Adenocarcinoma polmonare primitivo scarsamente differenziato con metastasi celebrali

Salve,
mio padre di anni 61 ha una neoplasia (adenocarcinoma primitivo scarsamente differenziato) al polmone sinistro, a carico del lobo superiore sinistro e in stretta contiguità con l'aorta discendente. Inoltre ha una lesione celebrale secondaria nella zona paravermiana dx, ridotta di volume (da 44x34 a 27x19) a seguito di trattamento radioterapico che gli comprime lievemente il IV ventricolo. Soddisfatto dell'ottimo risultato ottenuto, l'oncologo gli ha ora prescritto 4 cicli di chemio mediante l'assunzione di Navelbine, dopo aver costatato le men che mediocri condizioni fisiche di mio padre.
Secondo voi è la scelta più appropriata? Cosa mi devo aspettare alla fine del trattamento di chemio? Come mai non viene considerata la pista chirurgica?
Grazie di cuore
Dr. Celestino Basagni Chirurgo toracico, Endocrinologo, Chirurgo generale 18
Ritengo assolutamente condivisibile la scelta di effettuare una chemioterapia che peraltro ha già dato risultati soddisfacenti;purtroppo non esiste alcuno spazio per una opzione chirurgica:Auguri

Celestino Basagni
Specialista in Cirurgia Generale D'urgenza
Specialista in Chirurgia Toracica
Specialista in Chirurgia Endocrina

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Risposta utile
Dr. Carlo Pastore Oncologo 3.9k 133
Gentile Utente,

direi che il risultato ottenuto in radioterapia sulla malattia localizzata a livello cerebrale è buona cosa. Un trattamento sistemico in chemioterapia con la vinorelbina (date anche le condizioni generali scadute) mi pare opportuno. Tale terapia però non attraversa la barriera ematoencefalica e pertanto non agisce sulla malattia cerebrale residua (che andrà tenuta sotto controllo con indagini strumentali periodiche). Effettuerei anche il dosaggio della cromogranina A per verificare se vi è componente neuroendocrina nella neoplasia (per ulteriori informazioni sull'argomento puoi visitare il mio sito www.ipertermiaroma.it). A fallimento della vinorelbina anche un trattamento con paclitaxel settimanale può essere utile e ben tollerato. Si può inoltre valutare l'aggiunta di bevacizumab. Altra opportunità è rappresentata da applicazioni di ipertermia capacitiva sulle regioni corporee interessate dalla malattia. L'opzione chirurgica è da scartare data l'estensione a distanza di malattia (metastasi cerebrali).

sempre a disposizione, un caro saluto

Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it

Dr. Carlo Pastore
https://www.ipertermiaitalia.it/

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