Microcitoma recidiva polmonare dopo rc

Mio padre (medico) è morto a Gennaio di microcitoma polmonare, diagnosticato a Settembre 07 a seguito di sindrome cavale.

A mia madre, fumatrice, è stata fatta la stessa diagnosi una mese prima (agosto 07): una tumore di 7/8 cm al lobo superiore dx limitato.

Fortunatamente, dopo 6 cicli di Cisplatino e Etoposide (di cui gli ultimi due al 75% di dosaggio) e 32 di radio (compresa panenclefalica preventiva) ha avuto una remissione totale, come da TAC del 02.04.08. La TAC del 02.07.08 era ugualmente negativa.

La TAc del 03.10.08 (e la PET del 09.10.08) hanno manifestato una neoformazione all'altezza del lobo inferiore dx in prossimità pleurica di circa 2 cm. (posizione posteriore paravertebrale)

La PET ha poi evidenziato un’altra area di aumentato metabolismo glucidico si apprezza in corrispondenza di linfonodo retrocrurale a destra di 12 mm. Non sto a dirvi la delusione di mia madre.

Gli oncologi (tutti bravissimi e preparati) che la tengono in cura devono decidere se iniziare primala radio e poi la chemio di II liv o viceversa (come vorrebbe il protocollo), anche perché un proliferarsi della malatia verso l'esterno provocherebbe con molta probabilità una paralisi con fortissimi dolori. Devono poi decidere se fare il CAV o il carbonplatino, visti i tempi di recidiva della malattia. IL Topotecan lo riserveranno per un eventuale III liv.
Forse tenteranno anche con la longostatina.

Premesso che conosco molto bene la Bestia anche nei freddi numeri relativi alla prospettiva di vita e alle percentuali di successo della chemio di II liv, vorrei fare ai dottori quattro domande.

1. Che tempi (realistici)di sopravvivenza ha mia madre.
2. Quante possibilità ha di una guarigione a questo punto.
3. Il carbonplatino o il CAV sono tossici come il cisplatino e/o vanno assunti con modalità diverse? (che so, anche per bocca)
4. Considerando che i miei genitori hanno vissuto per 36 anni in una casa in affitto dove non sapevano che il tetto fosse di eternit, che la loro camera da letto si trovava esattamente sotto la parte del tetto in cui molte tegole erano spezzate (o ammalorate) e che più di una volta, a causa delle infiltrazioni, hanno dovuto rifare i soffitti e l'intonaco della camera, è possibile che, per la nascita della malattia, la presenza dell'amianto sia stata determinante quale causa (o almeno quale concausa) ? Questo dubbio atroce ci è stato instillato d tutti i medici che hanno curato i miei genitori, una volta che avevano saputo della strana concomitanza temporale con la quale si erano manifestati i tumori.
Considerate che mio padre aveva smesso di fumare da più di dieci anni. Vi sarei molto grato se mi poteste rispondere, indicandomi eventualmente pubblicazioni scientifiche sull'argomento che attestino in qualche modo la fondatezza del dubbio che vi ho manifestato. Faccio presente che so bene che, secondo gli studi scientifici consolidati, l'amianto produce la placca pleurica, l'asbestosi e il mesotelioma, ma vorrei sapre da Voi esperti se c'è qualche studio recente più dettagliato sull'argomento.

PS: Scusate il modo disincantato con cui scrivo ma davvero sono afflitto. Grazie davvero.
[#1]
Dr. Alessandro D'Angelo Oncologo 2.8k 64
Capisco la sua delusione e la sua disperazione.
Credo che a tutti vengano dei dubbi (non dimostrabili se non per la concausa temporale) riguardo all'eternit, anche se a dir il vero è il mesotelioma la neoplasia correlata maggiormente a tale esposizione.

Sulla durata...come vede in famiglia stessa patologia diversa storia, credo che ancora non si conoscano dei fattori biologici tali da rendere chiari alcuni dati (sopravvivenza, rispota ad una specifica terapia, tossicità...).
Più che guarigione mi accontenterei di una cronicizzazione della patologia.
Tutti i farmaci antineoplastici sono potenzialmente tossici; dipende dal fisico e dalla gestione dei sintomi e non ultimo la valutazione dell'età e comorbidità nella scelta terapeutica.

Cordiali Saluti
Dr. Alessandro D'Angelo
(email: alessandro.dangelo@grupposamed,com)

[#2]
Attivo dal 2008 al 2009
Ex utente
La ringrazio davvero della risposta. Anche io sto disperatamente aggrappandomi alla speranza di una (realisticamente assai improbabile) cronicizzazione.

