiocitosi dei seni dei linfonodi periviscerali; margini di resezione indenni.Appendicite cronica.
2 Adenocarcinoma gelatinoso, frammenti totalmente tumorali.
3 Cellule tumorali maligne epiteliali isolate e in microaggregati frammiste a sangue e a muco; rare cellule mesoteliali.
1 Steatonecrosi, focolai, in lembi di tessuto fibroadiposo. pT4 N0
Il confronto con la neoplasia precedentemente asportata al colon S presenta caratteri morfologici analoghi in particolare per quanto riguarda le localizzazioni metastatiche all’omento e al meso dell’ileo. A settembre prima dell’intervento mio padre ha eseguito TC addome e TC torace risultate negative per secondarismi. Durante la degenza a eseguito RX torace: non addensamenti pleuro parenchimali, qualche piccola formazione micro nodulare di verosimile significato fibrotici a destra. Non abbiamo ancora parlato con l’oncologo che vedremo giovedi ma il chirurgo dice che secondo lui questo tumore non dipende da cellule che sono scappate dal primo tumore, in quanto la parte sinistra è tutta bella quindi la chirurgia e la chemio hanno fatto il loro dovere. Il chirurgo ci ha detto che mio padre dovrà fare una chemio più forte. Ho letto che nella cura del tumore del colon-retto il bevacizumab è l’unico farmaco con reali benefici sulla sopravvivenza dei pazienti. E’ vero? Purtroppo nell’ultima lettera di dimissione della chemio l’oncologo ha segnalato che non sarebbe stato proponibile per mio padre lo schema FOLFIRI+ BEVACIZUMAB). Mio padre ha diabete tipo 2 e durante la chemio la glicemia si alzava e a volte dovevano tenerla sottocontrollo con l’insulina. Potrebbe essere questa la motivazione? Non ho ancora chiesto la motivazione all’oncologo. Voi che tipo di chemio ci consigliate? La PET è un esame che può aiutarci nella prevenzione di questo tumore? Ho letto che la carcinosi peritoneale è una condizione sfavorevole. E’ vero? Il fatto che nel liquido peritoneale siano state riscontrate cellule tumorali maligne significa che il liquido rimasto nel peritoneo ne contiene delle altre? La chemio riuscirà ad uccidere le cellule tumorali che eventualmente sono scappate? Mio padre prima del intervento ha fatto gli esami CEA valore 78 e Ca 19.9 valore 80. Dopo 15 giorni dall’intervento ha fatto nuovamente gli esami che sono risultati CEA (16.80) e Ca19.9 (29.50) è un buon risultato? Ho letto che i markers tumorali ci mettono circa 45 – 60 giorni prima di tornare alla normalità. Ultima domanda: la parola metastasi che si ritrova più volte nell’esame istologico è riferito solo alle parti asportate o ad altro? Mio padre da quando è stato dimesso si sente bene e mangia con appetito. Riusciremo a vincere questa guerra??? Mi scuso per la lunga lettera ma era l’unico modo per essere più precisa possibile, purtroppo questo secondo tumore mi ha gettato nel panico. Vi ringrazio per l’aiuto che ci fornite con le vostre risposte. Cordiali saluti.
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Dr. Alessandro D'Angelo Oncologo 2.8k 64
Il itpo mucinoso è tra i più "rognosi" che si possa avere nelle neoplasie del colon ed inoltre la positività citologica nel liquido peritoneale non depone bene.
Penso che stante l'età potrebbe proporsi, volendo utilizzare l'antiangiogenetico, uno schema con De Gramont + bevacizumab; nel mentre valutare l'EGFR sul pezzo operatorio al fine di poter ipotizzare eventuali futuri trattamenti con cetuximab...

Cordiali Saluti
Dr. Alessandro D'Angelo
(email: alessandro.dangelo@grupposamed,com)

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Utente
Utente
Egregio Dr. D'angelo,
la ringrazio per la celere risposta e vorrei porle un'altro quesito: quanto depongono a nostro favore i linfonodi puliti N0 contro la positività citologica nel liquido peritoneale?? Cordiai saluti.
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Dr. Celestino Basagni Chirurgo toracico, Endocrinologo, Chirurgo generale 18
Gentile Utente,purtroppo il fatto che la malattia sia caratterizzata da linfonodi N0,indicativo di assenza di metastasi a carico dei linfonodi loco-regionali,non modifica affatto la prognosi.Infatti nel caso di suo padre la diffusione della malattia non si è verificata per via linfatica,come sarebbe successo se i linfonodi fossero stati positivi,bensì per sfaldamento di cellule tumorali nel cavo peritoneale ,situazione questa che non modifica per nulla la gravità della prognosi.Auguri.

