Carcinoma polmonare con metastasi ossee
Salve,
a mia sorella (27 anni) hanno diagnosticato un carcinoma polmonare scarsamente differenziato ("in corrispondenza del segmento superiore, basale antero-mediale e basale laterale del lobo inferiore del polmone sinistro si apprezzano aree di consolidamento parenchimaledi diamtero variabile da 2,2 a 3,6 cm, tendenti alla conglomerazione, estese fino in sede ilo-parailare omolaterale e mal dissociabili dalinfopatie ilari" (tac total body)- con metastasi osse inizialmente così localizzate: "tessuto solido di circa cm 3,5 x 2,6 di diametro in corrispondenza del tetto acetabolare e della colonna acetabolare di destra, con presenza di spicule posterolaterali, che determina interruzione della corticale postero-lateralmente ed infiltrazione dei tessuti molli contigui (gluteo)", "area di rarefazione ossea a margini netti a livello della limitante inferiore di D11" ed "area di osteolisi a livello della diploe del parietale posteriore di destra"(tac total body).
Dopo quattro cicli di cisplatino+gemcitabina, al controllo (4 mesi) il radiologo ha evidenziato una riduzione della lesione primaria stimata in cm 2,5 x 1,5, ha ritenuto non più apprezzabili le tumefazioni linfonodali, però sono comparse nuove lesioni ossee.
In particolare quella su D11 ha eroso il muro vertebrale ed è arrivata ad intaccare la faccia anteriore del midollo, oltre alla presenza di altre lesioni (soma di C4, corpo manubrio-sternale, estremità sternale della clavicola, emisacro di destra, aree di addensamento osseo subcentrimetriche a livello dell'alam iliaca e sacrale di destra.
Ad oggi, oltre il trattamento con radiot. sulla lesione più importante (colonna), gli oncologi hanno deciso di modificare il protocollo e stanno proseguendo con una nuova terapia.
La mia domanda, allora è: visto che non ci sono speranze, cosa è possibile fare per migliorare il più possibile la qualità della vita di mia sorella? Si consideri che non è più in grado di camminare autonomamente.
Grazie,
Stefano
a mia sorella (27 anni) hanno diagnosticato un carcinoma polmonare scarsamente differenziato ("in corrispondenza del segmento superiore, basale antero-mediale e basale laterale del lobo inferiore del polmone sinistro si apprezzano aree di consolidamento parenchimaledi diamtero variabile da 2,2 a 3,6 cm, tendenti alla conglomerazione, estese fino in sede ilo-parailare omolaterale e mal dissociabili dalinfopatie ilari" (tac total body)- con metastasi osse inizialmente così localizzate: "tessuto solido di circa cm 3,5 x 2,6 di diametro in corrispondenza del tetto acetabolare e della colonna acetabolare di destra, con presenza di spicule posterolaterali, che determina interruzione della corticale postero-lateralmente ed infiltrazione dei tessuti molli contigui (gluteo)", "area di rarefazione ossea a margini netti a livello della limitante inferiore di D11" ed "area di osteolisi a livello della diploe del parietale posteriore di destra"(tac total body).
Dopo quattro cicli di cisplatino+gemcitabina, al controllo (4 mesi) il radiologo ha evidenziato una riduzione della lesione primaria stimata in cm 2,5 x 1,5, ha ritenuto non più apprezzabili le tumefazioni linfonodali, però sono comparse nuove lesioni ossee.
In particolare quella su D11 ha eroso il muro vertebrale ed è arrivata ad intaccare la faccia anteriore del midollo, oltre alla presenza di altre lesioni (soma di C4, corpo manubrio-sternale, estremità sternale della clavicola, emisacro di destra, aree di addensamento osseo subcentrimetriche a livello dell'alam iliaca e sacrale di destra.
Ad oggi, oltre il trattamento con radiot. sulla lesione più importante (colonna), gli oncologi hanno deciso di modificare il protocollo e stanno proseguendo con una nuova terapia.