Purtroppo da una lettura più attenta della TAC, sembrerebbe che vi siano neoformazioni subcentimetriche (0.6/0.8cm) al lobo medio del polmone dx, anche se a dire il vero queste sono del tutto negative alla PET. Non so cosa pensare. Gli oncologi non sono (tra loro) del tutto concordi, anche perché quelle piccolissime macchie, oltre a non rispondere al glucosio radioattivo,erano già presenti nella TAC di luglio e di Aprile 08.

In ogni caso, credo che passeranno direttamente al Topotecan, per poi tentare una radio localizzata.

Non Le ho detto che mia madre, diversamente da mio padre, è un soggetto sanissimoche ha delle analisi tutte negative, compresi i vlaori dell'NSE, e che ha sopportato con facilità iln cisplatino e l'etoposide.

Domani mattina saprò, in quanto andrò in ospedale (IFO) con mia madre. Se non disturbo, sarà mia cura tenerLa informata.
Grazie ancora.

Alessandro.
[#3]
Dr. Alessandro D'Angelo Oncologo 2.8k 64
CI TENGA PURE INFORMATI.
TENGA PRESENTE CHE SOLITAMENTE IL POTERE DI RISOLUZIONE DELLA PET NON SUPERA I 5 MM PER CUI POTREBBE ESSERE UN MOTIVO DI NON CAPTAZIONE; POTREBBE ANCHE DARSI CHE SIANO ASPECIFICI IN QUANTO PRESENTI GIà IN ESAMI PRECEDENTI...
[#4]
Attivo dal 2008 al 2009
Ex utente
Grazie mille dott. D'Angelo.
Si, sapevo che sotto il mezzo centimetro non captava il glucosio, ma credo che alcune immagini siano di quasi 1 cm, come il linfonodo retrocrurale.

In ogni caso, stamane mia madre ha iniziato il Topotecan (2 mg x 3gg). L'oncologo ha detto che 1,5 mg x 5gg è troppo tossico e rovinerebbe la sua qualità di vita.

Dopo due cicli faremo TAC di controllo.

Cosa pensate della decisione di fare una chimioterapico di terzo livello? E' l'ultima spiaggia?

E' vero che abbiamo solo il 25% di possibilità che la massa si riduca?

Un ultmo dubbio: dalle anamnesi (anche raccontate) di quelle pochissime persone che non hanno avuto una recidiva del micriocitoma, ho notato che le stesse hanno fatto da 6 a 8 cicli di cisplatino a dosaggio intero e in alcuni casi anche una radio preventiva al torace oltre che all'encefalo. Ho sempre il dubbio che forse non si doveva ridurre il cisplatino a mia madre da IV ciclo e si doveva continuare anche dopo il sesto,a nche perché mia madre stava bene Voi cosa ne pensate?

In attesa di una vostra risposta Vi ringrazio.

Alessandro
[#5]
Attivo dal 2008 al 2009
Ex utente
Allora, carissimi dottori, anzitutto vi volevo ringraziare per la Vostra disponibilità.

Volevo, inoltre, aggiornarvi sulla situazione clinica di mia madre.

Dopo l'assuzione per tre volte del topotecan in dosaggio da 6 mg per 3 gg, la TAC del 16 Dicembre ha manifestato una remissione apparentemente completa.

Per questa ragione, vista l'efficiacia dela terapia, mia madre è stata sottoposta a ulteriori 5 cicli. L'ultimo lo farà domani.
Tra 10 giorni, farà una nuova TAC.

Ecco, la domanda che vorrei porvi è la seguente. Abbiamo qualche remota possibilità che l'efficaica del topotecan non si limiti a prolungare la sopravvivenza a 26 settimane ca. (come dicono gli studi sperimentali sul farmaco), ma possa comportare una remissione definitiva?

Se del caso, è opportuno fare anche una radioterapia?

Avendo parlato con alcuni medici, mi è stato detto che la terapia recettoriale potrebbe essere tenuta come ultima spiaggia. Voi cosa ne pensate?

Per darVI un quadro clinico ancora più esaustivo, Vi informo, infine, che mia madre, donna dalla salute di ferro, da quando le è stato diagnosticato il microcitoma non ha mai smesso di assumere una serie di medicine naturali (ferrovis e acciaiovis) e, per via intramuscolare, l'adjuvant plus, un lipopolisaccaride purificato prodotto a San marino e il cui ideatore (insieme alla moglie) è un oncologo, il Prof. Zora, che è un amico carissimo. In molti casi ho letto che viene usato come terapia di supporto.

Con l'occasione, Vi ringrazio ancora della disponibilità e Vi auguro che il 2009 sia notevolmente migliore del 2008.