Dolore addominale da metastasi fegato?
Gentili dottori, una paziente (75enne) affetta da metastasi ossee(zona lombare) ed epatiche da carcinoma mammario operato anni fa, avverte da qualche settimana dei dolori alla parte destra (zona fegato) e in corrispondenza dietro la schiena. Premetto che è stata operata anni fa di coleicisti. Portata al pronto soccorso 20 gg fa, dopo antidolorifico, e dopo aver speigato al medico i vari problemi, vi fu la remissione senza alcuna sintomatologia con diagnosi: colica addominale . Siccome non effettua chemioterapia da 3 mesi per riposo, abbiamo effettuato gli esami di routine Tac total body con mdc ed ecografia addome completo (per semplificare riporto solo le parti che interessano la zona del fegato dell ecografia, essendo la tac "identica" in quanto a diagnosi).
ECO: fegato in sede, a margini regolari e con diametro cranio-caudale del lobo destro di mm.149. Il pattern ecografico intraparenchimale risulta disomogeneo ed addensante come da steatosi di grado lieve moderato; si repertano numerosissime formazioni nodulari ipoecogene al lobo sx le piu evidenti di circa: 34,23,22 mm e a dx di citca 22,5 mm come da lesioni secondarie. Vena porta di calibro regolare. Vene sovraepatiche pervie e non dilatate. Coleicisti ablata. Vie biliari intra ed extraepatiche non ectasiche.
Dopo 20 gg(senza alcun dolore in questo lasso di tempo) ricomapare il dolore al fegato, dietro la schiena e a volte sulla spalla dx (spalla però che si lussò 3-4 anni fa).Riportata al pronto soccorso di nuovo spasmex e toradol in vena.il dolore si è attenuato ma non è passato. Prescritto : obispax .Per il medico del ps è l'alimentazione. (Inoltre sta facendo terapia da 2 mesi con xgeva - 1fl ogni 28 gg).
1)In attesa di parere e terapia da parte dell'oncologo, secondo voi c'è relazione tra questi dolori e le metasstasi al fegato?
2) dal punto di vista oncologico, si può tentare un'altra terapia (dopo 1 anno tra taxolo e navelbine)?
Grazie mille
ECO: fegato in sede, a margini regolari e con diametro cranio-caudale del lobo destro di mm.149. Il pattern ecografico intraparenchimale risulta disomogeneo ed addensante come da steatosi di grado lieve moderato; si repertano numerosissime formazioni nodulari ipoecogene al lobo sx le piu evidenti di circa: 34,23,22 mm e a dx di citca 22,5 mm come da lesioni secondarie. Vena porta di calibro regolare. Vene sovraepatiche pervie e non dilatate. Coleicisti ablata. Vie biliari intra ed extraepatiche non ectasiche.
Dopo 20 gg(senza alcun dolore in questo lasso di tempo) ricomapare il dolore al fegato, dietro la schiena e a volte sulla spalla dx (spalla però che si lussò 3-4 anni fa).Riportata al pronto soccorso di nuovo spasmex e toradol in vena.il dolore si è attenuato ma non è passato. Prescritto : obispax .Per il medico del ps è l'alimentazione. (Inoltre sta facendo terapia da 2 mesi con xgeva - 1fl ogni 28 gg).
1)In attesa di parere e terapia da parte dell'oncologo, secondo voi c'è relazione tra questi dolori e le metasstasi al fegato?
2) dal punto di vista oncologico, si può tentare un'altra terapia (dopo 1 anno tra taxolo e navelbine)?
Grazie mille
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1)In attesa di parere e terapia da parte dell'oncologo, secondo voi c'è relazione tra questi dolori e le metasstasi al fegato?
se il fegato viene "stirato" dalle masse presenti potrebbe farsi sentire (mi pare di capire che esso sia alterato ma non aumentato di volume (fegato in sede, a margini regolari). Potrebbe partire dalla colonna?
va visitata
2) dal punto di vista oncologico, si può tentare un'altra terapia (dopo 1 anno tra taxolo e navelbine)?
la scelta terapeutica impone la conoscenza delle consizioni cliniche della paziente (il cosidetto Performance status), della storia della patologia e del suo profilo biologico.
se il fegato viene "stirato" dalle masse presenti potrebbe farsi sentire (mi pare di capire che esso sia alterato ma non aumentato di volume (fegato in sede, a margini regolari). Potrebbe partire dalla colonna?
va visitata
2) dal punto di vista oncologico, si può tentare un'altra terapia (dopo 1 anno tra taxolo e navelbine)?
la scelta terapeutica impone la conoscenza delle consizioni cliniche della paziente (il cosidetto Performance status), della storia della patologia e del suo profilo biologico.
Cordiali Saluti
Dr. Alessandro D'Angelo
(email: alessandro.dangelo@grupposamed,com)
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 4.6k visite dal 27/01/2016.
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