La mia domanda, allora è: visto che non ci sono speranze, cosa è possibile fare per migliorare il più possibile la qualità della vita di mia sorella? Si consideri che non è più in grado di camminare autonomamente.
Grazie,
Stefano
[#1]
Caro utente,
capisco bene il suo problema.. purtroppo la malattia è in uno stadio molto avanzato e penso proprio che oltre alla radioterapia non ci sia tanto spazio utilizzabile per altre metodiche; a questi stadi la cosa più importante per il paziente è di non avere dolore e per questo problema non mancano i farmaci idonei..
Coraggio e dia serenità a sua sorella,
Giuseppe
capisco bene il suo problema.. purtroppo la malattia è in uno stadio molto avanzato e penso proprio che oltre alla radioterapia non ci sia tanto spazio utilizzabile per altre metodiche; a questi stadi la cosa più importante per il paziente è di non avere dolore e per questo problema non mancano i farmaci idonei..
Coraggio e dia serenità a sua sorella,
Giuseppe
Cordiali Saluti,
Dott. Giuseppe Lombardi
[#2]
Utente
Egr. Dott. Lombardi,
La ringrazio per la puntualità e la sincerità nella risposta al mio quesito, nonchè per le parole di conforto che mi ha gentilmente offerto.
Le ruberei, se possibile, ancora un ultimo parere: dal momento che la malattia non è in alcun modo curabile, ma che al di là della lesione primaria (peraltro regredita) altri organi vitali non sono ancora stati interessati, avrebbe un senso, seppur minimo, agire con vertebroplastica (qualora ritenuta applicabile) e chemioembolizzazione su alcune delle lesioni ossee?
So perfettamente che senza il paziente, nè la cartella clinica, un parere del genere è di per sè impensabile, ma l'obiettivo, senza illusioni, è esclusivamente quello di una accettabile qualità della vita, quindi la domanda è finalizzata soprattutto a valutare il calcolo costi/benefici di eventuali nuovi interventi.
La ringrazio ancora anticipatamente.
La ringrazio per la puntualità e la sincerità nella risposta al mio quesito, nonchè per le parole di conforto che mi ha gentilmente offerto.
Le ruberei, se possibile, ancora un ultimo parere: dal momento che la malattia non è in alcun modo curabile, ma che al di là della lesione primaria (peraltro regredita) altri organi vitali non sono ancora stati interessati, avrebbe un senso, seppur minimo, agire con vertebroplastica (qualora ritenuta applicabile) e chemioembolizzazione su alcune delle lesioni ossee?
So perfettamente che senza il paziente, nè la cartella clinica, un parere del genere è di per sè impensabile, ma l'obiettivo, senza illusioni, è esclusivamente quello di una accettabile qualità della vita, quindi la domanda è finalizzata soprattutto a valutare il calcolo costi/benefici di eventuali nuovi interventi.
La ringrazio ancora anticipatamente.
[#3]
Si tratta di procedure invasive(vertebroplastica-chemioembolizzazione) e non scevre da rischi, in qiesta fase così delicata per le condizioni generali. A mio avviso prima aspetti l'esito della radioterapia. Se non fosse sufficiente a stabilizzare l'osso e ad arrestare il processo di erosione allora si può rivalutare l'approccio che lei ha descritto.
Inoltre l'acido zoledronico o analoghi(ZOMETA), in caso di assenza di problemi odontoiatrici, può essere un buon ausilio alla RT nell'arginare il processo di demineralizzazione ossea e ridurre l'incidenza/gravità di altre lesioni ossee.
Inoltre l'acido zoledronico o analoghi(ZOMETA), in caso di assenza di problemi odontoiatrici, può essere un buon ausilio alla RT nell'arginare il processo di demineralizzazione ossea e ridurre l'incidenza/gravità di altre lesioni ossee.
Prof. Filippo Alongi
Professore ordinario di Radioterapia
Direttore Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata, IRCCS Negrar(Verona)
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 7.8k visite dal 07/10/2008.
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