Celestino Basagni
Specialista in Cirurgia Generale D'urgenza
Specialista in Chirurgia Toracica
Specialista in Chirurgia Endocrina

[#4]
Utente
Utente
DOMANDA PER DR. PASTORE E PER CHI AVESSE PIACERE A RISPONDERMI.

EGR. DR. PASTORE
MIO PADRE HA COMINCIATO LA CHEMIOTERAPIA IL 7/11/08 SECONDO LO SCHEMA FOLFIRI + BEVACIZUMAB, PURTROPPO IL SECONDO GIORNO DI TERAPIA HA AVUTO DEI LEGGERI DOLORI ADDOMINALI NELLA PARTE DESTRA (DOVE E' STATO OPERATO LA SECONDA VOLTA). LA NOTTE IN CUI E' STATO DIMESSO(17/11/08) DALLA TERAPIA HA COMINCIATO AD AVERE FORTI DOLORI ADDOMINALI SU TUTTA LA FASCIA ADDOMINALE, E' STATO SUBITO RICOVERATO IN OSPEDALE IN QUANTO RISULTAVANO ALCUNI VALORI DEL SANGUE SBALLATI( GB 18.070 PIASTRINE 499.000 GLUCOSIO 154). IN PRONTO SOCCORSO SONO STATI FATTI I SEGUENTI ACCERTAMENTI: ECG BAV I GRADO - RX TORACE: NON LESIONI PLEUROPARENCHIMALI IN ATTO - RX ADDOME: DISTENSIONE GASSOSA COLON SINISTRO, ASSOCIATA A IMPORTANE COPROSTASI COLON DESTRO CHE RISULTA ECTASICO;FALDA D'ARIA SOTTO DIAFRAMMATICA. - TC ADDOME MDC AGGLOMERATO DI ANSE ILEALI IN SEDE PELVICA A RIDOSSO DELLA CUPOLA VESCICALE,CRANIALMENTE ALLE QUALI SI RICONOSCE FALDA DI ARIA LIBERA CHE SI DISPONE LUNGO LA PARETE ADDOMINALE ANTERIORE PREVALENTEMENTE IN SEDE SOTTODIAFRAMMATICA DESTRA. NON RACCOLTE LIQUIDE, IL RESIDUO COLON TRASVERSO E' DISTESO E PIENO DI MATERIA FECALE. DURANTE IL RICOVERO E' STATO SOTTOPOSTO A SOSPENSIONE DELL'ALIMENTAZIONE PER OS,TERAPIA ANTIBIOTICA E REIDRATANTE EV CON RIPRESA DELLA CANALIZZAZIONE INTESTINALE E GRADUALE RISOLUZIONE DELLA SINTOMATOLOGIA DIETA PER OS BEN TOLLERATA. E' STATO DIMESSO IN DATA 16/11/08. I MEDICI HANNO DETTO CHE E' STATA LA CHEMIOTERAPIA HA PROVOCARE TUTTO QUESTO, ADESSO STANNO PRENDENDO IN CONSIDERAZIONE UNA NUOVA TERAPIA. MI PIACEREBBE CHIEDERE UN CONSULTO AL DR. DERACO CHE HO SENTITO DIRE ESSERE UNO DEI MAGGIORI ESPERTI IN CARCINOSI PERITONEALE, LEI COSA MI CONSIGLIA?? VORREI VALUTARE L'OPPORTUNITA DI FAR FARE A MIO PADRE LA CHEMIOTERAPIA INSIEME ALLA IPERTERMIA, COSA PUO' CONSIGLIARMI? HO FATTO LE DOMANDE DIRETTAMENTE A LEI PERCHE' HO LETTO CHE CONOSCE IL DR. DERACO. LA RINGRAZIO PER I CONSIGLI CHE VORRA' FORNIRMI. CORDIALI SALUTI
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